co Testamento, accanto alla rivelazione, contiene un racconto di viaggio mediterraneo: "Il popolo d'Israele si pose in viaggio da Ramses il quindicesimo giorno del primo mese... Da Pi Hahiroth passarono oltre il mare nel deserto e, dopo tre giorni di viaggio nel deserto di Etam, si accamparono a Mara. Da Mara partirono e giunsero ad Elim; dove c'erano dodici pozzi e settanta alberi di palma. E anche li si accamparono... Nella valle di Eskol tagliaro no un tralcio di vite con i grappoli e lo portarono in due su una pertica, raccolsero anche del melograno e dei fichi. .. La manna era come un chicco di coriandolo, simile a bdellio. Si ricordava no dell'Egitto e del pesce che vi era in grande abbondanza, e dei cetrioli, dei meloni, dell'aglio e della cipolla". Questa scrittura diventerà esemplare: sia le descrizioni di viaggi che le carte geo grafiche del Mediterraneo la prenderanno come esempio.
Il Mediterraneo non è solo un mare e un orlo di terra che lo costeggia (come spesso usano ripetere i mediterraneologi). I Greci trascurarono le vie terrestri e la cosa si è ritorta contro di loro: senza di esse non sono stati capaci di uscire dal Medioevo. I Romani, grazie appunto alle strade, seppero conquistare più mare di loro. Le carte romane erano itinerari. Il maestro di peri zia militare Vegezio le suddivise in itineraria adnotata (o scripta) e itineraria picta. Erano uniformi, ma pratiche. I Romani erano più attratti dalle questioni di spazio e distanza che non da quelle di forma e di significato. Le loro carte avevano nomi banali: tabu lae o mensae (anche i nomi ci servono per stabilire a quale ordine appartengono queste cose). Il lungo rotolo di pergamena, deno minato peutingeriana, redatto probabilmente sulla falsariga di una matrice originale dell'epoca di Caracalla e rielaborato in se guito, ci rappresenta l' Imperium dall'Atlantico all'Asia Minore: vi sono indicate le strade, ma non le rotte marine. Il mare vi è rappresentato da due strette fasce di colore grigio-verde (in qualche punto quasi bruno, come il colore della terra): una di es se è l'Adriatico e l'altra il Mediterraneo. Le strade romane sono collegate col mare: la via Ostiensis e la via Portuensis si dirigevano appunto verso il porto della città eterna, Ostia; la via Appia conduceva a sud, la via Aurelia a ovest, la via Flaminia verso nord, mentre la Valeria e la Salaria (lungo la 118