Laboratorio Smartpuglia - Capacity SUD

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Capacity SUD Linea A.2 - PROGETTARE LABORATORIO SMARTPUGLIA



Il progetto Capacity SUD, finanziato dal Programma Operativo Nazionale "Governance e Azioni di Sistema" (PON GAS), ha la finalità di migliorare la capacità istituzionale delle amministrazioni delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza supportandole nella programmazione di interventi che rispondano alle loro esigenze prioritarie e nel rafforzamento delle competenze necessarie per la loro efficace attuazione. La Capacità Istituzionale, Asse del Programma, oltre a fornire un supporto strategicoper una gestione maggiormente efficiente dei Programmi Operativi, assume un rilievo fondamentale in prospettiva della programmazione comunitaria nel quadro di Europa 2020. La Linea A.2 di Capacity SUD, denominata PROGETTARE, propone attività di sviluppo delle capacità delle persone impegnate nelle Amministrazioni a progettare strategie della futura programmazione, interventi su politiche e servizi pubblici, Le attività, Lo scenario azioni di miglioramento nella Linea di Progetto, di riferimento organizzativo e gestionale promuovono processi collaborativi, del Laboratorio è costituito in parte del ciclo delle politiche. che includono nella progettazione diversi attori dalle politiche regionali di innovazione finora

e si realizzano con metodologie partecipative. In particolare, PROGETTARE si articola in 2 azioni: sviluppo della cultura del PCM (Linea A.2.1- Progettare le politiche) e Progetti mirati per il miglioramento del ciclo di programmazione e di gestione (Linea A.2.2 – Progettare lo sviluppo organizzativo). Formez PA nell’ambito della linea “Progettare le politiche ” ha organizzato, con la Regione Puglia, e in particolare con l’Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione e il Servizio Ricerca Industriale e Innovazione, il Laboratorio “Smartpuglia”, con l’obiettivo di far emergere proposte concrete e utilizzabili da chi, all’interno della Regione, è chiamato a dare seguito alla programmazione della “Smart Specialization”prevista nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020.

realizzate, in parte dalle prospettive della nuova programmazione. L’idea forza che lo muove è quella dell’integrazione, tra gli attori delle politiche e le strutture organizzative che le realizzano, per acquisire strumenti utili ad una progettazione di qualità. Le metodologie proposte serviranno a “mettere insieme” le voci dei vari attori: non solo quelle dell’Amministrazione, ma anche quelle degli stakeholder dei territori, portatori di competenze che andranno ad arricchire strategie e policy design. Il Laboratorio vede nel suo sviluppo diverse fasi: eventi allargati, momenti di progettazione più ristretti, focus group, workshop e costruisce il suo percorso con gli stessi partecipanti.


II Strategia Europa 2020: un approccio discontinuo e concreto per programmare i nuovi fondi strutturali

I “Smart Regional Innovation Meeting” 6

8

1.1 Smart Regional Innovation Meeting: caratteristiche del workshop

1.2 Le domande come spunto per la discussione 12 14

1.3 Verso un lessico comune dell’innovazione 1.4 Verso le priorità del laboratorio “Smartpuglia”

2.1 L’avvio dei lavori: lo scenario di riferimento 18 2.2 Il Contratto di Partenariato 20 2.3 La complessità e la matrice 22 2.4 Il principio della concentrazione: finalizzare e integrare 24

III Incontro di Autovalutazione 3.1 L’avvio dei lavori

38

3.2 Fase 1. Autovalutazioni individuali, interpersonali, dell’attitudine del territorio all’innovazione 42 3.3 Fase 2. Innovation Union. La Bussola dell’Innovazione 44 3.4 Fase 3. Dall’autovalutazione al miglioramento e innovazione continui 54

2.5 Il territorio e la partnership 26 2.6 Il PAC, la piattaforma per lo sviluppo urbano, il partenariato 28 2.7 Le condizionalità ex ante 30 2.8 Il Position Paper dei Servizi della Commissione e il documento di Fabrizio Barca 32

.

indice CREDITI 57

Vorrei dire una sola cosa per esprimere il senso e lo spazio che ha il Laboratorio SmartPuglia all’interno del Progetto Capacity SUD: che si è trattato di un incontro prezioso fra persone, proiezioni nel futuro, modalità di pensare e operare. Potrei fare discorsi di rito sulla Capacità Istituzionale quale missione del Formez, sulla programmazione regionale e sullo sviluppo delle competenze. Ma ciò che mi preme affermare è questo: il Laboratorio SmartPuglia è l’espressione concreta - fatta di una comunità intelligente al lavoro da mesi di come la capacità istituzionale si possa concretizzare nell’operosità dello scambio e nella costruzione, non lineare talvolta complicata, sempre ricca di un pensiero comune perché condiviso e reso esplicito. Lo scopo del Progetto Capacity Sud si è incontrato con quello del Servizio Ricerca Industriale e Innovazione della Regione Puglia e ha dato vita ad una esperienza professionale e umana, sulla quale continuare a investire e lavorare con serietà, slancio e creatività. Elena Tropeano Responsabile della Linea A.2 Progetto Capacity SUD


I Laboratorio “Smartpuglia”

“Smart Regional Innovation Meeting” Tecnopolis / Valenzano – Bari 6 dicembre 2012 ore 9.30 – 17.30


1.1 Smart Regional Innovation Meeting: caratteristiche del workshop L’incontro è il momento iniziale del Laboratorio che affianca la Regione Puglia nella costruzione di politiche per la “Smart Specialization”. L’evento avvia la formazione della comunità chiamata a ragionare su temi specifici, attraverso la progettazione partecipata e l’ascolto degli stakeholder.

La Regione Puglia sta investendo molto sui temi dell’innovazione e ha ottenuto risultati significativi anche grazie allo sforzo comune delle agenzie regionali coinvolte (ARTI, InnovaPuglia, Puglia Sviluppo). Occorre ora rafforzare, fra dirigenti e funzionari dell’amministrazione, la consapevolezza che occorre continuare ad interrogarsi sul tema e sulle strategie, portando all’interno del percorso l’esperienza di ognuno, per una visione condivisa oltre la prospettiva 2020.

Occorre essere in grado di ascoltare e rappresentare la realtà per fare sì che la strategia si fondi sulla lettura continuativa e attenta del territorio. Tutto questo per costruire reti e relazioni a livello locale, fra soggetti dell’innovazione che siano in grado di dialogare con l’Italia e il resto d’Europa. La domanda principale è come riconoscere le specificità della regione, come renderla “smart” attraverso l’assunzione delle istanze del territorio, connettendo e dando valore alle relazioni e alle dinamiche virtuose che il territorio stesso esprime.

Metodologia di lavoro Durante le singole attività del Laboratorio è stato adottato un mix di metodi, tecniche e strumenti per la creatività e innovazione. E’ stato utilizzato il Mosaico Digitale (MODÍ) di FUTOUR: una modalità di brainstorming facilitata high-tech e high-touch sul modello del Town Meeting che garantisce massima trasparenza e collaborazione fra i partecipanti e consente di approfondire e far emergere proposte e priorità in breve tempo.

Gli strumenti e il setting

Gli obiettivi operativi dell’incontro

Costruzione condivisa dell’idea d’innovazione. Identificazione degli attori dell’innovazione e dei segmenti di rete attuali e futuri. Coinvolgimento, co-progettazione, empowerment attraverso l’applicazione di metodi e strumenti partecipativi. Individuazione di priorità per il percorso laboratoriale Smartpuglia

Le immagini del workshop

Il MODÍ, utilizzato da Paolo Martinez ed Alessandra Modi, consulenti di Formez PA , insieme ad altre metodologie e tecniche per la creatività e partecipazione, consente di raccogliere le idee, facilitare la discussione e dare degli spunti di riflessione al gruppo. E’ un innovativo strumento di facilitazione che stimola la creatività e lo sviluppo di idee, accelerando così l’avvio dei processi decisionali.

L’attività è articolata in sessioni co-creative basate sul lavoro in gruppo, con tecniche partecipative e di visualizzazione. Il setting dell’aula è pensato e costruito per facilitare l’interazione tra le persone.

Attraverso una cabina di regia viene condotto il processo e manovrata la strumentazione a supporto della metodologia (PC, videoproiettore e software dedicato). La platea è costruita allestendo 7 tavoli di lavoro, con materiali di cancelleria e tastiera wireless collegata con il PC principale, per interagire in maniera contemporanea e dinamica con il software MODÍ. Ai partecipanti è attribuito un numero corrispondente a uno dei tavoli di lavoro, per una loro distribuzione casuale ed eterogenea rispetto alle loro aree organizzative di provenienza.


3.1 Vengono introdotti i primi stimoli con una domanda che invita a ragionare sull’innovazione in Puglia attraverso una metafora: “Se una pianta dovesse rappresentare l’innovazione in Puglia, quale sarebbe e perché?”. I gruppi lavorano alla risposta utilizzando la tastiera e proiettando le scritture su uno schermo unico, per leggere e condividere insieme. 3.2 Si ragiona sulla visione d’innovazione in un’ottica prospettica al 2030: “Descriviamo la nostra visione dell’innovazione intelligente (smart innovation) della Puglia nel 2030”, 10 anni dopo la fine della programmazione 2014-2020. I partecipanti si presentano

IN TR O D U ZI O N E

2

Lavori di gruppo

O IC SA O M

1

3

Plenaria: vengono viene data condivisi sui passi una prospettiva i risultati successivi dei lavori sui passi successivi

Plenaria: vengono lette le definizioni elaborate dai gruppi

5

6 INNOVAZIONE MOSAICO SOCIO-T ECNOLOGICA

D E F CO FI OC N NI US D ZI IV O IS NE A

7

4

DEFINIZIONI

Fasi di lavoro E N IO A IS UR IV S D U N HI CO E C

Nella presentazione del percorso della giornata è stata sottolineata la rilevanza dei metodi di progettazione partecipativi, fortemente promossi dalla Commissione Europea: innovazione e partecipazione vanno di pari passo, sono complementari proprio perché, riuscendo a far dialogare le persone e sfruttando l’intelligenza collettiva, creano un terreno fertile e costruiscono una catena della conoscenza che è alla base di tutti i processi di innovazione.

SPEED DATING

CONDIVISIONE

Illustrazione del metodo e del percorso di lavoro

3.3 Si definisce l’innovazione chiedendo ai partecipanti di completare la frase “Innovazione è...”

Riflessione mirata Quali sono le priorità da trattare nel laboratorio sulla Smart Specialization strategy della Regione Puglia? Chi sono i portatori di interesse? Quali sono i segmenti di rete da coinvolgere? Qual è l’ambito? Chi? Perchè?

Lavori di gruppo

I tavoli di lavoro sono opportunamente “rimescolati”, al fine di valorizzare l’eterogeneità dei partecipanti e aumentare il livello di varietà dei contributi dei singoli ai lavori. Co-costruzione della definizione di Innovazione 5.1 Elaborazione e definizione di un Motto/Slogan sull’idea di innovazione attraverso un poster per ogni gruppo, affisso in aula. 5.2 Votazione della definizione: ogni partecipante vota la definizione che appare più completa e rappresentativa.


1.2

Le domande come spunto per la discussione

Il Mosaico Digitale propone ai tavoli di lavoro 3 domande per agevolare la costruzione condivisa dell’idea d’innovazione e di un linguaggio comune, svolgendo così un primo passo verso una forma di integrazione collaborativa fra competenze e ruoli professionali diversi.

1

SE UNA PIANTA DOVESSE RAPPRESENTARE L’INNOVAZIONE IN PUGLIA, QUALE SAREBBE E PERCHÉ?

2

DESCRIVIAMO LA NOSTRA VISIONE DELL’INNOVAZIONE INTELLIGENTE “SMART INNOVATION” DELLA PUGLIA NEL 2030 10 anni dopo la fine della programmazione 2014-2020

3

INNOVAZIONE È…?

4

QUALI SONO LE PRIORITÀ DA TRATTARE NEL LABORATORIO SULLA SMART SPECIALIZATION STRATEGY DELLA REGIONE PUGLIA?

5

CHI SONO I PORTATORI D‘INTERESSE E I SEGMENTI DI RETE DA COINVOLGERE? INDICARE L’AMBITO, LA PERSONA E IL MOTIVO DELLA SCELTA...

3 MOSAICO

A questa prima costruzione di un lessico comune, che si conclude con la realizzazione di una definizione sintetica dell’innovazione, segue la sessione caratterizzata da 2 domande orientate alla raccolta di proposte su ambiti e progetti da sviluppare nei momenti successivi del Laboratorio.


identità rete radicamento tradizione interconnessione miglioramento di prodotti flessibilità frutti resistenza varietà crescita sostenibilità contaminazioni novità territorio apertura al cambiamento difficoltà scoperta speranza fiducia

aspetti emergenti

Il melograno perché è aspro e dolce. Frutto unico, composto da un insieme integrato di chicchi da scoprire e gustare. Simbolo di rïcchezza e di abbondanza. La vite

3 .1

Se una pianta dovesse rappresentare l’innovazione in Puglia, quale sarebbe e perché?

INNOVAZIONE SOCIO-TECNOLOGICA

Il cece nero perchè esprime energia e recupera una tradizione che caratterizza il territorio, attraverso una dimensione alimentare sostenibile.

O IC SA O M

Il lavoro di ricerca di punti di convergenza e sintesi ha permesso di cogliere gli elementi trasversali caratterizzanti

L’edera perchè richiama l’idea della rete, parti uguali interconnesse. Ha rapida crescita, ogni parte è essenziale per l’insieme.

radicata nel territorio, struttura flessibile, richiede cura e manutenzione costanti, utilizzi molteplici e varietà di prodotti. E’ diversificata e ha possibilità di innesti. E’ aperta a contaminazioni non prescindendo dalle proprie radici, dalla sua identità, dal territorio. Diffusa in tutta la Puglia, è elemento caratterizzante della Puglia nel mondo. Ha una sua ciclicità. Gli acini rappresentano un’idea di unità e di relazione. Si presta a innesti molteplici, che consentono sempre produzioni di nuove tipologie di uva. L’ulivo

Si alimenta della tradizione. E’ resistente ad ambienti ostili ed è longevo. Produce frutti nobili. E’ una pianta a lenta crescita, che si sviluppa in ambienti difficili.


Nel 2030 avremo una regione con:

Occupazione ecosostenibilitá la risalita dell’occupazione e la fine parità di genere crescita della precarietà a favore stabilità lavoro qualità ambientale dell’opportunità di scelta nel mercato del lavoro; no povertà ottimana rifiuti zero; un sistema di mobilità ecosostenibile, digital unite integrazione sociale efficiente ed integrato; PA digitale ed efficiente una pubblica amministrazione digitale, democrazia partecipata de-burocratizzata e de-materializzata; mobilità sostenibile e integrata talenti pugliesi che rimangono in Puglia a lavorare sistema formativo innovato con buoni posti di lavoro; accordo ricerca e industria un nuovo modello di specializzazione produttivo sanità adeguata basato su settori tecnologicamente avanzati; mobilità ricercatori la presenza di investitori privati nelle attività innovative; sapere e conoscenza una maggiore integrazione tra sistema scientifico diffusa e sistema delle imprese; un aumento dei servizi

aspetti emergenti Le politiche realizzate nel corso dell’attuale ciclo di Programmazione hanno perseguito questi obiettivi, ma non hanno ancora raggiunto consistenti risultati di sistema, da realizzare con la nuova programmazione.

a sostegno delle famiglie e dei cittadini; città decongestionate e reti per la mobilità sotterranea; un territorio costiero ri-naturalizzato; un aumento dei flussi turistici anche grazie alla messa in rete dei beni culturali e ambientali.

3.2

MOSAICO

Una Pubblica Amministrazione digitalizzata; un’alta capacità di offerta nel bacino euro-mediterraneo; una crescita delle capacita manageriali presenti sul territorio; la quasi piena Descriviamo occupazione, la parità di accesso la nostra visione e la permanenza nel mercato del lavoro; un modello di sanità alternativo basato sulla dell’innovazione prevenzione nei territori; sanità e servizi intelligente sociali efficienti, centrati sui bisogni Smart del cittadino; strumenti di democrazia partecipata di co-decisione dal basso; Innovation infrastrutture adeguate per scuola, della mobilità sostenibile e cura; Puglia l’ILVA risanata! Una dimensione nel 2030 Un contributo INNOVAZIONE multietnica, connessa al alla riduzione 10 anni dopo la fine SOCIO-T ECNOLOGICA della Programmazione mondo, no digital divide, accessibile, del cambiamento climatico 2014-2020 accogliente, multicolor, trasparente, dove tu attraverso energie rinnovabili; “puoi”; un sistema scolastico e formativo innovato lavoro qualificato e non precario; mobilità dei ricercatori; nelle infrastrutture , nei metodi e negli strumenti; istituzioni e politiche imperniate sulla parità di genere; Laboratori di ricerca lo sviluppo delle infrastrutture fisiche (trasporti, reti, ottimana (settimana di 4 giorni al lavoro per alcuni frequentati da larga banda) e immateriali (scuole e università), che e 4 di ferie per altri e viceversa); ricercatori di aziende posizionino la Puglia in rete nel mondo, non solo in industria, ambiente e lavoro in armonia; insieme a università; Europa; la massima capitalizzazione delle intelligenze tecnologia a servizio della qualità un’interconnessione (in particolare dei giovani) nelle imprese e nei servizi e dell’autonomia della vita tra le amministrazioni pubblici; un’integrazione sociale ed un’inclusione reale (infrastrutture, case, luoghi di lavoro e di svago); con dati fruibili dei soggetti svantaggiati; un maggiore utilizzo un sistema formativo che alimenta da tutti e immediatamente; di risorse energetiche naturali ed una riduzione la domanda di lavoro; l’assenza di precariato, effettiva dell’inquinamento; l’abolizione dei tempi spazi e risorse per il gioco per lo sviluppo un’elevata diffusione di attesa dei servizi sanitari e migliori; un’economia della creatività delle future generazioni, del lavoro giovanile; turistica e agricola attiva, efficiente e rilevante sul assieme alla conservazione cittadini con eguale diritto di accesso PIL; un’industria di eccellenza, fondata sulla del fanciullo che è in noi; alla conoscenza ed ai servizi sostenibilità ambientale; un’integrazione sociale un orto in casa per tutti; opportunità di accesso dell’amministrazione anche attraverso ICT; reale e nessuna forma di assistenzialismo; ai servizi per tutti (tutti i bambini possono territorio, beni culturali e produzioni tipiche servizi digitali per tutti e ubiquitaria. accedere e giocare in un asilo nido). al centro della valorizzazione economica.


Innovazione è…?

M O SA IC O

3.3

individuare tradurre i risultati nuovi strumenti e metodi della ricerca scientifica, per risolvere problematiche esistenti; tecnologica e sociale e le elaborazioni cambiamento; della conoscenza anche informale individuare soluzioni creative ed efficienti; in valore economico, wireless free crescita; sociale e culturale, a InnovaPuglia; pensiero creativo possibile; orientando il modello di sviluppo progettare il futuro nuove tecnologie nella vita di tutti i giorni; e gli stili di vita con gli occhi di un bambino processo; verso una crescita stabile, e raccontarlo in modo partecipazione; intelligente, sostenibile e inclusiva che lo capisca; partecipare ai processi e basata sulla coesione territoriale il cambiamento per migliorare all’individuazione delle soluzioni; e sull’innalzamento dell’indice la qualità della vita di tutti tecnologie non come fine ultimo di sviluppo umano; e non solo di una parte; ma come strumento che consente cambiamento, graduale o di paradigma, ricordare il passato, ascoltare il presente la partecipazione attiva (e-democracy); che comporti un impatto per disegnare un futuro migliore; processo e cambiamento del processo, auspicalmente positivo avere una visione; semplificazione, comunicazione tecnologica, rispetto a sfide economiche e sociali cultura del cambiamento; crescita, superamento delle barriere spazio e una attitudine delle persone · un viaggio che attraversa e produce cambiamento tempo, informazione accessibile a tutti, delle organizzazioni e culturale e comportamentale, interattività, cambiamento; dei territori, osando oggi idee audaci per il bene degli altri. soluzione ad un problema. basata sulla creatività.


1.3

Verso un lessico comune dell’innovazione

In questa sessione si lavora ancora con una metodologia co-creativa. Per arricchire le definizioni emerse dai gruppi di lavoro se ne sono aggiunte altre, provenienti da innovatori pugliesi e da prestigiose figure internazionali. A cornice di tutte, la definizione presente nel documento “Innovation Union” (Comunicazione della Commissione Europea del 2010, Iniziativa Faro della Strategia Europa 2020).

Nel corso della discussione che segue l’analisi delle definizioni, viene sottolineata l’importanza di compiere un salto di intelligenza creativa, per apportare un reale valore aggiunto: la ricerca di una chiave forte di innovazione. Non solo il compimento o il miglioramento di quanto già in atto, ma il frutto di una progettazione creativa, in grado di puntare su elementi differenti e integrabili. Il tema del fallimento, stimolo alla riflessione e all’autoconsapevolezza per efficaci processi di apprendimento, è stato apprezzato come opportunità centrale per la valutazione delle politiche realizzate: non sconfitta, ma riconoscimento dei limiti.

4 CONDIVISIONE DEFINIZIONI

La valutazione è lo strumento che ci mette a confronto con gli errori e genera cambiamenti nelle politiche; è un processo che non finisce mai e che consiste nell’accettare le cose buone e le meno buone, per costruire su quelle positive. La definizione “fredda” d’innovazione, quella istituzionale dell’OCSE, ci dice che innovazione non è solo il risultato di un’attività di ricerca e sviluppo, ma anche servizi che mettono al centro gli utenti, che raccordano le conoscenze e si focalizzano sulle sfide sociali.

Innovation Union. A Europe 2020 initiative

L'Innovazione è la sintesi di tre pulsioni: la capacità di abbandonare la certezza, il coraggio di accettare il fallimento, la forza di gestire il cambiamento.

Innovazione vuol dire persone nuove. Nuovi punti di vista per trovare soluzioni L’innovazione nasce dalle persone. a vecchi problemi o a questioni emergenti. È la sostanziale differenza tra la scimmia e l’uomo. Nasce dal bisogno. È il nostro modo di essere, È un nuovo modo di fare e pensare, ma gli schemi e opposti sono a loro volta produrre e creare. nella nostra natura. Le innovazioni È la capacità di accettare e perseguire hanno l’ambizione di diventare modelli e schemi i rischi, i cambiamenti e l’incertezza. perché solo allora vengono considerate un successo. È contro la nostra natura È un mondo strano, e quindi molto difficile da ottenere! non è vero?


La definizione Innovation Union This broad concept of innovation can thus include: Research and innovation are inter-related but independent concepts. Research involves the investment of resources innovation that draws heavily - the introduction of new products, processes in attempts to expand our scientific and services upon knowledge inputs andtechnological knowledge base, (‘product, process from customers and markets often in order to solve particular problems and service innovation’); (‘user-driven innovation’); that confront different sectors of society, but also to satisfy the demands changes in the way that firms - innovations that involve changes of intellectual curiosity. in the way business and other organisations access and exploit knowledge or manufacturing processes Innovation, on the other hand, are organised to produce innovations involves the creation of value via the introduction (‘organisational (‘open innovation’); of newproducts, processes, services innovation’); and ways of doing things. innovations in the way Innovation requires knowledge that society organises itself, inputs drawn not only from the arena of scientific and especially the different ways technological research, that the public sector serves but alsofrom many the needs of society at large other sources. (‘social innovation’)."

Co-costruzione della definizione di Innovazione

I partecipanti inventano un motto per sintetizzare la loro idea di innovazione. Ogni gruppo propone un poster che viene votato in plenaria.

5 FOCUS DEFINIZIONE CONDIVISA

Tavolo 6 Mission made in Puglia (Pippi calzelunghe) sperimentare, sollevare il cavallo, relazionarsi, play, essere coraggiosi e creare 26 voti

Tavolo 4 L’innovazione è Tavolo 1 C.R.I.S.I. #NonConservoInnovo (Cambiamento, Ricerca, 32 voti Idee, Social, Innovation) la ricerca è ciò che trasforma Tavolo 2 la ricchezza in sapere, Cantiere_Futuro Cambiamento imPossibile l’innovazione è ciò che trasforma 28 voti il sapere in ricchezza Tavolo 3 27 voti Ascolta e osserva con intelligenza, Tavolo 5 confrontati con pazienza. Cambiare partecipando, Cerca, sogna, progetta, partecipare al cambiamento agisci con passione 31 voti 35 voti

Tavolo 7 Innovazione... progettiamola insieme 3 voti Lo slogan più votato dai partecipanti: Ascolta e osserva con intelligenza, confrontati con pazienza. Cerca, sogna, progetta, agisci con passione


1.4 Verso le priorità del laboratorio “Smartpuglia” L’ultima parte dei lavori è dedicata all’individuazione di ambiti prioritari per i laboratori previsti dal progetto. La sessione è introdotta dall’illustrazione dello stato dell’arte da parte della Dirigente del Servizio Ricerca e innovazione della Regione Puglia Adriana Agrimi. La Regione ha più volte sollecitato il confronto con gli altri soggetti istituzionali, partecipando, ad esempio, al Regional Innovation Monitoring della DG Enterprise della Commissione Europea e aderendo nel 2011, su input dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione e il DPS, ad un percorso di assistenza tecnica su “Sostegno alle Politiche di Ricerca e Innovazione”.

In Puglia, la prima Strategia per la Ricerca e l’Innovazione è del 2003 e risente molto dell’impostazione desk. Il documento successivo, coglie l’esperienza delle politiche precedenti, ma è privo della dimensione partecipata, che deve rappresentare il punto di partenza della nuova strategia. In questo senso, il focus attuale è sulla domanda di innovazione proveniente dal sistema delle imprese e della ricerca, a differenza della vecchia strategia, che partiva dall‘offerta di ricerca, che avrebbe dovuto sviluppare il territorio.

E’ stato messo al centro il sistema delle imprese, privilegiando i fabbisogni collettivi di innovazione e non quelli delle singole imprese. La Legge regionale n.23/2007 “Promozione e Riconoscimento dei distretti produttivi” ha mostrato risultati positivi, come l’aereospazio ed altri distretti meno capaci di collaborare con le imprese. L’integrazione di fondi sottende alla strategia attuale che ha puntato molto sul networking tra imprese. Il capitale umano accompagna l’intera strategia, con un’attenzione progressiva al tema della governance, secondo un continuo confronto con il partenariato, che non è solo partecipazione. Il tema avrà una maggiore focalizzazione nella prossima Strategia. La Puglia viene vista come una regione avanzata, con risultati importanti. La vera leva che ha consentito questo è stato il rafforzarsi di una capacità istituzionale in divenire e la presenza di partner istituzionali importanti, quali le agenzie regionali (ARTI, InnovaPuglia, Puglia Sviluppo), che accompagnano la Regione verso l’attuazione di queste politiche.

Si pensi al Premio Nazionale dell’Innovazione svolto in questi giorni in Puglia, con il forte supporto delle aziende innovative; si guardi il sito “sistema.puglia.it”, significativo per la capacità di potenziare offerta di servizi digitali verso i cittadini. Nella Comunicazione della Commissione Europea sull’iniziativa Faro “Innovation Union” era compreso lo strumento di autovalutazione delle politiche relativo a sistemi efficaci di ricerca e di innovazione a livello nazionale e regionale. In collaborazione con ARTI si è cercato di capire, in relazione ai 10 punti di riflessione proposti dalla Commissione, a che punto dello sviluppo delle politiche si collocasse la Regione Puglia.

circolarità informazioni

disabilità innovazione sociale

mobilità ecosostenibile

organizzazione della vita

sviluppo capitale umano

distretti famiglie

infrastrutture tecnologiche

internazionalizzazione

nuove tecnologie per welfare e salute

Quando, alla fine del 2011, è stato pubblicato il documento “Smart Specialization Strategy”, documento ex ante, si era pronti a rispondere alle domande che la metodologia proposta dalla Commissione proponeva.

infrastrutture tecnologiche

AMBITI EMERGENTI MOSAICO

6

interazione ricerca impresa

politiche energetiche

Open Data. Tutti, qui.

Un percorso parallelo sarà il collegamento con gli open data; agganciare questa strada di costruzione della strategia Smart ad una politica di liberazione della enorme mole di informazioni della Regione, sulla scia di quanto si sta già realizzando, renderebbe più robusto, significativo ed efficace, l’approccio partecipativo, elemento imprescindibile della costruzione delle nuove politiche.

L’obiettivo che emerge da tutte queste iniziative è la realizzazione di una parte delle strategie complessive regionali migliorandone la qualità, attraverso la ricerca e l’innovazione.

La Puglia è stata la prima regione italiana a partecipare alla “Piattaforma di Smart Specialization” della DG Enterprise della Commissione Europea . La Regione, in definitiva, L’altro fattore di novità è stato proporre una nuova E’ stato sottolineato l’avvio di una riflessione integrata non ha tanto la necessità di sviluppare generazione di politiche che non sostituiscono gli con altre strutture della Regione modalità di sperimentazione ed esperienze nuove interventi di sostegno, ma sono a questi aggiuntive: che si occupano di politiche per la formazione, nella “Smart Specialization”, l’innovazione organizzativa, l’innovazione sociale, user lavoro, politiche giovanili, welfare. ma di aggregare le conoscenze driven, rappresentano un nuovo modo di affrontare operaticostruendo un nuovo approccio, vamente la programmazione. Sempre in questa ottica, oltre Una prima vera esperienza di policy integrate in quanto la “Smart Specialization” agli interventi per i “Partenariati Regionali per l’Innovazione” e tra le diverse aree regionali è un modo diverso di fare politica regionale, per i “Servizi per l’innovazione” per le PMI, è stata mutuata è stato il Piano Straordinario del Lavoro 2011, non un semplice contenuto programmatico. l’esperienza europea dei “Living Labs” facendola diventare un modello che ha dato valore a quelle politiche focalizzate di intervento sul territorio, che mette al centro gli utenti e i loro sul potenziale dei giovani fabbisogni, e su cui si punta molto per portare innovazione nelle imprese per la creazione d’impresa ICT. Il “Pre-Commercial Procurement”, supporto del pubblico alla ricerca e e sull’innovazione basata sulla creatività. all’innovazione, mette al centro una domanda pubblica qualificata.


Sviluppo del capitale umano Mobilità eco-sostenibile Nuove tecnologie per welfare e salute Interventi/progetti: rete integrata per presa Interventi/progetti: Interventi/progetti: sistema integrato in carico e monitoraggio (teleassistenza, - nell’ambito delle infrastrutture tecnologiche, ferro-gomma-ciclo, con unico titolo di viaggio e telemedicina, sistemi informativi e creare luoghi di open innovation possibilità di un sistema informativo userprestazioni socio- sanitarie tradizionali) in cui far “frullare” i ricercatori a vario titolo friendly utilizzabile da cellulare. con i tecnici delle imprese su progetti di R&I, Stakeholder: DG ASL e Responsabili SIS, Stakeholder: asso utenti, asso consumatori, prevedendo staff exchange Responsabili UdP Ambiti territoriali sociali, Trenitalia, FAL, FdG, Bari Nord, FSE, STP, conces- supportare il potenziamento e l’evoluzione del cloud soggetti gestori ADI, SAD e centri diurni, sionarie autolinee regionali e comunali, AREM, computing, open source e mobile e-mobility Innovapuglia, ARES, Assessorati e Dipartimenti universitari,Trasporti e Mobilità. per favorire uno stile di vita più smart. Uffici regionali interessati per compeMotivo: sono fruitori, erogatori e gestori tenza, Patronati e associazioni Stakeholder: istituzioni locali, istituzioni nazionali, dei servizi di mobilità. familiari, Associazioni di imprese, associazioni di categoria, organizzazioni Categoria e Distretti produttivi sindacali, terzo settore, sistema scientifico, Organizzazione e circolarità delle informazioni per competenza. sistema intermediari della conoscenza, scuola, banche. Interventi/progetti: Motivo: rappresentare Motivo: lo sviluppo del capitale - sistema informativo interattivo tra servizi regionali la committenza, l’offerta umano impatta sull’efficienza anche nella restituzione dei risultati dell’attività e i destinatari finali. e sulla produttività - semplificazione accesso informazioni al cittadino/a di pubblica amministrazione, Stakeholder: soggetto gestore del sistema imprese e organizzazioni informativo regionale, referenti diversi Co-riflessione di ogni forma e natura. servizi regionali, dipendenti, sugli ambiti cittadini e cittadine. d’intervento Disabilità Organizzazione e sugli Interventi/progetti: della vita attori percorsi integrati: lavoro, Interventi/progetti: trasporti, innovazione tecnologica, riorganizzazione degli orari di aperturabenessere,salute, turismo sociale. Quali chiusura enti pubblici, scuole, asl, esercizi Stakeholder: referenti diversi servizi regionali: commerciali, biblioteche, musei, luoghi di Priorità lavoro, innovazione tecnologica, turismo, culto e dei percorsi e offerta dei mezzi di trasporti, welfare; comunicazione, formazione trattare trasporto pubblici e privati (car sharing) professionale, terzo settore, imprese (profit e nel laboratorio Stakeholder: associazioni dei consumatori, non profit), persone disabili e famiglie, società di dei familiari, degli esercenti, enti locali, ASL, “Smartpuglia” trasporti, agenzie di viaggio. associazioni sindacali, associazioni di categodella Regione Infrastrutture tecnologiche ria, Ufficio Scolastico Regionale e provinciali, Stakeholder: istituzioni locali, InnovaPuglia, AREM, Assessorato al Welfare Regione imprese, sistema scientifico, sistema Puglia, Uffici comunali Piano dei intermediari della conoscenza, Tempi. Motivo: fruitori, scuola, famiglie, utenti e erogatori, gestori e Quali consumatori ICT. programmaInnovazione portatori tori. partecipata su e per le Interazione ricerca e famiglie attraverso la creazione imprese (pubblico-privato) di interesse dei Distretti famiglie Interventi/progetti: e segmenti Interventi/progetti: Impatto family delle politiche di - Intelligent transport system (Tariffazione unica, di rete strumenti di customersatisfation) sviluppo. Potenziamento della ricerca e applicazione delle - Creazione di comunità intelligenti coinvolgere tecnologie alla creazione dei Distretti famiglie. Parole chiave: (Formazione, partecipazione): passare domotica sociale, ICT social family community/app IOS ? dalle infrastrutture all’inclusione/innovazione sociale Android per informazione integrata alle famiglie Innovazione sociale Stakeholder: Distretto informatica, meccatronica, Stakeholder: politiche family friendly: Confindustria, Interventi/progetti: (rappresentanza e leva di competitività), politiche innovative del tempo Confcommercio, Confesercenti, terzo settore, filiera Università ed Enti Pubblici di Ricerca delle persone, politiche energetiche regionale della mobilita (aeroporti di Puglia, ferrovie (ricerca e sviluppo tecnologico), ANCI, AREM, aziende da declinare lungo tutta la filiera di trasporto pubblico, associazioni di consumatori sud/est, Apulolucane, STP regionale, operatori verticale degli ambiti di intervento, (comunità intelligenti). pubblici e privati della mobilita, ecc.), enti locali, strumenti e metodi per le integrazioni strutture regionali di settore, uffici di piano degli fra politiche Stakeholder: “Risvegli”Smart internazionalizzazione Ambiti territoriali sociali, organizzazioni sindacali associazione immigrati, associazione Stakeholder: Distretti industriali e tecnologici, regionali, comitati di quartiere. “Un Desiderio in Comune”. associazioni di categoria, Distretto Aerospazione Motivo: ogni stakeholder entra in gioco nel e progetto Renewall-Arti. Politiche Energetiche (e per il) proprio ambito di competenza. Stakeholder: Carlo Ratti (esperienza di Amsterdam).

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Adriana Agrimi

Servizio Ricerca industriale e Innovazione ARTI

Servizio Ricerca industriale e Innovazione

Giovanna Avellis, InnovaPuglia Spa

Giorgia Battista

Servizio programmazione sociale e Integrazione sociosanitaria Regione Puglia

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Rossella Bratta,

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Giuseppe Albanese

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Gianfranco Addante

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Laboratorio Smartpuglia

“Smart Regional Innovation Meeting” Tecnopolis / Valenzano – Bari 6 dicembre 2012 ore 9.30 – 17.30 CONSULENTI FORMEZ PA Paolo Martinez Alessandra Modi

Anna Rita Petronella

Servizio Politiche per il benessere e le pari opportunita

Chrysouca Pierri

Franco Clarizio

Servizio Ricerca industriale e Innovazione

Maria Conte,

Risorse naturali

Servizio Ricerca industriale e Innovazione

Gianna Pinto

Ruggero Crudele

Le parole dei partecipanti

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Gianluigi Rotunno

Assessorato Regionale Mobilità

InnovaPuglia Spa

Marco Curci InnovaPuglia Spa

Giulia Sannolla

Daniela De Nicolò

Servizio programmazione sociale e Integrazione sociosanitaria

Servizio Politiche per il benessere e le pari opportunità

Sabrina Sansonetti

Anna Rita Del Giudice

InnovaPuglia Spa

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Carla Izzi

Servizio Politiche per il benessere e le pari opportunità

Stefania Liverini AREM

Alfredo Lobello Puglia Sviluppo

Salvatore Lospalluto

Servizio Ricerca industriale e Innovazione

Angela Lucatuorto InnovaPuglia Spa

Monica Luisi

Servizio programmazione sociale e Integrazione sociosanitaria

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In P St dust alm ria io e A ne fa le a le no e M so A ss ci a al nn M Inno alla n e d ar vaz rd e am ro In as ion i te a gr ri Ben M to e Se az a es a rv io M se ro AR ni iz S ne io a re cc TI I e Co nno ren socio stro socia ia st vazi a M san ril le G an on i ita li iu se Re za e e r gol ria pp gio M ice la rc ne o Ri e a so P Pu re o rs as gl e ia na to tu re ra

Mobilità e Territorio


Marco Ruffino, Costruire capacità amministrativa integrata. Attrezzare la P.A. per programmare e gestire i Fondi Strutturali nella strategia Europa 2020". Alcune indicazioni di metodo e processo sulla messa in campo delle azioni di rafforzamento della capacità istituzionale conseguente alla nuova programmazione dei Fondi Strutturali.

II Laboratorio “Smartpuglia”

Strategia Europa 2020: un approccio discontinuo e concreto per programmare i nuovi fondi strutturali Tecnopolis / Valenzano – Bari 22 gennaio 2013 ore 9.00 - 13.30

Il processo di questa parte del laboratorio SmartPuglia è ispirato dalla condivisione di un’idea di innovazione integrata, che metta insieme politiche, persone, processi organizzativi. La giornata di oggi è tenuta da Marco Ruffino, un filosofo con una vita professionale molto atletica. Ha elaborato metodologie per spiegare le politiche europee dei fondi strutturali. Lo scenario della programmazione Europa 2020 su cui occorre proiettare le attività, sarà rappresentato con una modalità innovativa che raccoglie le politiche dell’inclusione, del lavoro, della formazione, della mobilità: tutto ciò che deve rendere “smart”, nel senso di intelligente e competente, la vostra Regione. Le vostre idee e le vostre opzioni potranno essere collocate in questa mappa, all’interno di questo scenario. Elena Tropeano Responsabile della Linea A.2 Progetto Capacity SUD


2.1 L’avvio dei lavori: lo scenario di riferimento La seconda tappa del Laboratorio SmartPuglia intende rappresentare lo scenario profondamente innovativo della Nuova Programmazione 2014 - 2020 attraverso l’esplorazione dinamica e relazionale di una mappa cognitiva elaborata da Marco Ruffino, voce narrante del workshop.

I testi dei Regolamenti non nascono dal nulla, ma da un insieme di problemi dati da un insieme di fallimenti. Partiamo dal quadro dei problemi e dei fallimenti, perché con questo sguardo possiamo capire l’intenzionalità della Commissione. Quando la strategia di Lisbona è sbarcata in Europa, questa mano destra è stata intesa come entità del tutto disgiunta dalle diverse mani sinistre, i diversi fondi strutturali.

Abbiamo più bisogni, abbiamo meno risorse. La preoccupazione somma della Commissione è che qualunque euro, non importa dove, sia usato dentro la relativa politica, per raggiungere gli obiettivi comuni di Europa 2020. Ci si aspetta una forma dello spazio in cui tutti i fondi siano messi come in un imbuto, verso una sola direzione. Questa novità non è retorica. Nel difficile scenario della crisi, si introduce il tema degli effetti laterali della spending review, nel senso che la prevalenza dei soldi disponibili in Italia nei prossimi anni, per fare politiche strutturali, coinciderà strettamente con i finanziamenti europei. Non solo dunque un bisogno interno all’agire dell’Europa, ma un bisogno, in Italia, che questi fondi siano strettamente asserviti e funzionali ad un piano di sviluppo, nazionale, delle singole regioni e dei territori. E’ una logica nuova: il tema dell’integrare è inevitabile.

Da una parte si è fatto un discorso politico sulla strategia di Lisbona, dall’altra gli strumenti finanziari, gli strumenti economici, di sostegno alla strategia Europa 2020 in sé non sono mai esistiti, perché la strategia di Lisbona non ha mai avuto dotazione finanziaria propria. L’insieme di risorse che avrebbero potuto e dovuto essere utilizzate hanno molto preferito agire all’interno degli interessi consolidati, piuttosto che convergere nell’attuazione della strategia, secondo un modello geometrico di linee parallele. Si pensi anche al livello di struttura burocratico-amministrativa della Commissione Europea. Il risultato non è stato particolarmente grande nel raggiungimento della stessa strategia: non si è vista proprio la struttura convergente e integrata di azione fra i Fondi.

Oggi abbiamo dati profondamente diversi rispetto a questo quadro. La strategia Europa 2020, non dovrebbe fare la fine della strategia di Lisbona, ma ha bisogno di una logica d’uso delle risorse strettamente convergente; inoltre, stiamo attraversando una crisi economica profonda. In Europa vi è un bisogno realmente strutturale: non è più possibile immaginare che ci sia un’unità di facciata ed una separatezza reale fra il discorso politico di integrazione strutturale e i soldi, sempre più scarsi, dell’Unione.

La Mappa, meccanismo del workshop

Il software IHMC CmapTools consente agli utenti di costruire, navigare, condividere e sviluppare modelli di conoscenza rappresentati come mappe concettuali. http://cmap.ihmc.us/download/

la mappa di Marco Ruffino Marco Ruffino Sociologo nel campo del policy e decision making, si occupa di ricerca e consulenza di direzione negli ambiti delle politiche pubbliche, delle strategie aziendali e dei processi di cambiamento organizzativo ad esse conseguenti. Insegna Teoria delle decisioni e dei processi cognitivi e Social network analysis all'Università di Bologna.

La mappa cognitiva è un oggetto dinamico. Permette di dare una forma al mondo non gerarchica, molto fluida. Ho messo su uno stesso piano grafico, in forma di mappa concettuale, le varie cose sparse all’interno dei Regolamenti. Tutte le parole di questa mappa sono direttamente derivate dal linguaggio contenuto in essi. La lettura non è sequenziale, ma parallela. Navigando quest’oggetto può cogliersi la forma dell’intenzionalità politica che la Commissione Europea ha messo nella scrittura. Il tema delle politiche strutturali, attraverso un’analisi semantica dei tre testi, corpo della mappa. Cfr. Joseph Novak, L’apprendimento significativo. Le mappe concettuali per creare e usare la conoscenza, Centro Studi Erickson, 2001.


Stiamo per entrare nel nuovo settennio di programmazione dei Fondi Strutturali. Il primo elemento evidente nei testi di bozza è il nodo chiave della strategia Europa 2020, inteso come elemento di partenza. Il principio giuridico dei nuovi regolamenti è che prima viene la strategia e dopo il modo in cui si spendono i fondi. E’ la prima volta che c’è una deterministica subordinazione degli strumenti di intervento strutturale. Nei nodi della mappa compaiono testi che sono estratti di regolamento: navigando in orizzontale è possibile leggere tutti regolamenti. La strategia dell’Unione 2020 è tradotta in un oggetto che si chiamerà il Quadro Strategico Comune (QSC) e che sarà approvato dalla Commissione Europea assieme al Parlamento ed al Consiglio, secondo il meccanismo a tre proprio dell’Europa. Il QSC è rivolto a migliorare il coordinamento e ad armonizzare l’attuazione di del FESR, del FSE, delle Fondo di Coesione (FC) che in Italia non abbiamo, del nuovo fondo sull’agricoltura (FEASR) e del nuovo fondo sulla pesca (FEAMP).

2.1.1 il Quadro Strategico Comune

Questo documento avrà un’articolazione abbastanza complessa. Ci sono i principi orizzontali (come i fondi si incastrano), i settori prioritari per attività di cooperazione nell’ambito di ciascun fondo, E’ la prima volta che esiste i meccanismi di coordinamento dei fondi fra loro e con le altre un regolamento, una cosa politiche, compresi sostanzialmente tutti i fondi dell’Unione immediatamente esecutiva: c’è Europea e i meccanismi per garantire la coerenza della un obbligo di coordinamento fra programmazione, che porteranno per ogni Paese tutti questi fondi. Infatti a livello di un documento addenda con le specifiche di raccomandazione testi abbiamo i regolamenti FESR, per quel singolo Paese. FSE, FC ed uno comune a tutti questo fondi: cento pagine, che fissano per la E’ abbastanza chiaro dove stiamo andando. prima volta tutte le missioni relative e i Il QSC stabilisce per ciascun obiettivo e per ciascun fondo rapporti fra queste cose. La Commissione le azioni chiave. Il primo concetto è l’integrazione, il adotta e nel tempo dei sette anni riesamina il secondo concetto è di programmazione top-down QSC. Nella sua definizione, dal suono delle parole, che scende abbastanza in profondità: essendo scritti i si percepisce il tentativo che il legislatore ha fatto per titoli delle azioni chiave, queste scatole sono state indirizzare con un linguaggio gli atti non linguistici, decise in modo molto forte. Gli stati e le regioni che sono atti di funzionamento: un tentativo di scrivere stabiliscono cosa si fa dentro con il meccanismo quello che si chiama valore illocutivo del linguaggio. inverso, nel rispetto di questi contenitori.

“Il Quadro Strategico Comune traduce gli obiettivi generali e specifici della strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in azioni chiave per i Fondi del QSC, stabilendo per ciascun obiettivo tematico le azioni chiave che ciascun Fondo del QSC deve sostenere e i meccanismi per garantire la coerenza della programmazione di detti fondi con le politiche economiche e dell’occupazione degli Stati membri e dell’Unione.”


2.2 Il Contratto di Partenariato Gli 11 obiettivi tematici, in cui la strategia Europa 2020 è stata splittata, sono la struttura di riferimento dentro il Quadro Strategico Comune, per definire le modalità con cui tutti i fondi concorrono nelle specificità dei Paesi.

Gli Stati membri trasmettono alla Commissione, entro tre mesi dall’adozione del Quadro Strategico Comune, un documento nuovo, il Contratto di Partenariato. Poi si avvia la negoziazione. Se non iniziamo oggi a porci tutta una serie di domande su come dobbiamo scrivere le cose che vanno a finire nel contratto di partenariato, la contrattazione diverrà complicata.

Il Contratto di Partenariato è fatto dallo Stato. E’ un po’ diverso dai documenti a cui siamo abituati. Contiene l'elenco dei programmi nell'ambito del FESR, del FSE, del Fondo di coesione, del FEASR e del FEAMP, con le rispettive dotazioni annuali indicative per ciascun Fondo del QSC. Questo vuol dire che lo Stato, in un documento unico, conferisce tutti i PO dello Stato e delle Regioni di tutti i Fondi. La valutazione che la Commissione vuole fare su questo, non è solo puntuale, ma di sistema: vuole vedere una strategia non additivo-lineare, ma costituita da Programmi oparativi organizzati come puzzle, pur nel mantenimento della loro specificità. L’elenco dei Programmi, nel capitolo 1 del documento, è l’ultimo punto. Perché prima c’è tutta la parte descrittiva delle modalità per garantire l’allineamento con la strategia dell’Unione.

Cambia il P.O.

C’è l’analisi delle disparità e delle esigenze di sviluppo, l’analisi sintetica delle valutazioni ex ante dei programmi. Per ciascun obiettivo tematico, una sintesi dei risultati principali attesi per ciascun Fondo del QSC, la ripartizione indicativa del sostegno dell'Unione per obiettivo tematico a livello nazionale per ciascun Fondo del QSC, i principali settori prioritari per le attività di cooperazione, i principi orizzontali e gli obiettivi strategici comuni per l'attuazione dei Fondi.

La nuova complessità del Partenariato

Se il contratto di partenariato è fatto Nella strategia al livello dello Stato e se comprende di Europa 2020 è importante un P.O. monofondo le regioni, il rapporto fra Stato e regioni che ci sia un indirizzamento verso gli 11 o plurifondo è uno dei problemi rilevanti obiettivi tematici supportati dalla stessa strategia. di questa nuova programmazione. L’atteggiamento atteso è molto più stringente rispetto In questa programmazione, alle azioni, ai beneficiari, ai destinatari finali, il vero errore che si può fare è pensare il futuro agli indicatori di realizzazione e di risultato, con un valore nei termini del passato. Essa non è l’estensione lineare di riferimento ed un valore obiettivo quantificato, C’è un punto di grande delicatezza nel P.O. della precedente con qualche belletto. conformemente alle norme specifiche di ciascun Fondo. La commissione lascia libere le Regioni e gli Stati I gradi di libertà della programmazione nuova Anche se la struttura appare tradizionale, il contenuto di definire se vogliono fare paradossalmente sono contemporaneamente lo è meno. Il problema è come scrivere le solite cose. un P.O. monofondo o plurifondo. di più e di meno di prima. La fantasia può anche Ci sono regole nuove. Come di consuetudine, un PO Il problema è nelle condizioni organizzative regionali essere premiata dai regolamenti nuovi: ha una strategia. E’ diviso in assi. Per ogni asse vi capaci di sostenerlo: se si hanno costi di coordinamento essi permettono operazioni effettivamente più ardite, saranno priorità di investimento, obiettivi specifici, bassi, una capacità di integrazione forte, un sistema più complesse, anche più sostenute indicatori di realizzazione e di risultato. informativo sufficientemente diffuso che permette di integrare finanziariamente con il principio Ogni asse è articolato in azioni. Per ogni azione i dati ed i flussi, se si è abituati a lavorare più per processi che per di concentrazione, dentro però una struttura sono già identificate le classi dei beneficiari funzioni, è abbastanza evidente l’opportunità di un PO plurifondo. di scrittura che è molto vincolata. e sono identificati i destinatari finali.


2.2 il Contratto di Partenariato

Al capitolo 2 compare l'approccio integrato allo sviluppo territoriale sostenuto dai Fondi del QSC: i meccanismi a livello nazionale e regionale che garantiscono il coordinamento tra i Fondi del QSC e gli altri strumenti di finanziamento dell'Unione e nazionali e con la BEI; le modalità volte a garantire un approccio integrato all'impiego dei Fondi del QSC per lo sviluppo territoriale delle zone urbane, rurali, costiere e di pesca.

Il capitolo 5 illustra le modalità per garantire l’attuazione efficiente dei Fondi. Una valutazione obbligatoria sulla necessità o meno di rafforzare Il capitolo 3 è interamente destinato all’amministrazione il capacity building delle Pubbliche pubblica, sul come vengono gestiti i Fondi; è dedicato Amministrazioni e dei beneficiari all’approccio integrato per rispondere a i bisogni specifici. (è un tema chiave a livello alto per L’integrazione è un tema del futuro, l’Europa), assieme alle azioni da importantissimo e molto complicato. intraprendere al tal fine; una sintesi delle azioni, E c’è un tentativo di individuare frammenti di regole con i relativi obiettivi, previste nei programmi per comuni per strumenti che funzionano in modo ridurre gli oneri amministrativi a carico dei benefidiverso. ciari (c’è l’obbligo della semplificazione); il grande Il capitolo 4 ragiona sui modi tema dell’amministrazione digitale: c’è l’obbligatorietà per garantire un’esecuzione efficace. del trasferimento digitale attorno a questi programmi.


2.3 la complessità e la matrice

La struttura di programmazione che i regolamenti immaginano, semplificata nella mappa con riferimento ai soli FESR e FSE rappresentati disgiunti, è una matrice tipica e più complessa, propria del nuovo modello dato dalla Commissione per programmare. Le colonne della matrice sono gli 11 obiettivi tematici, trasposizione delle grandi strategie Europa 2020. Questi 11 oggetti grigi sono definiti prima dei Fondi e sono le variabili indipendenti.

E’ la prima volta che accade per i Fondi strutturali. Adesso essi devono rispondere ad una struttura sovraordinata, dal punto di vista logico. Ogni Fondo contribuisce in modo diverso a questi obiettivi. Escluso l’obiettivo tematico 7 - i trasporti - che ha una sua regia propria, sul quale solo il FESR porta un contributo, tutti gli altri osservano il principio della complementarietà fra gli interventi del FESR e del FSE: queste colonne sono popolate dall’intersezione di entrambi i fondi. Gli 11 elementi grigi sono nel Regolamento comune a tutti i fondi; gli elementi gialli del FERS sono nel regolamento specifico del FESR. Ugualmente accade per i fattori dell’FSE. Mentre il FESR paga tutto, l’FSE ha due verbi diversi nel suo regolamento specifico: “sostiene” e “contribuisce”.

Generare esternalità positive

La differenza è fondamentale. “Sostiene” vuol dire che nel P.O. dell’FSE ho sicuramente quattro assi da coprire (8, 9, 10, 11). Nel P.O. FSE, dove dico “contribuisce”, significo che con quello che scrivo per 8, 9, 10, 11, attraverso le mie priorità, “contribuisco” agli obiettivi da 1 a 6, fuori dal FSE.

Una matrice per programmare

E’ abbastanza evidente Programmare che se uno sta scrivendo il P.O. l’FSE significa dell’FSE, dovrebbe sapere ciò che fare più operazioni, generando contemporaneamente si scrive per il FESR: un’esternalità positiva. Il problema è il coordinain definitiva, i due Fondi sono composti nella mento all’interno dei Fondi e di ammagliatura matrice. Entrambi avranno un’analisi ex-ante. stretta. Quando articola l’FSE, la Commissione Entrambi rispondono alla stessa strategia: propone un ragionamento che lascia poi completamente Europa 2020, se vista dall’alto, in mano alle regioni. Decise le politiche da sostenere, quella della Regione rispetto ad Europa 2020, E’ ovviamente molto più difficile. occorre dunque guardare l’altra parte della struttura, se vista dal basso. La struttura a matrice Occorre guardare davanti, in cui c’è scritto “contribuisce”, è il primo dei principi importanti ma anche di lato. per una seconda programmazione fine . di questa programmazione. Potrebbe costringere a E fare questo, Se poi si ricorda che l’altra terza grande fare dei falsi, una cosa sempre possibile (con una con tanti uomini e tante donne dimensione della matrice, l’asse z di un cubo, superficie linguistica pulita che nasconde molte in un’unità di spazio e di tempo limitata, è il territorio, viene abbastanza facile micro-fratture originarie sottostanti), mentre con metodologie accettabili immaginare questo esercizio. invece si vorrebbe che ci fosse un’integrazione di scrittura e governo dei progetti, Continuamente bisognerebbe di co-progettazione in senso alto. co-agendo insieme, con effetti di economie laterali. programmare così. E’ anche un’esigenza di denaro.


Programmare l’FSE significa fare più operazioni, generando un’esternalità positiva. Un esempio. Prendiamo l’obiettivo 4 (sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori). Siamo al livello di Strategia Europa 2020. L’FSE non ha un asse in cui programma la formazione per le basse emissioni di carbonio, mentre il FESR ne ha uno in cui paga per la distribuzione di fonti di energia rinnovabili. All’obiettivo 10 (investire nelle competenze, nell’istruzione e nell’apprendimento permanente) corrisponde invece un asse dell’FSE. Uno dei pezzi di questo asse è, ad esempio, il supporto all’istruzione, anche universitaria. Lì si va a scrivere quanto si vogliono queste cose nella propria regione e perché. Mentre si esprime il perché, si torna al problema 4 dell’economia a basse emissioni di carbonio e nell’asse in cui è scritto “sostiene” si declina il concetto di “contribuisce”. Il tema in esempio del cambiamento climatico si assume quindi come priorità di spesa all’interno degli assi 8, 9, 10, 11, gli unici disponibili per l’FSE, ai fini di una serie di operazioni mirate.

2.3 la complessità e la matrice

Programmare l’FSE significa fare più operazioni, generando un’esternalità positiva. Il problema è il coordinamento all’interno dei Fondi e di ammagliatura stretta. Quando articola l’FSE, la Commissione propone un ragionamento che lascia poi completamente in mano alle regioni. Decise le politiche da sostenere, occorre dunque guardare l’altra parte della struttura, in cui c’è scritto “contribuisce”, per una seconda programmazione fine. Se inoltre si ricorda che l’altra terza grande dimensione della matrice, l’asse z di un cubo, è il territorio, viene abbastanza facile immaginare questo esercizio. Continuamente bisognerebbe programmare così. E’ ovviamente molto più difficile. Occorre guardare davanti, ma anche di lato. E fare questo, con tanti uomini e tante donne in un’unità di spazio e di tempo limitata, con metodologie accettabili di scrittura e governo dei progetti, co-agendo insieme, con effetti di economie laterali. E’ anche un’esigenza di denaro.


2.4 Il principio della concentrazione: finalizzare e integrare Si vorrebbe che fosse finalizzato: quando investo lo faccio nella stessa direzione. Si vorrebbe che fosse integrato: abbiamo introdotto un’idea di integrazione sul piano, definito per una dimensione dagli obiettivi tematici, per l’altra dal contenuto dei singoli fondi.

Il principio della concentrazione dice che non puoi mettere i soldi dove vuoi, ma assunte le priorità interne agli obiettivi, se sei una regione in ritardo di sviluppo, devi spendere almeno il 60% del FSE su quattro priorità. Il limite più basso al 60%, per le regioni in via di sviluppo, è connesso ai maggiori bisogni. In Lombardia, le prime quattro devono riguardare 80% del FSE. Una regione in transizione, come la Sardegna, deve investire il 70%.

È infelice in effetti la definizione delle undici scatole degli obiettivi tematici. Normalmente sappiamo che un obiettivo è qualcosa di misurabile nei risultati e gli undici oggetti non hanno alcuna caratteristica di misurabilità: “rafforzare la ricerca e lo sviluppo tecnologico” non è misurabile, richiama più il concetto di finalità che di obiettivo. Anche Barca evidenzia la cosa suggerendo la definizione di missione. L’obiettivo vero, per il quale esprimere effettivamente una misura, è quello su cui incardinerete le azioni che andrete a definire dopo aver scelto le priorità, che sono all’interno dei singoli assi, per singoli fondi, nel principio di concentrazione, rispondenti agli obiettivi tematici in alto.

Distinguiamo dal punto di vista linguistico gli obiettivi tematici dalle priorità. I primi sono i grigi, da 1 a 11. L’undicesimo, “rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente”, è una novità di carattere generale. E’ la prima volta che in un regolamento comunitario la capacity building ha la stessa parità di tutti gli altri obiettivi. Il territorio è la scatola in cui essi si realizzano, anche con dei piani mirati. E’ la specificazione del contesto e dei confini del contesto in cui si realizzano gli 11 obiettivi, che sono nel regolamento comune. Quando si entra nei regolamenti specifici dei singoli Fondi, per ognuno di questi obiettivi, vi sono le priorità date dalla Commissione.

Un problema evidente mai risolto nella storia del Fondo, è la duplicità del FSE. E’ il suo porsi fra strumento di sviluppo e strumento di risposta a bisogni sociali: una duplicità che andrebbe ricomposta in una strategia indubbiamente omogenea, che tuttavia al suo interno ha delle problematiche forti.

La Commissione ragiona sul FESR pensando al FSE e viceversa, limita la distribuzione orizzontale dispersiva sulle diciotto priorità, conferendo maggiori possibilità di reale finanziamento ed attuazione ad interventi complessi. Preferisce la presenza di alcuni interventi maggiori, congiunti fra FESR e FSE, con una certa caratteristica territoriale. Il principio è concentrare dove si vuole veramente realizzare, facendo delle scelte. Vi saranno dunque alcune priorità soccombenti.

Un esercizio rilevante sarebbe definire assieme, in FESR e FSE con patti professionali non numerici, ma qualitativi e macrotipologici, i contenuti delle relative politiche tecnologiche e dei relativi investimenti. Se so che vado verso il biogas, posso anche immaginare lo sviluppo di specifiche formazioni in un tempo definito, in modo che siano chiare le priorità di spesa su specifici assi per specifici target, coprendo le ricadute professionali, anche in modo anticipato ed anticiclico, perché devono sostenere la messa a regime degli investimenti. Questo è un obiettivo di sistema, con elementi specifici. C’è bisogno quindi di intridere in profondità nelle strutture di mercato del lavoro e dell’economia. Questo meccanismo implica una capacità di parlarsi fra FSE e FESR, di parlarsi fra stakeholder, individuando alla fine una politica ridistributiva e una logica che avrà risposto al principio di concentrazione.


Quando si entra nei regolamenti specifici dei singoli Fondi, per ognuno degli obiettivi, vi sono le priorità d’investimento date dalla Commissione. L’ottavo obiettivo tematico è “promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità”. Spostandoci in corrispondenza del FSE, si individuano le sette priorità che la Commissione ha già scritto rispetto alla declinazione dell’obiettivo tematico 8 in termini di FSE. In corrispondenza del 9 “promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà” ce ne sono sei, tre compaiono per il 10, due per l’11. I quattro obiettivi tematici su cui l’FSE ha un contributo diretto, perché “sostiene”, complessivamente contengono al loro interno diciotto priorità. Fra queste, la Regione in ritardo, ne deve scegliere quattro su cui investire almeno il 60% delle sue risorse.

Promozione dell'occupazione e sostegno alla mobilità professionale attraverso: i) L’accesso all'occupazione per le persone alla ricerca di un impiego e le persone inattive;, comprese le iniziative locali per l’occupazione e il sostegno alla mobilità professionale; ii) L’integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani che non svolgono attività lavorative, non seguono studi né formazioni; iii) L’attività autonoma, lo spirito imprenditoriale e la creazione di imprese; iv) L'uguaglianza tra uomini e donne e la conciliazione tra vita professionale e vita privata; v) L'adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti; vi) L'invecchiamento attivo e in buona salute; vii) La modernizzazione e il rafforzamento delle istituzioni del mercato del lavoro, comprese azioni volte a migliorare la mobilità professionale transnazionale

Rafforzamento della capacità istituzionale e di un'amministrazione pubblica efficace i) Investimento nella capacità istituzionale e nell'efficacia delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici nell'ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e di una buona governance. Promozione dell'inclusione sociale e lotta contro la povertà attraverso: i) L'inclusione attiva; ii) L'integrazione delle comunità emarginate quali i rom; iii) La lotta contro la discriminazione basata sul sesso, l'origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale; iv) Un migliore accesso a servizi abbordabili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale; v) La promozione dell'economia sociale e delle imprese sociali; vi) Le strategie di sviluppo locale realizzate dalla collettività.

Investimento nell'istruzione, nelle competenze e nella formazione permanente: I) Riducendo l'abbandono scolastico precoce e promuovendo l'uguaglianza di accesso all'istruzione prescolare, primaria e secondaria di buona qualità; II) Migliorando la qualità, l'efficacia e l'apertura dell'istruzione superiore e di livello equivalente al fine di aumentare la partecipazione e i tassi di riuscita; III) Migliorando l’uguaglianza di accesso alla formazione permanente, aggiornando le attitudini e le competenze della manodopera e migliorando l’utilità dei sistemi di insiegnamento e di formazione per il mercato di lavoro.

2.4 il principio della concentrazione

ii) Rafforzamento delle capacità delle parti interessate che operano nei settori dell'occupazione, dell'istruzione e delle politiche sociali; patti settoriali e territoriali di mobilitazione per una riforma a livello nazionale, regionale e

Al punto II c’è l’Università: potrei scegliere questa priorità, mettere dei soldi qui come FSE e dentro dire che “sostengo” l’educazione universitaria e che attraverso questo sostegno, “contribuisco” all’obiettivo del cambiamento L’obiettivo tematico 10 è climatico, perché destino una parte di queste risorse a voucher investire nelle competenze e per studiare i temi dell’energia non in termini generici. nell’apprendimento permaMi aspetto almeno una percentuale definita nente. Se vado nel FSE, ci sono di laureati dei prossimi tre anni passante tre grandi cose. Investo: per un intervento di FSE indirizzato a quel tipo I) riducendo l’abbandono scolastico di problematiche, perché voglio che fra tre ann precoce e promuovendo ci sia un capitale umano che non è solo l’ingegnere, l’uguaglianza di accesso all’istruzione ma che abbia certe caratteristiche professionali prescolare, primaria e secondaria che ho definito, perché di là, sul FESR, sto finanziando di buona qualità; una cosa sull’energia che, se finanziata, richiederà le II) migliorando la qualità. L’efficacia e persone competenti che la facciano funzionare. l’apertura dell’istruzione superiore e di livello Lo stessa ragionamento varrebbe per la formazione equivalente al fine di aumentare permanente (punto III): l’obiettivo non è quanto la partecipazione e i tassi di riuscita; spendo in formazione continua, ma è quali III) migliorando l’eguaglianza di accesso alla formazipopolazioni di lavoratori voglio intercettare per one permanente, aggiornando le attitudini e le compeinsegnare loro che cosa. Tutto questo implica tenze della manodopera e migliorando l’utilità dei sistemi una buona capacità di programmazione. d’insegnamento e di formazione per il mercato del lavoro.


2.5 Il territorio e la partnership In questa programmazione il territorio è essenziale. Se questa matrice ha due dimensioni, dovreste vedere il territorio come l’asse z, per un solido in cui starebbe tutta la programmazione stessa. Abbiamo capito la base del parallelepipedo. Vediamo dov’è la terza dimensione.

Nei regolamenti comunitari la terza dimensione c’è tre o quattro volte: è più volte presente. Nel P.O. ci sono anche alcuni nuovi strumenti, che tali propriamente non sono: già nella programmazione 2000-2006, una serie di esperienze sono state fatte. Sono tre strumenti, diciamo 2+1, che hanno un ragionamento tipicamente legato alla parola territorio. Il primo su cui direi qualcosa si chiama ITI - Investimenti Territoriali Integrati. E’ proprio un articolo del Regolamento.

I Programmi Operativi individuano gli ITI previsti e stabiliscono la dotazione finanziaria indicativa di ciascun asse prioritario destinata a ciascun ITI. “Qualora una strategia di sviluppo urbano o un’altra strategia o patto territoriale, richieda un approccio integrato che comporti investimenti nell’ambito di più assi prioritari di uno o più programmi operativi l’azione è eseguita sotto forma di investimento territoriale integrato”. Può essere un cluster dentro l’FSE fra più assi, un cluster dentro il FESR fra più assi, un cluster a cavallo fra FSE e FESR su più assi, un cluster a cavallo con l’agricoltura e con la pesca; può essere con il PO di un’altra regione, oppure a livello di Stato fra PON. La programmazione è fatta a tre dimensioni, la variabile indipendente è data dagli 11 obiettivi tematici; su di essa si disegna il tessuto dei rapporti fra FESR ed FSE.

Siccome il tessuto è un altorilievo, posso leggere tutta la mia struttura del PO ed operare su un territorio. C’è una terza dimensione che su appostamenti fatti per asse, stacca delle quote economiche, per una concorrenza delle cifre da tutti gli assi, verso una scatola unica: un progetto unitario con diverse componenti pagate dai diversi assi, in un territorio in cui è necessario agire con una certa razionalità, secondo un disegno graduale.

La partnership Un ITI vero esiste nel momento in cui in un territorio c’è un partenariato vero,che riconosce come propria questa produzione. Se voglio integrare, anche nello spazio,la dimensione economica e quella sociale,la partnership è un altro grande tema. E’ evidente che quello che si vorrebbe con questi regolamenti è che tutti i PO esprimessero i funzionamenti reali degli attori. Le scelte discendenti dal principio di concentrazione, se fatte con il partenariato sociale, diventano molto stemperate e parte di una comune consapevolezza. Nei regolamenti, il tema delle partnership e della governance non è un solo dire che serve, ma dovrebbe avere una sua filosofia coerente con tutto l’insieme detto. Più devo concentrare, più devo scegliere, più mi serve capitale sociale.

Se ho degli aggregati di consenso che ho costruito dentro le regioni e nel territorio, si comprende in modo collettivo che ci sono degli obiettivi prioritari e che nei primi tre anni dei sette occorre far massa su quelli. I regolamenti lo consentono ad un livello molto forte, in esplicito rapporto FESR-FSE, a livello degli Investimenti Territoriali Integrati. Si possono combinare politiche dell’istruzione con politiche sociali, con politiche di investimento sulla qualità urbana e dell’ambiente, con politiche sui trasporti: faccio un oggetto, un ITI, che stacco dentro i due PO, del FESR e del FSE.


In corrispondenza dell’obiettivo tematico 9 - promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà nel FESR ci sono le priorità: “ (a) investimenti nell’infrastruttura sanitaria e sociale che contribuiscano allo sviluppo nazionale , regionale e locale, la riduzione delle disparità nelle condizioni sanitarie ed il passaggio dai servizi istituzionali ai servizi locali; (b) il sostegno alla rigenerazione fisica ed economica delle comunità urbane e rurali sfavorite; (c) il sostegno a imprese sociali”. In un approccio a tenaglia, considerando la parte corrispondentenel FSE, si può decidere relativamente ad un territorio con gravi situazioni di disagio, facendo una politica in cui interviene il FESR sull’ambiente urbano, l’FSE tamponando la povertà e rilanciando aspetti di inclusione, con ulteriori elementi da altri assi per potenziare lo sviluppo. Il partenariato di riferimento è il luogo di discussione per queste scelte, con un’analisi ex-ante che offre indicazioni importanti per selezionare il territorio.

Promozione dell'inclusione sociale e lotta contro la povertà attraverso: i) L'inclusione attiva; ii) L'integrazione delle comunità emarginate quali i rom; iii) La lotta contro la discriminazione basata sul sesso, l'origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale; iv) Un migliore accesso a servizi abbordabili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale; v) La promozione dell'economia sociale e delle imprese sociali; vi) Le strategie di sviluppo locale realizzate dalla collettività.

2.5

Il territorio e la partnership


2.6 Il PAC, la piattaforma per lo sviluppo urbano, il partenariato

Ad un livello più alto dell’investimento territoriale integrato, ci sono i Piani di Azione Comune, prevedibili dal PO. Il Piano di Azione Comune (PAC) è descritto dal Regolamento come “un intervento definito e gestito in relazione ai risultati che conseguirà”. “Comprende un gruppo di progetti che non prevedono fornitura di infrastrutture, realizzati sotto la responsabilità del beneficiario (si immagina la presenza di un capofila abbastanza forte) nell’ambito di uno o più Programmi Operativi.

I Piani di Azione Comune

Esiste un terzo livello territoriale, la Piattaforma per lo sviluppo urbano. E’ ancora più in alto. E’ definita dalla Commissione assieme agli Stati. “L’elenco contiene un massimo di 300 città in Europa, con un massimo di 20 città per ciascun Stato membro. Le città sono selezionate in base ai seguenti criteri: (a) popolazione, tenendo conto delle specificità dei sistemi urbani nazionali: (b) l’esistenza di una strategia per le azioni integrate volte a far pronte alle sfide economiche, ambientali, climatiche e sociali - tutte assieme delle zone urbane”. Napoli sarà candidata sicuramente dallo Stato Italiano, in trattativa diretta con la Commissione, a essere fra le venti città. La Piattaforma per lo sviluppo urbano serve a promuovere sviluppo di capacità (ci sarebbe in effetti qui un tema di capacity building), creazione di reti tra città e scambio di esperienze sulla politica urbana.

Questo fa parte della più generale strategia scritta nei Regolamenti comunitari sullo sviluppo urbano sostenibile che si legge nel FESR. “Sostiene, nell’ambito dei PO, lo sviluppo urbano sostenibile per mezzo di strategie che prevedono azioni integrate per far fronte alle sfide economiche, ambientali, climatiche e sociali tutte assieme - che si pongono nelle zone urbane”. Almeno il 5% delle risorse assegnate a livello nazionale è destinato ad azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile delegato alle città.

Il partenariato

Il Regolamento descrive tre tipologie di partenariato: a) le autorità regionali, locali, cittadine e le altre autorità pubbliche competenti; b) le parti economiche e sociali; c) gli organismi che rappresentanola società civile, compresi i partner ambientali, le organizzazioni non governativee gli organismi di promozione della parità e della non discriminazione. La novità è che tutta l’Europa accede a poter spendere l’FSE in capacity building, non si può evitare di farlo. Occorre comunque prevedere nel PO dell’FSE una copertura dell’obiettivo capacità istituzionale. Ciò non era nella precedente programmazione.

“Conformemente al sistema della Qui c’è un livello di governance a più livelli, gli Stati programmazione più alto. La Piattaforma membri associano i partner alle attività di Le realizzazioni e i risultati preparazione dei contratti di partenariato e delle per lo sviluppo urbano di un PAC sono convenuti nonché alle relazioni sullo stato di attuazione, fra lo Stato membro e la Commissione, attività di preparazione, attuazione, sorveglianza e contribuiscono al conseguimento valutazione dei programmi. I partner partecipano ai degli obiettivi specifici dei PO comitati di sorveglianza dei programmi”. “Al fine di “Ciascuno Stato membro stabilisce nel e costituiscono incoraggiare un’adeguata partecipazione delle parti proprio contratto di partenariato un elenco la base per il sostegno sociali all’azione sostenuta dall’FSE, le autorità di di città in cui devono essere realizzate le azioni a titolo dei Fondi. gestione di un programma operativo (...) garantiintegrate per lo sviluppo urbano sostenibile e la I risultati si riferiscono scono che un adeguato volume di risorse dell’FSE sia dotazione annua indicativa destinata a tali azioni agli effetti diretti del Piano di Azione Comune: destinato: I) alle attività di sviluppo delle capacità, a livello nazionale”. Inoltre, su iniziativa della anche qui c’è tutto il tema della misura. quali la formazione e le azioni di collegamento in Commissione, una quota fino allo 0,2% di tutti i soldi Il PAC è molto articolato, rete, nonché al rafforzamento del dialogo sociale che vengono dati attualmente a livello di Paese, è destiproprio come e attività intraprese congiuntamente dalle parti nata ad azioni innovative nel campo dello sviluppo sosteniun intervento complesso sociali; II) alle attività di sviluppo delle capacbile, che a loro volta attraversano tutti gli obiettivi tematici. soggetto ai principi ità per le organizzazioni non governative”. E’ un significativo meccanismo di ricorsione. del project management.


2.6

Il PAC, la piattaforma per lo sviluppo urbano, il partenariato


2.7 Le condizionalità ex ante Il grosso della nuova programmazione è dato da condizionalità ex ante: non sono erogati fondi se non vengono fatte delle cose prima e durante.

Si sta andando verso una logica di traduzione delle politiche pubbliche in contratti, perché tutta la struttura soggiacente è di natura contrattualistica. Se non si dimostra alla presentazione del PO il soddisfacimento di tutta una serie di condizioni, si ha l’obbligo di scrivere un capitolo che si chiama “come assolvo le condizionalità ex ante” n cui è precisato chi lo fa, in quali tempi, con quali verifiche…

E’ connessa agli Obiettivi Tematici. Si guardi ad esempio l’OT 1 “Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione”. Accanto ad esso c’è la condizionalità ex ante, un obbligo dunque comunitario dall’allegato C del Regolamento comune ai Fondi “1.1. Ricerca e innovazione: Esistenza di una strategia di ricerca e di innovazione nazionale o regionale per una specializzazione intelligente in linea con il programma di riforma nazionale, che esercita un effetto leva sulla spesa privata in ricerca e innovazione ed è conforme alle caratteristiche di sistemi efficaci di ricerca e di innovazione ai livelli nazionale e regionale”.

Se entro il 31.12.2016 non si mettono a posto le condizionalità, sono sospesi i pagamenti per gli assi corrispondenti alle condizionalità non soddisfatte. La sovranità dell’Ente proponente non ne è limitata, ma diventa contrattuale in senso lato la natura del rapporto con i Fondi europei. Il Contratto di partenariato, ove necessario, contiene la sintesi delle azioni per garantire l’adempimento delle condizionalità ex ante. La madre, la struttura di fondo, è data sempre dagli 11 obiettivi tematici. E’ stabile la matrice per FERS ed FSE, ma sopra, per ogni obiettivo tematico, compare una scatola che contiene l’elenco di tutte le condizionalità ex ante richieste per poter attuare ciò che si prevede in FESR e in FSE.

La struttura delle condizionalità

Ci sono gruppi di lavoro nazionali, a cui partecipano anche le Regioni, che ragionano sullo stato di attuazione delle condizionalità: è un lavoro importante, perché raggiungere le condizionalità richiama inevitabilmente voci economiche per la capacity building.

Ci sono i criteri di misura per verificare il raggiungimento della condizionalità: “È stata predisposta una strategia nazionale e/o regionale di innovazione per una specializzazione intelligente che: – si basi su un'analisi SWOT per concentrare le risorse su una serie limitata di priorità in materia di R&I; – definisca le misure atte a stimolare gli investimenti privati nella RST; – preveda un sistema di monitoraggio e riesame. – Lo Stato membro ha adottato un quadro indicante le risorse di bilancio disponibili per R&S. – Lo Stato membro ha adottato un piano pluriennale di programmazione di bilancio e di prioritarizzazione degli investimenti connessi alle priorità dell'UE (ESFRI)”. Oltre alle 11 famiglie di condizionalità, ci sono altre 6 famiglie di condizionalità, orizzontali: antidiscriminazione, parità di genere, disabilità, appalti pubblici, aiuti di stato, normativa VAS e VIA.


Le condizionalità ex ante sono considerevoli. Al punto 8 occorre dimostrare di aver soddisfatto tutto questo a livello di Stato e di regioni. Nello specifico ci sono 5 grandi condizionalità, da 8.1 ad 8.5:

8.2. Lavoro autonomo, 8.3. Modernizzazione e rafforzamento imprenditorialità e creazione di imprese: delle istituzioni del mercato del lavoro, esistenza di una strategia organica comprese azioni mirate a favorire per il sostegno alle nuove imprese, la mobilità transnazionale dei lavoratori: conformemente allo "Small Business Act" e in linea con lo gli orientamenti – modernizzazione e rafforzamento in materia di occupazione delle istituzioni del mercato del lavoro e gli indirizzi di massima 8.1. Accesso all'occupazione per le persone in linea con gli orientamenti per le politiche economiche in cerca di lavoro e inattive, in materia di occupazione; degli Stati membri e dell'Unione, ivi comprese iniziative locali per quanto riguarda per l'occupazione e sostegno alla mobilità dei lavoratori: - riforme delle istituzioni le condizioni propizie definizione e attuazione di politiche attive del mercato del lavoro alla creazione per il mercato del lavoro in linea con gli orientamenti precedute da una chiara strategia di posti di lavoro. in materia di occupazione e gli indirizzi di massima e da una valutazione ex ante per le politiche economiche degli Stati membri e dell'Unione, che comprenda la dimensione di genere. per quanto riguarda le condizioni propizie alla creazione di posti di lavoro.

8.4. Invecchiamento attivo e in buona salute: definizione e attuazione di politiche per l'invecchiamento attivo in linea con gli orientamenti in materia di occupazione.

2.7

Le condizionalità ex ante

8.5. Adattamento di lavoratori, imprese e imprenditori al cambiamento: esistenza di politiche mirate a favorire l'anticipazione e la gestione efficace del cambiamento e della ristrutturazione a tutti i livelli pertinenti nazionale, regionale, locale e settoriale.


2.8 Il Position Paper dei Servizi della Commissione e il documento di Fabrizio Barca Integrare. Il tema è ovunque importante. E’ presente in Barca, nel Position Paper, nella struttura del corpo dei Regolamenti fra FSE e FESR con la dimensione del territorio e della governance. Il contrappeso dell’integrare è il concentrare.

Il “Position Paper dei Servizi della Commissione sulla preparazione dell’Accordo di Partenariato e dei Programmi in ITALIA per il periodo 2014-2020” è il documento iniziale in cui la Commissione dice com’è secondo il suo parere l’Italia, rispetto ai fondi 2014-2020 e cosa si aspetta per l’Accordo di Partenariato. C’è un’analisi pesantissima sul disastro italiano ed una descrizione delle priorità, non diverse da quelle dei Regolamenti.

Nel contratto di partenariato atteso, si esplicitano quattro temi, quattro grandi poli su cui ci si aspetta concentrazione di risorse nel contratto di partenariato dell’Italia: 2.1. Sviluppare un ambiente favorevole all'innovazione delle imprese; 2.2 Realizzare infrastrutture performanti e assicurare una gestione efficiente delle risorse naturali; 2.3 Aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, promuovere l'inclusione sociale e il miglioramento della qualità del capitale umano; 2.4 Sostenere la qualità, l'efficacia e l'efficienza della pubblica amministrazione. Si ripropone un alto livello di integrazione, per un indirizzo in senso politico che la Commissione vorrebbe contrattare con l’Italia. Il documento è trasversale a tutti gli 11 obiettivi, al FESR e al FSE; è un modo per leggere tutta la struttura di Regolamento.

Metodi ed obiettivi per un uso efficace dei Fondi comunitari 20142020, il documento di apertura del confronto pubblico, elaborato da Fabrizio Barca, ripropone un’operazione di matrice e l’idea di leggere in trasversale: per ognuna di queste missioni vengono individuate provvisoriamente le aree tematiche che possono essere serventi della missione. E’ evidente che la stessa area tematica può essere servente di più di una missione.

Sommario

Il documento di Barca del 27.12.12

Il Position Paper del 9.11.12

Sintesi ............................................................................................................................................... 1 1.1 1.1.1 1.1.2 1.1.3 1.1.4 1.1.5 1.1.6 1.1.7

LE INNOVAZIONI GENERALI DI METODO .............................................................. Sette radicali innovazioni............................................................................................ Risultati attesi ................................................................................................................ Azioni ........................................................................................................................................................ 16 Tempi previsti e sorvegliati ....................................................................................................................... 18 Apertura.................................................................................................................................................... 19 Partenariato mobilitato ............................................................................................................................ 19 Valutazione di impatto.............................................................................................................................. 20 Forte presidio nazionale ........................................................................................................................... 21

2 2.1 2.2 2.3

TRE OPZIONI STRATEGICHE...................................................................................... 23 Mezzogiorno: Cittadinanza e “Industria” ........................................................................................................... 24 Città .................................................................................................................................................................... 29 Aree interne ........................................................................................................................................................ 31

3

IL METODO TEMA PER TEMA ..................................................................................... 36

4 4.1 4.1.1 4.1.2 4.1.3 4.1.4 4.2

RISULTATI ATTESI E AZIONI PER CIASCUNA AREA TEMATICA........................ 39 Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione (Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione).... 39 Indirizzi...................................................................................................................................................... 39 Risultati attesi ........................................................................................................................................... 41 Azioni ........................................................................................................................................................ 43 Partenariato.............................................................................................................................................. 44 Agenda digitale (Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime)......................................................................................................................... 45 Indirizzi...................................................................................................................................................... 45 Risultati attesi ........................................................................................................................................... 46 Azioni ........................................................................................................................................................ 47 Partenariato.............................................................................................................................................. 48 Competitività dei sistemi produttivi (Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura) ................................................................................................... 49 Indirizzi...................................................................................................................................................... 49 Risultati attesi ........................................................................................................................................... 51 Azioni ........................................................................................................................................................ 51 Partenariato...................................................................................................................

4.2.1 4.2.2 4.2.3 4.2.4 4.3 4.3.1 4.3.2 4.3.3 4.3.4

Il documento di Barca

Middle Out

Un’ipotesi finale ragionevole per il futuro è avere degli oggetti che a livello territoriale abbiano caratteristiche dense; dentro funzionanti, con una raggiunta massa critica di densità strutturale, fuori, sufficientemente dotati di un’interfaccia per parlare con un insieme di altri oggetti, secondo un protocollo.

A pagina 9 si legge come segue. Bisognerebbe trovare allora “Le undici aree tematiche un’unità minima, logica, d’interfaccia di individuate dall’Unione Europea input e di output coerente con il resto del sistema, non costituiscono per azioni libere nei box, purché sia garantita – nonostante l’ambiguità del linguaggio usato l’interfaccia, la definizione di cosa ricevere (“thematic objectives”) – dal resto delle programmazioni. ipotetici obiettivi Per rendere evidente Se si riuscisse ad avere un protocollo, del programma da costruire, questa considerazione, un programma rete, un programma per oggetti ma un raggruppamento possibile il documento individua 4 missioni/obiettivi su un protocollo che permette a questi oggetti di delle azioni da realizzare. in cui è possibile tradurre parlarsi, si avrebbe il vantaggio In molti casi, il conseguimento lo “slogan” europeo per il 2020 delle programmazioni glocali: di obiettivi di sviluppo di uno sviluppo sostenibile, inclusivo e intelligente: al livello globale ci sono poche regole e pochi di dati territori 1) Lavoro, competitività protocolli uguali per tutti richiederà la contemporanea dei sistemi produttivi e innovazione; ed a livello locale esiste un’autonomia realizzazione di azioni 2) Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente; di funzionamento, purché sia garantito provenienti da molteplici 3) Qualità della vita e inclusione sociale; il reciproco parlarsi. “aree tematiche”. 4) Istruzione, formazione e competenze”. Bisognerebbe essere middle out.


2.8

Il Position Paper dei Servizi della Commissione e il documento di Fabrizio Barca

Il middle out è il futuro logico di questa programmazione Top-down significa partire dall’alto e discendere di molto: in qualche modo è l’approccio che vuol fare sia la Commissione che Barca. Il correttivo del bottom-up è fatto con governance locali con le partnership, ma potrebbe avere un costo troppo alto. Il middle out è il movimento centrifugo che parte dal mezzo e va verso l’esterno. Vado da un tema chiave che sento essere il consenso (middle), vado su nel top e torno giù nel bottom. E giro, in modo da garantire la complessiva prestazione, attorno a questi temi, di nuclei che sono equilibrati sopra e sotto. Siamo ormai nel mondo delle reti, non più nel mondo degli oggetti verticali.

Le conclusioni di Elena Tropeano Spero che abbiate apprezzato l’affresco della nuova programmazione che ha fatto Marco Ruffino, la sua logica, la logica del ragionamento, significativa e premiante. Ci sono tanti modi possibili per raccontare la programmazione e la strategia di Europa 2020, molto efficaci, con esperti di altissimo livello, ma questa rappresentazione mi appare coerente con l’impostazione, il metodo e gli obiettivi del Laboratorio Smartpuglia. La tendenza è stata quella di dare una visione di insieme in cui tutte le parti fossero interconnesse. Non a caso, nei laboratori di progettazione, che agiranno in modo più ficcante, applicheremo e approfondiremo il metodo del PCM, che tende a tenere insieme, nella logica, tutte le cose.


RO SA AN AR NN M NA IA C A G G AR M HI IA I G US IA V AR MI NN I EN IN CL UL EPP IT IA TO M TI I I A E A RU U R A A G DI SAN LB IA STR G IE A G OL AN DI OR RO ER L A ESE CEG ILL CR MA LI I N U E O D EL E ANGELA MANDES MARIA TERESA L'ABBATE DANIELA SCHIAVONI ANTONELLA FRANZOSO GIOVANNI POLI MARIA TERESA MARTIRE TIZIANA CORTI NUNZIA MARCELLA PETRELLI

Laboratorio “Smartpuglia” Marco Ruffino

Strategia Europa 2020: un approccio discontinuo e concreto per programmare i nuovi fondi strutturali Tecnopolis / Valenzano – Bari 22 gennaio 2013 ore 9.00 - 13.30

O IN O ST O N O G ITT G U 'A D EN OD D IA SO M NI I M US FE AN A D R O EU OV TIN LO O N I G IS GIA SIT LE ZIA CR R LO ME NE IO G TO IA VE A Z R ER VI RA TE SP IA G

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ADELE STEFANIA GAGLIARDI BIANCA BELLINO ANNIBALE D'ELIA ANNATONIA MARGIOTTA GELSOMINA MACCHITELLA CARLA CAPODIFERRO MARIA PUTIGNANO LUIGI FRANCIOSO

GAETANO GRASSO GIORGIA BATTISTA PALMA MALLARDI SABRINA SANSONETTI ROSSELLA BRATTA MARIA ROSARIA CERVELLI ALESSANDRA BIANCO LUIGI BRUNO



III Laboratorio “Smartpuglia”

Incontro di autovalutazione “Smart Regional Innovation Meeting” Tecnopolis / Valenzano – Bari 19 febbraio 2013 ore 9.00 - 17.30



3.1 L’avvio dei lavori L’incontro di autovalutazione “Smart Regional Innovation Meeting” rappresenta la terza tappa di un laboratorio nel cui sviluppo le azioni innovative emerse contribuiranno a costruire le prospettive programmatiche della Regione Puglia, nella logica della integrazione delle politiche della “Smart Specialization”.

Lo scenario di riferimento del Laboratorio è costituito in parte dalle politiche di innovazione realizzate finora, in parte dalle prospettive della nuova programmazione. L’idea forza che lo muove è quello dell’integrazione, tra gli attori delle politiche e le strutture organizzative che le realizzano, per acquisire strumenti per una progettazione di qualità. Le metodologie di progettazione partecipata che lo stanno caratterizzando serviranno a “mettere insieme” le voci dei vari attori: dell’amministrazione e degli stakeholder

dei territori, portatori di competenze che andranno ad arricchire strategie e policy design. Il Laboratorio, pertanto, sta seguendo nel suo sviluppo diversi capitoli: eventi allargati, momenti di progettazione più ristretti, focus group, workshop, costruendo così il suo percorso con gli stessi partecipanti. L’incontro di autovalutazione si è tenuto presso la sede di Tecnopolis a Valenzano (Bari), il 19 febbraio 2013. Ha coinvolto 80 protagonisti dell’innovazione attuale e futura in Puglia: dirigenti e funzionari regionali coinvolti in azioni relative all’innovazione insieme al sistema regionale delle Agenzie e società in house, referenti e protagonisti del sistema universitario, dei distretti tecnologici e produttivi, organizzazioni sindacali, associazioni datoriali di categoria, Anci e Upi. Il workshop ha previsto sessioni di lavoro, analisi e

approfondimento e sessioni co-creative di gruppo, con tecniche partecipative e di visualizzazione. Tre le fasi: a) autovalutazioni individuali, interpersonali e dell’attitudine del territorio all’innovazione; b) autovalutazione Innovation Union (IU) con sessioni di brainstorming interattivo basate sul mosaico digitale MODI. c) dall’autovalutazione al miglioramento continuo: lavori in gruppo di prototipazione veloce per elaborare proposte migliorative rispetto all’autovalutazione IU.

Gli obiettivi della giornata di lavoro

Le immagini del workshop

Iniziativa faro Europa 2020 L'Unione dell'innovazione

La condivisione tra gli attori chiave dell’innovazione in Puglia con un metodo di confronto basato sull'autovalutazione, con specifico riferimento ai dieci punti del programma Innovation Union. L’individuazione di criticità, azioni e priorità per rafforzare l’autovalutazione. Il coinvolgimento, la co-progettazione, l’empowerment attraverso l’applicazione di metodi e strumenti partecipativi, tecniche per la creatività e l’innovazione. Il potenziamento e l’allargamento della comunità di pratica degli innovatori.


Il documento Innovation Union è la base di partenza del 3° laboratorio SmartPuglia di Capacity SUD

Innovation Il saluto Union di Adriana Agrimi, L’introduzione è una delle sette Dirigente Servizio Ricerca di Elena Tropeano, iniziative Industriale e Innovazione Responsabile della Linea A.2 FARO della Regione Puglia del progetto Capacity SUD presentate Alla proposta di trascorrere La giornata di oggi mira a concentrare le energie e chiarire gli dalla Commissione Europea un’intera giornata insieme obiettivi di una politica fondamentale come quella della Smart nell'ambito della più ampia per tentare di costruire Specialization. Facendo riferimento al titolo del nostro strategia Europa 2020 la strategia regionale progetto, intendiamo il termine Capacity come capacità per una crescita intelligente, per la Smart Specialization diffusa d’integrazione, di produrre politiche che dialoghino basata su ricerca e innovazione, sostenibile e inclusiva. tra loro, che si autovalutino come nella giornata di oggi e avete reagito con grande entusiasmo, che contribuiscano insieme allo sviluppo del territorio. Il programma, dimostrando a tutto il sistema Il secondo termine del titolo del progetto è “Sud”: attraverso un vero e proprio decalogo, che avete grande volontà di protagonismo un termine a cui tengo particolarmente. Si riferisce a un intende utilizzare gli interventi pubblici e, allo stesso tempo, Sud che, come sappiamo, è sparito dal dibattito politico, per stimolare il settore privato di mettervi in discussione. istituzionale e culturale; se non ci fosse stato il Ministro e rimuovere gli ostacoli che L’autovalutazione ci può dare Barca sarebbe sparito anche dall’azione di Governo. impediscono alle idee la possibilità di capire dove siamo Il Ministro lo ha rilanciato positivamente, di raggiungere il mercato. ma anche quanto manca all’obiettivo con grande operatività e impegno personale. di sviluppo complessivo. Voi che rappresentate l’eccellenza di questo Sud potete portare la vostra esperienza anche come elemento propositivo nei confronti delle altre amministrazioni.


L’elaborazione e l’attuazione di politiche nel campo della ricerca e dell’innovazione sono pilotate ai massimi livelli politici e basate su una strategia pluriennale.

Si considera che promuovere la ricerca e l’innovazione costituisca una modalità d’intervento essenziale. E’ presentata come tale ai cittadini per sostenere la concorrenzialità e la creazione di posti di lavoro, affrontare le principali problematiche atte a ripercuotersi sulla società e migliorare la qualità della vita.

Politiche e strumenti utilizzati mirano a sfruttare i punti di forza nazionali/regionali, attuali o nascenti, in un contesto UE (“specializzazione intelligente”).

L’intervento pubblico in tutti i contesti pertinenti, tra i quali l’istruzione e l’acquisizione di competenze,il funzionamento dei mercati di prodotti e servizi, i mercati finanziari, i mercati del lavoro, l’attività e il contesto imprenditoriali, la politica industriale, la coesione/pianificazione del territorio, le infrastrutture/TIC e la fiscalità, e più generalmente a tutti i livelli è concepito e realizzato in un quadro strategico coerente e integrato, incentrato sullo stimolo all’innovazione e sul rafforzamento della base di conoscenze.

Una struttura centralizzata efficace e stabile, tipicamente gestita ai massimi livelli, definisce gli orientamenti operativi di massima su base pluriennale e ne assicura un’attuazione sostenuta e adeguatamente coordinata. Questa struttura si vale dell’appoggio di reti che riuniscono tutte le parti interessate quali imprese, autorità regionali e locali, assemblee parlamentari e cittadini, favorendo in tal modo una cultura dell’innovazione e instaurando un clima di fiducia reciproca tra il mondo della scienza e la società.

PO LI TI CH E

2

L’ALLEGATO I

Strumenti per l’autovalutazione

definisce le Caratteristiche salienti di sistemi efficaci di ricerca e di innovazione ai livelli nazionale e regionale

7

3

E

INNOVAZIONE SOCIO-TECNOLOGICA

PA R TE N A R IA TI

INNOVATIVO

10

IL PUBBLICO FATTORE

Il settore pubblico fornisce incentivi per stimolare l’innovazione all’interno delle organizzazioni che ne fanno parte oltre che nell’offerta di servizi pubblici. Le autorità ricorrono attivamente ad appalti pubblici per impiegare soluzioni innovative atte a migliorare l’offerta di servizi pubblici. I bandi di gara sono basati su prestazioni specificate in funzione dei risultati ed i contratti vengono aggiudicati in base a criteri qualitativi che favoriscono le soluzioni innovative, quali l’analisi del ciclo di vita, piuttosto che in base al prezzo più basso. Si sfruttano anchele possibilità di aggiudicare congiuntamente gli appalti pubblici. Ove possibile i dati in possesso di enti pubblici sono forniti gratuitamente a titolo di materiale utile ai fini dell’innovazione.

1

OVAZIONE N IN

Il settore pubblico è di per sé un fattore d’innovazione.

E

I 10 punti InnovationUnion

Una strategia pluriennale definisce un numero limitato di obiettivi prioritari, previa analisi internazionale dei punti di forza e delle carenze a livello nazionale e regionale e delle occasioni emergenti (“specializzazione intelligente”) e stabilisce un quadro programmatico e finanziario prevedibile. Tale strategia tiene debitamente conto degli obiettivi prioritari fissati dall’UE, evitando così doppioni superflui e la frammentazione degli sforzi, e si adopera attivamente per sfruttare le possibilità di programmazione congiunta e di cooperazione transfrontaliera e l’effetto leva degli strumenti dell’UE.

CA ER IC IR D

Laddove politiche e finanziamenti si concentrano su specifici obiettivi prioritari, questi riguardano sempre più spesso la ricerca di nuove soluzioni alle grandi problematiche atte a ripercuotersi sulla società, quali l’impiego efficiente delle risorse, il cambiamento climatico, la salute e l’invecchiamento, oltre che la valorizzazione dei vantaggi concorrenziali derivanti dalla scoperta di soluzioni a tali problematiche.

L’attuazione della politica dell’innovazione ha una portata che va al di là della ricerca tecnologica e delle sue applicazioni.

La cooperazione bilaterale con paesi terzi si basa su una strategia chiara ed è coordinata ove possibile con gli altri Stati membri dell’UE. Esiste già un efficace sistema di controllo e di verifica, che si avvale pienamente di indicatori di riuscita pratica, parametri di valutazione definiti a livello internazionale e strumenti di valutazione ex-post.

È fortemente incoraggiata la costituzione di partnership tra istituti di insegnamento superiore, centri di ricerca e imprese a livello regionale, nazionale e internazionale. Nella misura del possibile, le attività di ricerca sono corredate di strumenti per sostenere la commercializzazione di idee innovative. Esistono politiche e strumenti, quali poli d’innovazione/della conoscenza, piattaforme per il trasferimento delle conoscenze e sistemi di voucher, per incoraggiare la cooperazione e lo scambio delle conoscenze e per creare un ambiente di lavoro più favorevole alle PMI.

Viene attivamente promosso un concetto più ampio d’innovazione, che comprenda l’innovazione nel campo dei servizi, miglioramenti dei processi e cambiamenti organizzativi, modelli aziendali, strategia commerciale, strategia di marca e design, non da ultimo per mezzo di un maggior numero di attività interdisciplinari cui partecipano gruppi di utilizzatori o di consumatori in quanto elementi importanti per un’innovazione aperta. Si elaborano in modo coerente politiche incentrate sull’offerta e sulla domanda,utilizzando la capacità di assorbimento del mercato unico e potenziandola.

Ricercatori ed innovatori possono passare facilmente da un istituto pubblico a uno privato e viceversa. Le disposizioni in tema di titolarità dei diritti di proprietà intellettuale sono trasparenti ed esistono sistemi di scambio e di sostegno per facilitare il trasferimento delle conoscenze e la creazione di imprese nate dalla ricerca universitaria e attirare investitori (anche di capitali di ventura) e “business angels”. Non vi sono ostacoli alla costituzione ed al funzionamento di partnership e collaborazioni transfrontaliere.


Ilcontesto contestoè èfavorevole favorevole agli i Il agli investimenti privati in attività di R&S, allo spirito imprenditoriale e all’innovazione.

Ricerca ed innovazione beneficiano d’investimenti pubblici adeguati e prevedibili, orientati in particolare ad incoraggiare gli investimenti privati.

Le politiche volte a promuovere l’innovazione, lo spirito imprenditoriale e la qualità dell’ambiente in cui operano le imprese sono strettamente correlate.

È generalmente riconosciuto che i finanziamenti pubblici svolgono un ruolo importante nel rendere disponibile un’infrastruttura delle conoscenze di elevata qualità e nello stimolare il mantenimento dell’eccellenza nell’istruzione e nella ricerca, in particolare garantendo l’accesso ad infrastrutture di ricerca di livello mondiale, rafforzando le capacità scientifiche e tecnologiche a livello regionale e sostenendo l’innovazione specialmente in periodi di recessione economica. Di conseguenza gli investimenti pubblici in istruzione, ricerca ed innovazione sono classificati per ordine di priorità e iscritti a bilancio nel quadro di piani pluriennali al fine di garantirne la prevedibilità e gli effetti a lungo termine, se necessario grazie anche al ricorso ai Fondi strutturali.

Esistono condizioni favorevoli per stimolare la crescita di un vigoroso mercato dei capitali di ventura, specialmente per quanto riguarda gli investimenti di imprese ai primi passi. Conformemente allo “Small business act”31 per l’Europa, le norme applicabili alla costituzione ed alla gestione di una nuova impresa sono semplici e concepite partendo dalla prospettiva delle PMI. Il quadro giuridico è trasparente e aggiornato. Le disposizioni sono applicate correttamente. I mercati sono dinamici e competitivi. La disponibilità ad assumere rischi è incoraggiata. La normativa in tema di fallimenti favorisce la riorganizzazione finanziaria delle imprese. Gli imprenditori che hanno fallito nella loro prima attività non vengono discriminati in alcun modo.

I fondi per la ricerca vengono sempre più spesso assegnati su base concorrenziale e vi sono validi motivi per perseguire l’equilibrio tra finanziamenti istituzionali e finanziamenti riferiti a specifici progetti. La valutazione degli istituti di ricerca si effettua in base a criteri riconosciuti a livello internazionale e i progetti sono selezionati in base alla qualità delle proposte e dei risultati previsti, con la possibilità di un esame esterno tra pari. I ricercatori beneficiano di finanziamenti che non tengono conto delle barriere esistenti tra paesi ed istituti. I risultati della ricerca finanziata con risorse pubbliche sono protetti e pubblicati in un modo tale da Gli istituti incoraggiarne d’insegnamento superiore l’impiego. e gli istituti di ricerca godono dell’autonomia necessaria per poter organizzare le loro attività nei settori dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione, applicare metodi di assunzione aperti e attingere ad altre fonti di finanziamento, quali donazioni filantropiche. L’inquadramento giuridico, finanziario e sociale delle carriere nella ricerca, dottorati compresi, offrono condizioni sufficientemente interessanti sia per gli uomini che per le donne in riferimento ai livelli internazionali, ed in particolare a quello statunitense. In questo ambito rientrano condizioni favorevoli ad un buon equilibrio tra vita privata e vita professionale nonché a sviluppo e formazione professionali. Sono previsti incentivi per attirare talenti di livello internazionale.

5

Il Workshop ha utilizzato i 10 punti del Programma Innovation Union aggregandoli in 5 ambiti tematici

6 6 COMPETENZE

8

9

SE M PL IF IC A ZI O N E

IN N R OV IC A ER ZI CA ON E

4

ECCELLENZA

L’eccellenza costituisce un criterio fondamentale per elaborare politiche nel campo della ricerca e dell’istruzione.

INVESTIMENTI

Esiste un sistema efficiente, accessibile ed efficace di protezione della proprietà intellettuale, che stimola l’innovazione e mantiene gli incentivi all’investimento. Il mercato di prodotti e servizi innovativi è tenuto costantemente aggiornato grazie ad un efficace sistema di normazione.

’ TA LI IA I R T O EN IT M D TI EN ES PR NV IM I

I finanziamenti pubblici mirano a stimolare e potenziare gli investimenti del settore privato. Si stanno studiando e sperimentando modalità di finanziamento innovative (ad esempio partnership pubblico/privato) e incentivi tributari. Si stanno parimenti attuando riforme volte a tener conto dell’evoluzione in corso ed a garantire un rendimento ottimale del capitale investito.

Il sistema educativo, formazione compresa, fornisce la combinazione appropriata di competenze.

Gli aiuti pubblici a favore della ricerca e dell’innovazione nell’ambito delle imprese sono semplici, di agevole accesso e di alta qualità A livello di UE esiste un numero limitato di regimi di sostegno mirati, chiaramente differenziati e di facile accesso che forniscono aiuti e rimediano a carenze chiaramente individuate del mercato in fatto di finanziamenti privati all’innovazione.

Gli aiuti finanziari sono adeguati alle necessità delle imprese, in particolare Esistono politiche e incentivi per garantire un delle PMI. Si dà risalto ai risultati ottenuti piuttosto che a mezzi di numero sufficiente di diplomi del terzo ciclo in produzione e controlli. La burocrazia è ridotta al minimo, i criteri di scienze, tecnologie, ingegneria e matematica così selezione sono chiari e i termini di contrattazione e di pagamento sono i da garantire la disponibilità di una combinazione più brevi possibile. I regimi di finanziamento sono regolarmente oggetto appropriata di competenze nella popolazione di valutazioni e analisi parametriche comparate con analoghi regimi (grazie anche ad un sistema educativo e di formazione di altri paesi. professionale valido) nel medio e lungo termine. I programmi d’istruzione e formazione sono concepiti per I finanziamenti nazionali sono assegnati nel quadro di procedure di sviluppare la capacità delle persone di apprendere e di valutazione internazionali e incoraggiano la cooperazione acquisire competenze trasversali quali il pensiero critico, transnazionale. Norme, procedure e calendari sono armonizzati la soluzione di problemi, la creatività, lo spirito di squadra, per facilitare la partecipazione ai programmi dell’UE e la e capacità interculturali e di comunicazione. Si presta particolare cooperazione con altri Stati membri. attenzione alla necessità di colmare eventuali lacune nelle competenze importanti per l’innovazione. Lo spirito imprenditoriale occupa Vengono spesso concessi aiuti specifici a giovani società un posto di primo piano nei programmi d’istruzione e formazione, innovative per aiutarle a commercializzare rapidamente le con un forte incoraggiamento alla costituzione di partnership loro idee e promuovere la loro internazionalizzazione. tra l’istruzione formale e altri settori a tale scopo.


Fase 1 Autovalutazioni individuali, interpersonali, dell’attitudine del territorio all’innovazione Il workshop entra nel vivo. L’autovalutazione è finalizzata al progressivo avvicinamento ai temi centrali dell’innovazione.

1.3 La valutazione dell’attitudine all’innovazione del territorio (Scala di North) Il terzo quesito introduttivo alle attività condotte attraverso il mosaico digitale verte sulla percezione soggettiva di quanto la Puglia si ponga tra due estremi di “bassa” o “alta” attitudine all'innovazione.

SCALA DI VALUTAZIONE

1 = inesistente 2 = molto basso 3 = basso 4 = decente 5 = buono 6 = alto 7 = molto alto

1.1 L’autovalutazione personale Il primo quesito ha lo scopo di fungere da “rompi-ghiaccio” per l’inizio dei valori, ma allo stesso tempo quello di consentire ad ogni partecipante di prendere contatto con le convinzioni sulla propria capacità di dare un contributo significativo al processo di innovazione.

Il quesito si basa sulla scala dell’ignoranza sviluppata da Klaus North per analizzare le regioni intelligenti (smart) e ignoranti (stupid). Per facilitare l’autovalutazione su ogni elemento della scala di North è posta una domanda per ciascuno dei 10 punti che la compongono. Le immagini della Fase 1

1.3

E N O ZI E TA AL LU N A V SO R TO E U P A

Nella medesima scala di valutazione da 1 a 7, utilizzata per tutto il workshop, il punteggio più basso e quello più alto corrispondono rispettivamente a minima e massima attitudine all'innovazione, considerando specifiche capacità del territorio.

3 domande per 3 livelli

1.1

Sebbene risultati tendenzialmente alti siano attesi, considerando la provenienza dell’audience e il generalizzato orientamento ai temi dell’innovazione e dello sviluppo, il primo questionario comunque fornisce elementi di riflessione sulle possibili aree di miglioramento personale. Completata la valutazione, i partecipanti sono invitati a scegliere un collega con cui scambiare il questionario appena compilato e condividerne contenuti ed interpretazione.

SCALA DI NORTH

3.2

1.2 L’autovalutazione interpersonale L’oggetto della valutazione è rappresentato da tutte le persone, enti e organizzazioni, con cui ognuno dei partecipanti viene sistematicamente in contatto nel normale svolgimento delle proprie mansioni e nell’adempimento del proprio ruolo.

1.2 AUTOVALUTAZIONE INTERPERSONALE

L’autovalutazione è stata articolata su 3 quesiti corrispondenti a 3 livelli percettivi: 1.1 - la dimensione PERSONALE, intesa come il valore che ogni partecipante attribuisce a se stesso in merito alla propria capacità di contribuire al processo di innovazione

Lo scopo non è quello di esprimere un giudizio rispetto agli altri, molto difficile da oggettivare, ma fare emergere la percezione di quanto gli intervistati si sentano in grado 1.2 - la dimensione INTERPERSONALE, connessa alla percezione di quanto gli altri (in senso lato) di esprimere le proprie potenzialità facilitino o ostacolino il contributo soggettivo nel contesto in cui operano. al processo di innovazione Nonostante il disorientamento iniziale legato alla non univocità dell’oggetto della valutazione, 1.3 - la dimensione legata alla valutazione i risultati evidenziano una notevole omogeneità nel ritenere dell’innovatività del territorio che “gli altri” siano decisamente meno equipaggiati di cui si fa parte. per favorire il processo di innovazione e sviluppo.


7,0

5,2

5,3 5,0 5,0 4,6

4,7 4,9

5,2

4,2

III

IV

V

VI VII VIII

ATTITUDINE

DESCRITTORI

REGIONI IGNORANTI

da 1 a 7, come valuto in me come individuo queste caratteristiche rispetto alla mia capacità di essere attore e promotore dell’innovazione?

DESCRITTORI

1.1

REGIONI INTELLIGENTI

Dimensioni a confronto

E N O E SI AL EN ON IM S D ER P

Chiusura Cecità Followership Isolamento Autoreferenzialità Uso non etico del capitale intellettuale Regressione Individualismo Letargia Nessun Rischio Su una scala

1.3

’ TA RIO CI TO PA RRI CA TE

R ER PE RP TE IN

ALL’INNOVAZIONE DEL TERRITORIO (RISULTATI)

EL D

E

P LE L A NA ONA G SO S

BASSA ATTITUDINE ALL'INNOVAZIONE (IGNORANZA)

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6,0

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Iniz

Sp e

I

1. Cogliere nuove idee di tendenza e sviluppo (APERTURA) 2. Sviluppare visioni e valori condivisi (VISIONE) 5,0 3. Motivare e condurre con decisioni trasparenti e oneste verso obiettivi condivisi (LEADERSHIP) 4,0 4. Colmare divari tra giovani e anziani, 3,0 poveri e ricchi, locali e immigranti (COESIONE) 5. Valutare i propri punti di forza, debolezza, i limiti e 2,0 vincoli (APERTURA AL CONFRONTO E MODESTIA) 6. Usare a pieno il capitale intellettuale in maniera sosteni1,0 bile ed etica (USO ETICO DEL CAPITALE 0,0 INTELLETTUALE) 7. Trarre lezioni, innovare e cambiare (APPRENDIMENTO) 8. Creare reti tra persone (comunità) e usare i poteri di connessione (reti interpersonali, sociali, internet) (CONNETTIVITA’) 9. Mobilizzare le persone e creare uno spirito di rinnovamento (INIZIATIVA) 10. Sperimentare nuove soluzioni, dare libertà di gioco e consentire errori (SPERIMENTAZIONE) 5,4

ALTA ATTITUDINE ALL'INNOVAZIONE (INTELLIGENZA)

Apertura Visione Leadership Coesione Apertura al confronto e modestia Uso etico del capitale intellettuale Apprendimento E E Connettività 1.2 ION NAL S O Iniziativa EN RS Sperimentazione IM PE Come valuto D ER queste caratteristiche T CARATTERISTICHE N I nelle persone/enti/organizzazioni PER L’INNOVAZIONE con cui mi interfaccio nell’ambito del mio ruolo, rispetto alla loro capacità di essere attori e promotori dell’innovazione? I. Competenze tecniche

II. Apertura al cambiamento III. Capacità di confronto con realtà internazionali IV. Visione strategica V. Proattività, iniziativa e coraggio VI. Capacità di cogliere i segnali globali di cambiamento e le opportunità I

II

III

IV

V

VI

VII

VIII

VII. Capacità operativa di gestione dei progetti VIII. Orientamento alla sostenibilità sociale, ambientale ed economica

I

II

III

IV

V

VI

VII

VIII


L’autovalutazione secondo Innovation Union

3.3

Fase 2

Innovation Union La Bussola dell’Innovazione

N IO N TO U N N O PU TI A V O N IN

Si considera che promuovere la ricerca e l'innovazione costituisca una modalità d’intervento essenziale. E’ presentata come tale ai cittadini per sostenere la concorrenzialità e la creazione di posti di lavoro, affrontare le principali problematiche atte a ripercuotersi sulla società e migliorare la qualità della vita.

AUTOVALUTAZIONE 4,6

A seguire, sono letti ad alta voce da due partecipanti “volontari” i punti Innovation Union di ogni ambito, la relativa autovalutazione e le evidenze oggettive dell’autovalutazione: i fattori positivi e i fattori negativi, con l’immediata evidenza, per ciascun punto, della media di valutazione risultata dalle votazioni. Le immagini della fase 2

Le Politiche della Ricerca e l’Innovazione

SCALA DI VALUTAZIONE

L’Autovalutazione IU: 1 = inesistente 2 = molto basso 3 = basso 4 = decente 5 = buono 6 = alto 7 = molto alto

Nella seconda fase del workshop sono introdotti, attraverso una lettura ad alta voce, i 10 punti del programma Innovation Union da alcuni attori dell’innovazione regionale presenti ai lavori e autopropostisi come “volontari”, secondo il raggruppamento in cinque ambiti tematici.

Su ciascun punto è data una valutazione dai partecipanti tutti. In base a questa, per ciascun ambito, si svolge una discussione facilitata con le tecniche del mosaico digitale, che stimolano la partecipazione attiva e l’espressione delle proprie opinioni. Ogni set di autovalutazione è accompagnato dalla trasposizione istantanea dei contenuti in fogli di sintesi collettiva. Questa scrittura manuale fluida, attuata in backstage, offrirà ai tavoli, durante la terza fase del workshop, uno strumento sintetico di visualizzazione, per le previste attività di brainstorming e prototipazione veloce, finalizzate al miglioramento delle strategie e delle politiche, utili a migliorare il punteggio nelle autovalutazioni.

N IO N TO U N N O L'elaborazione PU TI A e l'attuazione V O di politiche N IN nel campo della ricerca e dell’innovazione sono pilotate ai massimi livelli politici e basate su una strategia pluriennale. Politiche e strumenti utilizzati mirano a sfruttare i punti di forza nazionali/regionali, attuali o nascenti, in un contesto UE ("specializzazione intelligente").

AUTOVALUTAZIONE 4,8


Adriana Agrimi Dirigente Servizio Ricerca Industriale e Innovazione della Regione Puglia

Questo percorso mette insieme gli obiettivi della competitività con quelli sociali, obiettivi e sfide del cambiamento e della trasformazione della società. Quello della specializzazione intelligente è un percorso che questa regione può affrontare puntando non esclusivamente sulle eccellenze, I primi due punti ci propongono bensì affidandosi a sistemi che interagiscono tra alcuni spunti di riflessione di loro riconoscendo le proprie competenze e che voglio condividere con voi. imparando ad agire in maniera sistemica. La prima domanda riguarda l’essenzialita delle politiche Perché si possa attuare questo percorso dell’innovazione rispetto al sostegno dello sviluppo comesistono oggi i presupposti. Alcuni dei petitivo delle imprese e il contestuale apporto in termini di soggetti presenti sono gli snodi di posti di lavoro. I soggetti presenti oggi compongono un questo percorso; assieme a una quadro complessivo di cui ciascuno ha singolarmente una capacità istituzionale potenziata particolare consapevolezza, la quale è bene si sviluppi divennoi potremo consegnare tando sempre più ampia, inclusiva, facendo dei singoli attori un l'ownership di questa politica sistema, che corrisponda anche con il sistema delle politiche a una cittadinanza che regionali. In questo senso, volendo citare qualche buona pratica, il speriamo più attiva. piano di lavoro del 2011 è stato un passaggio importante che segnato la diversa modalità di percepire l'obiettivo che ha coinvolto diversi servizi. Un’esperienza che ha Politica avviato questo modo di procedere, concentrata di più sulla visibilità, affrontando i problemi con che sui bisogni reali. macro obiettivi.

DI AUTOVALUTAZIONE

FATTORI NEGATIVI

1+2

Politiche di Ricerca e Innovazione

DI AUTOVALUTAZIONE

Mosaico di autovalutazione

FATTORI POSITIVI

Inadeguata capacità del livello politico di progettare strategie nuove per problemi reali. Inadeguatezza del messaggio. Poca attenzione all’ambiente. Poca attenzione alla comunicazione per la cittadinanza, non consapevole delle politiche regionali. Pensare di introdurre innovazioni solamente con gli strumenti della burocrazia senza preoccuparsi della mentalità del territorio. Scarsa capacita di comunicare e trasferire alla opinione pubblica una visione strategica d‘insieme del sistema regionale dell’innovazione. Scarsa capacità di veicolare efficacemente i risultati conseguiti. Difficoltà del territorio di fare sistema. Identificazione dei punti di forza inefficace. Lentezza dell’azione amministrativa. Eccesso di burocrazia. Semplificazione dell’iter amministrativo inadeguata. Bassa qualità della progettazione dei partecipanti agli avvisi. Attenzione incostante sull’innovazione. Politica a lungo termine poco condivisa. Scollamento tra gli orientamenti dall’alto e il recepimento dal basso. Riduzione dei processi partecipativi. Autoreferenzialità. Poca diffusione della consapevolezza del ruolo guida. Capacità di valorizzare forze positive ma non di migliorare quelle deboli. Poca coesione e poco dialogo tra diverse politiche. Annibale D'Elia

Visione strategica di insieme nella Strategia Regionale sull’Innovazione. Centralità dell’innovazione nel discorso e nell’azione politica nella ricerca industriale, attivati e realizzati il 90% degli interventi previsti dai programmi comunitari. Visione strategica delle azioni nel campo della ricerndustriale: gli interventi realizzati sono stati sottoposti alla valutazione di organismi indipendenti. Coerenza e organicità degli interventi programmati. L’innovazione declinata in diversi ambiti: innovazione trasversale e non tema verticale. Impegno e buona volontà. Grande attenzione alle capacita espresse dal territori. Comunicazione, Iniziative di premialità. Le politiche regionali nascono da una visione strategica dell’ innovazione pervasiva rispetto a tutti gli ambiti. Le politiche europee stimolano positivamente l’intervento regionale sulla ricerca e innovazione. C’è attenzione ai nuovi settori emergenti e non esclusivamente a quelli tradizionali e di punta nelle politiche regionali.

Il quarto punto è il ruolo dei giovani, al quale tengo particolarmente. In questo i giovani rappresentano i nuovi sguardi che aiutano a riconoscere i propri problemi. Il terzo punto è Sono onorato di esprimere questo intervento rappresentando L'ultimo punto è molto presente nella letteratura europea che questo ragionamento il punto di vista della Regione.Ho pensato di interpretare e si collega all'idea che alcune delle cose sulla cultura è anche questo contributo indicando cinque punti d'ispirazione. maggiormente positive tra quelle un ragionamento sull’ecosistema. La prima ispirazione è la “centralità'” dell'innovazione: che ci sono successe sono quelle inattese. Risiede nella letteratura una innovazione che non è soltanto quella tecnologica. Possiamo Non tutto si può affidare alla programmazione. internazionale e anche dire infatti che non esiste innovazione Rubo le parole a un esperto americano d'innovazione: nella legislazione nazionale se non c'è innovazione sociale o se non avviene “Quando si coltiva l'innovazione alla vecchia maniera, che l'ecosistema sia un cambiamento di mentalità. si ara il campo e si semina, tra le parole chiave dell’innovazione. Un buon modo per descrivere quello che facciamo ma se si vuole fare innovazione in senso stretto L'innovazione non si compra, è cercare di contribuire al cambiamento di mentalità. si deve coltivare nella foresta pluviale, ma viene generata da un equilibrio. La seconda ispirazione è la programmazione dove non sai cosa nascerà”. Esistono dunque dei punti di vista di medio e lungo periodo. Di questo aspetto siamo Se sai già cosa nascerà che legano l’ecosistema e che favoriscono contenti perché ormai sono sette anni che la pratinon stai facendo innovazione. l’innovazione e altri che la impediscono. chiamo. Ciò dimostra che certe parole sono entrate Hai bisogno di una dimensione di apertura Esistono infatti delle mentalità nel senso comune di una generazione e anche il lavoro e di sorpresa che è una componente ineliminabile. che non sono affatto amiche dell'innovazione, del cambiamento di mentalità non finisce mai, direi Inutile dire quale sia la centralità bensì della conservazione. che il valore positivo dovrebbe tendere all'infinito. dei giovani in questi temi. Questo definisce la sfida che abbiamo di fronte.

Dirigente dell’Ufficio Politiche Giovanili della Regione Puglia


Fase 2 Innovation Union La Bussola dell’Innovazione

Innovazione socio-tecnologica e partenariati

SCALA DI VALUTAZIONE

L’Autovalutazione IU: 1 = inesistente 2 = molto basso 3 = basso 4 = decente 5 = buono 6 = alto 7 = molto alto

N IO N TO U N N O PU TI A V O N IN

L’attuazione della politica dell'innovazione ha una portata che va al di là della ricerca tecnologica e delle sue applicazioni.

AUTOVALUTAZIONE 5,1

N IO N TO U N N O È fortemente PU TI A incoraggiata V O la costituzione N IN di partnership tra istituti di insegnamento superiore, centri di ricerca e imprese a livello regionale, nazionale e internazionale.

AUTOVALUTAZIONE 5,5


DI AUTOVALUTAZIONE

FATTORI NEGATIVI

3+7

Innovazione socio-tecnologica e partenariati

DI AUTOVALUTAZIONE

Francesco Surico InnovaPuglia

Mosaico di autovalutazione

FATTORI POSITIVI

Bassa capacità delle imprese di fare ricerca e di fare rete. Isolamento e assedio all’interno del sistema. Le politiche sono positive, ma manipolate. Forte consapevolezza nella PA , ma scarsa maturità del sistema. Scarsa promozione di partenariati internazionali. Un imbuto che porta tutto su un sistema economico vecchio. Debolezza della qualità del dialogo. Scarso livello di accompagnamento politico. Maggiore attenzione a partnership internazionali. Incapacità di ascolto dei bisogni del territorio. Incapacità di confrontarsi sul livello internazionale con un identità nazionale più coesa L’attuazione delle politiche di innovazione agisce dall’alto e non coinvolge il cambio di mentalità sul territorio. Mancato passaggio dalla gara di appalto a meccanismi PPP (Partenariato Pubblico Privato) e P.F. (Project Financing) . Inefficacia e scarsa innovatività dei metodi di coinvolgimento del partenariato. Integrazione della ricerca e delle imprese non accompagnata dal coinvolgimento di animazione delle associazioni di rappresentanza delle imprese. Capacità di ascolto ancora limitata. Difficoltà di attuare reali programmi integrati.

Promozione forte di partenariati ampi. Stimolo del partenariato tra soggetti diversi. Università più aperta al territorio. Promozione di partenariati regionali. Confronto costante con esperienze transnazionali. Politiche del lavoro innovative. Esperienze promosse in diversi segmenti di competenza. Innovazione come strumento di costruzione delle politiche. Riscontri effettivi (Innovabilia, Festival dell’Innovazione, ecc). Interazione tra università e centri di ricerca. Forte committment pubblico per favorire l’integrazione. Progetti che consentono la realizzazione di reti tra le istituzioni e il partenariato (ILO2). Partnership tra soggetti diversi e complementari come metodo di costruzione partecipata delle politiche. Valorizzazione dei ricercatori pugliesi e disincentivazione alla fuga dei cervelli.

Posso dire che la Puglia ha diverse specializzazioni d’eccellenza; il problema sono le limitate opportunità che il sistema pubblico ha di valorizzare Parto da un punto che, nel sistema regionale, Una recente iniziativa le risorse umane. Ci siamo proposti negli ultimi anni e ci stiamo credo non tutti conoscano ma che penso sia l'elemento sostanziale sull’ICT, seppur con qualche proponendo anche con questo modello di tenere assieme le imprese, su cui avviare una riflessione su quello che negli ultimi anni difficoltà iniziale, ci ha visti l’utenza e il sistema della ricerca. Penso a un’innovazione rimane da fare e su quello che nei prossimi dieci raccogliere il fabbisogno di tutta proiettata dall’alto verso il basso, intendendola non solo come siamo tenuti ad assumere come processo di cambiamento. la Regione Puglia in maniera tale Siamo partiti da un paradigma che è molto diffuso, tecnologia: l’innovazione è a prescindere dalla tecnologia. che oggi siamo in condizione di usato e abusato: le imprese per poter competere L’esperienza fatta con l’ICT, trasferita a tutti gli altri settori, mapparlo. Abbiamo raccolto oltre 500 hanno bisogno di ricerca. Questo paradigma negli ultimi tre manifestazioni d’interesse da parte di portando al coinvolgimento di imprese, sindacati e parti di anni, almeno nel sud, è stato traslato: non ci sono più imprese soggetti rappresentativi che rappresenricerca e sviluppo, unita agli altri settori ell’amministrazione ma imprenditori, non c'è ricerca ma ricercatori, tano le loro necessità in termini di ricerca e regionale, può sicuramente rispondere alle due tematiche non c'è mercato ma utilizzatori e utenti. innovazioneper l’area specifica dell’ICT. di cui trattiamo. Noi abbiamo iniziato immediatamente Questo ha portato a un modello Quando andremo a parlare coi soggetti beneficiari a tradurre il paradigma. Il Patto per l’occupazione che mira anche a mappare per il processo d’innovazione e ricerca, ha avuto la centralità del lavoro le eccellenze intese come offerta d’innovazione. inglobando anche il sistema di formazione superiore, tra gli strumenti agevolativi, per cui, in realtà, Oggi abbiamo 150 laboratori di ricerca mappati ci saranno queste opportunità da cogliere, nelle politiche regionali non si sta partendo da zero. e abbiamo già varato strumenti di aiuti agevolativi opportunità che a livello sperimentale Oggi però dobbiamo innescare un meccanismo che cercano di intercettare i fabbisogni diverso: il coinvolgimento del territorio. stiamo già cogliendo. delle imprese che vogliono sperimentare.


Fase 2 Innovation Union La Bussola dell’Innovazione

Ricerca Innovazione Investimenti Imprenditorialità Semplificazione

SCALA DI VALUTAZIONE

L’Autovalutazione IU: 1 = inesistente 2 = molto basso 3 = basso 4 = decente 5 = buono 6 = alto 7 = molto alto

N IO N TO U N N O PU TI A V O N IN

Ricerca ed innovazione beneficiano d’investimenti pubblici adeguati e prevedibili, orientati in particolare ad incoraggiare gli investimenti privati.

AUTOVALUTAZIONE 5,0

8° PUNTO INNOVATION UNION Il contesto è favorevole agli investimenti privati in attività di R&S, allo spirito imprenditoriale e all'innovazione.

AUTOVALUTAZIONE 4,1

N IO N TO U N N O Gli aiuti PU TI A pubblici V O a favore della ricerca N IN e dell'innovazione nell’ambito delle imprese sono semplici, di agevole accesso e di alta qualità.

AUTOVALUTAZIONE 4,2


DI AUTOVALUTAZIONE

FATTORI NEGATIVI

4+8+9

Ricerca Innovazione Investimenti Imprenditorialità Semplificazione

DI AUTOVALUTAZIONE

Mosaico di autovalutazione

FATTORI POSITIVI

Scarsa capacità di attrazione di investimenti privati. Complessità amministrativa. Regole poco chiare e non predefinite. Le imprese vogliono sempre essere assistite. Tempi di erogazione dei fondi inadeguati. Dimensione micro del sistema delle imprese private. Bandi complessi che necessitano di accompagnamento. Permanenza di farraginosità burocratica. Visione strategica di breve periodo. Politiche industriali da migliorare. Bassa facilità di accesso agli aiuti pubblici. Assenza di una politica a favore delle start-up ad alto potenziale di crescita. Modulistica di accesso pensata sul funzionario che la utilizza più che sul beneficiario. Attese delle piccole imprese nell’ottenimento del sostegno pubblico. Assenza di una politica di attrazione di seed e venture capital con fondi pubblico-privati. Assenza di una politica di attrazione delle imprese innovative esterne che portino competenze e non solo capitali. Non c’è un quadro chiaro della strategia e degli investimenti regionali sul tema dell’innovazione. Le rendicontazioni diventano sempre più complesse e generano maggiore complessità gestionale. Nel sistema territoriale la visione dei settori della ricerca è ancora troppo tradizionale. Assenza di una struttura di attrazione degli investimenti per l’innovazione. Accesso ai finanziamenti non agevole. Età media degli imprenditori del settore troppo alta. Inadeguato sistema delle fideiussioni su richiesta di anticipazione. Copertura disomogenea degli Andrea Vernaleone incentivi nei settori. Puglia Sviluppo

L’Ente s’impegna nella predisposizione di misure atte a limitare gli effetti negativi del contesto (accesso al credito). Accompagnamento alla premialità. I bandi sono fatti bene. I bandi sono accessibili.

Ci sono una serie di elementi sia per la fase di progettazione che di gestione degli strumenti. Le domande sono complesse ed è difficile rappresentare ciò che Un ulteriore aspetto è l’innovazione di processo attraverso Ci sono stati 36 progetti si fa in pochissimo tempo. Ciò che vorrei fare è di cercare di spostare cui gli strumenti si gestiscono: un esempio è l’offerta di provenienti da nuove la valutazione da un aspetto strettamente emozionale a uno un po’ più microincentivi che sarà pubblicata a breve e che consentirà ai aziende con elevato legato all’informazione, proponendo anche qualche numero. potenziale innovativo e 21 potenziali beneficiari di presentare la domanda di agevolazione Per la prima domanda rispondo che la Regione Puglia, da parte di piccole imprese che direttamente da internet, semplicemente compilando un form. per i contratti di programma, ha 34 iniziative che hanno attivato già sono operative. Questi i dati Un’ultima cosa è l’accesso agli aiuti, risulta difficile o facile? possono essere utili per valutare della presente programmazione 965 milioni di investimenti Ormai è consolidato che la Regione Puglia non disponga di un se il contesto riesca a incentivare privati sul territorio, di cui 157 sono di investimenti fatti da investimenti privati. panorama infinito e parcellizzato d’incentivi che, invece, sono grandi imprese in temi di ricerca e sviluppo, per l’attivazione Il concetto d’innovazione articolati secondo il criterio della dimensione d’impresa. dei quali la Regione ha messo a disposizione 58 milioni. permea trasversalmente tutta l’offerta Le procedure d’accesso sono state notevolmente modificate Per i Programmi Integrati di agevolazione il target si sposta d’incentivi; il primo lavoro che abbiamo dalle grandi imprese alle medie. Attualmente sono in corso intrapreso è di innovare anche il metodo e gli sforzi per facilitare e rendere il processo trasparente con cui gli incentivi stessi sono erogati. 43 iniziative che hanno attirato investimenti sul territorio sono stati consistenti. La maggior parte delle procedure In questo, lo sforzo è stato notevole: per 292 milioni di euro, 16 di queste sono per ricerca sono negoziali, ci sono una serie di passaggi formali, c’è una collaborazione con il partenariato, industriale e sviluppo sperimentale. ma soprattutto c’è un approccio di collaborazione c’è una cabina di regia, Per gli aiuti alle piccole imprese innovative la Regione un confronto diretto con le associazioni di categoria, con chi vuole accedere agli strumenti mette a disposizione strumenti con le imprese, con le organizzazioni sindacali, per far risparmiare tempo per facilitare la loro nascita. con il sistema delle università. e rendere l’amministrazione efficiente.


Fase 2 Innovation Union La Bussola dell’Innovazione

SCALA DI VALUTAZIONE

L’Autovalutazione IU: 1 = inesistente 2 = molto basso 3 = basso 4 = decente 5 = buono 6 = alto 7 = molto alto

Eccellenza e Competenze

N IO N TO U N N O PU TI A V O N IN

L'eccellenza costituisce un criterio fondamentale per elaborare politiche nel campo della ricerca e dell’istruzione.

AUTOVALUTAZIONE 5,0

6° PUNTO INNOVATION UNION Il sistema educativo, formazione compresa, fornisce la combinazione appropriata di competenze.

AUTOVALUTAZIONE 3,4


DI AUTOVALUTAZIONE

FATTORI NEGATIVI

5+6

Eccellenza e Competenze

DI AUTOVALUTAZIONE

Mosaico di autovalutazione

FATTORI POSITIVI

La valutazione non è presente in tutte le politiche e nelle azioni regionali in materia di ricerca e innovazione. Spirito imprenditoriale non presente nei programmi d’istruzione e formazione. Quando vi sono eccellenze in Puglia, queste non vengono largamente premiate. Pochi fondi nazionali per la ricerca. Le azioni di orientamento sono scarse. “Ritorno al Futuro” non ha saputo privilegiare i percorsi eccellenti di formazione. Il sistema dell’istruzione e della formazione non gode di investimenti consistenti. Il sistema educativo, formazione compresa, si guarda molto l’ombelico. Insufficiente potenziamento nelle decisioni sulla tematica dottorandi. La competenza in Puglia non viene premiata. Le aziende sono spinte dai vantaggi economici e non da reali esigenze di R&S. Anche le eccellenze individuali e non solo quelle infrastrutturali dovrebbero essere adeguate. Educazione e formazione raramente sono in sistema. Poche competenze specifiche sull’ICT. Basso investimento sulle potenzialità. Scarso dialogo tra il mondo della impresa e il mondo accademico. Poche persone nuove nelle università. I programmi di istruzione e formazione non sono adeguati ed allineati al contesto socio-lavorativo. La connessione tra ambito umanistico e tecnologico è bassa. Il sistema universitario è basato su eccessiva teoria e poca pratica. L’allineamento tra formazione professionale e competenze innovative richieste dal sistema delle imprese deve essere migliorato. Procedure macchinose nell’individuazione e reclutamento dei ricercatori. Difficoltà nello spendere in tempo i fondi. Annamaria

Se non guardi al meglio non puoi ottenere risultati di qualità. Il contesto è consapevole che ricerca e innovazione passano attraverso l’eccellenza e un adeguato supporto. La valutazione dei risultati della ricerca in termini di ricadute sui relativi ambiti di riferimento è finalizzata all’eccellenza.

Oggi la Puglia ha un numero maggiore di brevetti internazionali delle università e di centri di ricerca rispetto a sette anni fa. Anzitutto rimarco l’esigenza di fare massa critica di eccellenze Ciò è stato possibile perchè esiste un sistema e di competenze, non perché ciò abbia un valore in sé, ma perché L’Amministrazione oggi che valuta le progettualità. L’obiettivo è consolidare è funzionale all’individuazione di azioni nell’ottica della smart agisce attraverso politiche, un rapporto che sia sano tra i fabbisogni di competenze del specialization. Fra i punti critici emersi oggi c’è il capitale azioni e azioni di sistema sistema imprenditoriale e la loro disponibilità sul territorio. per consolidare l’eccellenza umano come chiave oggettiva dell’innovazione. La cosa conduce a riflessioni sul rallentamento del brain drain mediante il rafforzamento Tenendo presente questi due elementi, delle dotazioni infrastrutturali e sul problema parallelo dell’importazione di competenze ricordo quello che l’amministrazione regionale di ricerca, promuovendo e di talenti: sono aspetti spesso sottaciuti, sta esprimendo in questi ultimi anni. un sistema che valuti per premiare. ma per essi ci sono effettivamente diverse azioni in corso. Gli obiettivi sono tanti, a partire dal potenziamento Rispetto alle azioni di sistema “Innovazione per l’occupabilità” è indirizzata della dotazione finanziaria delle strutture pubbliche ricordo appunto il progetto “Io”, a mappare i fabbisogni del sistema imprenditoriale, dirigenti. Per la questione si è fatto decisamente che consente di far emergeregli alti livelli umani tracciare le linee del foresight tecnologico, qualcosa: possiamo citare il tentativo della Regione valutandoli. Sono state create le basi delle dare alle competenze del campo manageriale di supplire il Governo nazionale per contrastare la eccellenze infrastrutturali, con una dotazione di della nuova impresa creativa e innovativa diminuzione del FFO delle università. La Regione ha personale qualificato che, in Puglia, è di assoluta la possibilità di emergere. Il capitale umano della cercato anche di consolidare il meccanismo preminenza rispetto al panorama nazionale: Regione Puglia si è inoltre fortemente potenziato di valutazione del sistema universitario oltre 100 ricercatori, hanno lavorato per anni a regime sull’innovazione. grazie ad azioni più piccole come “Ritorno al portandolo anche a conoscenza del Ministero. futuro”, le borse di alta formazione post lauream.

Monterisi ARTI


Fase 2 Autovalutazione Innovation Union: i risultati

SCALA DI VALUTAZIONE

L’Autovalutazione IU: 1 = inesistente 2 = molto basso 3 = basso 4 = decente 5 = buono 6 = alto 7 = molto alto

Il Settore pubblico

fattore d’Innovazione

Innovation Union esiti di autovalutazione (1-4)

1) Si considera che promuovere la ricerca e l'innovazione costituisca una modalità d’intervento essenziale e presentata come tale ai cittadini per sostenere la concorrenzialità e la creazione di posti di lavoro, affrontare le principali problematiche atte a ripercuotersi sulla società e migliorare la qualità della vita. AUTOVALUTAZIONE 4,6

2) L'elaborazione e l'attuazione di politiche nel campo della ricerca e dell’innovazione sono pilotate ai massimi livelli politici e basate su una strategia pluriennale. Politiche e strumenti utilizzati mirano a sfruttare i punti di forza nazionali/regionali, attuali o nascenti, in un contesto UE ("specializzazione intelligente"). AUTOVALUTAZIONE 4,8 (3) L’attuazione della politica dell'innovazione ha una portata che va al di là della ricerca tecnologica e delle sue applicazioni. AUTOVALUTAZIONE 5,1 (4) Ricerca ed innovazione beneficiano d’investimenti pubblici adeguati e prevedibili, orientati in particolare ad incoraggiare gli investimenti privati. AUTOVALUTAZIONE 5,0

Innovation Union esiti di autovalutazione (5) L'eccellenza (5-10) costituisce un criterio

10° PUNTO INNOVATION UNION Il settore pubblico è di per sé un fattore d’innovazione.

AUTOVALUTAZIONE 4,5

fondamentale per elaborare politiche nel campo della ricerca e dell’istruzione. AUTOVALUTAZIONE 5,0

(6) Il sistema educativo, formazione compresa, fornisce la combinazione appropriata di competenze. AUTOVALUTAZIONE 3,4 (7) È fortemente incoraggiata la costituzione di partnership tra istituti di insegnamento superiore, centri di ricerca e imprese a livello regionale, nazionale e internazionale. AUTOVALUTAZIONE 5,5 (8) Il contesto è favorevole agli investimenti privati in attività di R&S, allo spirito imprenditoriale e all'innovazione. AUTOVALUTAZIONE 4,1 (9) Gli aiuti pubblici a favore della ricerca e dell'innovazione nell’ambito delle imprese sono semplici, di agevole accesso e di alta qualità. AUTOVALUTAZIONE 4,2 (10) Il settore pubblico è di per sé un fattore d'innovazione. AUTOVALUTAZIONE 4,5


Il primo aspetto è la proposta dell’appalto come risposta a un problema. Non solo si cerca di mettere a bando la soluzione del problema ma il problema stesso è individuato sulla base di metodologie di ascolto, di analisi e di incrocio. Inoltre, all’esito del bando si ottiene un combinato di soluzioni possibili. Vorrei restituire un contributo basato Le soluzioni passano attraverso un processo sulla mia esperienza in materia di servizi di ricerca, di sviluppo, di appalti pre-commerciali, di prototipazione fino che vuole essere anche un invito all’industrializzazione, che non necesa entusiasmarsi per i non-luoghi dell’innovazione. sariamente deve essere d’interesse L’argomento è stato una palestra d’innovazione, per l’appaltante. L’ultimo aspetto è identificabile secondo il mio parere con i non-luoghi, il sistema delle regole nel senso che non esistevano procedure che viene fortemente innovato, né prassi e non si immaginavano in quanto non predefinito, quali sarebbero potuti essere i risultati raggiungibili. ma funzionale alla ricerca Ciò ha spinto a sperimentare delle soluzioni. un nuovo sistema di lavoro partecipato in cui il risultato ottimale è stato conseguito attraverso l’integrazione di metodi e competenze anche molto diversi. Quali sono stati gli elementi Sviluppo a macchia di leopardo. di forte innovazione?

Francesca Zampano Dirigente dell’Ufficio Integrazione Socio Sanitaria della Regione Puglia

DI AUTOVALUTAZIONE

Mosaico di autovalutazione

10

Il Settore Pubblico fattore d’Innovazione

Adriana Agrimi Dirigente Servizio Ricerca Industriale e Innovazione della Regione Puglia Abbiamo usato questo strumento Questo punto è rilevante di autovalutazione delle politiche nel 2010. per tantissimi motivi, Anche allora è stato un momento di riflessione. anzitutto perché Oggi la riflessione è stata decisamente più ampia il settore pubblico e molto più ricca rispetto a un puro esercizio produce innovazione che si può fare nel proprio ufficio. anche con il suo comportamento, Rispetto a questi esercizi cioè non ha soltanto volevo far notare una finalità di promozione che i partenariati regionali per l’innovazione, del capitale sociale, living lab, servizi per l’innovazione tecnologica, ma anche di produzione del capitale civile. alleanze per l’innovazione, sono nati dopo. Far ricerca e innovazione, infatti, La modalità che oggi abbiamo condiviso non significa soltanto rappresenterà sempre uno specchio fare politiche che producano bandi nel quale guardarci e capire, ma concepire tutti quanti assieme anche tra qualche anno, il proprio ruolo se abbiamo raggiunto gli obiettivi e la propria missione che ci siamo prefissati. con un obiettivo comune.

Ci sono sperimentazioni positive.

DI AUTOVALUTAZIONE

FATTORI NEGATIVI

Il settore pubblico declina l’innovazione in visione pratica e obiettiva.

FATTORI POSITIVI

Non sono definiti gli indicatori, utili a rendere efficaci e misurabili le politiche innovative. Di per sé il settore pubblico non è un fattore di innovazione. Il settore pubblico vive per sé. Manca la capacità di promuovere l’innovazione interna. Esiste un forte scarto tra livello regionale e livelli territoriali. La scarsa disponibilità all’innovazione del settore pubblico induce l’involuzione del territorio. C’è uno scarso dialogo tra le strutture dell’ente. Insufficiente allineamento tra la spinta innovativa del settore pubblico e le istanze del sistema sociale ed economico. Esiste una difficoltà di reperimento di dati aggregati. Esiste incertezza sulla protezione della proprietà intellettuale (nel PCP). C’è necessita di digitalizzare l’intero processo documentale. La coesione tra i vari enti pubblici è bassa. Il settore pubblico è scarsamente disponibile ad acquisire sistemi di innovazione tecnologica.

Quando il pubblico fa qualità anche il privato è spinto a fare lo stesso. E’ positiva la pubblicazione open data, ma occorre chiedere al territorio che utilizzo intende farne. Avvio di una condivisione innovativa. SUAP Il ruolo centrale del settore pubblico lo rende un fattore importantissimo di innovazione.


3.4

Si formano 5 gruppi tematici costruiti secondo i 5 ambiti tematici che raccolgono i 10 punti dell’autovalutazione Innovation Union.

Fase 3 Dall’autovalutazione al miglioramento e innovazione continui

Si tratta di proporre idee, soluzioni e programmi per il miglioramento delle strategie e delle politiche al fine di migliorare il punteggio nelle autovalutazioni.

La terza parte del workshop prevede attività di brainstorming e prototipazione veloce.

Le mappe discorsive di autovalutazione, generate in tempo reale, sono utilizzate ai tavoli di lavoro.

I 5 gruppi tematici A Politiche di ricerca e Innovazione (IU 1+2) B Innovazione socio tecnologica e partenariati (IU 3+7) C Ricerca, innovazione, investimenti, imprenditorialità e semplificazione (IU 4+8+9) D Eccellenza e competenze (IU 5+6) E Il settore pubblico fattore d’innovazione (IU 10)

Gli step ai tavoli Brainstorming individuale su idee e azioni per migliorare l’autovalutazione. Condivisione delle proposte ed elaborazione di un piano di azione in 5 punti. Elaborazione del poster di presentazione e selezione del portavoce. Presentazione del poster, discussione e integrazione in plenaria. Le immagini della fase 3


Gruppo A Politiche di ricerca e innovazione Gli elementi di miglioramento

Gruppo B Innovazione socio tecnologica e partenariati Gli elementi di miglioramento

“La Cecità” Saramago: “Arriva un momento in cui non si può fare altro che rischiare”. Coltiviamo la creatività. Un meraviglioso giardino. Community Regionale delle Smart Specialization, Stimolare interesse comune. per individuare priorità, indicatori, Leadership naturale. programmazione strategica Strumenti di programmazione e policy come leva della domanda. che impattano più aree della vita. Semplificazione: Strumenti di monitoraggio tempi certi delle procedure, in itinere. trasparenza e accessibilità. Indicatori innovativi. Valutazione dell’impatto Viaggio e scambio. delle politiche regionali costruita con metodi partecipativi. Presidio internazionale attraverso partecipazione 1. Integrazione delle politiche. 2. Comunicazione efficace alle piattaforme tecnologiche, interna e esterna. alleanze europee industriali, 3. Rispondenza ai fabbisogni. promozione. 1. Approccio multidisciplinare ed integrato delle visioni e delle azioni.

2 1+

4. Investimenti sul capitale civile.

3+7 4+ 8+ 9 Soluzioni

Gruppo C Ricerca, innovazione, investimenti, imprenditorialità e semplificazione Gli elementi di miglioramento Azioni multidisciplinari, integrate e trasversali. Lavorare per obiettivi.

Creare sistema di interconnessione tra le PA al fine di una massima semplificazione. Semplificazione dei controlli. Rafforzare le opportunità per i giovani di accesso all'innovazione e all'impresa. Creare strumenti di seed capital per le nuove imprese innovative.

Gruppo E Il settore pubblico come fattore di innovazione Gli elementi di miglioramento

manifesto

fattori

Diffusione dell’uso delle tecnologie come fattore di innovazione: e programmi - accesso all’ICT da tutti i livelli gerarchici per il miglioramento dell’Amministrazione, che talvolta esclude Uno scatto per il sistema alcune fasce di dipendenti; pubblico: delle strategie e - accompagnamento dei cittadini e degli 10 Amm Sen in i amministratori locali all’uso delle tecnologie sib stra delle politiche ile zio 1. Lavorare ne con percorsi di affiancamento; su una visione condivisa. - cooperazione applicativa tra enti che 2. Aprire una stagione 5+6 integri i processi e crei una di sperimentazione e non morire di governance. cultura ed un uso degli 3. Aprire le porte, con i fattori strumenti dell’imprenditorialità, della fiducia, Organizzazione Gruppo D dell’intraprendenza. comuni. interna innovata 4. Liberare energie latenti: Eccellenza e Competenze dalle tecnologie, dalla mediocrità Gli elementi di miglioramento all’emersione dei talenti. non semplice Sviluppare sistemi aperti disintermediati. digitalizzazione Condividere le risorse. Curare le reti asimmetriche Riprogrammare delle vecchie procedure: fra persone e networking internazionali. le carriere e monitorare - Condivisione, a tutti i livelli, Riconoscere le competenze informali. periodicamente degli obiettivi strategici dell’Ente; Sviluppare strumenti per vedersi nel mondo del lavoro le competenze con sistemi - Superamento della rigidità delle gerarchie; e fare colloquiare i sistemi. efficaci di valutazione. - Promozione della tensione all’innovazione Vedere cosa si muove Innestare le politiche nel percorso all’interno degli enti con scambi di esperienze e incontrare gli imprenditori. iniziale della formazione. (Erasmus per il “pubblico”), Lavorare sulla domanda di conoscenza. Curare la dimensione della mediocrità sviluppo, con diverse tipologie di interventi, Consultare le imprese sul bisogno con la maieutica dentro la formazione, della consapevolezza del ruolo. e curare la formazione per l’emersione dell’eccellenza: sull’imprenditorialità del futuro. operare nella dimensione media Miglioramento del rapporto Rendere stabili i percorsi di apprendimento ed originaria delle capacità consuete. con il territorio attraverso: su sistemi non convenzionali. Utilizzare nelle scuole lo strumento del racconto - un linguaggio comprensibile; Aiutare i dottorati a pensare il loro futuro, delle storie: creare fiducia - un’informazione qualificata; contro l’autoriproduzione con l’introduzione di elementi coesivi. - la sollecitazione di crescita della domanda del sistema universitario. Chiedere agli studenti di qualificata e l‘incrocio con l’offerta dei servizi Promuovere una formazione salvare la scuola dalla narcolessia. - il superamento dell’autoreferenzialità politica. senza limiti di età. Aprire le porte e liberare energia.


na m An ar F t V e o ia An inc do ne Mo na en ra lla nt M R zo Pa M eri ar ia Gio ita Pa lmi org si M v Pe nz sa ia D ore ann tro ari no an n a n no ie a R Pi ell l a Ro Lu a R ag nto o e be ig cc ne rt i R hi o Ri esta a cc o

Tecnopolis / Valenzano – Bari 19 febbraio 2013 ore 9.00 - 17.30

il video del workshop http://www.flickr.com/photos/ archfedelecongedo/873682259 1/in/photostream

CONSULENTI FORMEZ PA Paolo Martinez Matteo Baronti Action Writing Fedele Congedo

M An ari An na a L M na lis uig M ari M a C ia C G ari an ari am am Fr ius a R na C a C po pa M an epp os av an seo ni el Pi ari ces e C aria on del lo Ti ero a C co hia Ce e a zi o C an Co nt lar rel rve lli iz li a nv e io Co er s rt an i o

Incontro di autovalutazione “Smart Regional Innovation Meeting”

Francesca Deleo Annibale D'Elia Maria Deluzio Maria Vittoria Di Ceglie Marco Di Ciano Anna Elisabetta Fauzzi Giovanna Genchi Claudia Germano Gaetano Grasso Valentina Laporta Rosa Leonetti

i rin to ve lu al Li o ia ng sp lo l an Lo e Lo va i ccia i o d ef i r St ario tor i L lar aro rti rill D lva ann al M Ma tro Sa iov a M dra sa as ese G lm an ere a M rr Pa less a T ari ata ro A ari M e M o M nna uel e M A an epp M ius G

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Laboratorio “Smartpuglia”

L’esperienza del workshop, secondo i partecipanti:

e nt ie se gl e r n Ta Ta pfe io a o m na T or si sti er ris ato Co ri np T ov rio i C a e r a l ia Le lian le T Val nel e ar n e a u s o i M G ich gela Va ale gio g o M An nzo ern isa pan V V m re e Lo rea pp Za d se a An u s c i G nce a Fr Sabrina Sansonetti Francesco Saponaro Maria Sasso Giulia Schino Giovanni Scogniamillo Pietro Siciliano Maria Rosaria Siconolfi Maria Spera Cristina Sunna Francesco Surico Maria Svelto

Gianfranco Addante Adriana Agrimi GiuseppeAlbanese Marco Alvisi Onofrio Bartoli Giorgia Battista Elisabetta Biancolillo Renata Brandimarte Rossella Bratta Olga Buono


Crediti Laboratorio Smartpuglia

PROGETTAZIONE E COORDINAMENTO Linea A.2 – PROGETTARE FormezPA STAFF DI LINEA Elena Tropeano Responsabile di Linea 070 67956202

etropeano@formez.it

Donatella Spiga Staff di progetto 070 67956246

dspiga@formez.it

TASK FORCE REGIONALE Rosa Carlone Fedele Congedo Andrea Gelao Nicola Recchia Ornella Cirilli CONSULENTI FORMEZ PA Matteo Baronti Paolo Martinez Alessandra Modi Germana Pignatelli Monica Puel Marco Ruffino

Capacity SUD Linea A.2 - PROGETTARE capacitysud_progettare@formez.it capsud_progettare.info@formez.it tel: 070 67956246 fax: 070 666287

COORDINAMENTO REGIONE PUGLIA Antonella Bisceglia Direttore Area Politiche per lo sviluppo economico, Lavoro e Innovazione Adriana Agrimi Dirigente Servizio Ricerca Industriale e Innovazione Claudia Germano

Servizio Ricerca Industriale e Innovazione

REDAZIONE DEL REPORT Testi e contenuti: Task Force Centrale Task Force Regionale Consulenti Formez PA Progetto grafico e impaginazione: Fedele Congedo MAGGIO 2013

Si ringraziano tutti i partecipanti, protagonisti essenziali dei workshop, perchè hanno costruito i lavori densi delle giornate, come elaborazione e condivisione, di molti futuri possibili.


Capacity SUD


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