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La cecità (richiede descrizioni alternative che permettano la comprensione della parte grafica per tutti i contenuti visuali; ad esempio se nel corpo della newsletter è presente il logo dell’azienda il messaggio dovrà essere predisposto in modo tale che il lettore di schermo legga semplicemente il nome dell’azienda).
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L’ipovisione (richiede caratteri grandi, margini ampi, l’uso di colori non abbaglianti, forte contrasto tra primo piano e sfondi, impaginazioni semplificate).
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La cecità ai colori (richiede accoppiamenti di colore in cui il contrasto tra primo piano e sfondo sia basato sulla differenza di la luminosità piuttosto che sulla differenza di tonalità).
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La dislessia (l’uso di termini difficili o il ricorso continuo a parole straniere può rendere estremamente difficile la lettura di una pagina web per un dislessico).
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Il ritardo mentale (vi sono persone affette da lievi forme di ritardo mentale, che sono in grado di usare proficuamente pagine e siti web, purché questi siano realizzati rispettando adeguati criteri di semplicità e di chiarezza espositiva).
La normativa attualmente in vigore, che regola e sancisce i parametri di accessibilità dei contenuti informatici, è la legge 04/200474 conosciuta anche come “Legge Stanca”. L’obbligo della sua applicazione sussiste solo per i contenuti della comunicazione pubblica mentre, per disposizioni di legge, “non si applicano ai sistemi informatici destinati
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DIODATI 2007
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www.webaccessibile.org
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