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COLLEGAMENTO COMELICO PUSTERIA
Corriere delle Alpi | 12Agosto 2020
p. 28
Gli ambientalisti mettono sotto accusa la cementificazione dei luoghi a Rumerlo
CORTINA Il movimento ambientalista Mountain Wilderness sostiene, dopo una ricognizione nei siti dei cantieri per i Mondiali 2021, che le manomissioni del territorio sono continuate anche dopo la denuncia politica delle stesse. E la manifestazione del 19 luglio.E Luigi Casanova, presidente emerito, lamenta che la Fondazione Cortina 2021 nonha accettato neppure il dialogo su questi temi. Un nuovo dossier è stato inviato ai media nazionali, che non è il massimo della promozione per la conca. Con tanto di fotografiesi evidenzia che a Sotto Rumerlo a giugno non c'era la devastazione che oggi si vede. «Il sito è servito da una larga strada di accesso che ha fatto sparire il bosco e, specialmente, si è occupata verso valle un'area umida. Le torbiere e le aree umide in quota sono protette da legislazione europea, oltre che nazionale e regionale». «Dove sta la proclamata sostenibilità?», chiede MW. Altro esempio: la strada che porta a Rumerlo era già sproporzionata, larga dai 6 ai 7 metri, ora è stata portata a 12 metri, sui tornanti si è invaso il suolo forestale fino a 14 metri. «Oltre a questo sistanno aggiungendo ulteriori speculazioni, giustificate, come affermano i dirigenti della Fondazione, dalle normative sulle piste che devono ospitare i mondiali. Non ci si accontenta della sciagurataferita inferta alla Tofana di Mezzo dalla pista Vertigine. No, ora si amplia la Labirinti verso il rifugio Duca d'Aosta» annota Casanova «per renderla ancora più difficile e idonea alle riprese televisive incidendo ulteriore bosco, sviluppando nuovi e notevoli movimenti terra».Mountain Wilderness chiama in causa non solo la Fondazione, ma anche il Comune, la Regione, la stessa Fondazione Dolomiti Unesco.«Si rimane sconcertati dal diffuso silenzio, complice e quindi coautore di tanta distruzione di tanti attori del territorio»,si chiosa. Vengono evidenziati in foto anche i «devastanti muraglioni in cemento imposti alla viabilità». Si è trascurata ogni ipotesi di lavoro naturalistico: erano possibili scelte ingegneristiche diverse, più rispettose della montagna e del paesaggio, meno costose e con uso di materialilocali. La scelta di cemento e asfalto è sostenuta da ragioni speculative.«Sono complici della devastazione» viene affermato «anche altri attori, una parte cospicua dei residenti e operatori economici locali, i proprietari pubblici e privati dei terreni integri che sono stati sconvolti in modo irreversibile, impregnati di asfalto e cemento. Noi ambientalisti il nostro dovere lostiamo facendo». -- Francesco Dal Mas
Corriere delle Alpi | 14Agosto 2020
p. 20
Nuovi collegamenti in Pusteria per un mega comprensorio
COMELICO SUPERIORE La società "3 Zinnen" di Sesto Pusteria coltiva il sogno di collegare il Comelico con il Tirolo (comprensorio Thurntaler di Sillian). Per quanto riguarda l'impianto tra Padola e Col Colesei, sopra il passo Monte Croce Comelico, il progetto nuovo predisposto dall'Amministrazione del sindaco Marco Staunovo Polacco sta facendo i suoi passi. È stato presentato nelle settimane scorso al Comitato Scientifico della Fondazione Dolomiti Unesco e alcuni componenti l'hanno trovato positivamente modificato. Recentemente ha ricevuto il via libera anche il progetto per la realizzazione dell'impianto di risalita da Stiergarten, Sesto Pusteria, a Hochgruben. Dopo la deliberazione a maggioranza del consiglio comunale nel 2017 di ampliare il Piano Neve della regione, si era palesato nel 2018 anche il parere favorevole da parte del comitato per la tutela dell'ambiente e della giuntaprovinciale di Bolzano. Ma il decreto 1111/2018 di quest'ultima rigetta -come ricordano oggi gli ambientalisti di Mountain Wilderness -il collegamento tecnico delle stazioni sciistiche Tre Cime Dolomiti e Skiarea Val Comelico nonché quello, dall'altra parte della valle, con Mitterberg. In questi giorni, tuttavia, l'amministratoredelegato della 3 Zinnen, l'ingegner Mark Winkler, ha anticipato che «ci stiamo avvicinando sempre di più alla "vision aziendale", la realizzazione di un comprensorio sciistico transfrontaliero». Immediata replica di Mountain Wilderness. «È noto che la politica porta avanti con la "strategia dello spezzatino" le varie parti di un disegno di sviluppo turistico insostenibile. La realizzazione di questo disegno pezzo dopo pezzo non riduce certo l'impatto ambientale epaesaggistico complessivo; questo è semmai un escamotage per cercare di calmierare i contrari». Dai contatti intercorsi tra il Veneto e la Provincia di Bolzano pare che si arriverà ad una revisione del Dpg 1111 di due anni fa. A Bolzano, si sa, è parzialmentecambiata la maggioranza. «Ammettiamo pure che la Giunta provinciale riveda il decreto -afferma Giancarlo Gazzola, portavoce di Mw -. Non sarebbe ancora sufficiente. La "3Zinnen" dovrebbe presentare un nuovo studio progettuale, cui farebbe seguito un complesso iter approvativo. Non è così facile. Ci devono essere modifiche sostanziali, altrimenti il progetto verrà nuovamente bocciato». --F.D.M.