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Capi... lunga mano del padrone
from Il calcolatore1
Nell'azienda, si parla spesso dei capi, lamentandosi dei loro abusi. Si accusano i capi di essere i responsabili delle molte ingiustizie subite nell'azienda. Però difficilmente si va al di là di qualche critica e più raramente di qualche protesta.
Tutto ciò accade perchè gli operai non si pongono mai la domanda di fondo: « è possibile risolvere questo problema? ».
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E' possibile cambiare questa situazione, e con questo articolo vogliamo fare due cose: Cercare di capire il problema. Trovare la soluzione.
I capi sono coloro che rappresentano il padrone ed attuano la sua politica; molti prima di diventarlo erano operai, ma ciò non ci deve ingannare. Il capo non è uno che parteggia per gli operai. Nella attuale situazione rappresenta soltanto il padrone e, molti sono i fatti che dimostrano come esso sia dalla sua parte.
1) Per diventare capi non occorre essere degli ottimi operai o tecnici, si deve solo osservare alcuni comandamenti padronali: non contraddire mai il tuo superiore; fai lo straordinario quando ti viene comandato; non scioperare; devi essere sempre zelante e solerte.
2) Il capo anche se è un operaio, è sempre scelto dal padrone. Non viene mai scelto dagli operai secondo una loro idea, ma viene scelto dal padrone secondo un suo obiettivo, non lo sceglierebbe se fosse con la classe operaia, lo sceglie perchè è disposto a stare dalla sua parte.
3) Il capo trasmette sempre gli ordine del padrone agli operai, ma quasi mai trasmette le richieste degli operai al padrone. Se il padrone desidera che non ci siano richieste vengono scartate immediatamente.
4) Un capo per essere considerato deve essere il servo fedele del Padrone, deve sfruttare al massimo gli operai, deve impedire che gli operai si organizzino, che si interessino ai problemi aziendali e soprattutto deve abituarli ad obbedire e tacere.
COSA FARE?
Bisogna dire che questa situazione può essere cambiata, perchè gli operai lo vogliono. Certo bisogna lottare, ma come gli operai sono disposti a lottare per aumentare il salario, così devono lottare per questi problemi che riguardano la loro dignità, la loro libertà.
Innanzitutto occorre che ogni operaio conosca i propri diritti ed impari a farral-ere le sue ragioni.
Non bisogna lasciare al capo più spazio e potere di quello che ha già.
Ancora meglio è la difesa collettiva.
Se il capo è uno • strozzino • e si comporta di conseguenza in modo ingiusto, allora devono essere tutti gli operai del gruppo o del reparto a prendere posizione, tramite il Consiglio di Fabbrica, con volantini, denunciando il capo, oppure lo sciopero colpendo la produzione e costringendo la direzione ad intervenire.
LA COSCIENZA SOCIALE DELL'OPERAIO
Ma il problema più importante è la coscienza sociale degli operai perchè quando gli operai sono tutti d'accordo e consapevoli di ciò che vogliono: allora il loro potere è enorme.
La loro forza sta in una presa di coscienza comune di ciò che non va e devve essere cambiato.
Si tratta dunque di mettersi d'accordo nel chiedere gli aumenti salariali ma anche aumenti di libertà, di dignità, di giustizia.
Ciò è possibile se gli operai prendono coscienza della propria situazione, si fanno promotori del suo superamento.
Gli attivisti sindacali devono preoccuparsi di sollevare gli operai perchè diventino loro i protagonisti delle loro lotte e della propria elevazione sociale.
Gli operai devono sapere che il destino è nelle loro mani.