Cinquantennio Parrocchia S. Agostino

Page 89

storica ed un profondo radicamento ecclesiale, innamorato della vita e del popolo livornese a cui appartiene. Un tale tipo di formazione, iniziato e continuamente perseguito nel comune cammino parrocchiale e diocesano insieme a tutti i cristiani e mediante gli strumenti e le occasioni comuni, richiede tuttavia per certe persone momenti di più approfondita ricerca, spirituale, culturale, personale e comunitaria. E richiede soprattutto un'esperienza continuativa di vita associata, di collegamenti intradiocesani e nazionali, tali da formare delle coscienze consapevoli dei valori e disvalori in gioco, consapevoli delle grandi problematiche che si agitano nella collettività e nella chiesa italiana, un po' al di là dei ristretti orizzonti che alla fine finiscono per far deperire gli slanci apostolici, che possono far persino morire le vocazioni e i ministeri, specie quelli laicali. 2. La necessità che esista, tra tanti gruppi sorti sulla base di interessi particolari (età, carità, liturgia, giornale, «il sabato», il catechismo, «attenzione a», ecc…), un gruppo di persone che Non un la vocazio«doppione» abbiano ne e lo spirito di ma un umile pensare all'interesse generale della gruppo di parrocchia, pur condivisione continuando magari a curare l'interese di se particolare che già premeva. È proposta doveroso obiettare al servizio che questo «interesse generale» è del «fine già curato, oltre apostolico» che dai sacerdoti, da un gruppo sicuramente più rappresentativo e «istituzionale» qual è appunto il Consiglio Pastorale parrocchiale. E l'obiezione è giusta. Lungi quindi dall'immaginare una sorta di «doppione», l'Azione Cattolica intende piuttosto collocarsi come umile gruppo di condivisione e di proposta al servizio del «fine apostolico» della comunità, al servizio dei Sacerdoti e del Consiglio pastorale, favorendone e magari stimolandone il funzionamento, la capacità di elaborazione e di coinvolgimento, la carica profetica. Così come vorrebbe aiutare tutta la comunità nel necessario sforzo di discernimento dei carismi che al suo interno suscita continuamente lo Spirito, e dei «segni» presenti e a volte non riconosciuti nella piccola grande storia del nostro territorio che forse ci indicherebbero le strade di sempre nuove forme di missionarietà

Sopra, un

momento dell’assemblea parrocchiale del 1993 e una foto del campeggio adulti ragazzi di Colfiorito dell’agosto 1991

Sotto, GIANFREDO TIRELLA, ha donato il suo impegno alla vita della parrocchia in molti modi, ed è stato tra l’altro presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale negli anni ‘90

parrocchiale. L'Azione Cattolica sa bene che tutto ciò è compito della comunità ecclesiale nel suo insieme; ma è proprio per questo, per rendere sempre più viva e vitale una tale tensione apostolica e pastorale, che essa vorrebbe portare un suo specifico contributo associativo (quindi non di una persona singola, ma di un gruppo intero) al lavoro di elaborazione e di azione degli organi dei deputati agli interessi generali della parrocchia e della diocesi. Tale contributo potrebbe essere un contributo di preghiera, di pensiero e di azione in ordine agli obiettivi generali, in ordine per esempio ad una maggiore comunione tra cristiani e tra gruppi nella parrocchia, in ordine alla missione della parrocchia sul suo territorio. Potrebbe talvolta essere un contributo di coscienza critica, talvolta un servizio di uomini, talvolta un contributo di proposte o di progetti operativi. Tutti contributi che possono nascere da un impegno associativo «strutturato» e metodico, con maggiori garanzie quindi di continuità, di formazione al

servizio della globalità, di collegamenti vivificanti tra persone con questa specifica vocazione, adulti, giovani, ragazzi. L'impresa non è facile. Le intenzioni sono buone. Chi legge preghi per le nostre buone intenzioni. E perché le vocazioni di questo tipo siano riconosciute e possano unirsi a noi in questa «singolare forma di ministerialità laicale», in questa forma associata di impegno che il Concilio stesso ha definito «di Azione Cattolica» (Apostolicam Actuositatem) così come l'ultima recentissima Esortazione Apostolica di Giovanni Paolo II («Christifideles Laici», 31). Così fu proposta al parroco Don Betti e alla comunità parrocchiale, così avvenne la (ri)costituzione dell'Azione cattolica a S.Agostino, con entusiasmo e con obiettivi nuovi (e con lo Statuto nuovo di Vittorio Bachelet) rispetto a quelli coi quali era esistita e per i quali fu ritenuto opportuno sopprimerla molti anni prima. La sua rinascita, pur accettata dal parroco, ha sempre rappresentato tuttavia un problema per i già «strutturati» nella comunità che vedevano in lei non tanto un aiuto e una nuova opportunità per i parrocchiani, ma il pericolo di alimentare un pluralismo che era ritenuto deleterio perché si temeva disperdesse le risorse disponibili, dividesse le persone e quindi compromettesse l'unità parrocchiale e la compattezza della organizzazione vigente. Nella fatica e nella gioia, questa

CINQUANTENNIO di S. AGOSTINO

89


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.