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COLLEGAMENTO SAN CIPRIANO – MALGA FROMMER

quanto il Suo progetto abbia fondamenta molto labili e pericolanti. Certi che questo nostro invito cadrà nel vuoto, salutiamo cordialmente. TROPPI INTERESSI Il Comitato Ju le mán da nosta tiera fin dalla nascita, non le ha mai mandate a dire. Sin dalle prime ipotesi di progetto affermava che «la gente non è stupida e ha capito che si danno delle motivazioni inventate ad hoc per sostenere gli interessi di pochi. Non servono tecnici o consulenze universitarie per capire che un turista che alloggia ad Arabba non potrà mai arrivare a Cortina utilizzando solamente gli impianti di risalita senza muovere la macchina» COSTI FUORI LOGICA «Ciò è presto dimostrato - conclude il Comitato -: si tratterebbe di salire su almeno dieci impianti di risalita, di cui metà ancora da progettare e costruire, con chilometri e dislivelli da percorrere a piedi fra un impianto e l'altro e con un costo da sostenere per ogni singolo passeggero fuori da ogni logica. Se si vuole pensare a collegare le valli, togliendo il traffico dai passi, l'unica soluzione sono i tunnel sotterranei: basterebbe prendere come esempio la rete viaria del Tirolo. Tutto il resto è fumo negli occhi».

Gazzettino | 10 febbraio 2022

p. 11, edizione Belluno

«Collegamento Cortina-Arabba: chi dice no lo fa solo per egoismo»

COLLE SANTA LUCIA Sul collegamento sciistico tra Cortina e Arabba interviene il consigliere di minoranza di Selva di Cadore Leopoldo Lezuo, già sindaco di Colle negli anni Novanta. «La mia posizione in relazione al collegamento sciistico tra Cortina e Arabba e anche tra il Civetta e Cortina è nota da tempo, in modo particolare da quando ero sindaco di Colle Santa Lucia dal 1990 al 1999- spiega Lezuo- e anche dopo, ora sono solamente un consigliere di opposizione al Comune di Selva di Cadore dal mese di ottobre scorso ma la mia idea nel tempo non è cambiata tanto che anche oggi questo progetto è proposto direttamente dalla Regione Veneto e non solo come collegamento sciistico ma con valenza anche per la stagione estiva con il fine di togliere traffico dai Passi Dolomitici. Tutto ciò mi porta a fare delle ulteriori riflessioni in merito». GLI INTERROGATIVI «In primo luogo, questo ipotetico comitato chi rappresenta davvero- si chiede il consigliere -? Sarei curioso di sapere e di capire quanti cittadini rappresenta veramente, anche in considerazione del fatto che fino ad oggi dovrebbero essere i sindaci e i consigli comunali dei Comuni interessati a rappresentare i cittadini». In questo contesto lo stesso consigliere di minoranza di Selva sottolinea se questa volontà di conservare il territorio, vale solamente in questo momento particolare, considerando che nel passato si è agevolato un determinato sviluppo turistico senza porsi molti interrogativi. «Il caso delle stazioni sciistiche come Arabba - spiega Lezuo -: per visione dei pionieri degli anni Settanta e per lungimiranza degli amministratori di allora che con una grande capacità politica e imprenditoriale hanno saputo guardare al futuro, permettendo lo sviluppo di cui oggi tutti ne traggono vantaggio. Mi chiedo dove sono i sindaci dei comuni interessati di cui non si sente la loro voce a proposito, o sono proprio loro che si nascondono dietro questi comitati per incapacità di dare una risposta istituzionale?».GUARDARE AL FUTURO«Credo continua l'ex sindaco di Colle - che il rispetto della nostra storia non venga meno se pensiamo anche al futuro delle nostre popolazioni che vivono di turismo, chiaro che il tutto deve essere fatto con assoluto rispetto dell'ambiente ed in modo sostenibile. Ciò nonostante ho l'impressione che come ho già avuto modo di affermare che da parte di chi non vuole questi collegamenti ci sia una posizione di estremo egoismo e paura di perdere delle fette di mercato a favore anche di altri soprattutto da parte di chi in modo particolare i giovani che hanno deciso di continuare a vivere nelle terre alte». «Non si tratta di creare nuove aree sciistiche - conclude Lezuo - ma solamente di collegare quelle esistenti con l'obiettivo di migliorare l'offerta e di dare maggiori possibilità di incremento economico agli investimenti fatti gli ultimi anni. Ora ritengo che il Governatore Zaia non abbia bisogno di venire in sopralluogo alle zone interessate in quanto ben conosce l'area montana Bellunese. Comunque resto fiducioso nel suo operato e che davvero si riesca a concretizzare qualcosa di estremamente necessario in vista dell'appuntamento olimpico 2026». (D.F.)

Alto Adige | 10 febbraio 2022

p. 6

Tires, oggi il primo viaggio della funivia «cabrio» Eisath: «Impianto innovativo, convincerà gli scettici». Si potrà viaggiare sul tetto della cabina

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