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PISTA DA BOB CORTINA OLIMPIADI 2026: GLI AGGIORNAMENTI

e le ragioni dei loro abitanti". Infine, Cipra ribadisce "la propria posizione, secondo cui la regione alpina non dovrebbe essere utilizzata come sede di tali eventi, almeno finché non si affermerà un chiaro ripensamento sull'uso delle risorse nella preparazione e nello svolgimento dei Giochi. Per essere realmente sostenibili i Giochi olimpici invernali dovrebbero comprendere meno discipline e prevedere l'affluenza di un numero di persone di gran lunga inferiore. Dovrebbero inoltre essere ospitati esclusivamente in aree climaticamente idonee e prevedere l'utilizzo di strutture esistenti".

Corriere delle Alpi | 8 gennaio 2022

p. 27

No alla pista da bob: raccolte on line più di tremila firme

CORTINA Entro la fine del mese sarà presentato il progetto della riqualificata (e più corta) pista di bob di Cortina, e si terrà quindi la conferenza dei servizi. L'appalto dell'opera, dopo la procedura autorizzativa, è previsto entro la fine dell'anno. Resterebbero due anni, quindi, per realizzarla.Ecco perché s'intensifica la campagna-contro.Ha raccolto già tremila firme la petizione on line contro la realizzazione del nuovo impianto sulle ceneri della "Eugenio Monti". A promuoverla sono le associazioni Italia Nostra, Peraltrestrade Dolomiti, Pro Natura - Federazione nazionale, Mountain Wilderness Italia, Comitato Civico di Cortina, Cai Tam Veneto - Fvg, Cai - Regione del Veneto.Un primo risultato gli ambientalisti l'hanno già ottenuto: il ridimensionamento della struttura, con un risparmio di oltre 20 milioni di euro.«Tra i firmatari della petizione», puntualizzano i promotori, «figurano amanti della montagna e dell'ambiente, semplici cittadini, esponenti della cultura e dello sport; e, tra essi, anche alcuni bobbisti, i quali, ben conoscendo le caratteristiche del loro sport, invitano a svolgere le gare presso l'esistente e abilitata pista di Innsbruck, risparmiando ambiente e denaro pubblico. Luca Mercalli sottoscrive ricordando la triste sorte della pista di Cesana, costruita per le Olimpiadi di Torino 2006 e abbandonata al degrado».Le associazioni fanno sapere di voler continuare la raccolta e rinnovano l'invito a sottoscrivere. «Se non avete ancora firmato la petizione vi invitiamo a farlo, manifestando la vostra presa di distanza da questo modo di operare e dall'assalto in corso alle Dolomiti, patrimonio di tutti, con la scusa dei giochi olimpici 2026». --f.d.m.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Corriere delle Alpi | 16 gennaio 2022

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Pista da bob, la protesta arriva anche in Europa «Sia sottoposta a Vas»

CORTINA La protesta contro la pista di bob approda in Europa. Eleonora Evi, deputata dei Verdi-Greens/EFA, co-portavoce nazionale Europa Verde, ha presentato alla Commissione europea un'interrogazione prioritaria con richiesta di risposta scritta. Pone "la necessità di una VAS (Valutazione ambientale strategica) per tutte le opere previste per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 al fine di verificarne la sostenibilità ambientale".«L'Italia ha adottato un programma nazionale per le Olimpiadi invernali del 2026 e lo ha sottoposto al Comitato olimpico internazionale, che ha raccomandato la "sostenibilità" come parametro indiscutibile per la pianificazione e realizzazione di giochi olimpici», ricorda l'europarlamentare, «il decreto-legge 16 del 2020 non fa alcun riferimento all'obbligo di sottoporre il piano delle opere a valutazione ambientale strategica (VAS) come da direttiva 2001/42/CE».La legge 156 del 2021 ha previsto l'intervento commissariale per alcune opere, tra cui la ricostruzione della pista da bob, di grave peso economico, sociale e ambientale, anche a causa dei gravi ritardi accumulati dal 2019 nella definizione della fattibilità tecnico economica e nella progettazione.«La Commissione non ritiene», si chiede l'europarlamentare, «che l'intero piano delle opere, completo di tutti gli interventi funzionali e connessi, compresi quelli di competenza delle Regioni e delle Province autonome, opere che sono distribuite sull'arco alpino delle regioni confinanti della Lombardia, del Veneto e delle Provinci di Trento e Bolzano, debba essere sottoposto a VAS nazionale?».L'attivazione di valutazioni ambientali strategiche locali, per ogni singola opera, non rischierebbe di compromettere irrimediabilmente - si domanda ancora Evi una valutazione complessiva delle opere che consideri gli impatti cumulativi dei singoli interventi di carattere sportivo e infrastrutturale e permetta il pieno coinvolgimento dei cittadini? Le associazioni ambientaliste che si battono contro la pista di bob dicono di augurarsi che la Commissione Ue risponda al più presto «dimostrandosi più attenta dei nostri ministri della Transizione ecologica e delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, i quali, benché siano trascorsi due mesi dalle interrogazioni loro presentate sull'argomento, ancora tacciono. --francesco dal mas© RIPRODUZIONE RISERVATA

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