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Non dimentico e non perdono
NON DIMENTICO E NON PERDONO
Liliana Segre
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Il 1947 è un anno molto speciale: con la Costituzione repubblicana, siamo entrati nell’età dei diritti, dalla porta principale.
Le fondamenta dell’impianto si adagiano sulla Memoria.
Si fa memoria per l’interesse generale.
Ci sono mille buoni motivi per parlare, ancora una volta, di memoria. Questione urgente, mai privata.
Mi limiterò a citarne alcuni. Il dovere civile, quello ha la sua moderna ragion d’essere nell’articolo 3 della Costituzione, l’articolo dell’eguaglianza, antidoto contro il razzismo. L’esercizio della vigilanza attiva, perché nulla è per sempre a cominciare dalla più preziosa delle eredità del secolo scorso, la libertà, dopo un ventennio liberticida e poi, ancora, il patto inderogabile, il dovere della testimonianza perché … siccome è accaduto può accadere ancora.
Alcuni anni fa, in occasione dei cento anni dalla nascita di Primo Levi, una casa editrice mi ha domandato di dar voce all’introduzione, in versione audio, del testo I sommersi ed i salvati. Non ho cambiato idea rispetto a quella riflessione: come Primo Levi, non dimentico e non perdono.
La Memoria ha una sua potente forza aggregante, un collante che ci aiuta a mantenere in buona salute la democrazia.
Oggi per domani.