InFlaiCampania|Luglio/Agosto 2023

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luglio/agosto 1 | 2023

EDIZIONE REGIONALE Redazione: via Giuseppe Pica 42/44 - 80142 Napoli - www.flaicampania.it - segreteria@flaicampania.it

InFlai sboccia su altri campi Giovanni Mininni

Segretario Generale Flai-Cgil Nazionale

InFlai sboccia in Campania, quasi come se fosse una gemmazione, e siamo in tema visto che si parla di agricoltura. Una bella notizia, che sottolinea la voglia di protagonismo del gruppo dirigente della FLAI campana e che può dare linfa vitale al nostro giornale nazionale con maggiori approfondimenti e più storie che raccontano il lavoro quotidiano e troppo spesso sconosciuto che svolge il nostro sindacato. Proprio per questo motivo abbiamo dato vita, nei mesi scorsi, alla nascita di alcune iniziative di comunicazione tra cui quella dei podcast che raccontano, con uno strumento diverso e più contemporaneo, la FLAI dei territori, delle battaglie contro il caporalato e lo sfruttamento ma non solo, narrate anche con un approccio positivo raccontando come si può vincere lo sfruttamento unendosi ed organizzandosi, appunto, nel sindacato. Per tale motivo siamo ancora più contenti di questa iniziativa che nasce dal basso e da giovani dirigenti e delegati campani, ai quali va dato ampio spazio nella nostra organizzazione perché rappresentano energie nuove per l’intera CGIL che ha sempre bisogno di rinnovarsi. InFlai Campania è in piena sintonia con la necessità di dover comunicare, soprattutto all’esterno, il lavoro sindacale per far comprendere anche di quanto ce ne sia ancora bisogno nella società odierna. Su questo punto, dobbiamo ammetterlo, siamo un po’ carenti e non sempre ci viene proprio naturale comunicare all’esterno della nostra organizzazione ciò che facciamo. Addirittura, a volte, facciamo fatica a comunicarlo anche all’interno della nostra organizzazione. Spesso siamo chiusi nei nostri luoghi di discussione, che certamente sono vitali per garantire la democrazia interna, ma tale pratica ci fa essere chiusi verso l’esterno e autoreferenziali nelle nostre azioni. E invece dovremmo riflettere sulla nostra storia un po’ di più e impareremo che le lotte vengono vinte quando si allargano nella partecipazione e nella solidarietà anche ad altre aziende, ad altre lavoratrici e lavoratori, ai cittadini che non vivono quel problema immediato ma che poi imparano il valore del lottare insieme. Perciò la FLAI e la CGIL devono essere, sempre di più, il sindacato che organizza vertenze collettive e fa uscire dalle mura delle fabbriche e delle imprese le battaglie per i diritti. Il nostro è un lavoro difficile. Siamo spesso attaccati da luoghi comuni che, nella vulgata, associano il sindacato alla cattiva politica e diventa sempre più difficile avere spazi sui grandi media per la volontà che esiste, da anni, di dare sempre minore importanza al lavoro e ai suoi problemi. In una società R

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dove si afferma l’individualismo come stile di vita, diventa chiaro che il lavoro passa in second’ordine e viene narrato solo quando riguarda la sfera personale, non più nella sua dimensione collettiva e aggregante di una classe lavoratrice che porta avanti il paese e che ha bisogno di riprendersi un protagonismo dopo tanti anni di ideologia neoliberista e individualista. Il merito di iniziative come questa, dove mi viene dato l’onore di scrivere il primo editoriale, è la scommessa che c’è dietro: seppure siamo consapevoli che la sfida che abbiamo davanti, cioè l’oscuramento dei media a cui accennavo poc’anzi, non si vince solo con la nascita di un foglio sindacale, è pur vero che abbiamo la necessità di cambiare passo sulla comunicazione e sul protagonismo delle delegate e delegati nei luoghi di lavoro e InFlai Campania può essere un prezioso strumento per smuovere le acque, a volte immobili in superficie, della nostra organizzazione e farsi luogo nel quale i lavoratori possano trovare notizie utili, conoscere vertenze e lotte e scrivere anche di quale sindacato più efficace potrebbero aver bisogno perché non dobbiamo mai aver paura della critica purché venga fatta con rispetto e per costruire. Sono sicuro che i temi saranno tanti perché questa regione è una miniera ricca di questioni del lavoro che spesso manca, che viene sfruttato ma anche rispettato. Troveranno spazio le lotte, penso all’ultimo sciopero in Acqua Lete per difendere i diritti di chi lavora contro un anacronistico e ottocentesco stile di gestione e relazioni industriali dell’impresa che fa a cazzotti anche con milioni di euro spesi in pubblicità accattivanti (segue a pagina 6)

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CCNL INDUSTRIA ALIMENTARE E COOPERAZIONE ALIMENTARE

Rinnovo del contratto nazionale, il 25 luglio parte la trattativa Con il via libera delle delegate e dei delegati di Fai Cisl, FlaiCgil e Uila Uil alle piattaforme del contratto collettivo nazionale di lavoro industria e cooperazione alimentare, entra nel vivo la trattativa con le associazioni datoriali per il rinnovo contrattuale in scadenza quest’anno. Primo appuntamento per la delegazione trattante fissato per il 25 luglio prossimo. L’approvazione della piattaforma è arrivata dagli oltre 700 rappresentanti dei più di 450mila addetti del settore dopo l’assemblea nazionale unitaria del 30 e 31 maggio scorso. Una due giorni intensa che difficilmente si potrà dimenticare, per l’importanza dei contenuti. L’obiettivo è superare la precarietà, aumento del salario e riduzione dell’orario di lavoro, da 40 a 36 ore, rispondendo così ai tempi più frenetici dettati da innovazioni tecnologiche che riObiettivi: schiano di ridurre l’occupazione salario,riduzione e ritardare l’ingresso dei giovani precari. Per questo nella piattadell’orario. lotta forma viene chiesto un aumento complessivo di 300 euro alla precarietà per gli anni 2023/2027 e la definizione di soluzioni aggiuntive utili a recuperare la perdita di potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori a fronte dell’eccezionale e non prevedibile crescita dell’inflazione verificatasi nel periodo di vigenza del precedente CCNL. In questo modo si otterrebbe un ulteriore recupero di reddito per le lavoratrici ed i lavoratori. Per ridurre la precarietà la strada è prediligere contratti diretti e stabili e l’obiettivo di portare il lavoro in somministrazione non oltre il 20 per cento e lo staff leasing non oltre il 5 per

cento. Un punto di svolta per chi lavora nel settore alimentare che, nella nostra regione, è una fetta importante del mercato e dell’economia, con tante aziende che sono un’eccellenza ed un patrimonio da tutelare, così come vanno tutelati i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. In un momento di crisi economica come quello stiamo vivendo, l’adeguamento dei salari all’aumento del costo della vita è un obbligo ineludibile in un settore che ha prodotto nel 2022 un fatturato di 179 miliardi di euro. Adesso bisogna tenere insieme le lavoratrici ed i lavoratori, vista la difficoltà di trovarci di fronte una parte datoriale frammentata, proseguendo la campagna di assemblee nei luoghi di lavoro con l’obiettivo di avere un contratto unico. Dovremo far vivere la trattativa nelle fabbriche perché sarà essenziale il protagonismo dei delegati e dei lavoratori per la conquista del contratto.

CIRL IDRAULICO FORESTALE

La piattaforma esprime chiare rivendicazioni e una proiezione concreta verso un contratto regionale idraulico– forestale lontano dal puro assistenzialismo e teso ad aspettative di continuità lavorativa, professionalità e produttività in un’ottica di rispondenza vera alle esigenze dei lavoratori nell’ambito della Regione Campania. La piattaforma presentata determina, tra i tanti punti, in particolare: crescita professionale; permessi straordinari-aspettativa-conciliazione di tempi di vita e lavoro; classificazione degli impiegati e degli operai; incentivazione al salario per obiettivo; massimo impegno ed attenzione alle tematiche di pari opportunità e violenza di genere; aumento dell’indennità di mensa che diventa pari a 6 euro a partire dal 1° gennaio 2024; aumento salariale del 7% così distribuito: aumento del 3 per cento dal 1° gennaio 2023, con ulteriore aumento del 4 per cento dal 1° gennaio 2024; riconoscimento a tutti i lavoratori in forza alla data di sottoscrizione del presente CIRL di un’indennità una tantum di 100 euro a copertura del rinnovo salariale per l’anno solare 2022.

Contratto integrativo ecco tutte le novità Dopo un lungo percorso di confronto e condivisione, è stato approvato il 22 giugno scorso dall’attivo regionale delle delegate e dei delegati di Fai Cisl, Flai-Cgil e Uila Uil Campania, il contratto integrativo regionale per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agricola. Il rinnovo del CIRL regionale – che riguarda una platea di quasi 3mila lavoratrici e lavoratori in Campania, risulta fondamentale per la centralità assunta dai processi di riforma in atto e il rilancio della nuova forestazione, con nuove funzioni fondamentali svolte dagli Enti Delegati attraverso interventi sempre più tempestivi e qualificati, sulle tante emergenze e calamità che colpiscono sempre di più il nostro territorio regionale. R

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LA VERTENZA/ACQUA LETE

Blocco ferie e straordinario: lavoratori in sciopero alla Sgam

Otto ore di sciopero e la convocazione dell’assemblea generale ai cancelli dello stabilimento Lete di Pratella, in provincia di Caserta. A mettere in piedi la protesta, venerdì 14 luglio, è stata la Flai-Cgil Caserta, insieme alla Camera del Lavoro e alla Flai-Cgil Campania e Napoli, dopo l’infruttuoso incontro del 9 maggio scorso. L’azienda, denuncia il sindacato, “continua imperterrita a non rispettare le più basilari norme di confronto e di organizzazione del lavoro” nello stabilimento di imbottigliamento della Sgam Spa dove sono impiegati 140 addetti. Al presidio, al fianco di lavoratrici e lavoratori, partecipato il segretario generale Flai-Cgil Caserta, Tammaro Della Corte, la segreteria Cgil Caserta, Lella Messina e il segretario generale Flai-Cgil Campania e Napoli, Igor Prata. “Dopo l’incontro di maggio – spiega il segretario generale Flai-Cgil Caserta, Tammaro Della Corte – ci aspettavamo un riscontro alle tante criticità avanzate. L’assenza di risposte dimostra la mancanza di volontà da parte dell’azienda di instaurare un dialogo costruttivo che affronti i problemi: oltre all’assenza di relazioni sindacali con la Rsa, che non viene coinvolta nel confronto sull’organizzazione del lavoro e lo straordinario – spesso utilizzato oltre il limite consentito dal Ccnl di riferimento - ai cambi turno, che vengono costantemente effettuati senza un congruo preavviso alle lavoratrici

La denuncia dei lavoratori: “Impossibile vivere in reperibilità permanente”

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e ai lavoratori, talvolta anche durante la settimana e durante la sera precedente al turno di lavoro richiesto. Inoltre – aggiunge Della Corte – vengono assegnati i turni per la settimana successiva ogni sabato, andando così a ledere la serenità e il sacrosanto diritto di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e i cambi di postazione senza preavviso e senza periodo di affiancamento e formazione. Così come è ormai prassi consolidata il blocco delle ferie dal 15 giugno al 15 settembre”. A raccontare le ragioni della mobilitazione sono gli stessi lavoratori. “Non avere mai la possibilità di portare al mare la famiglia in vacanza e vivere costantemente con la reperibilità, – racconta Andrea Mazzarella, Rsa Flai- non permette mai di avere tempi certi di vita. Anche per questo abbiamo scioperato. Bisogna far comprendere che non tutto può essere sacrificato in nome del profitto aziendale. La ricchezza va redistribuita anche sotto forma di benessere”.

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#ELEZIONIRSU23

Vittorie Flai nel Salernitano Con i successi di Fiordagosto e Feger salgono a 41 i delegati eletti in provincia

Il rinnovo delle Rsu nel settore agroalimentare continua a premiare il lavoro e l’impegno della nostra organizzazione in provincia di Salerno. Nelle ultime settimane sono arrivate altre affermazioni in importanti aziende del settore conserviero. Nell’azienda Fiordagosto del Gruppo Mutti ad Oliveto Citra, dove la partecipazione al voto è stata del 93%, la Flai-Cgil ha portato a casa 3 delegati ottenendo il 100% dei voti. “La Flai-Cgil Salerno – dice il segretario generale Alferio Bottiglieri - esprime piena soddisfazione per la partecipazione ed il consenso ottenuto dai nostri candidati, anche in virtù della crescita della rappresentanza che, oltre all’adesione storica dei lavoratori stagionali durante la campagna estiva, dal 2020 si è rafforzata con l’adesione dei lavoratori a tempo indeterminato e determinato del periodo invernale”. Un grandissimo successo che rafforza l’organizzazione che ha stipulato il primo accordo integrativo nella storia dell’azienda. “Dopo una lunga trattativa – spiega Anna Ferrara, Rsu riconfermata alle recenti elezioni – abbiamo chiuso questo accordo che sta dando risultati già importanti. Come le

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stabilizzazioni di lavoratrici e lavoratori stagionali, raddoppiando il numero dei rapporti a tempo indeterminato. Il prossimo obiettivo per tutta la Rsu – annuncia - è il riconoscimento del giusto inquadramento per la professionalità svolta, anche a seguito degli ultimi investimenti operati dall’azienda”. Risultati importanti dal voto per il rinnovo della rappresentanza sindacale unitaria arrivano anche dalla Feger di Angri, una delle maggiori aziende produttrici di pelati, polpa di pomodoro, sughi e legumi, dove la Flai ha eletto 3 delegati con l’82,11% dei consensi. Un risultato raggiunto anche in un momento societario complesso, che ha garantito la difesa dei diritti dei lavoratori, affinché nessuno restasse indietro. L’obiettivo futuro è il raggiungimento di un accordo integrativo che miri al miglioramento delle condizioni di lavoro e sicurezza in una delle aziende più importanti e grandi del nostro territorio. Con queste ultime elezioni, la categoria si conferma prima in provincia di Salerno nel settore dell’industria alimentare per un totale di 41 delegati Rsu eletti.

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L’INTERVENTO

Per un lavoro libero e dignitoso E’ insieme, facendo rete, che si pratica e partecipa il conflitto Igor Prata

Segretario Generale Flai-Cgil Campania e Napoli

“Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, beati coloro che sono perseguitati per la giustizia perché su di essi è il regno dei Cieli. La Chiesa di Cristo non sembra che sia più di Cristo perché non si mostra madre fino a ribaltare le proprie viscere per la pietà, la compassione e per il pronto soccorso, perché non si mostra madre dei poveri e dei sofferenti. La Chiesa appartiene al ceto medio-alto della società e continua a far gli accordi con tutti gli Stati soltanto perché vuole garantire le sue ricchezze e la sua libertà di movimento. Abbiamo chiese e conventi vuoti, perché la Chiesa non accoglie questi disperati? Non ci si può fermare all’obiezione di coscienza ma deve passare oggi alla disobbedienza civile, perché dovrebbe avere la vocazione al martirio per il popolo di Dio, quindi la disobbedienza civile oggi è necessaria”. Con queste parole monsignor Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta, ha letteralmente squarciato l’iniziativa dello scorso 30 giugno a Villa Literno, dal titolo “lavoro libero e dignitoso- territorio e immigrazione”. Due considerazioni mi sovvengono, la prima: al di là dei riferimenti culturali, spirituali e politici di ognuno di noi, le parole di monsignor Nogaro graffiano profondamente le nostre coscienze e potrebbero tranquillamente rappresentare un Manifesto per la nostra azione politico-sindacale. Il nostro fare sindacato deve continuare a tenere le nostre sedi aperte, accoglienti e pronte a dare risposte, ma anche, continuare a cercare le domande, cercarle per strada, con il nostro farci sindacato di strada, incontrando le lavoratrici e i lavoratori, comprendendo i loro bisogni, mettendoci nei loro panni, ascoltando ed imparando dalle loro storie, organizzarli e insieme a loro rappresentarli. Siamo nella condizione di dover stare nel confitto non R

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solo per praticarlo ma parteciparlo, costruendo consapevolezza della lotta. Nell’idea di conflitto partecipato e di disobbedienza civile sta l’altra considerazione. Ricostruire una coscienza di classe che unisca tutte le lavoratrici ed i lavoratori, risorse, lotte e diritti. Allora le rivendicazioni per l’emancipazione, per la dignità, per un giusto salario, per una condizione ma- teriale rispettosa della persona, senza distinguo di genere, colore o altro. Per fare tutto ciò c’è bisogno anche che si abbia consapevolezza di una non autosufficienza, bisogna fare rete tra istituzioni, sindacati e società civile per combattere il caporalato e assicurare a lavoratrici e lavoratori, un lavoro libero e dignitoso. È insieme, facendo rete che si pratica e partecipa il conflitto, ed è insieme che si esce da questa situazione. Questo schema non vale solo per l’emancipazione delle popolazioni migranti o per il contrasto al caporalato ma vale in generale per ribaltare un sistema economico neoliberale che sorregge una società ingiusta, individualista, dove la forbice tra ricchi e poveri si è allargata e dove il ceto medio viene compresso verso il basso. Perché è solo così, in rete, collettivamente che, possiamo agire concretamente senza restare inermi di fronte ad un mondo che continua a muoversi nel verso opposto a quello che dovrebbe.

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BENEVENTO

Flai cresce sul territorio, inaugurata la sede di Foglianise Continua il lavoro di insediamento sul territorio della nostra categoria. Il 16 giugno scorso a Foglianise, popoloso comune a forte vocazione agricola della Valle Vitulanese in provincia di Benevento, ha aperto una nuova sede che ospiterà oltre alla nostra categoria anche la Fillea e il Sindacato dei Pensionati, offrendo a cittadini, lavoratrici e lavoratori, pensionati i servizi del sistema Cgil, Inca e Caaf. Si tratta di un ulteriore ed importante impegno organizzativo che la Flai mette in campo sul territorio sannita. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il segretario generale Flai-Cgil Nazionale, Giovanni Mininni, il segretario generale Flai-Cgil Campania e Napoli, Igor Prata, il segretario generale Cgil Benevento, Luciano Valle e il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci. “Con l’apertura della nuova sede di Foglianise – dice il segretario generale Flai-Cgil Avellino/Benevento, Carlo Augusto Ceccarelli – proseguiamo l’impegno ad essere ancora più vicini non solo ai nostri iscritti ma alla popolazione delle aree interne, riducendo le distanze e l’isolamento, rinforzando le nostre radici".La sede è in via Provinciale Vitulanese, 4. Per i servizi del Patronato Inca e Flai, le aperture sono il lunedì dalle 9 alle 13, il mercoledì e il venerdì dalle 16 alle 19. Il giovedì, invece, l’apertura è dedicata ai servizi offerti dalla nostra categoria per l’intera giornata (9-13/16-19).

A disposizione dei cittadini del Vitulanese tutti i servizi del Patronato Inca e Flai

INFLAI SBOCCIA SU ALTRI CAMPI - MININNI DALLA PRIMA per conquistarsi benevolmente quote di mercato. Ci sarà spazio per le belle vittorie alle elezioni RSU, ad opera di collettivi di compagne e compagni della FLAI che oltre a dar vita ad una brava e capace RSU, riesce ad essere protagonista, dentro e fuori la fabbrica, delle battaglie della CGIL. Li ricordo in tanti presenti alla manifestazione del 24 giugno scorso a Roma per la difesa della Sanità pubblica in Italia, insieme ai tanti compagni delle RSU del territorio dove la nostra FLAI svolge un lavoro tenace e in costante crescita. Troveranno, infine, spazio le nostre lotte contro le agromafie che prendono corpo nella responsabilità che la nostra categoria si è assunta, insieme all’ALPAA, di gestire un bene confiscato alla camorra e che recentemente abbiamo difeso con una grande e meravigliosa manifestazione nazionale contro le intimidazioni e gli atti vandalici tesi a scoraggiare gli attivisti del Fondo Nicola Nappo a Scafati. Si racconterà di come il lavoro, la bellezza, la gioia e la voglia di un futuro migliore hanno già sconfitto l’oscurità e l’asfissia della camorra e di

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tutte le mafie. Ecco, senza voler esagerare, la nascita di questo foglio sindacale deve avere l’ambizione di essere un ulteriore strumento, non fine a sé stesso, utile a diffondere notizie e informazioni sul lavoro sindacale ma anche capace di far crescere le coscienze ed aprire gli occhi alle persone, in un momento storico molto difficile e delicato che vede la CGIL impegnata a contrastare le politiche di un Governo di destra che vuole continuare a mortificare il lavoro, arricchire di più chi è già ricco, peggiorare le condizioni del Mezzogiorno e restringere la democrazia attraverso l’autonomia differenziata intrecciata col presidenzialismo. È il momento di avere coraggio, di ricostruire il nostro campo di valori e darsi un orizzonte di giustizia sociale. È il momento del protagonismo della classe lavoratrice affinché scenda in campo unita e si riprenda la scena. Noi siamo solo al servizio di questa grande causa. Perciò, al lavoro e alla lotta e buon lavoro a InFlai Campania!

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ORTOFRUTTA E AGRUMARIE

Verso il rinnovo del contratto La tesimonianza della nostra Rsa alla “Basile” di Saviano: “Mettere al centro le donne”

Lavoro da 25 anni come operaia presso la Basile srl di Saviano, in provincia di Napoli, azienda di frutta secca e semilavorati della nocciola per l’industria dolciaria, in cui sono da dieci anni Rsa per la Flai Cgil. Nella mia azienda, le donne rappresentano l’80% della forza lavoro e sono impiegate principalmente nelle fasi produttive, lavorazioni molto faticose e pesanti come la cernita, il confezionamento, la tostatura. Di contro, siamo quasi del tutto assenti ai vertici decisionali. Eppure siamo state proprio noi, donne operaie, che durante il lockdown ci siamo sacrificate per prime permettendo all’azienda di garantire gli obiettivi previsti dai clienti della Gdo, assicurando la produzione mentre l’Italia era ferma. Nel nostro settore, la disparità salariale uomo/donna è molto evidente. A parità di mansioni ed ore lavorate,

Nella mia azienda le donne rappresentano l’80% della forza lavoro

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non c’è possibilità di essere occupate in mansioni e ruolo che tengono conto dei titoli di studio o delle capacità professionali. A breve andrà in scadenza il nostro Ccnl di riferimento (ortofrutta ed agrumarie) e ci auguriamo che la delegazione trattante riesca non solo a portare a casa un buon risultato sugli aumenti contrattuali tabellari - frenando l’erosione dei nostri salari dovuto alla crescente inflazione - ma riesca ad ottenere ulteriori permessi personali retribuiti per consentirci di essere più vicini ai nostri figli, senza dover rinunciare alla carriera. E alla salute. È importante che questo rinnovo contrattuale contenga anche delle soluzioni per chi soffre di patologie gravi certificate, come l’aumento del periodo di comporto per la conservazione del posto e il pagamento integrale dello stipendio ai lavoratori che superano i 180 giorni di assenza per malattia. Su questi punti siamo pronti a confrontarci e, con il sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori e della Flai-Cgil, ci batteremo per portare a casa questi risultati per tutelare e migliorare le condizioni di lavoro dei miei colleghi. Rosa Rega

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SCAFATI

La legalità ha radici profonde Fondo Nappo, un modello nella gestione dei beni confiscati alla camorra

Un’esperienza che va sostenuta e seguita come modello per la gestione dei beni confiscati a livello europeo. “Siamo orgogliosi che sindacato e associazioni diano vita a queste sperimentazioni. In chiave di sostegno al green deal e al farm to fork, ogni coinvolgimento in produzioni dirette e sostenibili per noi è un successo. Farlo in un bene confiscato ci parla anche di lotta alla mafia e promozione della legalità in agricoltura, da sempre impegni del sindacato che qui vedono un risultato utile per la comunità e per una riflessione europea”. Così Ivan Ivanov, segretario per il settore agricolo dell’Effat, il sindacato europeo dell’agroindustria, visitando il 12 luglio il fondo agricolo “Nicola Nappo” di Scafati, bene confiscato alla criminalità organizzata, gestito dall’Ats “Terra Viva” di cui fanno parte la Flai-Cgil Campania e Napoli, l’Alpaa ed altre realtà del terzo settore. “La visita di Ivanov è un segnale forte di fiducia e speranza per continuare un lavoro di riscatto, di legalità, di memoria e di impegno – hanno commentato gli attivisti del fondo - che va avanti tra mille difficoltà”. Nel mese di aprile sono stati tre gli episodi di vandalismo, furto e devastazione ai danni delle

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strutture e dei terreni. Un’escalation cominciata pochi mesi dopo la notizia del finanziamento di 1,8 milioni di euro, ottenuto dal Comune di Scafati nell’ambito del Pnrr, per rendere operativi i sette fabbricati presenti nel bene confiscato, che potranno ospitare servizi a supporto delle tante attività messe in campo in questi anni: dalla coltivazione del pomodoro San Marzano Dop con cui viene prodotta la passata “9 maggio”, ai tanti prodotti degli orti sociali gestiti dagli attivisti e dai cittadini di Scafati, ai campi estivi di Libera, oltre che eventi culturali e sociali. Dalla Cgil, dalla Flai e da Libera è subito arrivato un sostegno concreto che si è concretizzato nella manifestazione “La legalità ha radici profonde” che si è tenuta il 29 aprile scorso a Scafati, con la partecipazione del segretario generale Flai-Cgil Nazionale, Giovanni Mininni, del presidente di Libera contro le Mafie, don Luigi Ciotti e del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini che, insieme a migliaia di cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta Italia, hanno attraversato le strade della città al grido di “La camorra qui ha perso” concludendo il corteo in piazza Vittorio Veneto, dove si é ribadito che da Scafati, dal fondo Nappo, dai terreni confiscati parte non soltanto il riscatto del Paese nella lotta alle mafie ma anche l'idea di un modello di sviluppo fondato sulla giustizia sociale e ambientale, da prodotti salubri e rispettosi della dignità del lavoro. Mattia Carpinelli

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