Conflluenze Magazine Speciale 01 Febbraio 2013

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Light EDITION Speciale 01 Febbraio 2013


Distributore esclusivo per l’Italia

via Bergognone 27 - 20144 Milano Tel. 02/89406796 - Fax 02/89406666 info@ilgattoconglistivali.it www.ilgattoconglistivali.it

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Light EDITION

PRESENTA:

Speciale 01 Febbraio 2013

La nuova stagione di pesca di NATALINO COSTA pag. 4-5 I dressing di MARIO MADONINI pag. 6-7 I dressing di ANGELO CODECASA pag. 10-11 I dressing di MARCO FELICIANI pag. 14-15 I dressing di SANDRO MANDRINI pag. 18-19 I dressing di MASSIMO GINANNESCHI pag. 22-23 I dressing di OSVALDO GILLI pag. 26-27 ALBERTO CALZOLARI e FABRIZIO GAJARDONI hanno curato la realizzazione di: Breve viaggio nel mondo delle Salmon Flies pag. 30-31 Full Dressed Salmon Flies pag. 44-45 CLAES JOHANSSON J:sonSystem pag. 62-63 mosche che creano dipendenza Altri collaboratori: MAX LO FARO, CORRADO CORRADINI, PINO MESSINA, PINO SAVINO, ALBINO CANEPARI

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LA NUOVA STAGIONE DI PESCA Come ogni anno questo è il periodo in cui si assiste al risveglio della natura in un crescendo sempre più rapido. Le giornate si allungano e l’oscurità della notte ci avvolge ora non più al pomeriggio, ma alle prime luci della sera. Siamo arrivati a febbraio, la temperatura lentamente sale durante le ore centrali della giornata facendoci così uscire dal torpore invernale. Alcune piante iniziano a germogliare, i prati ancora secchi, iniziano però a “macchiarsi” del giallo delle onnipresenti primule, in noi compare come una piacevole sensazione di risveglio, di nuova vita. Il tanto agognato tempo di riprendere i vizi della nostra passione è finalmente arrivato, un altro importante segno che questo lungo inverno è alla spalle è determinato dalla riapertura della pesca. Anche se molti di noi non hanno mai abbandonato le canne durante il lungo inverno, è innegabile che la riapertura della pesca alla trota coincida, nel comune immaginario di tutti noi pescatori, con l’inizio della nuova stagione! Bisogna tornare ad occuparci degli artificiali per questo inizio, rivedere quelli che stipano da anni le nostre scatolette, pensare a quelli nuovi preparandoli con gli ultimi materiali scoperti attraverso i siti internet o le esperienze di tanti amici e conoscenti. Anche i neofiti che nei mesi invernali hanno frequentato i corsi di preparazione alla pesca a mosca, si interrogano su quali artificiali usare per le loro prime esperienze. Non è comunque mai facile decidere perché questo periodo di transizione tra inverno ed inizio primavera, è soggetto a rapidi cambiamenti climatici, una caratteristica che può condizionare in modo determinante le nostre uscite di pesca. Le esperienze degli anni precedenti ci insegnano che si può facilmente passare da temperature quasi estive, all’inverno pieno con copiose nevicate e temperature molto rigide, quindi, di conseguenza da giornate positive con presenza di attività dei pesci in superficie a giornate estremamente negative prive di attività in superficie e con fiumi apparentemente privi di vita. Nonostante questo, il risveglio della natura si manifesta di giorno in giorno e la presenza di insetti sulla superficie dei corsi d‘acqua, si intensifica durante l‘arco della giornata e si arricchisce di più specie. La presenza delle effimere diventa più costante e numerosa, con più specie presenti durante l‘arco della giornata; la taglia solitamente è contenuta, i colori degli insetti poco accesi. Compaiono anche le prime sedge che solitamente sono di piccole/ medie dimensioni e dai colori tenui non troppo marcati. Iniziano a danzare sull’acqua e queste attività, portano i pesci a cibarsi non più solo sul fondo o a mezz‘acqua, ma anche in superficie.

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Non da meno si nota la presenza di piccoli ditteri e chironomidi, che spesso provocano altrettanti frenesie alimentari. Ecco infine la comparsa dei plecotteri, anche questi di taglia medio piccola, che rientrano nella dieta alimentare dei pesci. Insomma una bella varietà di scelte e di dubbi si insidia nella mente di ognuno di noi. Quali artificiali preparare e portare in pesca per queste prime uscite? La risposta non è semplice, ma una completa tipologia di imitazioni ci aiuterà a risolvere le nostre giornate. Ninfe, exuvie, emergenti, secche, spent e altre mosche di fantasia, un potpourri efficace in taglie piccole e medie, un’attenta osservazione delle situazioni d’acqua e quando è possibile, il controllo visivo dei comportamenti del pesce, ci aiuteranno in pesca. Occorre essere preparati per insidiare i pesci nelle varie situazioni in cui abitualmente si cibano: sotto, a mezz’acqua o in superficie. Facile? Non credo proprio, ma ci proveremo e per alimentare le vostre chances, vi proponiamo alcuni dressing che abbiamo provato nelle nostre esperienze di pesca. NATALINO COSTA

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4 DITTERO CDC Amo: TMC 100 16/18/20 Filo di montaggio: polycril grigio Corpo: fagiano, rigaggio con tinsel silver fine Ali: punte di hackles di gallo color crema Hackles: CDC naturale Note: mosca da usare quando non c‘è schiusa

MARIO

6 GRHE EMERGENTE Amo: grub dal 16/12 Filo di montaggio: Polycril nero Code: fibre pelo di lepre Corpo: pelo di orecchio di lepre miscelato con sottopelo Ali: CDC naturale addome lepre Note: mosca da usare in presenza di schiusa di “oliva” emergenti

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5 DITTERO Amo: TMC 100 16/18/20 Filo di montaggio: Polycril nero Corpo: fagiano rigaggio tinsel silver fine Ali: punte di hackles crema Hackles: piuma di gallo dun Note: mosca da usare quando non c‘è schiusa

MADONINI

10 NINFA DI BAETIS Amo: TMC n.100 16/18 Filo di montaggio: Polycril grigio Zampe: filo in nylon scuro (marrone, crema) dello 014 Code: 3 fibre di gallo pardo Corpo: sottopelo di lepre miscelato chiaro Addome: pelo di lepre miscelato più scuro Note: mosca da usare quando non ci sono schiuse in acque piatte Confluneze | Magazine | Speciale

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Love handels

Un moderno scarponcino da pesca é un vero e proprio paradosso! Deve resistere nel tempo come il migliore scarponcino da lavoro, deve essere leggero come una scarpa da jogging, calzabile come una pantofola e allo stesso tempo sostenere la caviglia. Infine deve avere così tanto grip da competere con gli scarponcini da scalatore, indipendentemente che ci si trovi in acqua, sulle alghe, su una roccia scivolosa oppure su un terreno melmoso. Per la stagione 2013 siamo orgogliosi di presentare gli scarponcini da pesca LOIKKA. I LOIKKA sono il risultato finale di 15 anni di evoluzione ed esperienza.

Questa è l‘evoluzione del marsupio Vision con tracolla, rivisto e migliorato. Il nuovo modello di colore verde, é stato costruito con un materiale piú robusto e resistente. Non è solo un marsupio tradizionale, lo puoi utilizzare anche all‘altezza del petto regolandolo con cordoncicno con suporto al collo.

Loikka

Se sei alla ricerca di una „nuova amica“ per la pesca a mosca o di uno strumento rivoluzionario, leggero, che faccia sbavare i tuoi amici? Non cercare oltre, ecco quello che fa per te: la nuova canna Vision:EXTREME, 9 ‚# 5 ultra leggera, pesa solo 72 gr.

Extreme Confluneze | Magazine | Speciale

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ANGELO CODECASA Pleco Wing Imitazione di piccoli plecotteri con l‘aggiunta di un ciuffetto di Aero Wing per darne buona visibiltà e non perderlo mai di vista. Si è dimostrata una valida imitazione nelle calme piane dei torrenti di montagna, come il Chiese. E‘ importante non esasgerare con i giri di hackle ed utilizzare un amo con ampia apertura, per limitare le occasioni perse. Il dressing Amo: Tiemco 103BL, mis. 18/20 Addome: Tacchino Ala: Turkey biot nera o marroncina Ciuffetto: Tiemco Aero Wing bianco o grigio chiaro Hackle: Gallo nero o marroncino

Ciuffina Emergente generica di effimera, da il meglio di se in situazioni difficili, dove non si identifica di cosa si stanno cibando i pesci nelle sporadiche bollate nelle ore centrali della giornata. Non essendo sempre ben visibile, è buona norma immaginare la discesa della mosca e ferrare ad ogni bollata in prossimità della stessa. Mal che vada, sarà una ferrata a vuoto! La colorazione che ha dato i migliori risultati é il marrone, nelle varie tonalità. Il dressing Amo: Akita 831BL, mis. 18/20 Addome: CDC o solo filo di montaggio Rib: Filo di montaggio giallo Torace: CDC Sacca alare: CDC Ala: CDC

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Spiderino Piccola sommersa da utilizzare nelle ore della tarda mattinata appena prima dell‘ipotetico momento delle bollate. Rende bene pescando a vista o lasciandola scendere con la lenta corrente delle larghe lame di torrenti come il Serio, il Brembo, o anche l‘Adda in Valtellina. Anche nelle ultime ore della giornata ha regalato qualche soddisfazione. Il colore che si è rivelato più adescante è stato il nero. Il dressing Amo: WD 406BL, mis. 16/18/20 Addome: Uni Nylon nero Rigaggio: Hends Wire Silver 0,09mm Hackle: Gallinella/Pernice

Light Nimph E‘ una delle prime ninfe senza piombo che costruii alcuni anni fa, dopo alcuni insuccessi su trote molto selettive che si cibavano a mezz‘acqua. Dimensioni ridotte ed assenza di peso mantengono la siluette molto esile e rendono più naturale il suo movimento. Valida imitazione da accoppiare alla precedente (possibilmente di simile colorazione), in posizione inferiore. Ottima anche come ninfa di punta, con l‘ausilio di una ninfa piombata sul bracciolo. Il dressing Amo: Tiemco 103BL mis. 16/18 Cerci: Fagiano Addome: Goose biot Sacca alare: Raffia Torace: Dubbing di lepre o coniglio

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CIRCA la nuova frontiera per la pesca in fiume…. INCREDIBILMENTE FINE !!! Porvate a prendere in mano una Circa Sage, sarete sorpresi dal diametro del carbonio. Il tallone è così fine che la lenza 5 sembra una lenza 2 di qualche anno fa ! Una piuma….. La nuova serie CIRCA è costruita con la tecnologia Konnetic, perfetta per la pesca a mosca secca in fiume per chi predilige una canna parabolica progressiva e potente quanto serve. Precisa per i lanci più accurati. Sembra di avere in mano una piuma, è precisissima e delicata nelle presentazioni. Perfetta per la pesca in fiume a corto e medio raggio. • Disponibile dalla lenza 2 alla lenza 5 in 6 modelli. • Manico half wells ridotto come le One . • Colore Verde tè, passanti Fuji, fornita di tubo color giallo oro e fodero con la famosissima garanzia Sage a vita sulle rotture anche accidentali. Misure disponibili. 279-4 Circa 7’9” lenza 2 379-4 Circa 7’9” lenza 3 389-4 Circa 8’9” lenza 4 479-4 Circa 7’9” lenza 4 489-4 Circa 7’9” lenza 4 589-4 Circa 8’9” lenza 5

Con tubo, fodero e la famosissima garanzia a vita su qualsiasi rottura anche accidentale. Prezzi: da 630€ iva inclusa. Disponibile da Garue s.a.s Via del Torchio 14 20123 Milano Tel +390286453590 www.garueshop.com

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ONE ELITE 590-4

Per chi predilige la massimo eleganza. Cercare di migliorare la migliore canne era un bell’obiettivo ! Difficile sicuramente ma dovevamo provarci. Per chi vuole pescare con l’attrezzatura più elegante e raffinata sul mercato. Abbiamo aggiunto dei dettagli e degli accessori che rendono la One Elite in una classe a se, al “top” in tecnologia e finiture. • Azione veloce • Konnetic Technology. • Portamulinello e stripping guide in Titanio. • Legature nere profilati in grigio. • Tutta costruita a mano da un team speciale di esperti. • Manico in sugero top di gamma profilo half wells rastermato. • Cimino extra compreso. • Fordero e tubo nero. •

Con tubo, fodero e la famosissima garanzia a vita su qualsiasi rottura anche accidentale. Prezzi: 1095 € iva inclusa.

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SCAGAZZA VARIANT Amo: Hanak H400 BL nr. 14, 12,10 Filo di montaggio: G.Benecchi XXF ultrafine thread nei colori tan, black, olive Code: in fibre di pernice grigia Sottocorpo: in dubbing con peli sintitetici o naturale nei colori: oliva, giallo pallido, nocciola, marrone Corpo: in swannundanze in vari colori: oliva, giallo, marrone, arancio Torace: in pelo naturale a fibra lunga; ottimo quello in foca o in orecchio di lepre in colori medio scuri nelle tonalità oliva, nero, marrone grigio. Hackles: in piuma di pernice grigia Note: artificiale presentatomi molti anni fa da un mio caro amico, Roberto Pecorelli, è di origine austriaca. Questo modello qui presentato è una variante. Molto efficace con le trote, in acque profonde e veloci nelle misure minori è risultato molto efficace anche nei confronti dei temoli.

QUILL NIMPH Amo: Dohiku 301 nelle misure nr 18, 16, 14 Filo di montaggio: G.Benecchi XXF ultrafine thr Code: in fibre di gallo pardo; come alternativa Corpo: in filo di montaggio Rib: in filo di montaggio di diametro maggiore Torace: in dubbing in pelo naturale nei colori Hackles: rado giro di piuma di cul de canard n Note: artificiale imitante più specie di ninfe di

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METALLIC GREEN CADDIS Amo: Hanak H 310 BL 12/14 Filo di montaggio: xxl extrafine di Benecchi hemerald Bead: tungsteno verde metallico 3,2 mm Coda: pelo cdc Swiss e lepre argentina Rib: Hends cwm-21 0,18 Shell back: foam bianco 0,5 mm Torace: artic fur natural di cdc Swiss Appesantimento: filo di piombo 0,10 mm Note: colorazione finale con pantone color marrone per il corpo e color mattone scuro per sacca alare.

read nei colori giallo pallido, oliva, nocciola a ottime fibre di gallina o gallo

e di colore scuro: marrone o nero tan, grigio medio scuro o oliva nei colori tan o grigio scuro (2 giri al massimo) effimere, efficace in presenza di livelli medio bassi sia per trote che temoli.

Marco Feliciani Confluneze | Magazine | Speciale

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Flash Hare Storia: questa è forse la prima ninfa che ho imparato a costruire e con la quale ho pescato. Mi ha sempre regalato bei pesci nelle più disparate situazione: dal fiume al torrente, alla risorgiva. Si può montare in misure da grosse a piccolissime. Il corpo, dopo aver inserito la pallina di ottone o tungsteno si realizza effettuando degli avvolgimenti con filo di piombo di misura adeguata all’amo che si utilizza, esattamente a ridosso della pallina. Dopo aver fissato le code e il lureflash per il rigaggio, si ricopre il tutto con il filo di montaggio o con un filo di spessore adeguato, al fine di rendere il corpo conico e uniforme. Solo a questo punto si ricoprirà il corpo della mosca con il dubbing. Materiali: Amo: da ninfa (Skalka WN2) dal#10 al #18 Filo: Uni Thread nocciola Coda: fibre di collo di Gallina brown Anellatura: Lureflash Pearl Addome: dubbing naturale fine (Castoro, coniglio, cammello) Torace: come l’addome a ricoprire qualche spira di filo di piombo Testa: pallina in ottone o tungsteno di misura proporzionata all’amo

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OLIVE PARACHUTE Storia: questa è una classica mosca da caccia per i fiumi e i torrenti. Il colore è sempre lo stesso oliva che ad inizio stagione ma anche più avanti nella primavera, funziona egregiamente. Si può montare anche nei colori grigio, condor naturale, rosso mattone a seconda degli insetti da imitare e della stagione. Anche la misura può variare dal #10-12 al #18-20. Bisogna porre attenzione al montaggio delle code che devono essere ben divaricate ed “in asse” per facilitare una corretta posa della mosca sulla superficie dell’acqua. Materiali: Amo: da secca #14, 16, 18 Filo: nylon fine Coda: fibre di Gallo Pardo montate a “V” Addome: biot strip olive Torace: dubbing mix CdC e lepre Ali: polipropilene bianco


KM Storia:Uno streamer nato per insidiare le marmorate dei grandi fiumi (Adda, Adige, Piave), ma che funziona bene anche in torrente. Il pelo di volpe, pur essendo morbido e assai mobile in acqua, non perde consistenza e mantiene un buon volume anche nelle correnti sostenute. Il colore risulta essere molto simile al pesce foraggio (piccoli cavedani, scazzoni, ecc.) con l’aggiunta di qualche riflesso stimolante sia sul corpo che nell’ala. I materiali con cui formare l’ala vanno montati in sequenza: fibre di lureflash, pelo di volpe, peli guardiani della coda di volpe o di altro animale (buck tail, tasso,…). Lateralmente e prima di montare il torace in pelo di cervo, fissiamo due hackles di gallo Grizzly naturale o oliva. Montiamo quindi il ciuffo di pelo di cervo che darà volume al torace della mosca e di seguito lo rasiamo lasciando solo qualche pelo intero. Lo stesso dressing può anche essere montato su tubicino per tube-fly. Materiali: Amo: #4, 6, 8, 10 da streamer (anche tube fly) Filo: Uni thread 6/0 Coda: pelo di volpe rossa Addome: tinsel piatto argentato, Ali: lureflash pearl, ciuffo di pelo di volpe, qualche pelo più rigido (coda di cervo, tasso, o altro), due punte di hackles di gallo grizzly Torace: pelo di cervo in parte rasato Testa: cone head gold

Pinky Storia: la passione del temolo per il colore rosa è risaputa. Questa ninfa è stata pensata espressamente per questo motivo, sfruttando una coda di fagiano tinta rosa la cui provenienza è assolutamente incerta… ovviamente si possono utilizzare anche altre fibre di piume tinte rosa shocking o anche del dubbing finissimo. Si potrebbe considerare la versione shocking della più classica Pheasant Tail Nimph. Funziona bene soprattutto in acque velate e con cielo grigio. Le hackles di pernice sono realizzate con un paio di giri di avvolgimento, non di più. Materiali: Amo: #12, 14, 16 (Skalka WN2) Filo: Nylon trasparente Coda: Fibre di Coda di Fagiano tinto rosa Anellatura: Filo di rame fine rosso Addome: 4-5 fibre di coda di fagiano tinto rosa Torace: Ice Dub violetto Sacca Alare: Film plastico iridescente Hackle: Piuma del petto di Pernice o starna Testa: Pallina di tungsteno Pink

SANDRO MANDRINI

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Ant

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tichitรก della pesca in vendita da

www.antiquefishingtackle.de

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Quill emerger brown Amo: 12/14 grub Filo di montaggio: 8/0 brown Corpo: quill di tacchino brown Torace: pelliccia di lepre montata in asola Ali: una piuma di CDC brown Testa: filo di montaggio Questa imitazione da buoni risultati se usata come sommersa ad inizio stagione quando le trote e temoli sono ancora apatici al cibo e quindi lente nell’azione predatoria, ottima se usata in acque medio lente nei fiumi o torrenti di fondovalle. Consiglio d’ingrassare solamente il CDC in modo che la mosca lavori con il corpo sommerso.

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Imago di effimera Amo: 14 dritto Filo di montaggio: 8/0 brown Code: gallopardo Corpo: quill di tacchino brown Ali: polipropilene grigio-verde Torace: pelliccia di lepre montata in asola Testa: filo di montaggio Mosca ideale per l’inizio di stagione, da utilizzare negli orari centrali della giornata, buona la sua galleggiabilità, con questa mosca si possono insidiare trote e temoli nei fiumi e torrenti di fondovalle sia in caccia che durante una schiusa. Questa mosca può essere l’alternativa alla famosa march brown.

Massimo Ginanneschi Confluneze | Magazine | Speciale

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THE FLY via Kennedy 71 S.Lazzaro di Savena (BO) tel. 051 7166739 www.theflystore.eu

CANNA PHANTOM BY FISH AGE Finalmente dopo quasi due anni di lavoro, la ditta Fish Age è lieta di introdurre sul mercato nazionale le nuovissime canne Phantom. Il progetto era quello di riuscire ad offrire, a tutti i pescatori nazionali, un prodotto che riassumesse prezzo e qualità in un‘unica proposta. Le canne Phantom infatti, rappresentano un compromesso perfetto, pur vantando una progettazione interamente italiana e l’utilizzo di componenti di primissima qualità per la sua realizzazione. Afferrandone una, non si può non notare l’estrema leggerezza del grezzo, unita ad una perfetta bilanciatura. Tale equilibrio è stato ottenuto grazie ad un avanzatissimo processo produttivo basato sull’utilizzo della nano tecnologia e dalla fusione di nuovissime resine che, interagendo con la grafite, conferiscono maggiore leggerezza ed altissima resistenza allo stress. Tutti i nostri test hanno dato eccellenti risultati: dai piccoli torrenti appenninici, alla pesca di grossi lucci, fino ai bonefish delle flat tropicali. Grandissima attenzione è stata rivolta soprattutto alla realizzazione degli innesti che, interamente rifiniti a mano, garantiscono una perfetta trasmissione d’energia fra il nostro braccio e la coda di topo, eliminando vibrazioni ed oscillazioni laterali. Questo fa sì che tutta l’energia impiegata nel lancio non venga dispersa, ma bensì concentrata nell’accelerazione dello shooting, facilitando così i lanci a lunga distanza ed incrementando esponenzialmente la precisione. I portamulinelli sono tutti lavorati al tornio ed offrono eleganti rifiniture in alluminio anodizzato colore canna di fucile. Ogni dettaglio è stato completamente controllato e pensato per soddisfare tutti i pescatori nazionali, … in pieno stile Fish Age. Le canne Phantom sono prodotte in 10 misure da 8’ a 10’, per code dalla 3 alla 9. Tutte in 4 pezzi e fornite con tubo rigido per il trasporto. A partire da 229,00 Euro. Confluneze | Magazine | Speciale

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Effimera DUN Amo: TMC 100 16/18 Filo di montaggio: superfine marrone Corpo: fagiano, rigaggio con tinsel silver fine Corpo: polyfloss superfine crema+ rigaggio filo marrone Ala: cdc rivolta indietro colore naturale chiaro Hackles: una piuma di gallo grizzly Note: mosca da usare in presenza di schiusa

Osvaldo

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Royal Coachman parachute Amo: TMC 100 14/16 Filo di montaggio: superfine marrone Code: fibre della cresta di fagiano dorato Corpo: realizzato in tre parti: fibre di pavone avvolte (prima e terza, corrispondente al torace) parte centrale polyfloss rosso Hackles: una piuma di gallo ginger Ala: poly wing colore bianco Note: mosca per tutte le stagioni che spesso risolve tante situazioni difficili, valida sia su temoli che trote Confluneze | Magazine | Speciale


March brown parachute Amo: TMC 100 14/16 Filo di montaggio: superfine marrone Code: fibre di gallo ginger Corpo: polyfloss superfine crema+ rigaggio filo marrone Torace: Poly colore marrone Hackles: una piuma di gallo ginger Ala: poly wing colore bianco Note: mosca per tutte le stagioni

Gilli Red spinner parachute Amo: TMC 100 14/16 Filo di montaggio: superfine rosso Code: fibre di gallo ginger Corpo: polyfloss superfine rosso+ rigaggio tinsel oro fine Torace: Poly colore rosso Hackles: una piuma di gallo ginger Ala: poly wing colore bianco Note: mosca da usare in presenza di schiusa, molto efficace nelle misure piccole

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Alberto Calzolari e presen

BREVE VIAGGIO NEL MONDOD 30

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Fabrizio Gajardoni ntano

DELLE CLASSIC SALMON FLIES Confluneze | Magazine | Speciale

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E

i r a l o z l a C o t r be l i n A o d r Gaja o i z i br a F

presentano BREVE VIAGGIO NEL MONDO DELLE CLASSIC SALMON FLIES

Dedica Ogni libro, immancabilmente, contiene nelle prime pagine di apertura una dedica a qualcuno di caro e un ringraziamento a qualcun altro che in qualche modo ha contribuito agli sforzi. Questo non è un libro, non ne ha le fattezze e nemmeno le pretese, ma ugualmente sentiamo il bisogno di dedicarlo a un nostro caro amico. Certo avremmo preferito averlo tra noi, continuare a godere della sua materiale presenza, delle sue gioviali telefonate, del suo irresistibile umorismo. Avremmo preferito continuare per lungo tempo nel riempirci il cuore e la vista con le sue bellissime mosche da salmone. Ma purtroppo non ci è dato il privilegio di poter decidere sulle questioni della vita, non su queste almeno. Da lassù speriamo approvi quello che abbiamo scritto in queste pagine.

Per Claudio D’Angelo, un caro amico.

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introduzione

La bellezza e il piacere della costruzione di mosche artificiali è spesso indipendente dal fine utilitario insito nella mosca stessa. Si può arrivare a costruire mosche per il puro piacere di farlo, senza essere neppure pescatori a mosca. Come asseriva Skues agli inizi del secolo scorso, nel fly tying c’è molto più che il semplice costruire mosche. Negli ultimi anni, in special modo, abbiamo assistito ad un crescendo di interesse verso tecniche di costruzione sempre più elaborate e impegnative. Da un lato le mosche super realistiche e dall’altro le salmon flies. Senza nulla togliere alla bellezza e difficoltà delle riproduzioni realistiche di insetti su amo è indubbio che le salmon flies abbiano dalla loro la componente storica e l’arte. Oltre 200 anni di storia miscelati con arte, tecnica e grande impatto visivo dovrebbero essere sufficienti a giustificarne l’attrazione esercitata su moltissimi costruttori e il loro proliferare negli ultimi anni. L’uso del web, i forum, i social network, insieme alla aumentata facilità di reperimento dei materiali necessari hanno reso possibile questa sorta di “Rinascimento” intorno alle mosche da salmone classiche. In queste pagine cercheremo di introdurvi in questo “mondo a parte”, proveremo in maniera semplice e concisa a farvi comprendere alcuni elementi base per intraprendere un cammino che, con tutta probabilità, rischierà di stregarvi per sempre. Ma questo è un rischio che si può accettare di buon grado.

cenni Storici

Riassumere la storia e l’evoluzione delle mosche da salmone in poche righe non è cosa semplice ma possiamo comunque darne qualche utile accenno. La pesca del salmone atlantico, intesa come attività ricreativa e non come pesca commerciale, è uno sport relativamente recente, se paragonato alla pesca a mosca a trote e temoli. A grandi linee potremmo far coincidere l’inizio della pesca a mosca al salmone con l’avvento del mulinello che, abbinato a robuste code in seta e canne a due mani, permise di raggiungere le distanze utili in pesca e di combattere la resistenza di pesci così potenti. Fino a quel momento il salmone era pescato con fiocine e reti e la vista di gentiluomini armati con canne e mosche colorate divenne dapprima una visione bizzarra e poi una normalità sulle acque del Regno Unito e d’Irlanda. Fu proprio in Irlanda, intorno al 1700, che probabilmente nacquero le prime mosche da salmone anche se gli irlandesi, restii a mettere su carta la loro esperienza, non ci hanno lasciato molte testimonianze stampate. Le prime mosche da salmoni irlandesi furono molto semplicemente mosche sommerse da trota costruite su ami di più grandi dimensioni. Niente a che vedere con le esplosioni di colori delle mosche vittoriane. Erano mosche dalle tonalità sobrie, con corpi in lana, foca o pelo di maiale e ali composte per lo più da poche varietà di piumaggi di uccelli nostrani. Raramente più di due o tre materiali componevano l’ala. Confluneze | Magazine | Speciale

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Dall’Irlanda l’utilizzo di queste mosche si estese ben presto alla Scozia e in tutto il Regno Unito e iniziarono a crearsi stili e montaggi tipici delle varie aree geografiche e dei fiumi intorno ai quali nascevano. Tra le tante nacquero anche le mosche in stile Dee e Spey, queste ultime costruite con un montaggio e una linea molto caratteristiche e ancora oggi molto utilizzate, ad esempio dai pescatori di steelhead. E’ difficile capire cosa portò i costruttori del tempo a usare materiali sempre più colorati e a complicare fino all’eccesso le mosche per il salmone atlantico. Forse spinti dal comportamento stesso del pesce, forse invitati dall’espansione coloniale dell’impero britannico e dalla disponibilità di una moltitudine di piumaggi esotici, forse aiutati dall’estrosità tipica del tempo, i costruttori del periodo Vittoriano diedero vita ad una moltitudine di modelli e ricette diverse. Da poco prima della metà del 19° secolo fino all’inizio del 1900 le mosche da salmone andarono attraverso un crescendo di complessità e bellezza che raggiunse l’apice proprio nelle intricate full dressed, chiamate anche Gaudy Flies, dove Gaudy indica il carattere bizzarro e acceso di questi artificiali. Nel periodo Vittoriano vennero inventate centinaia di differenti mosche, vennero utilizzati piumaggi dei più rari e costosi e vennero definite regole e stili a volte molto rigidi. Spesso per il puro gusto di creare nuovi modelli e come pura dimostrazione di capacità. Osservandole ci si rende conto di come non esista nessun artificiale da pesca più intricato e complesso ed, evidentemente, più attraente di queste full dress. In un periodo storico dove stava nascendo una nuova classe sociale, dove la pesca veniva considerata sempre più uno svago e non una necessità e dove l’apparire e il mostrare era sempre più importante, diventò motivo di orgoglio e sinonimo di ricchezza il poter sfoggiare portamosche in pelle riempiti di mosche full dress costruite dagli artigiani più rinomati. Parallelamente allo sviluppo delle mosche ci fu poi la logica evoluzione degli ami da salmone, e questo da solo potrebbe riempire le pagine di un libro. Inoltre questo periodo vide il proliferare di numerose pubblicazioni sul tema della pesca e della costruzione.

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Forse mai in nessuno sport sono stati stampati così tanti libri come sulla pesca del salmone atlantico. Spesso questi autori erano allo stesso tempo eccellenti pescatori e bravissimi costruttori e diedero vita ad alcuni degli esempi più belli di editoria piscatoria. Molti libri elencavano le ricette di costruzione, le tecniche e i materiali usati e alcuni includevano bellissime tavole con i disegni delle mosche. Vale la pena ricordare che queste tavole erano interamente colorate a mano in quanto la stampa a colori non era ancora stata inventata. Da qui il prezzo a volte altissimo delle edizioni originali di tali volumi. Tra i personaggi che verranno per sempre ricordati nel mondo delle salmon flies possiamo elencare i massimi esponenti e le loro opere. WILLIAM BLACKER: uno dei padri storici delle mosche da salmone e probabilmente il più geniale dei costruttori. Autore del libro “Blacker’s art of fly making”. EDWARD FITZGIBBON (EPHEMERA): autore di “The book of the salmon”. Una delle opere più interessanti con bellissime tavole a colori GORGE M. KELSON : autore di “Tips” e “The salmon fly”, la sua magnus opus. Questa è sicuramente l’opera più completa che ci è data da leggere. Istruzioni sul montaggio, ricette e descrizioni di moltissime mosche e tecniche di pesca al salmone. Hale: autore di “How to tie salmon flies”. Due edizioni disponibili di cui la seconda completa con oltre 300 dressing di mosche. Pryce Tannatt : autore di “How to dress salmon flies”, pubblicato nel 1914 e l’ultimo dei “classici” prima dell’era moderna. Oltre a questi è doveroso menzionare un costruttore che chiunque approfondirà la conoscenza con il mondo delle mosche da salmone avrà modo di conoscere. Il Maggiore John Popkin Traherne, vissuto nel 19° secolo e ideatore di una serie di mosche che si collocano fuori dagli schemi del tempo. Innovative e uniche nel loro genere. Mosche complicate e soprattutto costose, vista la quantità di materiali e piumaggi rari utilizzati. Il lento declino delle full dress iniziò con il tramonto dell’epoca Vittoriana. Col tempo si incominciò a sentire l’esigenza di limitarsi a mosche più semplici, montate con materiali di più comune reperimento e dal costo più accessibile. Il passaggio a versioni ridotte, omettendo diversi materiali, e poi a versioni in pelo fu inevitabile. Il potere catturante di queste mosche semplificate era invariato. Ma la bellezza di quei gioielli vittoriani in piume e seta rimase per sempre insuperato.

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gli Attrezzi

In linea generale gli strumenti utilizzati nella costruzione delle salmon flies sono gli stessi utilizzati per le mosche classiche da pesca. L’uso del morsetto divenne comune solo verso la fine del 19° secolo. Fino a quel momento le mosche da salmone erano costruite tenendo l’amo in mano, pratica che anche oggi viene utilizzata da alcuni appassionati che vogliono rispettare in tutto la tradizione di queste mosche classiche. Oggigiorno l’utilizzo di un buon morsetto ci aiuta nelle varie fasi e risulta praticamente indispensabile per garantire alti standard di qualità. La rotazione a 360°, seppur non indispensabile, permette una visione ottimale e un controllo migliore nelle varie fasi costruttive. E’ importante che le ganasce del morsetto assicurino una buona presa con l’amo senza però rischiare di rovinare il rivestimento nero tipico degli ami da salmone. Quindi è suggeribile una regolazione progressiva della pressione delle ganasce. L’utilizzo di un pezzetto di carta o plastica è utile per proteggere il punto di contatto dell’amo con le ganasce dell’attrezzo. Forbici: un buon paio a punte fini è indispensabile per piume e filati vari e va abbinato ad un paio più robusto che useremo invece per tinsel metallici e grossi calami di piume. Pinza: piccola, a molla e con punte abbastanza sottili, ci sarà utilissima in tutte quelle operazioni di gestione dei calami, orientamento e schiacciamento degli stessi. Una seconda pinzetta, più piccola del tipo di quelle usate per ciglia aiuta nel posizionamento di determinati materiali e a prelevare piume molto piccole dal tavolo di lavoro. Bobinatori, pinze per hackle, spilli di montaggio avranno le stesse caratteristiche di quelli utilizzati normalmente. Un accessorio che invece è tipico del costruttore di mosche da salmone da esibizione è un buon paio di guanti in seta che, come vedremo, ci aiuteranno a manipolare le delicatissime sete utilizzate per i corpi e i tag. Una delle caratteristiche che contraddistinguono le mosche classiche da salmone è l’amo. Fino all’invenzione degli ami con occhiello in metallo venivano usati ami definiti “blind eye” ai quali doveva essere applicata un asola formata con fili ritorti di gut. Il “GUT” è un intreccio di due o tre fili ricavati dalla ghiandola sericea del baco da seta. A questa asola veniva annodato il finale in seta o crine.

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gli Ami


Nelle mosche da esibizione di alta qualità vengono usati principalmente questi ami blind eye. I migliori sono creati da pochissimi artigiani o da alcuni amatori in grado di riprodurre le forme e gli stili tipici dell’epoca Vittoriana.

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Sono però disponibili in commercio ami blind eye fatti in serie, non particolarmente curati nei dettagli ma ottimi per iniziare. Naturalmente possono essere usati, con buoni risultati estetici anche ami commerciali con occhiello, come quelli disegnati per mosche da pesca per salmone e steel head. Nonostante alcuni modelli molto antichi di mosche irlandesi usassero ami bruniti, Il colore classico degli ami da salmone è il nero, ottenuto oggi con processi chimici e in passato con il metodo della japanizzazione (un procedimento chimico di colorazione, oggi non più utilizzato anche a causa della pericolosità del processo). La forma della curvatura, il modello, la lunghezza del gambo e lo spessore del filo dipendono dallo stile particolare della mosca, dal suo periodo storico e dalla linea che si vuole dare al risultato finale.

Materiali

E’ risaputo che nel fly tying i materiali hanno una importanza fondamentale e nel montaggio delle mosche da salmone questo è ancora più vero. Dalla loro qualità può dipendere il 50% della riuscita estetica di una buona mosca. Una buona parte dell’impegno richiesto nella realizzazione di mosche da salmone è da dedicare alla ricerca di materiali e soprattutto nella loro selezione. Molto spesso in una busta contenente un certo tipo di piumaggio troveremo solo poche piume che si adatteranno perfettamente al nostro scopo. Risparmiare sui materiali è una scorciatoia che produrrà solo risultati scadenti. Anche se capiremo con il tempo che due mani ben allenate sapranno in parte sopperire alla eventuale minore qualità di certe piume. Mi riferisco alla necessità, a prescindere dalla qualità delle piume, di imparare la manipolazione dei piumaggi. Gestione dei calami, delle fibre, torsioni e, in generale, preparazione delle piume prima del montaggio sono una pratica alla quale ci si deve abituare. All’inizio concentriamoci sulle tecniche di montaggio, sulle proporzioni, sulla gestione dei materiali. E soprattutto assimiliamo i concetti delle mosche classiche prima di passare, eventualmente, a considerare modelli propri di mosche artistiche e di disegno moderno. I materiali per iniziare: Sete: per i tag e per i corpi viene utilizzata seta naturale. La migliore è quella composta da moltissimi fili paralleli (non ritorti) che permette la formazione di corpi omogenei e senza imperfezioni. Quelle prodotte in Giappone sono le più belle, finissime e lucenti, ma anche le più costose e le più difficili da utilizzare. L’uso di guanti in seta durante l’avvolgimento evita di sfrangiare i delicatissimi filamenti. Tinsel: quelli di più comune utilizzo nelle mosche classiche sono l’oval (ovale), il flat (piatto) e il twist (intrecciato). Venivano utilizzati su alcuni modelli di mosche anche il round (rotondo) e l’embossed (godronato). L’argento e l’oro i colori più utilizzati. Molto raramente il rame. Quelli antichi sono i più belli e danno alle mosche un sapore di altri tempi, anche se tendono a ossidare e sono a volte difficili da montare. Quelli moderni sono ugualmente buoni, di più facile utilizzo e non ossidano. La dimensione, extra small, small, medium and large, dipende logicamente dalla dimensione della mosca. Confluneze | Magazine | Speciale

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FOCA: è il materiale per eccellenza per i corpi in dubbing. Su mosche piccole viene applicato direttamente al filo ben cerato. Altrimenti la tecnica con asola da buoni risultati, specialmente per mosche grandi. LANA: quella usata su molti modelli classici era la Berlin Wool che si può sostituire con buona lana da ricamo. Imprescindibile per i corpi di mosche in stile Spey, sulle classiche full dress viene usata principalmente per butt e teste, nei colori rosso e nero.

Piumaggi

Hackles di gallo o gallina: usate avvolte sul corpo o per le gole. I colori più comuni: giallo, verde, azzurro chiaro, rosso, nero, arancio, viola, claret. Quelle dei colli cinesi per mosche da mare possono andar bene. FAGIANO DORATO (GOLDEN PHEASANT): il re delle mosche da salmone. Il materiale che più di ogni altro le identifica e uno dei più utilizzati. Le creste giallo oro per le classiche code o per il topping delle mosche. La coda screziata per le ali. Il collare (tippet) arancio con barratura nera per code, ali e velature di corpi. Le piume rosse del petto per ali e code. GALLO DELLA GIUNGLA (JUNGLE COCK): Insieme al fagiano dorato uno dei materiali che più si associa alle mosche da salmone. Un buon collo può costare parecchio e il valore dipende dalla quantità di piume intatte (non rotte e sfrangiate), dalla intensità del colore (che dipende dall’età dell’animale) e dalla dimensione. FAGIANO DI AMHERST (AMHERST PHEASANT): le fibre della coda sono usate per sezioni di ali sposate. FARAONA (GUINEA FOWL): indispensabile per le gole di molte mosche classiche. Qualche bustina può bastare. Una pelle intera da però più accessibilità a misure diverse. ALZAVOLA (TEAL): per gole e per shoulders. ANATRA MANDARINA (SUMMER OR BARRED WOODDUCK): per shoulders (molto raramente per ali) TACCHINO NATURALE (TURKEY): screziato, barrato, a punte bianche. Per sottoala e per sezioni di ali sposate. TACCHINO TINTO (DYED TURKEY): uno dei materiali più usati per le ali. Ha fibre anche molto lunghe che permettono di montare ali su ami di grandi dimensioni. OCA TINTA (DYED GOOSE): usata per le ali, ha una fibra più fine rispetto al tacchino, ma la lunghezza delle fibre è decisamente inferiore. PAVONE (PEACOCK): le piume screziate delle ali sono utilizzate per sezioni di ali sposate. Le fibre classiche della coda (herl) usate come accento o montate a ciuffo su ali. GERMANO (BRONZE MALLARD): piuma laterale del germano maschio. Indispensabile per il “roof” cioè la copertura finale dell’ala in sezioni sposate. Alcune mosche hanno l’ala fatta interamente con questo materiale. STRUZZO (OSTRICH): per la formazione del butt e (a volte) della testa. Il colore nero il più usato. Si devono cercare piume con barbule fitte e ben proporzionate. MARTIN PESCATORE (KINGFISHER): usato per cheeks o velature di code e corpi. È il sostituto ideale per le introvabili piume di Chatterer. GHIANDAIA (JAY): le piume barrate nero-azzurre sono molto utilizzate come hackle o per le gole di diverse mosche. Più raramente nelle ali.

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PAPPAGALLO (MACAW): sia le piume intere delle ali che sezioni della coda dell’ Ara Blue e Giallo e dello Scarlet sono utilizzate per ali intere, parti di ala sposata e per le famose horns. In misura minore sono usate anche piume di pappagallini tropicali (parrot) AIRONE (HERON): le lunghe piume del collo e della spalla, quelle grigie di airone cinerino, le nere e le rosse, sono usate come hackle in diversi modelli e soprattutto nelle mosche in stile Spey e Dee MARABOU: quello di tacchino, grigio o giallo, sostituisce bene le piume di aquila usate come hackle su alcune mosche chiamate per l’appunto Eagle

Piumaggi rari e loro sostituti

TUCANO (TOUCAN): utilizzato per velature di corpi, nelle ali o nelle code in alcune mosche full dress. Il più famoso utilizzo è per velare la sezione gialla del corpo della Jock Scott, probabilmente la mosca full dress più famosa. Materiale costoso che si può tranquillamente sostituire con CDC giallo. INDIAN CROW: era largamente utilizzato in moltissime mosche, nelle code, per velare corpi, come side o cheeks nelle ali. Oggi è quasi introvabile e costosissimo. Esistono sostituti ricavati da piume di fagiano tinte con vari procedimenti, vista la complessità di colorazione della piuma originale. Si può sostituire anche con le piume rosso-arancio del Red Weaver COTINGA (CHATTERER): utilizzato per cheeks e per velature di code e corpi. E’ un materiale rarissimo e estremamente costoso. Viene sostituito con piume blu di martin pescatore (kingfisher).

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Otarda (Bustard): era un materiale largamente usato nelle ali di moltissime mosche classiche. Quando si indicava Bustard si intendevano le piume della varietĂ Kori. Con Florican venivano invece identificate le piume della Otis Tarda (Great Bustard). Si tratta in entrambi i casi di piume rare e costose, nonchĂŠ difficili da trovare. Si possono sostituire con piume di tacchino, pavone o con piume tinte con procedimenti speciali.

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Oltre a questi piumaggi venivano utilizzate saltuariamente e solo in determinati modelli anche piume di una larga serie di uccelli esotici oggigiorno praticamente introvabili. La maggioranza di questi si può sostituire grazie alle odierne tecniche di tintura. Per alcuni non esiste valido sostituto. Una nota sui materiali rari elencati in questa sezione: questi piumaggi provengono da animali in via di estinzione o protetti da specifiche leggi. Nel rispetto delle leggi vigenti e soprattutto nell’ottica della preservazione di specie protette si consiglia caldamente l’utilizzo di materiali sostitutivi. In nessun modo la costruzione di una mosca da salmoni dovrebbe mettere in pericolo la sopravvivenza di una specie animale ne favorire il contrabbando dei suoi piumaggi. I modelli di mosche classiche disponibili per un appassionato sono numerosissimi e la maggior parte di questi non richiede l’uso di piumaggi rari e costosi, come ad esempio le bellissime mosche Irlandesi. La bellezza di queste mosche e la soddisfazione nel costruirle non dipende dall’uso di materiali rari. Troppo spesso, oggigiorno, si cade nella trappola di pensare che spendere una fortuna in piume esotiche e legarle ad un amo sia sufficiente per ottenere una bella mosca. Ma così non è ne mai sarà. Solo tanta pratica, tecnica, conoscenza delle proporzioni e gusto estetico saranno le componenti indispensabili per un buon risultato.

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Full Dressed S

La struttura di una mosca da salmone “Full Dress” è composta da diverse par re assemblate seguendo precisi canoni e proporzioni dettate dai grandi costru Anche allora, autori come Blacker, Kelson, Jones, Hale, Traherne etc non sem vano d’accordo fra loro, così si svilupparono diversi stili di costruzione che portarono alla magnificenza delle splendide “Mosche Vittoriane” di fine ottocento.

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L


Salmon Flies

rti che devono esseuttori dell’ottocento. mpre si trova-

Le Parti di una mosca Full Dress Confluneze | Magazine | Speciale

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Una delle conseguenze dell’aumentato interesse nelle mosche da salmone e del proliferare di nuovi costruttori è stata la tendenza a interpretare e modificare i canoni classici. Ciò che consigliamo è quello di seguire attentamente le proporzioni “Classiche” della costruzione delle Full Dress.

Proporzioni classiche di una mosca

Le mosche moderne sono qualcosa di diverso, dove ogni costruttore può creare nuovi dressing e nuovi design, ma è indispensabile prima riuscire a montare bene le mosche “classiche. Per capire come montare una di queste mosche è indispensabile partire dalle “Basi”, poi eventualmente potremo esplorare nuovi aspetti nell’affascinante mondo delle mosche da salmone.

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Descrizione di una mosca classica da salmone

AMO – La scelta dell’amo è fondamentale nella costruzione di una mosca da salmone.

Esistono ami adatti a costruire full dress con ali “sposate” (married wings), ami per mosche con ali in piuma intera (whole wings), ami per spey o dee flies etc. Per maggiori info vedi sezione dedicata agli ami.

GUT– L’occhiello delle salmon flies è com-

posto da tre filamenti intrecciati di gut ottenuti dalla ghiandola sericea del baco da seta. Più grande è l’amo e più grosso dovrà essere il filo. Il gut esiste di diversi spessori che servono per creare occhielli adeguati

per ogni misura di amo. Per creare il “ Gut” intrecciato si usa una particolare macchina chiamata “Gut Twister” che torcendo ogni filo su se stesso forma una treccia molto stretta di grande resistenza Una volta ottenuta la treccia basterà tagliare una sezione e creare il “loop” adeguato in base alla misura dell’amo semplicemente avvolgendola attorno ad un tubicino di metallo: ad esempio per le misure intermedie il tubicino del bobinatore è perfetto. Negli ami Blind Eye”, senza occhiello, il gut viene fissato subito all’inizio dell’amo con il filo di montaggio. E’ consigliabile dare un goccio di colla per bloccare bene il tutto onde evitare che il Gut possa girare sul gambo dell’amo. Confluneze | Magazine | Speciale

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TAG – Per avere le giuste proporzioni occorre partire in corrispondenza con la fine della punta dell’ardiglione, point of barb, e terminare in corrispondenza con la punta dell’amo, hook point. Nella maggioranza dei casi è costituita da una parte di tinsel, il “Tip”, e da seta floss. Il Tip generalmente prevede da tre a cinque giri di tinsel, in relazione alla misura dell’amo, che devono essere montati in spire serrate senza lasciare nessuno spazio fra loro. La seta floss, una volta montata, dovrà essere liscia e uniforme. Importante anche dare una leggera conicità al Tag. Alcune mosche antiche montano particolari tag più corti e senza seta alcuna. TAIL – Nella stragrande maggioranza dei casi viene usata una cresta di fagiano dorato ma in diverse mosche antiche si utilizzavano anche sezioni di penna sposate fra loro. La sua lunghezza è genericamente una volta e mezzo la misura del “Gape”, ma non è una regola fissa e ogni costruttore ha un suo stile preferito, ricordate però che l’altezza della coda determinerà l’aspetto definitivo della mosca Ed esempio una coda bassa donerà alla mosca un aspetto più affusolato, l’ala dovrà essere montata quasi appoggiata al corpo,

mentre una coda alta è più adatta per mosche con ali in piuma intera, whole wings , o mosche con ali “sposate”, married wings, formate da molte sezioni.

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Tail Veiling – Deve essere la metà della lunghezza della coda. Può essere formato da fibre di piume “sposate” fra loro o piccole piume appoggiate sulla cresta del fagiano dorato montate con la naturale curvatura verso il basso.

Alcune mosche hanno le piume montate verticalmente. In questo caso sono due piccole piume di Jungle cock oppure altre piccole piume colorate montate una contro l’altra, back to back BUTT – Nella stragrande maggioranza dei casi è formato da una barba di struzzo nero, montate a collarino sul gambo dell’amo. Importante fissare lo struzzo in modo che le barbe una volta girate siano rivolte verso la curvatura dell’amo. Bastano pochi giri per ottenere un collarino folto e compatto che dividerà il Tag dall’inizio del corpo. Altri materiali per il Butt sono, le barbe del pavone oppure la lana montata in dubbing fino ad avere un collarino ben definito, il colore più usato nella lana è in assoluto il rosso scarlatto. La lana più usata per questo tipo di Butt è denominata Berlin Woll, è una lana secca, ispida, composta da più fili ritorti fra loro. BODY – La costruzione del corpo della mosca inizia alla fine del But e termina alla base della testa. Questa parte ad un primo esame può sembrare semplice, in realtà è una delle parti più complicate. Può essere montato in un‘unica sezione, così come diviso in diverse sezioni, da due fino a cinque o più, divise fra loro da un Butt di struzzo nero

Inoltre ogni sezione è completata solitamente da tinsel, hackles e a volte Body Veiling (vedi paragrafo a parte). Tranne particolari dressing le sezioni del corpo sono tutte uguali fra loro e devono rispettare una conicità crescente verso la testa della mosca.

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I materiali più usati sono la seta floss, il pelo di foca o il pig’s wool. Altri materiali molto comuni per il corpo sono i tinsel silver e gold, sia piatti (flat) che oval. mentre su alcune mosche molto antiche si usano anche lane di diversi colori e le barbe del pavone. La seta dovrà essere montata alla perfezione come per il Tag mentre il pelo di foca ed il pigs woll dovranno essere vaporosi e montati dando conicità al corpo.

Discorso a parte meritano i tinsel: i tinsel ovali non presentano particolari difficoltà di montaggio, mentre per i tinsel piatti occorre una grande precisione nel formare un corpo liscio, speculare, ogni singolo giro non deve sormontare il precedente e soprattutto non deve esserci spazio fra loro. Per tutti i tipi di “corpo” è assolutamente basilare creare un sottocorppo liscio, perfetto e conico, evitando di creare scomodi “gradini” che renderanno impossibile montare alla perfezione i vari materiali che andremo ad assemblare.

BODY VEILING – Alcune sezioni del corpo prevedono una “veletta” montata sopra e sotto a coprire interamente ogni sezione compreso il Butt.

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Di solito usano piccole piume colorate ma su alcune mosche come la Black Prince o la Evening Star si montano in verticale una contro l’altra, back to back, due piumette identiche come dimensioni e colore In caso di più sezioni del corpo le piumette del body veiling aumenteranno di dimensione mano a mano che ci avvicineremo alla testa.

BODY BUTT – E’ uguale al Butt e serve per dividere le varie sezioni del corpo. Ribs – Di solito sono cinque i giri che si danno in quasi tutte le mosche ma in particolari modelli come le Spey e le Dee flies può anche essere aumentato. Naturalmente la dimensione dei vari tipi di tinsel và selezionata in base alla dimensione dell’amo. In caso di corpi a più sezioni il numero dei giri di tinsel per ciascuna sezione può variare, da tre a cinque, dipende dalla misura dell’amo

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HACKLES – Se non specificato diversamente l’hackle parte dall’inizio del corpo, la piuma viene prima “doppiata” e poi fissata a fianco del tinsel dalla parte della curvatura dell’amo. Una volta montato il tinsel l’hackle viene girata a fianco del tinsel senza lasciare spazio fra i due materiali. La misura dell’hackle è quella del Gap dell’amo ed aumenta progressivamente verso la testa fino ad una volta e mezzo.

THROAT – Le piume utilizzate per la gola (throat) sono soffici, morbide e lanose come le piume della faraona, della gallina tinta, dell’airone o l’alzavola. Si montano dove finiscono le hackle dopo averle “doppiate”, in genere un paio di giri sono sufficienti. La lunghezza deve essere leggermente superiore a quella delle hackles, in pratica devono avvolgere morbidamente le hackle seguendo la naturale curvatura delle fibre verso la punta dell’amo. UNDERWINGS – Molte mosche con ali “sposate montano dei sottoala, underwing, che serve principalmente a non far roteare l’ala principale quando andremo a montarla. Inoltre questa sezione o piuma intera và a riempire lo spazio che si crea fra l’ala principale e e la coda. La sua lunghezza può cambiare in base al modello di mosca ma di solito termina dove finisce il “Tip”. I materiali più usati sono il tippet del collo del fagiano dorato o due sezione di penna di tacchino. MAIN WING – Questa è la parte più spettacolare della mosche da salmone. Vediamo ora le varie tipologie di ali. Confluneze | Magazine | Speciale

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WHOLE FEATHER WINGED – ali costituite solitamente da due o piÚ coppie di ali perfettamente uguali montate verticalmente sul gambo dell’amo. Questo tipo di ala viene usato solitamente su ami di grandi dimensioni, ma alcuni modelli come la celeberrima Durham Ranger vengono montate anche in misure medio piccole. Le proporzioni di queste mosche sono generose e a volte eccedono dai canoni classici.

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TOPPING WINGED – L’ala di queste mosche è formata da una serie di creste di fagiano dorato montate una sopra l’altra in modo da creare una cascata dorata sopra il corpo. Spesso in queste mosche il corpo è formato da una serie piumette montate verticalmente, Body Veiling.

MARRIED STRIPS – Probabilmente le ali più belle, variopinte e complesse da montare. Sono formate da una serie di sezioni di penna di vari colori prelevate da diversi uccelli. Le sezioni sono composte da una o più fibre per ciascun animale unite fra loro attraverso la cerniera naturale delle piume. Nessun tipo di colla viene usato per formare queste ali che vengono fissate poi alla fine del corpo sopra le Underwings. Le ali possono essere montate in due modi: ala alta o ala bassa, dipenderà da come abbiamo montato la coda. In ogni caso l’ala dovrà essere più o meno grande come il Gap dell’amo, La punta dell’ala deve arrivare in corrispondenza con la punta della coda. Normalmente le ali sono composte da cinque o sei sezioni di quattro/cinque fibre cadauna, per un totale che può variare da ventiquattro a trenta fibre in totale. Confluneze | Magazine | Speciale

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MIXED WINGS - Ci sono diversi tipi di Mixed wings. A metà ottocento e nell’epoca vittoriana erano diverse le scuole di pensiero fra i costruttori famosi quali Blacker, Hale, Rogan, Kelson o Francis Francis. In questo periodo le mosche da Salmone hanno conosciuto il massimo splendore con delle ricette tanto belle quanto complicate. Questo tipo di ala è meno perfetto di quelle sposate ma le dimensioni e le proporzioni delle ali sono le stesse.

STRIP WINGED - Ali più semplici composte in genere da una sezione di ala di tacchino o altri uccelli montate piatte sul gambo dell’amo, le punte delle due ali devono arrivare circa alla fine della coda.

SHOULDERS – Spesso questa parte viene omessa nella descrizione del dressing in quanto viene compresa nella descrizione delle ali. Di solito i materiali più usati sono l’anatra mandarina barrata di bianco/nero e l’alzavola, sposati fra loro. La loro lunghezza varia da un terzo fino a metà dell’ala e l’altezza è circa un terzo dell’ala principale. SIDES – Per questa parte viene spesso usato il jungle cock, la sua lunghezza varia da metà ad un terzo dell’ala. In presenza delle Shoulders viene montato basso. Confluneze | Magazine | Speciale

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CHEEKS – Le piume più usate per le “guance” erano l’indian crow o il blue chatterer, piccole piume ormai introvabili, comunque possono essere sostituite con validi sostituti quali il kingfisher o l’orange weaver. A volte nei dressing sono indicati più tipi di uccelli, in questo caso le piumette vengono fissate una sopra l’altra con l’ultima che copre circa la metà della precedente. TOPPING – La cresta del fagiano dorato è in assoluto il materiale più usato, direi l’unico dato che solo in rarissimi dressing viene usata la cresta del Lady Amherst. E’ un materiale facilmente reperibile ma la qualità è spesso scadente, in una intera cresta le piume utilizzabili sono poche. Normalmente si monta solo una cresta che deve cadere sopra l’ala e terminare esattamente dove arriva la punta della coda. In alcuni dressing sono richieste due o più creste per ottenere un effetto ancora più regale sull’ala. HORNS – Sono due semplici fibre di coda di blue & yellow macaw, blue & red macaw, scarlet macaw, oppure due fibre di coda di lady amherst, che vengono montate ai lati dell’ala. Le due punte devono raggiungere la parte terminale del Topping e fuoriuscire di alcuni millimetri. Altre volte sfruttando la curvatura naturale delle fibre vengono posizionati sopra alla cresta.

HEAD – La testa è di solito composta da filo di montaggio nero che poi viene ricoperto con almeno tre/quattro o più mani di colla trasparente per ottenere una testina perfetta. In altre mosche invece le testine vengono ricoperte con barbe di struzzo nero oppure con lana montata a dubbing. La testina deve essere conica e più piccola possibile, particolare importante per distinguere un buon montaggio. Confluneze | Magazine | Speciale

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