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IL GOLF AZZURRO IN PIENA SALUTE

è sommario 4

LA FORMIDABILE ESCALATION DI RENATO PARATORE

12 23 VOLTE ITALIA, STAGIONE DI VITTORIE PER I GIOCATORI AZZURRI

16 L’INTERVISTA AL PRESIDENTE CHIMENTI: “FAREMO UN GRANDE OPEN D’ITALIA” 18 RYDER CUP A ROMA? SI PUÒ FARE 20 DOPO L’URAGANO, IL MASTERS 26 “MEET THE ARTIST” UNA SERATA DI SUCCESSO

28 NOTIZIE IN BREVE

GOLF & EVENTI

periodico mensile di sport-cultura-attualità registrazione n° 218/06 dell’8/6/2006 presso il tribunale Civile di roma Direttore Responsabile: MarIo CappellI e-mail: cappelli.m@tin.it In redazione: rICCardo dI VIrgIlIo, laura gIglIarellI, MonICa Mangogna Impaginazione e grafica: FranCesCo MorInI e-mail: francescomorini.grafica@gmail.com

Sede:Via tiberio Imperatore, 23 - 00145 roma Stampa: rotostampa group s.r.l. Via tiberio Imperatore, 23 - 00145 roma

MarIo CappellI

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sommario

Il dIrettore MarIo CappellI

stata un’ottima stagione per il golf italiano che ha ottenuto successi di grande prestigio, sia in campo europeo che mondiale, e che ha messo in evidenza un altro giovanissimo talento, il 18enne renato paratore. sta diventando una dolce abitudine quella azzurra, dopo l’exploit di Matteo Manassero, veder salire ai vertici ragazzi pieni di volontà e di fantasia golfistica, a testimonianza che il vivaio, anche se non conta i numeri di nazioni golfisticamente più evolute, è sicuramente fiorente. Ci è sembrato doveroso dedicare alcune pagine di questo numero al portacolori del parco di roma g&CC rievocando undici mesi intensi, con vittorie rimarchevoli, tra le quali spicca quella ai giochi olimpici giovanili, in cui ha conquistato la medaglia d’oro nella gara individuale,aggiungendovi poi quella di bronzo a squadre,insieme a un’altra ragazza in ascesa,Virginia elena Carta. non va dimenticato il titolo nel Junior orange Bowl, dove ha affiancato il suo nome a quello di celebrati campioni, uno per tutti tiger Woods, che hanno firmato in gioventù l’albo d’oro e l’alloro europeo conquistato con la squadra azzurra, importante perché ha dato una ulteriore dimensione della forza di altri “under 18” sui quali l’Italia potrà certamente contare. poi paratore è ricorso agli effetti speciali a fine stagione quando è passato al professionismo entrando a vele spiegate nell’european tour e vincendo il Campionato nazionale open, la prima gara ufficiale disputata nella nuova categoria. paratore è stato la punta dell’iceberg di un’Italia vincente nei circuiti professionistici e in altre importanti eventi dilettantistici e 23 successi sono un biglietto da visita di tutto rispetto per un 2015 dal quale ci si attende ancora di più sul piano sportivo, ma anche su quello politico. Infatti la Federazione Italiana golf sarà in competizione con altre cinque nazioni per ospitare la ryder Cup nel 2022, un progetto ambizioso per il quale sussistono concrete speranze che vada in porto. la decisione verrà presa dall’european tour in autunno.


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golf & eventi FORMIDABILE ESCALATION

Super Paratore Il romano, cresciuto golfisticamente al Parco di Roma G&CC sotto la guida del maestro Alessandro Bandini, è stato autore in undici mesi di esaltanti imprese e a soli diciotto anni è entrato a vele spiegate nel mondo professionistico continentale

è

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difficile trovare un aggettivo adeguato per descrivere l’escalation di renato paratore, diciotto anni appena compiuti, che nell’arco di undici mesi si è imposto praticamente all’attenzione mondiale. tutto è iniziato il 30 dicembre del 2013 quando il giovane cresciuto al parco di roma golf & Country Club sotto la guida del maestro alessandro Bandini si è imposto nel prestigioso Junior orange Bowl Championship, secondo italiano a riuscire nell’impresa dopo Marco durante (1979). Il tal modo ha inserito il proprio nome in un albo d’oro nel quale figurano tanti atleti di peso quali tiger Woods, Mark Calcavecchia, il colombiano Camilo Villegas e il giapponese ryuji Imada in campo maschile e la coreana Inbee park, attuale numero uno mondiale, la paraguaiana Julieta granada e le statunitensi Cristie Kerr, lexi thompson e Christina Kim in quello femminile. era un’edizione del torneo molto sentita dagli organizzatori, perché la 50ª della fortunata serie, che ha dato la vera scossa al giovane azzurro. Qualche tempo prima, di fronte ai complimenti per un ottimo quarto posto ottenuto nel Campionato nazionale open, tenendo testa ai professionisti, paratore aveva esclamato: “ ricevo sempre tanti attestati di stima per le mie prove, ma vor-

renato paratore

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rei anche vincere. I piazzamenti e le lodi non mi possono soddisfare”. sul percorso del Biltmore golf Club, a Coral gables in Florida, il romano non ha fatto sconti a nessuno. ha provato la corsa di testa, poi superato nel giro finale del tedesco dominic Foos, ha rimesso le cose a posto nelle ultime quattro buche, prima approfittando un errore dell’avversario per tornare in parità, quindi facendo una cosa che solo chi ha doti particolari può realizzare: segnare il birdie decisivo sull’ultima buca quando, oltre alla classe, occorre fermezza, determinazione e nervi saldi. Casuale? neanche per idea, perché paratore si è ripetuto successivamente in circostanze analoghe. Che quel successo avesse fatto cambiare passo all’azzurro lo si è visto subito a inizio 2014 quando è andato a vincere a febbraio il portuguese International amateur Championship al Montado golf resort di palmela in portogallo. prima ha inseguito lo svedese Marcus Kinhult, che troverà ancora sulla sua strada, poi quando quest’ultimo ha ceduto è arrivato dalle retrovie l’inglese nicholas Marsh, che lo ha agganciato in extremis. nello spareggio ancora una volta la freddezza di paratore è stata determinante e gli è bastata una buca per mettere fuori gioco il britannico. a quel punto è scattata la convocazione nella squadra europea per il Bonallack trophy, sfida con i juniores asiatici. I continentali se la sono assicurata anche con il contributo dell’azzurro che ha portato alla causa tre punti. nella fase centrale della stagione il romano ha continuato a far gare, a vincere (Campionato nazionale Medal e trofeo umberto agnelli), ma anche a prepararsi per centrare i due obiettivi primari della stagione: i giochi olimpici giovanili e la Qualifying school dell’european tour, dove a fine anno avrebbe provato a fare il salto tra i pro, naturalmente con l’intenzione di cominciare dall’alto, ossia dalla grande ribalta del golf europeo. ORO E BRONZO ALLE OLIMPIADI GIOVANILI ad agosto,sul percorso del nanjing zhongshan International golf Club, a nanjing in Cina, le cose non sono iniziate nel migliore dei modi, anzi dopo 18 buche con il 17° posto e con sei colpi di ritardo dall’australiano Brett Coletta e da quel Marco Kinhult, che aveva già incontrato in portogallo, sembrava che il sogno della medaglia d’oro olimpica, la prima assegnata dopo oltre cento anni dalle precedenti, si fosse trasformato in un

L’INTERVISTA

Romano e romanista

r

enato paratore è entrato come un fulmine nel mondo dei professionisti con una doppietta piuttosto rara: ha superato alla grande la Qualifying school dell’european tour (terzo) e ha vinto subito dopo il Campionato nazionale open. “e’ stato un anno importante. ho raggiunto traguardi rimarchevoli - ha detto il romano - e questo mi ha dato tanta fiducia. la medaglia d’oro alle olimpiadi giovanili è stata determinante, ma tutte le gare a cui ho partecipato, anche se non si sono concluse con un successo hanno contribuito alla mia formazione. però ho ancora tanto da lavorare”. - a parte la medaglia, che cosa ti è rimasto dei giochi? “un’atmosfera come quella di nanchino non l’ho mai riscontrata in nessun altro torneo. la cerimonia d’apertura mi ha fatto venire i brividi”.


golf & eventi i libri com me. però il golf si sta rivelando utile, perché confrontandomi con tanti professionisti stranieri sono migliorati notevolmente il mio inglese e il mio spagnolo”. - Cosa fai la sera prima di una gara? “Cerco disperatamente lo streaming della partita della roma. sono tifosissimo. Quando posso vado allo stadio. Mi auguro che sia l’anno buono per vincere lo scudetto”.

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- ora pensi a rio de Janeiro? “Il 2016 è vicino e io sono l’ultimo arrivato. però primo o poi ai giochi olimpici voglio andarci”. - Cosa ti ha spinto al golf? “ho iniziato a giocare a otto anni. seguivo un amico di famiglia al parco di roma g&CC e ho subito capito che quella era la mia strada sportiva”. - pavan è stato tuo compagno di club e magari vi sentite di più. Con quali altri giocatori italiani del circuito ti confronti? “Quando nel Campionato nazionale open mi sono trovato andrea di fronte per il playoff mi è venuto quasi da ridere. siamo cresciuti insieme vedendoci più o meno tutti i giorni. Manassero è un amico e un modello, sia come golfista che come persona. Quando glieli chiedo, mi da sempre dei consigli. e’ molto forte, anche se al momento è un po’ in difficoltà, ma nel golf succede. occorre solo avere pazienza. Con edoardo Molinari, invece, parliamo molto di calcio: lui è juventino e io romanista”. - Che rapporti hai con lo studio? tuo nonno è stato un grande latinista, tuo padre è professore universitario...” “sono fermamente deciso a concludere le scuole superiori, anche se ora sarò a tempo pieno sul tour. lo promesso ai miei, ma soprattutto a me stesso. Frequento il liceo linguistico e di sicuro non sarà una passeggiata dovendo conciliare studio e viaggi. ho sempre


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incubo. Come il principe di Condé la notte prima della battaglia di rocroi, invece, probabilmente paratore avrà dormito profondamente dato che nel secondo giro è apparso ben lucido e determinato e con un 67 si è portato al quinto posto in piena lotta quanto meno per una medaglia. I tre colpi di ritardo dal norvegese Viktor hovland, che è sembrato l’uomo sbagliato nel posto sbagliato, non erano per la verità preoccupanti, perché era da attendersi uno scivolone dell’improbabile leader, ma il thailandese danthai Boonma, secondo, e Kinhult e Coletta, terzi, andavano invece presi con le molle. detto in altri termini per l’oro serviva l’impresa e impresa c’è stata. paratore ha tirato fuori dal suo cappello a cilindro un 66, miglior punteggio di giornata, ed è andato diretto sul gradino più del podio per fregiarsi dell’oro. ancora una volta è emersa la sua capacità di sapersi esprimere al meglio sotto massima pressione: non altrimenti si spiegano i cinque birdie nelle buche di rientro, due dei quali a chiudere, che hanno decretato il sorpasso nei riguardi di Kinhult, il quale sicuramente non deve aver smaltito tanto in fretta la seconda beffa in sei mesi, peraltro molto più pesante della prima.

IL CURRICULUM renato paratore è nato a roma il 14 dicembre 1966. si è formato golfisticamente al parco di roma g&CC sotto la guida del maestro alessandro Bandini. e’ passato professionista il 13 novembre 2014 dopo un’ottima carriera da dilettante. e’ entrato nella squadra azzurra all’età di 14 anni e ne è stato una delle colonne portanti. si è messo in evidenza nel 2011 imponendosi nei Campionati Internazionali d’Italia under 16, poi nel 2012 ha ottenuto i primi due titoli fuori dei confini italiani (Individuale european Young Masters in spagna e Junior open in Inghilterra). nella stessa stagione ha disputato con la formazione europea il Jacques léglise trophy (Continental europe 13,5 - gB&I 10,5) e la Junior ryder Cup (usa 14,5 - europa 9,5) alla fine del 2013, dopo una serie di ottimi piazzamenti in maglia azzurra, ha fatto suo il prestigioso


golf & eventi due preMIazIonI per

InportantI

renato paratore:

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nel CaMpIonato

nazIonale open

continentale che s’impone nel Bonallack trophy (sfida con la selezione asiatica) e nella formazione azzurra “boys” che trasforma il bronzo dell’anno precedente in oro. dopo due successi in Italia (Campionato nazionale Medal e trofeo umberto agnelli) va in Cina a disputare i giochi olimpici giovanili e conquista la medaglia d’oro nell’individuale e quella di bonzo nella competizione per team (con Virginia elena Carta). e’ uno dei componenti della formazione del parco di roma g&CC che brilla nei Campionati Italiani assoluti a squadre e subito dopo vince il Campionato europeo per club (european Men's Club trophy). a novembre affronta la Qualifying school delll’european tour iniziando dallo stage 2 dove è promosso alla finale di girona con l’ottava piazza. nella kermesse spagnola su 108 buche ottiene la ‘carta’ per l’european tour con un brillante terzo posto. Conclude la stagione imponendosi nel Campionato nazionale open.

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Junior orange Bowl International golf Championship. e’ giunto secondo nell’english Boys u18 open stroke play Carris trophy dopo playoff (Inghilterra), terzo nella Copa rCs sotogrande (spagna) e 12° nel south of Beach International amateur (usa). ha fatto parte della squadra nazionale Boys che ha conquistato il “bronzo” ai Campionati europei e ha nuovamente partecipato al Jacques léglise trophy (gB&I 15 - Continental europe 9). In Italia si è fregiato del tricolore foursome (con enrico di nitto) e del titolo regionale laziale a squadre con la compagine del parco di roma g&CC. si è classificato secondo nel trofeo umberto agnelli e terzo nel Campionato nazionale dilettanti e nella Coppa d’oro Città di roma. ha disputato alcuni tornei con i professionisti compresi open d’Italia (38°) e Campionato nazionale open (quarto). Il 2014 è trionfale. Vince il portuguese International amateur Championship (portogallo), è nella squadra


Boonma si è accaparrato il bronzo, soffiandolo a hovland, che così non ha smentito quanto si diceva sopra. naturalmente, poiché l’appetito vien mangiando, paratore ha dato all’Italia anche la medaglia di bronzo nella gara a squadre, disputata in coppia con Virginia elena Carta, splendida compagna sul campo, che nell’individuale aveva mancato una medaglia per un soffio (quarta). la giovane milanese, tesserata per il gC udine e una delle migliori azzurre del momento, ha dato il contributo necessario e così il trionfo azzurro è stato completo.

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OPERAZIONE “CARTA” IN SPAGNA Con due medaglie olimpiche al collo paratore si è preparato intensamente per la Qualifying school. prima ha incontrato i professionisti all’open d’Italia, dove ha superato il taglio terminando al 38° posto, poi ha fatto l’ultimo regalo al suo circolo dando un fattivo contributo a team del parco di roma g&CC a segno nel Campionato nazionale a squadre e nel successivo Campionato europeo per formazioni di club. la sua testa, comunque, era già in spagna, al panoramica golf & sport resort di Castellon, la città natale di sergio garcia, dove il 7 novembre è iniziato il suo cammino verso il mondo pro. la partenza non è stata delle migliori (35° con un 70), ma accettabile, poi con un secondo turno in 65 (10°) si è messo nella parte buona della classifica. Ci è rimasto nel terzo giro (15°) e nel quarto ha consolidato le sue aspirazioni classificandosi ottavo e staccando il biglietto per girona, dove, qualche giorno dopo, al pga Catalunya ha preso il via la corsa per una delle 35 ‘carte’ di accesso all’european tour 2015. Il 13 novembre, due giorni prima dell’avvio della maratona di 108 buche, paratore è passato professionista. non lo era ancora, però, per la Federazione Italiana golf, perché per completare la pratica gli occorreva dimostrare l’appartenenza a un tour. Questa volta ha cominciato con il piede giusto (17°), ma non si è accontentato. ha risalito la graduatoria (10° e 7°) e dopo 72 buche, nel momento del taglio, si è assiso sulla seconda poltrona a un colpo dalla vetta dove è approdato al termine del quinto giro. Con la ‘ carta’ è ormai in tasca, il romano avrebbe voluto mettere la ciliegina sulla torta. non è riuscito, però, a rendere come sperava, forse perché l’obiettivo raggiunto lo ha deconcentrato un po’, ma è stato comunque un gran terzo posto. “una cosa pazzesca - ha detto al termine - sia per il ti-

Ha superato la Qualifying School dell’European Tour, in Spagna, con il terzo posto e mostrando l’autorità di un veterano po di torneo che per il risultato. sono stanco, ma felicissimo. e’ stata veramente dura, però la ‘carta’ penso di essermela meritata con un’ottima prestazione. non lo nascondo, ho puntato a vincere, ma nelle ultime buche il gioco non è stato più fluido. no, non mi sono rilassato perché ormai l’obiettivo era raggiunto, ho solo avuto qualche incomprensione con il putter. nel corso del torneo non ho mai avuto timore di non farcela. ho giocato con una certa serenità, perché dopo aver superato lo stage 2 avevo la certezza di poter almeno partecipare al Challenge tour. Quanto al rendimento, sono sceso di sedici colpi sotto il par in entrambe le gare e devo molto al mio maestro alessandro Bandini, che mi ha seguito. abbiamo lavorato tanto quotidianamente per analizzare ogni minimo dettaglio e per non lasciare nulla al caso”. Qualche giorno dopo ha avuto il beneplacito della FIg. EFFETTI SPECIALI AL SAN DOMENICO GOLF professionista a anche per i regolamenti federali, renato paratore ha fatto il suo debutto, diciamo così ufficiale da pro al san domenico golf per partecipare al Campionato nazionale open dove nel 2013, come già det-


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l’intenzione di vincerlo, ma in realtà nelle prime tre giornate non sono stato aiutato dal putter e ho un po’ pregiudicato lo score. Questa mattina puntavo quanto meno a risalire nei primi tre o quattro posti”. poi sono arrivati i sette birdie.“ho iniziato a eseguire ottimi colpi con palla vicino alla bandiera e quando si è fermata un po’ più lontana il putter mi ha assistito. allora ho creduto nella rimonta e ho continuato a forzare”. nelle buche di rientro paratore ha operato l’aggancio, poi pavan si è di nuovo portato avanti con un eagle (contro un birdie) alla buca 15, ma alla successiva ha sbagliato ed è stata nuovamente parità.ancora scenario cambiato alla 17ª con il secondo bogey di paratore. poteva essere quello della resa.“no, nessuna resa. ho solo pensato che dovevo per forza di cose fare birdie alla 18 e così è stato”. Facile no? ed è finita con un playoff: “abbiamo chiuso in par la prima buca e alla seconda non abbiamo eseguito un buon drive, ma io sono riuscito a porre la palla a un metro e mezzo dall’asta, mentre andrea è rimasto a circa sei metri. ha mancato il birdie per un soffio e io invece sono andato a segno. più difficile affrontare un giocatore che si conosce bene? no, è lo stesso. Con pavan siamo amici fuori dal campo, ma dentro ognuno deve pensare a se stesso”.

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to, si era classificato al quarto posto da amateur. naturalmente era tanta l’attesa per la sua prestazione, ma inizialmente è sembrato risentire della tensione accumulata alla Qualifying school, tanto che ha girato nel 71 del par per un 18° posto. sullo stesso tono gli altri due giri (ancora un 71 e un 70), così che alla partenza del turno conclusivo il romano si è ritrovato all’ottavo posto, con otto colpi di ritardo dal leader andrea Maestroni e con sette da andrea pavan, anche lui prodotto del fiorente vivaio del parco di roma g&CC e attualmente testimonial proprio del san domenico golf. In sostanza sembrava che tutto dovesse risolversi con un buon piazzamento, che poi non sarebbe stato niente male, convinzione che si è ulteriormente rafforzata dopo il bogey sulla prima buca. non è stato dello stesso parere l’interessato che, non potendo più rimediare per vie normali, è ricorso agli effetti speciali e dalla terza alla nona buca sono stati tutti birdie, sette di fila. nel frattempo ha ceduto Maestroni, leader per tre giri, lasciando via libera ad andrea pavan, che il campionato lo aveva già vinto nel 2006, quando era ancora amateur. “e’ stata una giornata perfetta - ha raccontato il vincitore - in cui tutto, ma proprio tutto ha girato nel verso giusto. e’ vero, sono venuto al Campionato open con

sopra: renato paratore e andrea paVan prIMa dI InIzIare

lo spareggIo per ContendersI Il tItolo

CaMpIonato nazIonale open. “sIaMo aMICI - ha detto Il VInCItore del

Ma In CaMpo

ognuno deVe

pensare a se stesso”


Ancora una stagione di successi per i giocatori azzurri

23 volte Italia E’ stata un’altra annata di livello per gli atleti italiani, che hanno ottenuto importanti vittorie in tutto il mondo. Spiccano la medaglia d’oro di Renato Paratore ai Giochi Olimpici Giovanili, il titolo europeo conquistato dalla squadra azzurra “ Boys”, la vittoria di Marco Crespi nell’European Tour e la performance di Nino Bertasio nell’Alps Tour, con due allori e il primo posto nell’ordine di merito. 6 gennaio DOMENICO GEMINIANI PRODEZZA IN FLORIDA domenico geminiani inizia la nuova stagione nel migliore dei modi vincendo con 71 colpi il sara Bay series, uno dei circa 40 tornei (18 buche) del West Florida golf tour, svoltosi sul percorso del sara Bay Country Club a Bradenton, nella città in cui il giocatore risiede in Florida. Il 18enne, nato in Martinica, supera alla prima buca di spareggio sam lyons (71), l'altro concorrente sceso sotto par in una giornata in cui si sono alternati sole, vento e pioggia, rendendo il gioco veramente difficile. nel corso dell’anno, però, geminiani non riuscirà a fornire altre prestazioni di livello.

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15 febbraio RENATO PARATORE RE DEL PORTOGALLO renato paratore da il via alla sua splendida cavalcata imponendosi nel portuguese International amateur Championship al Montado golf resort di palmela, in portogallo, superando alla prima buca di spareggio l’inglese nicholas Marsh, che lo aveva agganciato in extremis.

8 marzo GUIDO MIGLIOZZI FA CENTRO IN SPAGNA guido Migliozzi, altro ottimo elemento della nazionale azzurra, fa sentire la sua voce nella gara individuale dell’european nations Championship, sul tracciato iberico del real Club de golf sotogrande, nei pressi di Cadic. Migliozzi, terzo dopo tre giri a due colpi dall’olandese lars Keunen e dallo spagnolo Mario galiano,

opera la rimonta esprimendosi con un ottimo 70, secondo punteggio di giornata, e ha nettamente la meglio sullo stesso galiano e sullo scozzese neil Bradley, mentre Keunen è quarto. nel torneo a squadre l’Italia seconda.

23 marzo AD ALESSANDRA BRAIDA GLI INTERNAZIONALI D’ITALIA si colorano d’azzurro i Campionati Internazionali d’Italia femminili al golf Club Castelgandolfo. alessandra Braida, portacolori del royal park I roveri, prende il comando dopo il primo giro e conclude la sua corsa di testa con sei colpi di vantaggio sulla belga Clara aveling.

3 aprile MARCO CRESPI, PRIMO TITOLO NELL’EUROPEAN TOUR Marco Crespi, 36 anni compiuti a novembre, corona il sogno della sua carriera golfistica e vince un torneo dell’european tour, dopo aver fatto tutta la trafila attraverso l’alps tour (5 titoli) e il Challenge tour (2 successi), lasciando anche in quei circuiti la sia impronta. nel nh Collection open, al la reserva de sotogrande Club de golf, in spagna, supera di due colpi l’iberico Jordi garcia pinto e lo scozzese richie ramsay, rinvenendo dal secondo posto che occupava dopo 54 buche.


golf & eventi

Il 21 aprile è sicuramente un giorno da ricordare per la clamorosa doppietta azzurra ai Campionati Internazionali di Francia con le vittorie di guido Milgiozzi e di Virginia elena Carta. nel French International Boys amateur Championship, al Medoc golf Club di le plan Medoc, il veneto batte in finale per 2 up il francese augustin hole e diviene il terzo azzurro a conquistare questo titolo dopo stefano reale e andrea romano. Migliozzi, superata la qualificazione su 36 buche medal con il 13° posto, nel suo cammino verso la finale elimina il danese John axelsen (24ª), il finlandese oliver lindell (23ª), il francese thomas le Berre (19ª) e il norvegese Kristoffer reitan (4/3).

21 aprile LA “PRIMA” DI VIRGINIA ELENA CARTA... nella fvinale del French International lady Juniors amateur Championship, sul tracciato del golf de saint Cloud, a garches, Virginia elena Carta costringe sin dall’inizio la spagnola Celia Barquin arozamena ad una affannosa rincorsa senza costrutto e conclude vittoriosamente la gara dopo 35 buche (2/1). per giungere all’atto conclusivo l’azzurra, 18ª in qualifica, estromette nei match play la francese emma Broze (19ª), la danese nanna Madsen (19ª), l’inglese annabel dimmock (3/2) e la spagnola Marta Martin (21ª). e’ la quarta giocatrice italiana che porta a casa l’esmond trophy dopo eva ragher (1973), giovanna Foglia (1974) e stefania Croce (1987).

24 maggio ... CHE SI RIPETE IN SLOVENIA dopo un mese Virginia elena Carta si ripete nello slovenian International ladies amateur Championship, sul percorso del diners golf Club, a smlednik in slovenia. la milanese, dopo essere stata in testa nel primo giro, riprende il comando nel terzo e nel quarto ha il pieno controllo della situazione, senza correre rischi. e’ un trionfo azzurro completato dal secondo posto di laura lonardi e dal quarto di alessandra Braida.

25 maggio IN ROMANIA LA SORPRESA FABIO PAOLOZZI Fabio paolozzi, 24enne romano tesserato per il gC parco di roma, domina nel romanian amateur open Championship, sul tracciato del sungarden golf & spa resort, a Cluj-napoca in romania.Va subito al comando, tiene alto il ritmo e vince con otto colpi di vantaggio sul rumeno su alexandru Vladuti. dichiara al termine: “la vittoria? era quello che mi occorreva per entrare alla scuola nazionale.Voglio fare l’insegnante di golf e ora la strada è aperta”.

31 maggio NINO BERTASIO BRILLA IN GUADALUPA... nino Bertasio vince per la prima volta nell’alps tour dominando nell’open de st. François-region guadeloupe sul percorso del golf International de saint-François in guadalupa. Va subito in vetta e conclude la sua corsa con tre colpi di vantaggio su giorgio de Filippi,sullo spagnolo Juan antonio Bragulat e sui francesi raphael Marguery, nicolas tacher e damien perrier. e’ il terzo titolo in carriera per Bertasio, già vincitore nel 2011 i del Cimar open samanah (epd tour ), in Marocco, la sua prima gara da professionista, e del Campionato nazionale open.

7 giugno ...E FA RECORD AD ASIAGO una settimana dopo Bertasio, si ripete nell’asiago open dove i giocatori italiani sono grandi protagonisti. Infatti concludono in seconda posizione, a due colpi dal vincitore, alessio Bruschi e andrea romano, alla pari con il francese dominique nouailhac, e sono tra i top ten anche Francesco testa, paolo terreni e Federico Maccario, sesti, Joon Kim e stefano pitoni, decimi. Bertasio, 26enne nato a zurigo, ma italiano a tutti gli effetti, eguaglia anche il record di due vittorie in sequenza ottenute nell’alps tour, evento verificatosi solo una volta in 14 anni di circuito, autore emmanuele lattanzi (2003), e mette un punto fermo sul suo predominio nell’ordine di merito stagionale.

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21 aprile BIS DI MIGLIOZZI IN FRANCIA


8 giugno IL “TRIPLETE” DELLA CARTA Virginia elena Carta fa tripletta nel german girls open, svoltosi sull’impegnativo percorso del golf Club st. leon-rot, nella città tedesca da cui il circolo prende il nome. la sua è un’autentica impresa, perché capace nel giro finale di risalire dal sesto posto e di recuperare cinque colpi alla forte danese emily pedersen, terminata con uno di ritardo al secondo posto alla pari con la colombiana Cynthia diaz. “sono particolarmente felice - racconta al termine la vincitrice perché è stata una rincorsa veramente pazzesca. per la verità questo è uno dei miei tornei preferiti a livello under 18 e poi conosco bene il campo dove ho giocato altre volte e che si addice alle mie caratteristiche. e’ difficile, ma viene sempre presentato in condizioni ideali. l’anno prossimo ospiterà la solheim Cup e sono curiosa di vedere come lo affronteranno le proettes”.

12 luglio I “BOYS” AZZURRI CAMPIONI D’EUROPA

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3 agosto LAURA LONARDI NON FA SCONTI IN AUSTRIA laura lonardi, 21enne veronese, campionessa italiana “medal” in carica, va subito al vertice e fa suo l’International austrian amateur Championship sul percorso del gC dachstein-tauern ad haus im ennstal in austria. e’ l’unica giocatrice che riesce a concludere sotto par e distanzia nettamente le austriache leonie Bettel (quattro colpi), lia zeitler e Isabella holpfer (cinque colpi).

21 agosto ORO E BRONZO OLIMPICO

la formazione italiana “Boys” (edoardo raffaele lipparelli, stefano Mazzoli, guido Migliozzi, renato paratore, teodoro soldati, Federico zuckermann) batte seccamente per 5,5 a 1.5 la svezia e conquista il titolo nell’european Boys team Championship, ossia il campionato continentale di categoria disputato all’oslo golf Club, ad ankerveien nei pressi della capitale norvegese. gli azzurri dominano sin dalla qualificazione su 36 buche medal vinta davanti alla stessa svezia. poi la marcia trionfale nei match play con il 7-0 sul galles nel quarti e il perentorio 5-2 sull’Inghilterra in semifinale.

renato paratore è il mattatore dei giochi olimpici giovanili sul tracciato del nanjing zhongshan International golf Club, a nanjing in Cina. regala all’Italia la prima medaglia d’oro olimpica assegnata dopo oltre cento anni e, insieme alla brillante Virginia elena Carta, conquista anche il “bronzo” con il terzo posto nella gara a squadre. nel torneo individuale femminile prevale la coreana soyoung lee, con la Carta al quarto posto, e tra i team l’oro è appannaggio della svezia.

31 luglio EMILIE ALBA PALTRINIERI GIOVANISSIMA IN ASCESA

4 settembre TEODORO SOLDATI TRAVOLGENTE A BIELLA

la giovanissima emilie alba paltrinieri, tredici anni, dopo essersi messa in bella evidenza imponendosi nel Campionato pulcini e nel gran premio Vecchio Monastero, esprime le proprie ottime qualità nell’english girls u13 open amateur Championship al Copt heath golf Club di solihull in Inghilterra, dove supera di quattro colpi la spagnola euphemie rhodes. a testimonianza della netta supremazia italiana il terzo posto di alessia nobilio e il quinto di Benedetta Moresco.

teodoro soldati, quindicenne del gC lanzo e un altro dei giovani rampanti azzurri, opera la rimonta nei due giri finali, disputati in una sola giornata, e sul selettivo percorso del gC Biella le Betulle trionfa nell’Italian International under 16 Championship. lascia a tre colpi l’inglese alex Fitzpatrick, a cinque l’altro inglese daniel list e a sei il ceco Matyas zapletas e il norvegese Kristoffer reitan.


golf & eventi 18 settembre CARLOTTA RICOLFI “PRIMADONNA” NEL DUKE OF YORK

12 dicembre NELLO STAGE 1 QS ALPS TOUR A SEGNO CARLO GUARALDI...

Carlotta ricolfi, terza nella classifica unica alla pari con il messicano eduardo Carrete, ottiene il primo posto tra le ragazze, con relativo premio, nel duke of York Young Champions trophy, disputato sul percorso del royal aberdeen golf Club, ad aberdeen in scozia. primo assoluto l’islandese gisli sveinbergsson, campione nazionale under 18 nella sua nazione. per la 17enne del gC sanremo è il completamento di un’ottima stagione in cui ha fatto centro anche nel Campionato nazionale Match play e nel Campionato nazionale ragazze.

lo stage 1 della Qualifying school dell’alps tour si disputa sui tre percorsi del la Cala resort, a Mijas sulla Costa del sol spagnola. sul tracciato dell’america Course brilla Carlo guaraldi, che ha la meglio sullo svizzero Julien Clement. accedono alla finale anche luca Fenoglio, terzo, e Cesare turchi, settimo. rimane fuori Francesco rocca, figlio del grande Costantino.

gli azzurri dominano nel 13° turkish amateur open Championship, sul percorso del Kemer g&CC, a Istanbul in turchia. paolo Ferraris, 21enne portacolori del royal park I roveri, campione italiano match play nel 2012 e quest’anno a segno nella Coppa d’oro Città di roma, prevale di misura dopo un lungo duello con Jacopo Vecchi Fossa. sul podio anche giacomo garbin, terzo davanti al tenace turco serkan akarsu. In quinta posizione Jacopo guasconi, in settima luca Cianchetti, in nona andrea Cavallaro e in decima gianmaria rean trinchero.

26 settembre A JOON KIM LO STAGE 1 QS EUROPEAN TOUR Il veneto Joon Kim supera a pieni voti lo stage 1 della Qualifying school dell’european tour, section C, al Circolo golf Bogogno. Vince precedendo di due colpi il portoghese ricardo gouveia, poi però di ferma nello stage 2 e non riesce a raggiungere la finale. la stessa sorte per gli altri otto italiani che lo accompagnano in spagna:terreni, terragni, gaggero, Maccario, di nitto, de Filippi, Bruschi e Benatti.

nello stage 1 della Qualifying school dell’alps tour va a segno anche tommaso orzalesi, che si impone sul tracciato dell’asia Course. Come guaraldi arriva al successo dopo una corsa di testa con un colpo di vantaggio sui francesi Julien rodallec e simon Fernoux. Quarto lorenzo scotto, sesto alessandro Marsala (am) e vanno in finale anche Valerio pelliccia e i dilettanti riccardo Cellerino, niccolò Marsala e alessandro Brunati (15.i) e l’altro amateur daniele Bomarsi (22°).all’europa Course, il terzo campo in cui si svolge lo stage 1, si comporta molto bene il dilettante agustin Bardas che termina secondo alle spalle dell’inglese harry Casey. orzalesi conquisterà poi la “carta” in finale, mentre non ci riuscirà guaraldi

16 dicembre GUIDO MIGLIOZZI BLITZ IN FLORIDA la serie dei successi azzurri nel 2014 si conclude curiosamente in Florida, dove era iniziata ad opera di domenico geminiani. guido Migliozzi suggella la sua ottima annata firmando il terzo titolo stagionale individuale. Fa suo il Junior World Match play, al longboat Key Club & resort di longboat Key in Florida, battendo in finale per 1 up il colombiano Ivan Camilo ramirez Velandia, mentre in semifinale aveva eliminato per 2/1 lo statunitense Matt Corio. altro protagonista dell’evento è edoardo raffaele lipparelli, tesserato per il Circolo golf torino, che arriva fino alle semifinali dove cede per 1 up a proprio ramirez Velandia dopo un incontro equilibrato e tiratissimo.

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20 settembre DOMINIO AZZURRO IN TURCHIA

12 dicembre ...E TOMMASO ORZALESI SECONDO AGUSTIN BARDAS


L’intervista a... Franco Chimenti

“Faremo un grande Open d’Italia e puntiamo alla Ryder Cup 2022” Il presidente della Federazione Italiana Golf traccia il bilancio della stagione appena conclusa e illustra i progetti per il futuro. Il massimo torneo nazionale, in programma al G.C. Milano, sarà l’ultimo evento sportivo nel quadri di Expo 2015

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Cosa dobbiamo aspettarci per il 2015? “avremo di sicuro un open d’Italia di altissimo livello, che sarà inserito nell’ambito dell’expo quale ultimo appuntamento sportivo prima della chiusura dell’evento stesso nel settembre del 2015, e dove ci attendiamo la partecipazione di grandi professionisti europei. Inoltre saremo alla vigilia della decisione dell’european tour in merito all’assegnazione della sede della ryder Cup 2022. la nostra nazione è candidata, insieme ad altre cinque, stiamo lavorando al progetto, abbiamo fondate speranze, e se il 2015 si dovesse concludere con il mandato all’Italia di organizzare questo avvenimento importantissimo, secondo solo alle olimpiadi e ai mondiali di calcio, avremmo

Lo stato di salute del golf italiano è ottimo. Abbiamo incrementato la nostra presenza nell’European Tour con ben sette giocatori e in un momento negativo per il Paese non abbiamo perso tesserati

fatto veramente bingo”.

Cosa dice a coloro che hanno mostrato scetticismo proprio nei riguardi del tentativo che l’Italia golfistica sta facendo per assicurarsi la Ryder Cup? “essere scettici vuol dire non rendersi conto che questa è un’opportunità unica. abbiamo instaurato un rapporto con IMg, società che partecipa all’european tour con una percentuale altissima, e la IMg considera la sede di effettuazione della ryder Cup come una sorta di luogo di culto in cui si dirigono moltissimi appassionati da tutto il mondo. per cui se non si comprende che cosa può rappresentare per una nazione ospitare questo torneo non so francamente cosa dire. ricordo solo che dopo la ryder Cup disputata in spagna nel 1997, la località di Valderrama e il percorso omonimo che l’ha ospitata, hanno visto notevolmente incrementare il flusso dei turistigolfisti con un grande beneficio per la spagna stessa”. Infine le Olimpiadi. Roma e l’Italia vogliono candidarsi per quelle del 2024. E il golf è uno sport olimpico. “Intanto noi ci stiamo preparando per le olimpiadi del 2016 a rio de Janeiro, dove il golf ritornerà sport a cinque cerchi. abbiamo giocatori di peso come i due Molinari e Manassero, che possono darci belle soddisfazioni, e sta crescendo il giovanissimo renato paratore, appena passato professionista e già entrato nel circuito europeo. ha vinto l’oro individuale ai recenti giochi olimpici giovanili, primo medagliato nel golf dopo oltre un secolo, sicuramente un bel biglietto da visita per il futuro. Certo che se roma potesse ospitare le olimpiadi del 2024 e, due anni prima, la ryder Cup sarebbe un’accoppiata veramente eccezionale, un vero trionfo per l’Italia”.

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ranco Chimenti, presidente della Federazione Italiana golf e di ConI servizi, ha tracciato il punto sulla stagione golfistica 2014, che ancora una volta ha confermato la bontà qualitativa dei giocatori azzurri. “sicuramente lo stato di salute del golf italiano - ha detto - è ottimo. Forse i nostri atleti più forti non si sono espressi al loro miglior livello, ma questo non significa nulla, perché qualche momento di flessione è quasi fisiologico nella nostra disciplina. Magari quest’anno riprenderanno ad esprimersi a ritmi più alti che in passato. In compenso si è incrementata la nostra presenza nell’european tour con ben sette elementi, un numero mai registrato prima, e inoltre stanno crescendo bene alcuni giovanissimi. sinceramente c’è di che essere soddisfatti. nel contempo, in questo momento negativo per il nostro paese, non abbiamo perso tesserati e non aver fatto passi indietro è sicuramente la cosa più importante”.

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Ryder Cup a Roma? Si può fare...

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a Federazione Italiana golf prosegue il suo percorso per la candidatura a ospitare la ryder Cup del 2022. la sede di gioco prescelta, dopo un’attenta analisi tecnica e logistica supportata dal parere dell’advisor IMg, è il Marco simone golf & Country Club situato a guidonia Montecelio alle porte di roma. prende sempre più corpo, dunque, l’ambizioso progetto fortemente voluto da Franco Chimenti presidente della Federazione Italiana golf e di Coni servizi con la convinzione che l’impatto economico che ne potrebbe derivare contribuirebbe fattivamente alla crescita del movimento golfistico italiano, oltre che al rilancio dell’economia nazionale. “la candidatura italiana per la ryder Cup del 2022 – ha affermato Franco Chimenti - è un obiettivo che la FIg intende perseguire con grande entusiasmo e con la consapevolezza di avere i mezzi per competere con realtà golfistiche evolute quali le altre nazioni candidate”. l’Italia avrà quali paesi concorrenti l’austria, la germania, il portogallo, la spagna e la turchia. “Il pieno sostegno - ha proseguito il presidente - ricevuto dal Coni certifica e rafforza ulteriormente la validità del progetto. la forte capacità attrattiva dell’Italia, abbinata all’indiscutibile appeal di roma, costituiscono elementi di assoluto rilievo. la presenza della famiglia Biagiotti, inoltre, è un valore aggiunto come modello di made in Italy vincente”. le potenzialità della ryder Cup in chiave economica sono desumibili da numeri eloquenti. si stima, infatti, che la massima competizione golfistica generi un indotto superiore a 200 milioni di euro. Con circa 250.000 spettatori provenienti da 96 diverse nazioni e con 182 paesi collegati nel mondo attraverso un network di 53 broadcasters che raggiunge più di 500 milioni di case per ciascun giorno di gara, la ryder Cup si attesta al terzo posto nella graduatoria di rilevanza degli eventi sportivi dopo i giochi olimpici e i Mondiali di calcio. Con il supporto del Coni, la ryder Cup del 2022, rappresenterebbe l’evento ideale per aprire un quadriennio di grandi prospettive per l’Italia, con la possibilità di ospitare i Mondiali di rugby del 2023, i giochi olimpici del 2024, sino a giungere al giubileo del 2025. Il Marco simone golf & Country Club circolo realizzato per volontà della stilista laura Biagiotti, è a soli 17 chilometri dal Campidoglio e dispone di un percorso di altissimi contenuti tecnici modellato dall’architetto statunitense Jim Fazio. a donare ancora più fascino all’impianto di gioco, già teatro dell’open d’Italia nel 1994, la spettacolare vista della cupola di san pietro dalla buca 18. In questa suggestiva cornice si sviluppa un percorso da campionato di diciotto buche e un tracciato executive di nove buche. Il campo pratica, con postazioni al coperto, é dotato di due putting green e dell’approaching area.affiancano le attrezzature golfistiche campi da tennis, campo da calcetto, piscina e il Clubino. la club house, di circa 7.000 metri quadrati, offre i suoi luminosi e accoglienti spazi ai soci e agli ospiti con due sale ristorante, idromassaggio, sauna, palestra, spogliatoi e un pro-shop. nella costruzione del Marco simone golf Club, laura Biagiotti ha posto particolare attenzione affinché rimanesse inalterato l´aspetto originario del luogo. sono stati messi a dimora un migliaio di alberi da fiore, cespugli e pini mediterranei e le dolci colline sono state trasformate in fairway e green, seguendo il loro andamento naturale.


UNA LOCATION DA FAVOLA Dal 9 al 12 aprile si terrà sul percorso dell’Augusta National, ad Augusta in Georgia, il 78ª Masters Tournament, il primo dei quattro major stagionali che segnano profondamente ogni stagione golfistica mondiale. Tutti gioielli unici, resi ancor più preziosi dalle imprese dei grandi campioni che hanno lasciano pagine indelebili nei libri della loro storia. E ognuno con una caratteristica particolare: l’Open Championship, nato poco dopo la metà dell’Ottocento, attraversa il terzo secolo per celebrare la 144ª edi-

zione; l’US Open è l’indiscutibile sogno di ogni golfista americano (e non solo), perché è aperto a tutti, anche se poi solo qualche rarissimo fortunato, non appartenente alla lista dei “soliti noti” riesce a giocarlo emergendo dalla lunghissima catena di qualifiche; il PGA Championship, forse quello con meno carisma, è prossimo comunque a festeggiare il centenario. Il Masters vive in una atmosfera particolare, che non si riscontra negli altri, e che gli viene trasmessa anche dalla splendida location in cui si dipana il tracciato

voluto da un grande campione, Bobby Jones, e del quale vogliano ricordare le vicissitudini che portarono alla sua nascita, in un concatenarsi di eventi che sembrano quasi la trama di un film, opera di un autore peraltro piuttosto fantasioso. Ad aprile difenderà il titolo l’americano Bubba Watson, che ha già collezionato due giacche verdi, ma probabilmente l’attenzione generale sarà concentrata sul nordirlandese Rory McIlroy, che assicurandosi il titolo, completerebbe anche il grande slam, avendo già vinto gli altri tre major.

Dopo l’uragano, il Masters L’Augusta National, il percorso fortemente voluto da Bobby Jones, fu costruito su un terreno in cui era prevista la nascita di un hotel di lusso, ma un catastrofico evento naturale ha cambiato il corso degli eventi. Fatto il campo, gli è stato cucito attorno un grande evento sportivo e mediatico, il Masters

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a storia del Masters, ufficialmente iniziata nel 1934, forse si dovrebbe retrodatare di otto anni, perché senza l’uragano che investì la Florida nel settembre del 1926 gli eventi avrebbero preso sicuramente una strada diversa, magari senza neanche partire da augusta. Ma andiamo con ordine. l’augusta national rappresenta la realizzazione di un sogno di robert tyre Jones, detto Bobby, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi.Voleva fondare un circolo dove le tradizioni del gioco, alle quali era profondamente attaccato, fossero non solo osservate ma anche tramandate, ma desiderava anche un club in cui poter giocare insieme agli amici in un ambiente tranquillo, lontano dagli sguardi degli spettatori. Questa idea se l’era portata dietro per tutta la carriera da giocatore e, nel 1930, quando si ritirò dall’attività agonistica ad appena 28 anni, decise che era il momento di portarla a compimento. In quell’anno Jones aveva compiuto la più straordinaria impresa golfistica che

si potesse immaginare: vincere i quattro major dell’epoca, diversi da quelli attuali. erano l’u.s. open, l’open britannico e i due relativi campionati dilettanti. un giornalista per sintetizzare l’impresa, rubò al bridge il termine di “grande slam”, che poi è rimasto nella terminologia golfistica. alla fine di quella stagione Jones annunciò il suo ritiro “perché non aveva più stimoli” avendo raggiunto tutti i traguardi che si era prefissati. Colse di sorpresa i suoi fans, ma non chi gli era più vicino.aveva già manifestato le sue intenzioni e la quaterna nei major gli offrì soltanto una scusa plausibile. Jones, all’apparenza un freddo calcolatore quasi una macchina nel distruggere i propri avversari, in realtà soffriva molto la pressione. durante la gara, ad esempio, non riusciva ad allacciare i bottoni della camicia e quando i tornei erano molto importanti non toccava addirittura cibo. era giunto dunque il momento di liberarsi del fardello e di poter giocare a golf senza


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freddo si faceva sentire. un amico comune, thomas Barrett, consigliò loro di visitare una proprietà di circa centocinquanta ettari, rimasta quasi abbandonata dopo la morte dei proprietari. Fruitlands nurseries, così si chiamava la proprietà, apparteneva agli indigeni ed era stata acquistata nel 1857 da un nobile belga, il Barone louis Mathieu edouaerd Bercksman il cui hobby era l'orticoltura. Insieme al figlio prosper Julius alphonse, agronomo, importarono una grande quantità di piante sconosciute o poco diffuse negli stati uniti, le fecero ambientare e poi le commercializzarono in tutto il sud. In breve tempo, crearono il più importante vivaio specializzato della georgia e degli stati vicini. oggi questo assortimento di piante rare costituisce l’invidiatissimo patrimonio arboreo dell’augusta national, compresa la doppia fila di magnolie piantate prima della guerra civile, che portano alla club house,

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la presenza continua di suoi tifosi o di semplici appassionati, che continuarono a seguirlo a schiere ogni volta che scendeva in campo, anche dopo il ritiro. Qualche anno prima aveva conosciuto un finanziere di new York, Clifford roberts, al quale aveva parlato del suo progetto. Questi ne era rimasto entusiasta e, appena Jones lo richiamò per passare dalla teoria alla pratica, fu ben felice di collaborare. divenne poi il primo direttore del club, carica che ricoprì fino al 1976. roberts, in una riunione con Jones durata non più di dieci minuti e tenuta poco dopo l’annuncio ufficiale del ritiro, si fece carico di tutti i problemi finanziari. suggerì, inoltre, di scegliere come località augusta, purché si fosse trovato un terreno adatto. sfondò una porta aperta, in quanto a Jones la cosa non poteva che far piacere: infatti nella città del cotone andava spesso a giocare d’inverno, per questioni climatiche, sobbarcandosi volentieri i circa trecento chilometri di strada che la separavano dalla natìa atlanta, dove il

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e le azalee. Il Barone Bercksman scomparve nel 1883, il figlio nel 1910 e l’attività praticamente cessò nel 1918. Jones visitò la tenuta verso la fine del 1930 e ne rimase affascinato. osservando la vegetazione lussureggiante e l’andamento del terreno dal luogo ove oggi c’è il putting green, eclamò: “e’ l’ideale. Questo terreno è rimasto abbandonato per tanti anni soltanto perché aspettava che qualcuno venisse a costruirci sopra un campo da golf”. l’acquisto della piantagione fu rapidamente perfezionato e fu deciso anche di dare al futuro circolo il nome di augusta national, ma tutto ciò probabilmente non sarebbe mai avvenuto senza l’uragano di cui dicevamo o forse è meglio dire senza l’intervento della natura. alcuni anni prima il Commodoro perry stoltz era proprietario di un grande albergo di Miami Beach, il Fleetwood hotel, che considerava il primo anello di una sua futura catena alberghiera. Così aveva scelto proprio la Fruitland nurseries per creare un secondo Fleetwood hotel, con un progetto che prevedeva anche un campo da golf di diciotto buche. affascinato anch’egli dal luogo, stoltz nei primi mesi del 1926 era andato addirittura ad abitare nell’antica dimora coloniale, che avrebbe tuttavia demolito quando fosse entrato in funzione l’hotel. diede anche inizio ai lavori di sbancamento del terreno, ma evidentemente a Madre natura quelle soluzione non piaceva e intervenne a suo modo. doloroso, come fa sempre quando si ribella ai soprusi degli uomini. a settembre un violento uragano, uno dei peggiori della storia, colpì il sud della Florida: andarono distrutti migliaia di edifici, tra i quali anche il Fleetwood hotel. Così stoltz fu costretto a dichiarare bancarotta e dovette abbandonare il progetto. In tal modo, dunque, cambiò il destino di una località che probabilmente senza quell’uragano non sarebbe mai divenuta così famosa. Inoltre la dimora coloniale, che stoltz voleva abbattere, è rimasta come patrimonio storico e costituisce il nucleo della club house dell’augusta national. per la progettazione del campo Jones si rivolse al dottor alister Mackenzie, un medico scozzese che aveva lasciato la professione per dedicarsi a tempo pieno alla costruzione dei campi. era noto in Irlanda, in nuova zelanda e in australia, mentre negli stati uniti aveva disegnato due soli percorsi, il pasatiempo e il Cypress point. Jones aveva giocato alcune volte, un

paio d’anni prima proprio sul Cypress point, nella penisola di Monterey in California e ne era rimasto entusiasta. I due, tra l’altro, erano in perfetta sintonia su alcuni concetti di costruzione: evitare ostacoli di aspetto eccessivamente artificiale come i bunkers, favorire quelli naturali quali ruscelli, ondulazioni del terreno e dossi erbosi, evitare un rough eccessivamente punitivo. l’obiettivo era quello di ottenere un percorso che permettesse a tutti i giocatori di divertirsi, indipendentemente dal livello di abilità. e in un’epoca in cui ogni campo prevedeva almeno di un centinaio di bunkers, l’augusta national ne presentò soltanto venti-


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IL PRIMO MASTERS Creato il campo, si pensò di ospitare un grande evento a partire dal 1934. Inizialmente si pensò all’open degli stati uniti, ma sarebbe stato itinerante e non era nei piani di Jones e roberts, i quali andarono a new York per discutere dell’argomento con un altro socio,W. alton Jones. alla fine della riunione si decise per un torneo a inviti riservati a grandi giocatori, da disputare ogni anno a primavera. roberts propose di chiamarlo “the Masters”, ma Bobby Jones si oppose ritenendo che nel nome ci fosse un peccato di presunzione. si optò per “augusta national Invitation tournament”, dizione che rimase fino al 1938 quando divenne l’attuale “the Masters tournament”. Jones fu costretto ad accettare, perché in sostanza la stampa aveva già battezzato così il torneo sin dall’inizio. e, sebbene non vi siano testimonianze dirette, è pressoché certo che fu lo stesso roberts a intervenire sui giornalisti perché prevalesse la sua idea originaria. Quando partirono i primi inviti Bobby Jones non pensava neanche lontanamente a una sua partecipazione, tuttavia la pressione dei soci e, soprattutto, degli sponsor lo costrinsero a scendere in campo. si classificò al 13° posto. la stampa enfatizzò l’evento con articoli entusiastici: colpì in particolare l’atmosfera, dalla partecipazione (Jones volle tutti i più celebrati campioni del momento) e dal percorso fiorito. uno dei giornalisti presenti più noti fu grantland rice, inviato di “the america golfer”, rivista specializ-

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nove. non mancarono discussioni e polemiche, ma alla fine ebbero ragione Jones e Mackenzie, perché si determinò una controtendenza e i bunkers nei nuovi tracciati si ridussero sensibilmente. I lavori iniziarono nel 1932 e furono terminati l’anno dopo. Il percorso fu inaugurato nel dicembre del 1932, riservato a pochi soci, ma alister Mackenzie non potè vedere la sua opera, poiché scomparve qualche mese prima. l’apertura ufficiale avvenne nel gennaio 1933, ma solo con la fioritura primaverile l’augusta national rivelò la sua stupenda coreografia. tracciato eccellente, naturalmente, anche sotto l’aspetto tecnico tanto che Jones ebbe a dire: “non c’è nessuna buca dove, giocando con giudizio, non si possa ottenere il birdie, ma non ne esiste nessuna dove non si rischi il doppio bogey, non usando il cervello”.


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a sInIstra, Walter hagen e, nella Foto a destra,CraIg Wood, due protagonIstI deI prIMI Masters, Con Il

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nella Foto Centrale, la BuCa

12, Il par tre

Che Fa parte Con la

11 e la 13 dell’aMen Corner, Il trIttICo suI CuI QuasI seMpre sI deCIde Il torneo

zata che cessò le pubblicazioni nel 1936 per problemi economici. Fu una delle migliori in assoluto alla quale collaborarono anche giocatori famosi come lo stesso Jones, ted ray, tommy harmour e Walter hagen. “l’opinione generale è che Bobby Jones e augusta abbiano dato inizio a un evento che si tramuterà in uno tra i più grandi della storia del golf. sicuramente la prossima edizione sarà superiore per interesse e per sensazioni emotive”. Questa è la frase con la quale rice concluse l’ultimo dei suoi servizi da augusta, ma su tale concetto improntò praticamente tutte le sue corrispondenze. “su una cosa si può scommettere: il torneo annuale dell’augusta national si avvia a divenire uno dei più grandi appuntamenti golfistici” scrisse in uno dei primi interventi, elencando poi una serie di motivi a sostegno di questa tesi, impressionato innanzi tutto dallo scenario e dall’incredibile partecipazione di pubblico. I parcheggi ospitarono auto provenienti da ben

trentotto stati dell’unione e persino dal Canada. probabilmente fu proprio la presenza di Jones a scatenare tanto entusiasmo, al ritorno sui fairways dopo quattro anni di assenza, tanto che i grandi campioni invitati si trasformarono inevitabilmente in comprimari. non era pensabile che potesse vincere, mancando del ritmo di gara e dell’allenamento costante, tuttavia incantò per la sua classe ancora immensa. rice raccontò di un Walter hagen che colpiva la palla come mai aveva fatto fino a quel momento e di un Jones impareggiabile sul green. Furono tanti i fans che si recarono ad augusta convinti di vederlo addirittura primeggiare, ma rice spiegò: “le speranze di vedere Jones vincente non erano fondate sul piano tecnico, ma più che comprensibili su quello umano”. non aggiunse commenti sulla prestazione di Jones, ma si limitò a riportare la convinzione dei suoi sostenitori pronti a scommettere su una sua vittoria l’anno successivo, con dodici mesi a


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gere il green”, senza dimenticare l’aspetto coreografico “Come scenario il tracciato si è mantenuto in par”. Il Masters, comunque, decollò più rapidamente di quanto credesse grantland rice. Merito delle prodezze dei suoi protagonisti e di quell’alone di leggenda che si creava attorno a loro e ai loro colpi, descritti soltanto sulla carta stampata, con ampia facoltà all’immaginazione di rielaborarli. e un tiro, entrato nella storia del golf, fece da enorme cassa di risonanza già nella seconda edizione. lo realizzò nell’ultimo giro gene sarazen alla buca 15, par 5, mettendo a segno la pallina alla distanza di 220 yards, utilizzando un legno 4. recuperò tutti insieme i tre colpi di ritardo che aveva da Craig Wood (che non vinse mai il torneo malgrado ottime performances) e poi lo superò il giorno dopo nello spareggio sulla distanza di 36 buche.

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disposizione per allenarsi. Ma quel trediceismo posto, alla pari proprio con hagen, sarebbe rimasto il miglior risultato conseguito da Bobby Jones in nove partecipazioni. Vinse horton smith che non immaginò, quel giorno, di aver firmato un major. Mise a segno il colpo vincente alla buca 17, con un putt di quattro metri. l’anno successivo quella buca divenne la numero otto, perché fu invertito l’ordine di gioco dei due gruppi di nove buche, decisione ancora in vigore. rice descrisse colpi eccezionali, come quello con cui Craig Wood imbucò dalla distanza facendo passare la pallina tra i pini. pose l’accento sulla “hole in one” che ross somerville conseguì alla 7ª buca, ma anche sugli errori di ed dudley che fallì otto occasioni da birdie sugli ultimi nove green. Il cronista assegnò praticamente un dieci al percorso “che richiede una certa versatilità di gioco e varietà di colpi. In particolare occorrevano tiri lunghi e spettacolari nei par cinque per raggiun-


a Cura dI IsaBella dIndo

“Meet the Artist” serata di successo

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Si è tenuta al Teatro Manfredi al Lido di Ostia per onorare la cultura, la romanità e la solidarietà

l teatro nino Manfredi al lido di roma, si è tenuta la serata di gala “Meet the artist” per onorare la cultura, la romanità e la solidarietà. l’evento che fa parte delle manifestazioni “ostIarte”, è stato organizzato dall’accademia la sponda, di cui è presidente Benito Corradini, con la Fondazione enérgeia e l’associazione ambiente e società, e con il patrocinio di strutture ed enti che operano per la cultura come il Ministero Beni Culturali e turismo. la serata è stata presentata da Benito Corradini e dall’attrice e can-

tante elena presti insieme allo staff della rivista la sponda. numerosi i premiati: personaggi del mondo della cultura, dell’arte, dello spettacolo, del lavoro e dello sport, che si sono distinti per la loro operosità di grande spessore a livello nazionale ed internazionale. nel corso dell’avvenimento elena presti ha effettuato esibizioni artistiche di adeguato livello qualitativo e di grande successo. la serata si é conlusa con le note canore di giorgio onorato “Voce de roma”, che ha esaltato le bellezze della capitale suscitando applausi e simpatia.

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Personal training e golf, un connubio equilibrato

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LA PERSONAL TRAINER

FLAVIA RIGUCCI

rmai nel mondo dello sport, sia a livello professionale che amatoriale in genere, il concetto di personal training sta assumendo una rilevanza importante. Il personal training ha l’obiettivo di definire un programma di allenamento personalizzato che possa consentire alla persona una sana e corretta evoluzione del proprio corpo secondo obiettivi predefiniti. In tal senso la presenza di un professionista trainer esperto è quanto mai necessaria e fondamentale, perché devono essere attuate metodologie certificate. Il primo strumento nelle mani di un personal trainer, utile a costruire un programma di esercizio fisico personalizzato, è l'intervista iniziale. Questa prima fase permette di indagare sulla storia medica, sulle caratteristiche psicologiche individuali e sugli stili di vita di una persona, quali l’alimentazione, la gestione del proprio corpo e le motivazioni all’esercizio


golf & eventi ELENA PRESTI CON ANDREA MENICHELLI, MEDICO ESTETICO, E GIANNI GRANDI, MUSICISTA E

COMPOSTIORE. NELLA FOTO IN BASSO

LA GIORNALISTA

ISABELLA DINDO, SOCIA DEL GC PARCO DÉ MEDICI, CON GIUSEPPE BERNAVA, DIRETTORE DEL CIRCOLO, E LA CANTANTE E ATTRICE

ELENA PRESTI

Come anticipato, un'altra importante area di intervento del personal trainer è relativa all'educazione a stili di vita salutari e al ruolo di motivatore nell'ambito della pratica dell'attività fisica. Il background culturale di un personal trainer è di tipo interdisciplinare, in continua formazione ed aggiornamento, passa attraverso la fisiologia, l'anatomia funzionale, la psicologia, la medicina dello sport, l'allenamento e la nutrizione. In generale, la sua attività consiste nell'educare il proprio cliente a stili di vita salutari ed a programmare e realizzare allenamenti finalizzati ad un determinato scopo, sulla base delle sue esigenze fisiologiche e psicologiche. particolare importanza sta assumendo negli ultimi anni anche la figura del personal trainer nello sport e in particolare nel mondo del golf.

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fisico. la seconda parte dell’intervista è dedicata alla determinazione degli obiettivi in relazione alle esigenze o alle necessità della persona stessa, ai risultati che vorrebbe ottenere, al tempo che ha a disposizione per l’allenamento. la programmazione a medio e lungo termine del lavoro prevedrà anche la modifica calibrata degli esercizi e del carico di lavoro, a seconda dei risultati ottenuti e individuati mediante un controllo dell'efficienza fisica con test specifici. Il personal trainer (anche definito allenatore personale, e convenzionalmente indicato dalla sigla pt) è quindi la figura professionale preposta a gestire in maniera individualizzata l'esercizio fisico di coloro che si avvicinano o praticano attività fisica per migliorare il proprio stato di salute o di forma fisica.


IN BREVE ►

CAMPIONATO PGAI AD ANDREA MAESTRONI

andrea Maestroni è il nuovo campione della pga Italiana. sul percorso del golf della Montecchia il 38enne bresciano ha concluso il 38° Italian pga Championship con 206 colpi alla pari con alessio Bruschi, campione uscente, e poi lo ha superato con un par alla seconda buca spareggio. dopo il par di entrambi alla prima, il toscano ha mandato la pallina in un bunker con il secondo colpo dove è rimasta dopo il terzo,antefatto del bogey con cui ha dato via libera all’avversario . Maestroni ha bissato, in tal modo, il successo già siglato nel 2011. ha ottenuto un bel terzo posto con 208 Cristiano terragni, che ha provato fino all’ultimo a raggiungere la coppia di testa, e hanno offerto una buona prestazione anche nicolò gaggero, quarto con 209,e Mauro Bianco,attualmente nel seniortour europeo, quinto con 210.al sesto posto con 212 Federico elli,leonardo Motta, Marco Bernardini e lo statunitense zeke Martinez, che ha potuto partecipare essendo iscritto all’associazione pgaI. al 10° con 213 Marco Crespi, che frequenta l’european tour, nino Bertasio e Joon Kim, al 17° con 217 emanuele Canonica e al 21° con 218 Costantino rocca. al vincitore è andato un assegno di 4.500 euro su un montepremi di 30.000 euro.

FINALE QS ALPS TOUR: “CARTA” PER 11 ITALIANI

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sei giocatori italiani hanno ottenuto la “carta” categoria 6, per una stagione 2015 a tempo pieno nell’alps tour, e cinque hanno avuto la categoria 8, con meno chances di giocare, nella finale della Qualifying school che si è svolta sui due percorsi dell’asia Course (par 72) e dell’europa Course (par 71) al la Cala resort, a Mijas nella Costa del sol spagnola. nel torneo vinto con 211 colpi (70 65 76, -4) dallo sloveno tim gornik, davanti all’olandese darius Van driel (214) e all’inglese harry Casey (215), si è classificato al sesto posto con 216 il dilettante enrico di nitto e hanno chiuso all’ottavo con 218 lorenzo scotto e andrea perrino. Categoria 6 anche per andrea Maestroni, 13° con 220, per Valerio pelliccia, 17° con 221, e per Corrado de stefani, 28° con 223. In categoria 8 Francesco testa e lorenzo Magini, 55.i con 231, luca Fenoglio, 62° con 234,tommaso orzalesi, 65° con 235, e Marco Bernardini, 68° con 239. all’evento hanno preso parte 144 concorrenti (31 italiani) che nei primi due turni si sono alternati sui due tracciati, poi i 68 (11 italiani) che hanno superato il taglio hanno concluso sull’asia Course. sono rimasti fuori, tra gli altri, dopo 36 buche Federico Colombo, Carlo guaraldi, vincitore come orzalesi di una delle tre prove dello stage 1, andrea zani, e alberto Campanile.


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JUNIOR ORANGE BOWL: AZZURRI SOTTO TONO

sono terminati a metà classifica i tre azsulla Jeong e sei sulla svedese linnea zurri (Federico zuckermann, guido Mistrom. Con un 77 (+6) e lo score di 285 gliozzi, Virginia elena Carta) che hanno (+1) è terminata terza, insieme alla svizpreso parte al 51° Junior orange Bowl zera albane Valenzuela, lasciando via liInternational golf Championship, il prebera alle due avversarie che sono arristigioso torneo giovanile disputato sul vate al traguardo appaiate a quota 283 percorso del Biltmore golf Course, a (-1). nello spareggio la coreana ha infiCoral gables in Florida, dove si sono lato tre birdie consecutivi e la strom, imposti il cileno Joaquin niemann (277, dopo aver rimediato ai primi due, si è -7) e la coreana Juwon Jeong (283, -1). arresa sul terzo. nella gara maschile zuckermann ha Quinto posto con 286 (+2) per la staconcluso al 16° posto con 287 colpi (71 tunitense Megan Khang e per la francese 72 72 72, +3) e guido Migliozzi al 22° agathe laisne e settimo con 287 (+3) con 290 (72 72 75 71, +6). niemann, in per la tedesca leonie harm, la Carta un acceso finale, ha avuto ragione dello ha girato in 75 (+5) con un birdie e cinstatunitense Carl Yuan (279, -5) e delque bogey, come nel turno precedente. l’argentino alejandro tosti (280, -4), che nello scorso anno la gara è stata vinta FederICo zuCKerMann lo affiancava in vetta alla graduatoria doda renato paratore, secondo italiano a po tre giri. Quarto con 281 (-3) il canadese tony gil, conquistare il titolo dopo Marco durante (1979), e quinto con 282 (-2) il sudafricano tristen strydom a inserire il proprio nome in un albo d’oro nel quale e sesto con 283 (-1) il ceco Vitek novak, il domini- figurano tanti atleti di peso quali tiger Woods, Mark cano Juan guerra, il colombiano Ivan Camilo rami- Calcavecchia, il colombiano Camilo Villegas e il giaprez Velandia e Kieran Vincent dello zimbabwe. ponese ryuji Imada in campo maschile e la coreana nel torneo femminile Virginia elena Carta si è clas- Inbee park, attuale numero uno mondiale, la parasificata 19ª con 306 colpi (78 78 75 75, +22) recu- guaiana Julieta granada e le statunitensi Cristie Kerr, perando una posizione in chiusura. nell’ultimo giro lexi thompson e Christina Kim in quello femminile. ha ceduto di schianto la colombiana Maria hoyos, ha accompagnato gli azzurri l’allenatore alberto Bileader dopo 54 buche con quattro colpi di vantaggio naghi.

A FILIPPO BARBÉ IL PGAS OF EUROPE 5 STAR PROFESSIONAL AWARD 2014 Il professionista Filippo Barbé, direttore della scuola nazionale di golf, è stato nominato pgas of europe 5 star professional per il 2014. Il prestigioso riconoscimento gli è stato attribuito nel corso del Congresso annuale della pgas of europe svoltosi presso il gloria golf resort ad antalya, in turchia, per il lavoro svolto nell’ambito della formazione dei professionisti italiani e per l’attività prestata nell’education Committee della pgase dal 1997 ad oggi. nome di Barbé si aggiunge così a quelli di alcuni fra i più prestigiosi del golf continentale già presenti nel “roll of honour”.

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GEORGE O’GRADY ESCE DI SCENA

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george o'grady, nel corso di una conferenza stampa in cui ha annunciato di lasciare il ruolo di Ceo dell'european tour, ha tracciato un bilancio ponendo in evidenza la crescita del movimento golfistico europeo. o’grady si è soffermato in particolare sulla ryder Cup e sulle edizioni disputate con successo in europa. "sta per iniziare - ha detto - un nuovo capitolo della mia vita. e' il momento giusto per voltare pagina, ma ora sono concentrato sulla ricerca del mio successore per proseguire il nostro percorso di ulteriore sviluppo. proveniamo dalla migliore edizione della ryder Cup, tra quelle svoltesi in europa. In scozia, dove il livello di gioco è stato altissimo e dove abbiamo avuto il supporto di condizioni meteo favorevoli, abbiamo dato vita un evento di grande spessore soprattutto grazie al sostegno del primo Ministro e del governo. dopo le brillanti edizioni disputate in Irlanda e in galles, abbiamo consolidato ulteriormente il prestigio di una manifestazione che ha un futuro roseo davanti a sé. per il 2018 la Francia sta già lavorando con abnegazione e ha tracciato la strada per le future candidature delle altre nazioni europee. nel tempo l’europeantour ha costruito una sua solidità economica, con cui ha saputo fronteggiare la recessione finanziaria. abbiamo lavorato per strutturare al meglio il golf in vari paesi del continente,supportati da un blocco di Federazioni di rilievo. Cito come esempio l’Italia, che è ora così forte grazie a una attenta programmazione

sui giovani. dispone di un vivaio validissimo e che annovera il 18enne renato paratore, capace di classificarsi terzo nella recente Qualifying school. grazie al lavoro dei presidenti delle Federazioni europee abbiamo contribuito al ritorno del golf alle olimpiadi.Con i nostri advisor abbiamo creato una rete di partner commerciali di primo piano e vantiamo accordi per la videotrasmissione dei nostri tornei in tutto il mondo.abbiamo avuto un forte impatto in Cina e possiamo contare sull’appoggio dei governi di molti paesi come, ad esempio, del governo irlandese, di quello scozzese o del primo Ministro della Malesia.tutto ciò è stato possibile anche grazie al livello di competitività raggiunto dai nostri professionisti, sempre più protagonisti nei Major e anche nel pga tour. Basti guardare qui a dubai il comportamento in campo dei rappresentanti delle Federazioni svedese, italiana e danese e in generale di tutte le nazioni che ospitano un open all’interno del nostro calendario. per tutte queste ragioni, è stato un privilegio potermi mettere al servizio dell’european tour nei vari ruoli che ho ricoperto e sarà molto stimolante ora seguire il processo di avvicinamento ai giochi olimpici”. david Williams, Chairman of the pga european tour Board of directors, nel ringraziare o’grady per il prezioso e longevo contributo fornito, ha posto che lui l’accento sulla crescita della ryder Cup, che è andata di pari passo con le vittorie dei professionisti europei, condizioni determinati per un futuro luminoso della manifestazione.

LA SCOMPARSA DI ANGELO BELLETTINI e’ scomparso dopo una lunga malattia angelo Bellettini.aveva 69 anni. diplomato all’IseF era passato dall’insegnamento all’attività imprenditoriale negli anni ‘70 aprendo un primo negozio a Vetralla, tuttora esistente, specializzato in tennis e atletica e dedicato successivamente anche all’abbigliamento di alta qualità, conquistando una scelta clientela proveniente non solo dal viterbese, ma anche da roma e dalla toscana. nel tempo i suoi punti vendita sono diventati dieci, avvicinandosi al mondo del golf, lui stesso appassionato giocatore, con la gestione dei pro shop di circoli importanti quali il gC punta ala, l’olgiata gC e il gC saturnia. “e’ stato una persona che ha dato molto alla comunità - ha detto il sindaco di Vetralla sandrinoaquilani,che era anche suo cugino - raggiungendo bellissimi traguardi supportato sempre dalla famiglia. un uomo che ha fatto dello sport la sua attività e la sua passione”.




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