1 minute read

3. 1

Lo sviluppo di malattie delle piante dipende dallʼinterazione tra ospite, patogeno, antagonisti microbici e ambiente. Se uno di questi fattori risulta alterato, lʼinsorgenza di una malattia e la sua progressione possono risultarne alterate di conseguenza. Lʼincremento di temperatura, che ci si aspetta nei prossimi decenni, accelererà lo sviluppo di alcuni insetti incrementando potenzialmente il numero annuale di generazioni.

Dʼaltrondeanche le colture sono influenzate direttamente dal clima e reagiscono al suo cambiamento in tutte le loro fasi (crescita, fioritura, sviluppo del frutto) con ricadute su produttività e qualità. La temperatura è la variabile principale che governa la velocità dello sviluppo fenologico della pianta, la lunghezza del ciclo vegetativo e la suscettibilità alle infezioni dei patogeni.

Per valutare potenziali impatti dei cambiamenti climatici sullʼagricoltura occorre quindi integrare modelli della fenologia delle colture con modelli di sviluppo dei patogeni e considerarne lʼinterazione.

Ilprincipale obiettivo del progetto ENVIROCHANGE è fornire strumenti e informazioni per capire la vulnerabilità dellʼambiente agricolo trentino ai cambiamenti climatici e esplorarne le opportunità di adattamento.

Lemodificazioni degli ecosistemi agronomici trentini date dal cambiamento climatico sono studiate attraverso un sistema integrato di modelli ecologici/GIS (ENVIRO) per analizzare lʼinterazione Pianta/Patogeni di colture rilevanti per il Trentino.

Inparticolare, nel 2009 sono stati compiuti estesi monitoraggi in campo per aggiungere maggiore dettaglio ai modelli fenologici per la vite. La maggior parte dei modelli fenologici attualmente utilizzati considerano solo fasi importanti per la pianificazione degli interventi colturali, (come fioritura e maturazione).

Ma per valutare potenziali cambiamenti nella suscettibilità delle colture ai loro patogeni dʼinteresse è necessario considerare anche le fasi fenologiche “vulnerabili”.

Idati, raccolti su cinque varietà dʼuva dʼinteresse per il Trentino tra cui tre bianche (Chardonnay, Pinot grigio e Sauvignon blanc) e due nere (Pinot nero e Merlot), sono stati utilizzati per lʼestensione del modello FENOVITIS, che nella sua versione iniziale simulava solo germogliamento, fioritura e invaiatura.

Questo è avvenuto con la calibrazione di due nuove fasi fenologiche che definiscono la finestra di vulnerabilità della vite a Botrytis cinerea ed Erysiphe necator.

Sono stati inoltre validati con dati raccolti in Trentino i modelli di rischio per B. cinerea,

E. necator e Plasmopara viticola ed il modello di sviluppo di Lobesia botrana.

Iprossimi passi nellʼambito del progetto prevedono lʼintegrazione dei modelli di patogeni con quelli fenologici delle colture e la stima dei potenziali impatti del cambiamento climatico sul rischio di infezione.

Questo avverrà tramite lʼapplicazione dei modelli a scenari di cambiamento climatico, ad alta risoluzione temporale (giornaliera o oraria) e spaziale (200 m) e permetterà lo sviluppo di strategie di adattamento a corto e lungo termine.