Report LAB Smartpuglia 25.03.15

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REPORT Laboratorio Smartpuglia. Verso la strategia di specializzazione intelligente 2014-2020 Open Data in Open Space - Laboratorio partecipativo per la costruzione di comunità di pratiche sugli Open Data Palazzo Guerrieri – vicolo Guerrieri, 7 – Brindisi 25 marzo 2015 vedi la scheda dell’evento su EventiPA all’indirizzo http://eventipa.formez.it/node/42019

SOMMARIO Premessa .............................................................................................................................................. 1 1 – Il Laboratorio Smartpuglia.............................................................................................................. 2 2 – Open Data in open space ............................................................................................................... 3 2.1 – Il meccanismo del laboratorio..................................................................................................... 3 2.2 – Note introduttive ........................................................................................................................ 3 2.3 – Sessione Laboratoriale ................................................................................................................ 4 3 - Conclusioni .................................................................................................................................... 15 I partecipanti ...................................................................................................................................... 16 Il programma ...................................................................................................................................... 18

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Premessa Capacity SUD è un progetto realizzato da Formez PA su incarico del Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP) e finanziato dal Programma Operativo Nazionale "Governance e Azioni di Sistema" (PON GAS). Il progetto ha la finalità di migliorare la capacità istituzionale delle amministrazioni delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza supportandole nella programmazione di interventi che rispondano alle loro esigenze prioritarie e nel rafforzamento delle competenze necessarie per la loro efficace attuazione. La Capacità Istituzionale, Asse E del Programma, oltre a fornire un supporto strategico per una gestione maggiormente efficiente dei Programmi Operativi, assume un rilievo fondamentale in prospettiva della programmazione comunitaria nel quadro di Europa 2020. La linea PROGETTARE di Capacity SUD si pone l’obiettivo di sviluppare le competenze delle amministrazioni pubbliche per realizzare politiche di qualità e attuare un miglioramento organizzativo e gestionale. Le iniziative aiutano le persone impegnate nelle amministrazioni a disegnare strategie per la programmazione europea 2014-2020, a progettare nuovi interventi, a realizzare azioni efficaci all’interno delle organizzazioni partendo da obiettivi condivisi e da risultati attesi. Ogni attività si fonda su processi collaborativi che includono diversi attori e che si realizzano con metodologie partecipative. Il lavoro viene co-progettato con le amministrazioni in base alle loro specificità e calibrato in corso d’opera a seconda delle esigenze che emergono e dei contributi che lo arricchiscono.

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1 – Il Laboratorio Smartpuglia Il Laboratorio SmartPuglia si rivolge a tutti i Servizi regionali dell’Area Politiche per lo sviluppo economico, lavoro e innovazione, in raccordo con: il Servizio Programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria, il Servizio Politiche di Benessere sociale e Pari Opportunità, le Aree Mobilità e Qualità urbana e Politiche per la riqualificazione urbana, la tutela e la sicurezza ambientale e per l’attuazione delle opere pubbliche. Organizza, inoltre, alcuni incontri allargati al sistema territoriale dell’Innovazione, col coinvolgimento attivo degli stakeholder strategici dell’innovazione e dello sviluppo, nella convinzione che l’ascolto e la condivisione con gli attori del territorio siano condizione dell’efficacia degli interventi di policy. A partire dal coinvolgimento attivo attuato nell’incontro di autovalutazione del febbraio 2013, sulle politiche di innovazione della Regione Puglia, gli attori del Laboratorio Smartpuglia hanno contribuito - in termini di co-progettazione e potenziamento della comunità di pratica degli innovatori - all’individuazione di indicazioni e prospettive, utili alla scrittura della strategia regionale della Smart Specialization, aperta alla consultazione pubblica fino al 30 aprile 2014. In seguito, col workshop del 13 giugno 2014 si è realizzata la tappa del percorso legata all’attività di restituzione del documento e del relativo percorso laboratoriale svolto. Attraverso il coinvolgimento del partenariato, degli attori istituzionali e dei portatori di interesse afferenti al sistema regionale dell’innovazione, si è condiviso il racconto del percorso partecipato e l’esito della consultazione pubblica al fine di raccogliere le riflessioni comuni in merito alla visione, alle aree prioritarie e agli strumenti di gestione delle politiche di innovazione disegnati dal documento. Successivamente all’approvazione della versione definitiva del documento strategico regionale “Smart Puglia 2020” e dell’“Agenda Digitale Puglia2020”, a fronte dell’esigenza di innescare un modello collaborativo continuativo con il territorio sui temi dell’Agenda digitale e con la finalità di lancio di “comunità di pratiche” a partire dagli Open Data, si è colta l’opportunità di avviare un’esperienza pilota con il Comune di Brindisi impegnato nella realizzazione del progetto “Brindisi Smart Lab: Attori, Idee e Progetti per Brindisi 2020”, finanziato con l’intervento regionale “Patti per le Città”.

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2 – Open Data in Open Space - laboratorio partecipativo per la costruzione di comunità di pratiche sugli Open Data 2.1 – Il meccanismo del laboratorio In linea con la progettazione del workshop svolta nell’ambito degli incontri di focus dedicati al “processo dinamico” del documento S3 e sulla base delle finalità sopra indicate, è stato individuato il seguente ambito di approfondimento: Facciamo insieme Comunità sugli Open Data: proposte e suggerimenti per… La questione, a valle degli interventi introduttivi previsti, apre un confronto per la raccolta di indicazioni, idee, progetti da parte di attori istituzionali, imprese, esperti e portatori di interesse. Secondo una dinamica partecipativa ispirata al modello open space technology e basata sulla suddivisione dei presenti in base al loro interesse prevalente, si configurano tre tavoli di lavoro sui temi “Ricerca e Sperimentazione”, “Cultura e Turismo”, “Puglia sociale e Promozione della Salute”, individuati quali ambiti prioritari per la pubblicazione dei dati regionali in formato aperto e per la relativa sperimentazione di comunità dedicate. Al fine di sollecitare spunti emergenti ed un confronto fra attori e stakeholder, i macro ambiti sono declinati in quattro domande dirette e concatenate. Le risposte fornite dai gruppi sono riassunte in tempo reale in forma di instant report, a cura dei facilitatori dei tavoli e restituite durante la plenaria conclusiva. 2.2 – Note introduttive Questo primo momento della giornata è stato caratterizzato dai rapidi interventi di presentazione e contestualizzazione del workshop in corso, attraverso alcuni sintetici elementi di scenario, per il confronto nei gruppi. Cosimo Consales - Sindaco, Comune di Brindisi Saluto il laboratorio partecipativo di oggi: un’iniziativa significativa presso questo Smart Lab, che rientra nel progetto finanziato con l’intervento regionale “Patti per le Città” e che si inserisce a pieno titolo nel consistente programma delle politiche giovanili comunali legate al progetto.

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Francesco Surico – Direttore Generale, InnovaPuglia S.p.a. Questa giornata rappresenta un nuovo appuntamento a modalità innovativa, per la raccolta di contributi dal territorio, per l’attuazione dell’Agenda Digitale 2014-2020. Porto i saluti della Dirigente del Servizio Ricerca Industriale e Innovazione, Adriana Agrimi, che per sopravvenuti impegni legati al confronto con il partenariato sulla nuova programmazione 2014-2020 non potrà essere presente. Nel perseguimento delle finalità dell’Agenda digitale in questa programmazione comunitaria, si evince, rispetto al passato, un maggiore ricorso alle dinamiche partecipative. Vi presento brevemente, con alcune slide, la cornice entro cui s’inscrive questo laboratorio “Open Data in Open Space”. Il punto di partenza è rappresentato dalla declinazione degli obiettivi dell’Agenda digitale corrispondenti all’Obiettivo Tematico 2 (OT2 - Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nonché l’impiego e la qualità delle medesime) dell’ Accordo di partenariato 2014-2020, secondo due macro-aree di risultati attesi individuati, riconducibili alla “Crescita digitale” e alle “Infrastrutture digitali”, cui corrispondono le relative azioni previste per conseguirli. In particolare, sul tema degli Open Data, anche attraverso questa giornata laboratoriale, si punta a soddisfare la necessità di identificare quali dati mettere a disposizione in via prioritaria, secondo le focalizzazioni proposte, affinché essi siano utilizzabili. Allo stesso tempo, si cercherà di capire insieme come riuscire a sperimentare e far crescere una “comunità” con queste finalità, considerando sia i ruoli della Regione e delle PA, quali fornitori di dati, sia i ruoli di cittadini e imprese, quali utilizzatori degli stessi.

2.3 – Sessione Laboratoriale Nel dare il via alla seconda parte dei lavori, Andrea Gelao, consulente Formez PA della Task Force territoriale di progetto per la Regione Puglia, ha portato i saluti di Elena Tropeano, Responsabile di Linea del progetto Capacity SUD, e ha illustrato modalità, tempi e obiettivi dei gruppi di lavoro tematici. I partecipanti, liberamente ripartiti in base al proprio interesse prevalente, hanno formato i tre gruppi di focalizzazione. Le quattro domande concatenate sono state applicate ai tre temi: ogni team ha risposto con il supporto di un facilitatore, generando aggregati di soluzioni, formati in base all’interazione costruttiva. I contributi sono stati trascritti su post-it colorati, condivisi e distribuiti sulle bacheche, per una visualizzazione chiara e istantanea dei diversi punti di vista. Di seguito, i contenuti emersi, successivamente illustrati nella plenaria di restituzione.

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GRUPPO “RICERCA E SPERIMENTAZIONE” Facilitazione: Andrea Gelao – Consulente FormezPA Partecipanti: Giorgio Argentieri, Epifanio D’Achille, Sergio De Giuseppe, Francesco Di Pede, Luigi D’Oriano, Francesco Galasso, Angelo Leuci, Rita Marangio, Giuseppe Marangi, Marco Nuzzo, Gaetano Padula, Vito Quarta, Francesco Rescio, Cosimo Rizzo.

1: Cosa dovrebbe fare la comunità degli Open Data sul tema? -

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Creare standard e condividerli, per permettere una fruizione semplice e chiara degli Open Data, accessibili a tutti: la definizione di standard risulta fondamentale. Dovrebbe essere attuata mediante incontri partecipati con PA, associazioni, imprese, cittadini e tecnici. Condividere strumenti di interazione e soluzioni tecnologiche. Concepire gli Open Data come un bene comune e acquisire la consapevolezza che essi possono aprire nuove nicchie di mercato. Identificare i bisogni, i soggetti e le tematiche per la creazione di Open Data utili alla comunità. Condividere quanto più possibile le esperienze già svolte: condividere i risultati dei Living Lab locali e realizzare un Living Lab a livello regionale. Pianificare e condividere business: usare i dati a disposizione per scopi diversi. Attuare l’aggiornamento continuo. Fare una mappa dei dataset. Avvicinare il pubblico al privato. Favorire la connessione tra Regioni e Comuni. Challenge. La Regione o gli enti preposti dovrebbero mettere a disposizione le infrastrutture.

La Comunità di Pratica sugli Open Data dovrebbe condividere un modus operandi e un’organizzazione con cui operare, chiarendo a tutti le modalità dell’essere parte della comunità. In questo senso, potrebbe essere utile la definizione: - delle tematiche oggetto di discussione nella comunità; - di un calendario/agenda di lavoro, che preveda anche incontri tematici periodici; - dei ruoli: quello della Regione diviene fondamentale per attivare e supportare la comunità.

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2: Quali dataset specifici servono e con quali caratteristiche? I dati devono produrre valore. Occorre comprendere che i dataset cambiano a seconda della visione territoriale. Il portale degli Open Data dovrebbe essere strutturato in macro-categorie e dovrebbe essere possibile un trasferimento dati da e verso il portale regionale (conoscenza da e verso la Regione). Bisogna aiutare la Pubblica Amministrazione ad aprire gli Open Data e consentire una loro semplice fruizione.

3: Quale ruolo/funzioni possono avere le amministrazioni locali? - Le PA devono comunicare meglio, anche attraverso strumenti giĂ in uso. - Le PA locali devono comunicare tra loro. La Regione deve avere il ruolo di supervisore ed essere facilitatore del processo. Occorre un forum piĂš strutturato sul portale regionale rivolto agli Open Data.

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4: Chi manca al tavolo? (chi vogliamo che ci sia nella comunità) - Pubbliche amministrazioni - Università - Ordini professionali - Associazioni - Imprese GRUPPO “CULTURA E TURISMO” Facilitazione: Fedele Congedo – Consulente FormezPA Partecipanti: Maria Assunta Apollonio, Giuseppe Bottacci, Guglielmo Cavallo, Mauro De Carlo, Francesco Dipede, Annarita Francioso, Pietro Blu Giandonato, Francesco Marchionna, Paola Muti, Sonia Rubini, Vincenzo Passanisi, Ramona Tardio, Daniela Turi. 1: Cosa dovrebbe fare la comunità degli Open Data sul tema? Il gruppo ha stabilito una sequenza di azioni significative: 1.1 - identificarsi come sistema-comunità costituito dai produttori di open data, dagli sviluppatori e dai data analyst, dagli utenti finali degli open data; 1.2 - utilizzare gli open data per identificare gli attori di comunità; 1.3 - sviluppare focus lab, per attuare analisi dei bisogni e degli attori, per coinvolgere nuovi attori; i focus lab sono finalizzati:

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1.3a - alla definizione di parchi di dati e di stakeholder, per la comprensione profonda dei beneficiari reali nel processo di identificazione e riuso di open data; 1.3b - al ragionamento sui problemi degli open data (il formato dei dati, la privacy, la licenza d’uso, l’apertura dei dati da parte della PA); 1.4 - haking: realizzare giornate ed eventi di processo (open data day e hackathon), momenti di discussione con gruppi di persone agenti, focus di sviluppo di applicazioni e di apertura dei dati; un lavoro artigianale e manuale di sviluppatori, con soggetti ed aziende che sollecitano nuovi flussi di open data per specifici servizi; l’haking ha finalità: 1.4a - di sensibilizzazione, per comunicare l’importanza dei dati aperti e per favorire il processo di apertura dei dati; 1.4b - di coesione, per mettere in comune le esperienze e per disseminare; 1.4c - di servizio, fornito gratuitamente alle PA, attraverso l’artigianalità dell’haking 1.5 - l’haking promuove e genera l’emersione di open data da parte delle PA; 1.6 - la sensibilizzazione dell’haking e l’aumento conseguente del rilascio di open data determina l’allargamento della comunità open data; 1.7 – l’allargamento della comunità open data sviluppa l’immaginario del dato vivo: la comunità allargata aumenta la domanda di apertura dei dati, aggiunge e corregge open data, vigila sulla correttezza dei dati aperti.

2: Quali dataset specifici servono e con quali caratteristiche? -

Fattori di relazione fra cibo e turismo Dati sul turismo Ristorazione Storia locale 8


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Mobilità Accessibilità

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Fattori geografici: luoghi o della cultura (contenitori culturali, Beni Culturali, spettacoli ed eventi) o della natura o della ricettività o dei servizi turistici o dell’artigianato o del culto o del benessere o del divertimento

3: Quale ruolo/funzioni possono avere le amministrazioni locali? Le amministrazioni locali possono: - curare l’apertura dei dati lavorando sugli standard dei dataset, riorganizzando i dati; generando data collection - partecipare alla comunità di pratica 9


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promuovendo tavoli tematici e focus lab. sviluppare collaborazioni e reti fra gli attori sociali supportare i digital champion.

4: Chi manca al tavolo? (chi vogliamo che ci sia nella comunità) - i viaggiatori -

le scuole (scuole di opencoesione – ASOC, coderdojo)

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i GAL

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i produttori degli oggetti dei dataset

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gli esperti di dominio

Pietro Blu Giandonato, componente del gruppo, genera uno storify http://sfy.co/t0GeN

GRUPPO “PUGLIA SOCIALE E PROMOZIONE DELLA SALUTE” Facilitazione: Germana Pignatelli – Consulente FormezPA Partecipanti: Giulia Antonucci, Marcella Cappello, Elena D’Alò, Giulio De Rocco, Epifanio D’Achille, Francesco Marchionna, Onofrio Vito Padovano, Pietro Siciliano, Ramona Tardio, Lunella Vecchio, Giancarlo Di Capua, Pasquale D’Erasmo 1: Cosa dovrebbe fare la comunità degli Open Data sul tema? Spiegate le modalità di interazione, obiettivi e tempi previsti dalla metodologia di lavoro utilizzata, la discussione si apre con una considerazione condivisa da parte dei partecipanti 10


relativamente al fatto di trattare un argomento, quello della salute, articolato e caratterizzato da un livello di sensibilità dei dati piuttosto elevata. Il confronto si attesta, in un primo momento, su un livello più generale maggiormente rivolto al meccanismo di funzionamento che dovrebbe avere la comunità di pratiche degli Open Data. In questo senso emergono i seguenti contributi: - l’articolazione dovrebbe essere tale da avere dei nodi regionali collegati a nodi fisici locali in grado di definire una maglia territoriale sufficiente a coprire l’ambito regionale. Un meccanismo premiale dovrebbe favorire la costituzione, da parte delle Amministrazioni locali, dei nodi territoriali; - lo scopo della comunità di pratiche è quello di favorire: la condivisione di conoscenze e competenze, ma anche un lavoro di analisi della qualità dei dati a disposizione; fungere da stimolo per le PA per la pubblicazione di dati in formato aperto; - in ogni caso, è necessario procedere individuando attori, applicazioni e beneficiari per utilizzare al meglio gli Open Data. Con riferimento più specifico al tema di lavoro, è emerso quanto segue: - la necessità di comunicare le modalità di acquisizione dei dati e favorirne quindi l’accesso da parte di chiunque; - quando si parla di accessibilità del dato è necessario mettere il cittadino utente al centro, considerando pertanto anche la necessità di accesso al dato da parte di soggetti a volte svantaggiati; - è necessario predisporre, pertanto, una comunicazione facilitata, soprattutto per ciò che attiene la comunicazione istituzionale; - gli Open Data possono essere funzionali a rendere noti i soggetti che lavorano nel settore (“chi fa cosa e come”), informazione utile allo sviluppo di progettualità; - i dati in ambito sanitario hanno maggiori limiti ad essere “open” in quanto contengono una più alta componente di informazioni sensibili; - i medici di famiglia sono detentori di dati, al netto dello stato attuale degli stessi. Cosa può concretamente fare la comunità di pratiche in questo ambito? - chiedere che venga reso pubblico un “catalogo” di dati disponibili in maniera tale da poter proporre una priorità di pubblicazione: questo perché la possibilità di lavoro su questi dati è estremamente elevata e settorializzata, oltre che fortemente legata ai beneficiari (più che in altri ambiti). Come può, la comunità di pratiche, utilizzare tali dati? - come elementi per costruire i servizi; - come strumento di conoscenza e sviluppo di applicazioni innovative per patologie specifiche; - ai fini della programmazione economica (cosa che già, in parte, viene fatta); - per mappare i livelli di performance.

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2: Quali dataset specifici servono e con quali caratteristiche? Anche in questo caso, la discussione ha visto due livelli di ragionamento. Il primo legato alle caratteristiche del dato, dal quale è emerso quanto segue: - necessità di arrivare alla normalizzazione del dato a livello nazionale: se la questione è rilevante a livello generale, nel caso dell’area tematica in esame i partecipanti tendono a sottolineare la strategicità della cosa ai fini del possibile lavoro da compiere sui dati; - licenza d’uso aperta; - metadati che ne specifichino la semantica; - aggiornamenti ricorrenti e dati di qualità; - dataset coerenti e consistenti; - dati confrontabili. Rispetto alla domanda posta, in senso stretto, i partecipanti rilevano che non è possibile definire delle priorità senza focalizzare l’attenzione su un beneficiario e target di lavoro specifico. È possibile, però, affermare che: - dal punto di vista del cittadino i dati utili sono quelli relativi alle liste di attesa e ai servizi presenti sul territorio; - per le aziende è fondamentale avere a disposizione dataset relativi a patologie specifiche.

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3: Quale ruolo/funzioni possono avere le amministrazioni locali? Il ruolo delle PA viene così caratterizzato: - rendere i dati disponibili e, in tal senso, rivedere i processi interni e le competenze presenti in funzione della necessità di costruire dataset da rendere disponibili; - ruolo attivo nell’analisi del bisogno; - collaborazione nei confronti delle imprese; - azioni rivolte all’alfabetizzazione nei confronti del cittadino; - costruire processi biunivoci tra dato e cittadino – utente; - costruire meccanismi di lettura del feedback dal territorio; - supportare la comunicazione della comunità. Il gruppo propone di attivare meccanismi premiali per le P.A. che producono e rendono accessibili Open Data.

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4: Chi manca al tavolo? (chi vogliamo che ci sia nella comunità ) I partecipanti indicano i seguenti soggetti: ASL e strutture sociosanitarie; Associazioni di categoria; Centri di ricerca; INPS; Rappresentanza dell’utenza; Amministrazione comunale; Servizi sociali; Terzo settore; Volontari

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3 - Conclusioni A valle della plenaria, luogo di racconto e di condivisione, i contenuti emersi nei gruppi sono stati apprezzati come spunti tematici, questioni, suggerimenti e richieste. Giuseppe Marchionna, vice Sindaco del Comune di Brindisi, nel corso del suo intervento di chiusura, ha evidenziato la rilevanza del caso del progetto di Brindisi, finanziato con “Patti per le Città”, che permetterà l’accelerazione del processo di alfabetizzazione e di crescita digitale, con la conseguente riduzione delle criticità presso gli enti locali - non a caso tema emergente negli esiti dei lavori di questo laboratorio - puntando tra l’altro ad interventi di miglioramento della produttività interna. Claudia Germano, della Regione Puglia, ha sottolineato l’interesse della Regione a perseguire l’obiettivo della “comunità”, invitando il Comune di Brindisi a proseguire, attraverso lo Smart Lab, l’esperienza pilota sugli Open Data (ad esempio, verificando, mediante feedback, l’attuazione del Piano Annuale 2015 sugli Open Data che la Regione presto approverà), al fine di restituirne i contenuti sul territorio. La Regione Puglia, attraverso la piattaforma dati.puglia.it ha già utilizzato il forum, per mettere in consultazione pubblica le Linee Guida regionali sui “Linked Open Data” e si appresta a proporre il portale come luogo “social” sui contenuti per la comunità, dove interagire attraverso confronti, esperienze, soluzioni e scambi di informazioni.

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I partecipanti NOME Giulia M. Assunta Giorgio Giuseppe Marcella Guglielmo Mauro Sergio Giulio Epifanio Elena Pasquale Luigi Giancarlo Francesco Annarita Francesco Pietro Blu Gaetano Michele M. Antonietta Angelo Giuseppe Rita Francesco Angelo Ezio Paola Marco Onofrio Vito Gaetano Vincenzo Giuseppe Vito Cosimo Sonia Pietro Ramona Lunella

COGNOME Antonucci Apollonio Argentieri Bottacci Cappello Cavallo De carlo De Giuseppe De Rocco D’Achille D’Alò D’Erasmo D’Oriano Di Capua Dipede Francioso Galasso Giandonato Grasso Lastilla Lerario Leuci Marangi Marangio Marchionna Mariano Mariani Muti Nuzzo Padovano Padula Passanisi Quatela Quarta Rizzo Rubini Siciliano Tardio Vecchio

ORGANIZZAZIONE Dhitech s.carl Innovapuglia Itis Fermi Brindisi Smart Lab Comune di Brindisi Comune di Ostuni Decolab srl Co.m.media Consorzio Terim Project lab Brindisi Smart Lab Innovapuglia Energy work Innovapuglia Teleca Italia Datamanagement Open Puglia.org Innovapuglia Antenna Pon Puglia Ministero del lavoro Scuola edile Confindustria Ba Bt Eta Inform Brindisi Smart Lab Enea Enea Datamanagement Comune di Carovigno Comune di Brindisi Datamanagement Comune di Brindisi Cna Brindisi Imm-CNR Comune di Brindisi

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Il programma Laboratorio Smartpuglia. Verso la strategia di specializzazione intelligente 2014-2020 Open Data in Open Space - Laboratorio partecipativo per la costruzione di comunità di pratiche sugli Open Data Palazzo Guerrieri 25 marzo 2015– vicolo Guerrieri, 7 – Brindisi

ATTIVITÀ Ore 14.30 – 15.00

Ore 15.00 – 15.15

VOCI

Registrazione dei partecipanti

Staff Formez PA Elena Tropeano, Responsabile di Linea, Formez PA Giuseppe Marchionna, Vice Sindaco, Comune di Brindisi Adriana Agrimi, Dirigente Servizio Ricerca Industriale e Innovazione, Regione Puglia Francesco Surico, Direttore Generale, InnovaPuglia S.p.a.

Interventi introduttivi

Sessione laboratoriale Ore 15.15 – 18.20

“Facciamo insieme comunità sugli Open Data. Proposte e suggerimenti per…" Sessione in Gruppi di lavoro paralleli

Regione Puglia InnovaPuglia Formez PA

Plenaria di restituzione Ore 18.20 – 18.30

Loredana Capone, Assessore regionale allo Sviluppo economico

Conclusioni

sfoglia il set di foto dell’evento all’indirizzo https://www.flickr.com/photos/a2progettare/sets/72157651938874101/

sfoglia le slide dei relatori all’indirizzo http://www.slideshare.net/capacitysud/agenda-digitale-itsurico

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Riferimenti STAFF DI LINEA Elena Tropeano

responsabile di Linea

070 67956202

etropeano@formez.it

Francesca Piano

Staff di Progetto

070 67956265

mfr.piano@gmail.com

TASK FORCE PUGLIA Fedele Congedo

fedelecongedo@gmail.com

Andrea Gelao

andrea.gelao@conetica.it

Germana Pignatelli

germana@elaborazioni.org

Nicola Recchia

nic.recchia@gmail.com

Ornella Cirilli

ornella.cirilli@hotmail.it

Marilena Martino

marilenamartino79@gmail.com

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