Educazione Fisica e Sport nella scuola numero 205-206

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EDUCAZIONE FISICA E SPORT NELLA SCUOLA 16,5 16 15,5 Femmine

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Maschi

14,5

13,5 In caso di mancato recapito, rinviare a Ufficio Poste Roma Romanina per la restituzione al mittente previo addebito.

ANNO LX / N. 207 / 208 Maggio / Agosto 2007 sped. abb. post. 70% - F.I.E.F.S. Via Pisa, 17 - 00162 Roma

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11/12 anni

13/14 anni

Rivista di cultura e informazione delle scienze motorie

sito web - www.fiefs.it e-mail - info@fiefs.it , efss@tiscali.it , efss@fiefs.it


EDUCAZIONE FISICA E SPORT NELLA SCUOLA Rivista di cultura e informazione delle scienze motorie fondata da Serafino Mazzarocchi nel 1947

ORGANO UFFICIALE DELLE ASSOCIAZIONI UNITE DI EDUCAZIONE FISICA

IN QUESTO NUMERO

F.I.E.F.S. Federazione Italiana Educatori Fisici e Sportivi

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Editoriale

(associazione benemerita del CONI)

C.S.E.F. Centro Studi per l’Educazione Fisica

ATTUALITÀ E DOCUMENTI

(Ente Morale - DPR 6.10.1959 n. 1222)

A.N.E.F. Associazione Nazionale di Educazione Fisica (Ente Morale - DPR 30.6.1955 n. 1045)

A.N.I.E.F.A.T. Associazione Nazionale Insegnanti di Educazione Fisica Amatori Tennis

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RIVISTA BIMESTRALE ANNO LX - N. 207/208

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Maggio-Agosto 2007

Giuseppe “Pippo” Cindolo - Stella d’Argento al Merito Sportivo Una vita per lo Sport, da Atleta, Insegnante, Dirigente EFSS intervista Maurizio Romano Direttore dell’Ufficio Territorio e Promozione dello Sport del CONI I nuovi Giochi della Gioventù Sintesi delle risultanze del panorama nazionale delle manifestazioni Finali Nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi estivi - 1° grado Veneto, 2-7 luglio 2007 - Risultati ed immagini in sintesi

Direttore Responsabile Giorgio Lo Giudice

CONVEGNO FIEFS - “CODA DI STAMPA”

Direttore Giuseppe Cindolo Redazione Paolo Cambone Comitato di Redazione Mario Bella,Vincenzo Biancalana, Antonio Chiappini, Lino Doddi, Antonello Ferluga, Paolo Merlini, Franco Merni, Pasquale Piredda, Gloria Pironi, Alcide Sbrana, Gian Francesco Scarpa, Claudio Scotton, Patrizia Spinelli, Anton Fabrizio Tretene, Assunta Truffaldini, Carmelo Vinciullo. Comitato Scientifico di Redazione Riccardo Agabio, Ernesto Alicicco, Bartolomeo Bellanova, Gianna Ferranti Boccolini, Gianfranco Cameli, Gianfranco Carabelli, Luigi Cimnaghi, Francesco Cavazzuti, Roberto Contento, Bianca Rosa D’Este, Roberto Gagliardi, Bruno Grandi, Renato Manno, Carlo Alberto Nittoli, Adriano Ossicini, Giorgio Santilli. Sede Operativa del Centro Studi per l’Educazione Fisica (C.S.E.F.) Ente Morale - DPR 6.10.1959 n. 122 Via Barberia, 24 Bologna Tel. 051580542

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PANORAMA

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Self-efficacy motoria e Milena Morano processo di autovalutazione Italo Sannicandro Le specialità, gli attrezzi e la tecnica nello sport Claudio Scotton Il clima motivazionale Claudio Robazza in educazione fisica Laura Bortoli Le piramidi umane Ario Federici - Manuela Valentini Nuove proposte per le attività motorie di gruppo Roberta Dardanello

BACHECA

Finito di stampare Settembre 2007 Tipar Arti Grafiche s.r.l. Via Tiburtina, 1321 - Roma

Associazione all’Unione della Stampa Periodica Italiana

Sport e alimentazione Marcello Ghizzo Disturbi del comportamento alimentare Tiziano Agostini (coll.: Alessandra Galmonte, Giovanni Righi)

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Presentazioni e recensioni Comunicazione ai soci su prelievo INPDAP Summaries & Key words

EFSS - Educazione Fisica e Sport nella Scuola

La ristampa dei lavori comparsi su “Educazione Fisica e Sport nella Scuola” non è consentita se non dietro autorizzazione della Direzione. Tutti i diritti riservati e per la collaborazione le norme sono quelle in vigore. Gli articoli firmati impegnano solo gli autori.


editoriale

Questo numero di EDUCAZIONE FISICA E SPORT NELLA SCUOLA si apre con un omaggio al Presidente della FIEFS prof. Giuseppe Cindolo, che l’Associazione ha voluto dedicargli in occasione del riconoscimento che il Coni recentemente gli ha conferito. Si tratta della Stella d’Argento al Merito Sportivo, per l’impegno ormai ultradecennale nel mondo dello sport in qualità di Dirigente. Ci sembrava doveroso. Nella stessa sezione EFSS presenta l’intervista ad uno dei massimi dirigenti del Coni, il dr. Maurizio Romano. L’intervista tocca alcuni temi di sicuro interesse per chi si occupa di Educazione Fisica, di Sport e di Scuola.

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La sezione è completata da un sintetico resoconto delle due manifestazioni sportive nazionali che nella fase conclusiva dell’anno scolastico 2006/2007 hanno impegnato in tempi, luoghi e soprattutto forme differenti, grandi numeri di studenti delle scuole secondarie di 1° grado: i Giochi della Gioventù ed i Giochi Sportivi Studenteschi. A tal proposito dobbiamo osservare che negli ultimi tempi le Istituzioni che si occupano di Educazione Fisica e Sport nella scuola si sono confrontate circa la validità delle diverse proposte, non trovandosi sempre in sintonia, sotto il profilo organizzativo e dei riferimenti “culturali”. E crediamo che ciò sicuramente non sia positivo e non vada a vantaggio dei ragazzi delle scuole; e di chi con loro opera, gli insegnanti di Educazione Fisica - o Scienze Motorie, che dir si voglia. Il tutto con impegno di risorse finanziarie e umane che, se composto in un progetto “unitario”, darebbe probabilmente risultati più interessanti per il sistema sportivo dell’intero paese e per il benessere della nostra gioventù. Speriamo intanto che il confronto, anche sulla scorta delle risultanze dei lavori del Tavolo Interministeriale sullo Sport, produca volontà ed atti concreti nella direzione che gli Educatori Fisici e Sportivi, i giovani e le famiglie, auspicano: l’incremento della quantità - e della qualità, ovviamente - dell’offerta di pratica motoria, fisica e sportiva destinata ai giovani. Con azioni che aumentino: la quantità di tempo che gli Educatori Fisici e Sportivi possono dedicare al loro impegno, soprattutto nella scuola; la quantità di tempo che i giovani possono trascorrere a scuola impegnati in attività di educazione fisica e sportive; le dotazioni delle scuole (in termini di impiantistica e di materiali tecnico-didattici) per le attività in questione. Ben venEFSS - Educazione Fisica e Sport nella Scuola


editoriale

gano dunque, nella scuola, iniziative interessanti come ad esempio la Campagna Nazionale per il Benessere dello Studente, della quale ci siamo occupati nel precedente numero della Rivista. Ma devono necessariamente essere accompagnate dallo stanziamento di risorse chiare e consistenti, nel quadro di scelte strategiche di medio e lungo termine - in parte indicate, anche a livello informale, dalle risultanze dei lavori del Tavolo Interministeriale sullo Sport - per dare risposta vera e concreta ai bisogni del nostro paese in questo ambito. E, visto che siamo nell’Unione Europea e sempre più spesso questa identità viene sottolineata nelle parole e nei discorsi del mondo della politica, per fare in modo che le risposte a tali bisogni si conformino agli “standard” europei, che sono innegabilmente ben più elevati di quelli del nostro paese. La sezione successiva di questo numero di EFSS completa quanto presentato nel numero precedente circa il Convegno Nazionale che la FIEFS ha organizzato a marzo, in Veneto, sul tema della “Tutela della salute dei cittadini - Alimentazione e Sport”. Avevamo ritenuto che due delle relazioni presentate nell’occasione meritassero di essere proposte integralmente ai nostri lettori, anziché essere comprese nella presentazione sintetica dei lavori del Convegno, rimandandone però al numero successivo della Rivista la pubblicazione, per ragioni di spazio. Saldiamo con la pubblicazione in questo numero il “debito” nei confronti delle relazioni dei proff. Marcello Ghizzo e Tiziano Agostini. La sezione Panorama di questo numero è più ricca del solito, con quattro articoli di colleghi, Educatori Fisici e Sportivi, impegnati tutti sul fronte universitario in Facoltà e Corsi di Laurea in Scienze Motorie e Sportive, da Foggia a Padova, da Torino a Urbino. Gli articoli proposti nella sezione offrono al lettore elementi di approfondimento circa alcune tematiche di sicuro interesse, oltre che sul piano della conoscenza generale, anche per le implicazioni dirette e indirette che possono comportare nell’azione professionale dell’insegnamento. Alcuni elementi compresi nella sezione Bacheca completano infine questo numero di EDUCAZIONE FISICA E SPORT NELLA SCUOLA, tra i quali segnaliamo una nota per i titolari di trattamento di pensione Inpdap. La Redazione

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convegno fiefs: coda di stampa

Convegno Nazionale F.I.E.F.S. LA TUTELA DELLA SALUTE DEL CITTADINO: ALIMENTAZIONE E SPORT Alleghe (BL) - 23 marzo 2007 Relazioni in “coda di stampa”

Nell’ultimo numero di Educazione Fisica e Sport nella Scuola abbiamo dato conto del Convegno Nazionale che la FIEFS ha organizzato ad Alleghe nella scorsa primavera. Per ragioni di spazio non era stato possibile pubblicare le interessanti relazioni di due specialisti del settore, i professori Marcello Ghizzo e Tiziano Agostini. Nelle stesse pagine di EFSS avevamo però preso l’impegno con i lettori di pubblicare in forma integrale le due interessanti relazioni; impegno che rispettiamo in queste pagine. Entrambe le relazioni sono completate da una Bibliografia di riferimento; quella di Marcello Ghizzo è inoltre integrata da alcuni quesiti proposti dai partecipanti al Convegno ai relatori, cui gli stessi hanno fornito risposte.

Sport e alimentazione

MARCELLO GHIZZO Medico dello Sport, Ortopedico Traumatologo Responsabile Area Medica del C.O.N.I. Provinciale di Milano Docente Nazionale della Scuola dello Sport del C.O.N.I. Coordinatore Nazionale della Commissione Medica del Settore Giovanile e Scolastico F.I.G.C.

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SOMMARIO Seguire un’alimentazione bilanciata dovrebbe essere l’obiettivo principale per chi fa sport. Tale scopo si raggiunge attraverso una valutazione appropriata e completa della dieta dello sportivo, in rapporto a tutti gli elementi chiave: rapporto dei macronutrienti, equilibrio dei diversi grassi, livello dei nutrienti ecc. La correzione di abitudini alimentari scorrette e di squilibri nutrizionali può produrre miglioramenti della performance atletica e del deposito del grasso corporeo, riduce il rischio di lesioni, favorisce una guarigione più rapida e comporta molti altri benefici per la salute e la forma fisica. La procedura ottimale prevede la rivalutazione del regime alimentare dello sportivo a intervalli regolari. Ogni sportivo è unico e le esigenze del suo organismo possono cambiare. È pertanto importante saper apprendere e regolare le necessità dell’organismo e il modo migliore per ottenere ciò è considerare tale approccio un processo sempre in atto. L’alimentazione dell’atleta contribuisce a fornire il combustibile necessario durante l’allenamento e la competizione come pure in tutta la fase di recupero. Anche la riparazione di lesioni durante l’attività fisica come pure il mantenimento dei vari sistemi ormonali, digerente ,scheletrico dipendono dai nutrienti forniti dalla dieta. EFSS - Educazione Fisica e Sport nella Scuola


convegno fiefs: coda di stampa

Disturbi del comportamento alimentare e sport TIZIANO AGOSTINI Ordinario di Metodologia della ricerca psicologica applicata allo sport c/o Univ. di Trieste Direttore Scientifico del Centro Interuniversitario MIST. Con la collaborazione di: ALESSANDRA GALMONTE Dipartimento di Psicologia - Università di Trieste GIOVANNI RIGHI Dipartimento di Psicologia e Antrpologia Culturale - Università di Verona

Il sistema cognitivo è l’insieme interdipendente ed organizzato delle facoltà mentali che sono l’espressione funzionale dell’attività elettrochimica del cervello. Percezione, attenzione, memoria, apprendimento, pensiero, linguaggio, emozioni sono funzioni mentali che costituiscono in modo integrato ciò che comunemente chiamiamo mente. Quando osserviamo una palla che prima rimbalza poi rotola perdendo piano, piano velocità fino a fermarsi, sono coinvolte molte delle funzioni cognitive sopra elencate. Con gli occhi percepiamo la palla ma se vogliamo seguire l’evoluzione della sua traiettoria dobbiamo anche essere in grado di prestarle attenzione. Se in un momento successivo vogliamo raccontare la nostra esperienza, dobbiamo avere un sistema che ci consenta non solo di memorizzare quello che abbiamo visto ma anche di rievocarlo al momento opportuno e di esprimerlo poi con parole. Ovviamente tutte le nostre esperienze sensoriali sono accompagnate da una fitta rete di emozioni. Mangiare è in primo luogo un’esperienza sensoriale. Il cibo viene riconosciuto mediante gli apparati sensoriali. In tal senso, un ruolo primario lo giocano la vista e l’olfatto che ci permettono di riconoscere, per esempio, un frutto maturo da uno marcio sia in base al colore che all’odore. Assieme all’udito, questi due sensi vengono definiti “indiretti” in quanto non richiedono un contatto diretto tra l’oggetto esterno e l’organismo, contrariamente a quanto avviene per il gusto e il tatto che invece lo richiedono. Ma oltre ad essere un’esperienza sensoriale la nutrizione è anche un fatto socioculturale. Nonostante il neonato sia dotato del riflesso della suzione, è un altro individuo della stessa specie a prendersi cura di lui e a fornirgli il cibo adeguato. Il comportamento alimentare dei bambini nei primi anni di vita dipende quasi completamente dalla cultura alimentare del Paese in cui sono nati e da quella delle loro famiglie. L’indipendenza alimentare si

esprime principalmente nel poter scegliere il cibo preferito ma quali siano gli alimenti tra i quali poter scegliere dipende in larga misura dalle abitudini alimentari del luogo in cui si vive. In Italia si potrà scegliere, per esempio, tra la pasta all’amatriciana e quella al pomodoro, mentre in Giappone tra il sushi e il sashimi. La nutrizione quindi è un fatto complesso che coinvolge diverse sfere dell’esistenza umana da quella socioculturale a quella cognitiva e l’interazione tra i diversi aspetti di ognuna di queste dimensioni può risultare in un comportamento alimentare corretto oppure no. Se un comportamento alimentare scorretto mette a rischio la salute dell’individuo che lo mette in atto allora si entra nella sfera dei disturbi del comportamento alimentare. I disturbi del comportamento alimentare sono patologie in cui il sintomo più evidente è l’alterazione del comportamento alimentare, unito a una valutazione estremamente negativa del proprio corpo, della sua immagine e del peso. È molto frequente che i soggetti coinvolti siano convinti di essere grassi pur essendo sottopeso, abbiano il terrore di ingrassare pur mangiando pochissimo, o si sentano spinti ad alternare momenti di digiuno a momenti in cui vengono ingerite grosse quantità di cibo. Tali sintomi vengono vissuti dal soggetto con grande partecipazione e sofferenza, e che queste condizioni sono così forti da non lasciare spazio a nessun tipo di ragionamento o di trattativa. Ai sintomi si associano a lungo andare depressione, ansia, irritabilità, comportamenti rituali o aggressivi, che si attuano o scompaiono generalmente con la risoluzione del problema alimentare. Spesso i disturbi del comportamento alimentare si presentano all’esordio con pochi sintomi e non assumono le caratteristiche cliniche di anoressia o bulimia conclamate, rischiando di passare inosservati per lunghi periodi; queste forme

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panorama

SELF-EFFICACY MOTORIA E PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Aspetti psicopedagogici e metodologici

MILENA MORANO Dottore in Scienze Motorie Titolare dell’assegno di ricerca in Metodi e Didattiche delle Attività Motorie - Università degli Studi di Foggia Facoltà di Medicina e Chirurgia - Corso di Laurea in Scienze delle Attività motorie e Sportive. ITALO SANNICANDRO Ricercatore Universitario in Metodi e Didattiche delle Attività Motorie - Università degli Studi di Foggia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Corso di Laurea in Scienze delle Attività motorie e Sportive.

SOMMARIO In educazione fisica ogni esperienza compiuta attraverso il corpo ed il movimento e le prove di verifica e valutazione di abilità e capacità motorie, contribuiscono, particolarmente nell’età evolutiva, allo sviluppo della self-efficacy motoria che si fonda sul processo di autovalutazione e della consapevolezza di sé, costanti di ogni apprendimento significativo. La relazione insegnamento-apprendimento motorio assume, così, una funzione educativa e formativa della personalità dell’alunno: riguarda l’acquisizione di abilità motorie e conoscenze ma costituisce anche un’opportunità significativa di riflessione sul processo compiuto, le tappe intermedie ed i risultati parziali conseguiti, per raggiungere gli obiettivi formativi. PAROLE CHIAVE: apprendimento motorio, auto-efficacia, autovalutazione.

INTRODUZIONE Il dibattito ricorrente sulle riforme scolastiche e sui modelli organizzativi e didattici, sollecita il Docente ad analizzare il contributo formativo di ogni disciplina e le modalità attraverso cui si realizza. La ricerca delle modalità più originali ed innovative di attuazione della riforma scolastica, in termini organizzativi e di ampliamento dell’offerta didattica e di aggregazioni interdisciplinari, molto spesso pone in secondo piano il ruolo dell’apprendimento motorio e della valutazione formativa per lo sviluppo emotivo-affettivo del giovane. Nelle scienze motorie e sportive (secondo le Indicazioni Nazionali 2003) il processo didattico com-

prende sia la proposta di esperienze motorie sia la verifica sistematica attuata attraverso metodi diversi e complementari che assumono un significato fondamentale per lo sviluppo della dimensione emotivo-affettiva dell’allievo e per la regolazione dell’azione didattica del Docente. In educazione fisica, infatti, ogni esperienza compiuta attraverso il corpo ed il movimento e le prove di verifica e valutazione di abilità e capacità motorie, contribuiscono, particolarmente nell’età evolutiva, allo sviluppo della self-efficacy motoria che si fonda sul processo di autovalutazione e della consapevolezza di sé, costanti di ogni apprendimento significativo. La relazione insegnamento-

apprendimento motorio assume, così, una funzione educativa e formativa della personalità dell’alunno: riguarda l’acquisizione di abilità motorie e conoscenze ma costituisce anche un’opportunità significativa di riflessione sul processo compiuto, le tappe intermedie ed i risultati parziali conseguiti, per raggiungere gli obiettivi formativi.

1. SELF-EFFICACY E APPRENDIMENTO MOTORIO Il processo d’insegnamento ed apprendimento motorio si realizza attraverso compiti motori, differenziati e personalizzati secondo

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panorama

LE SPECIALITA’, GLI ATTREZZI E LA TECNICA NELLO SPORT CLAUDIO SCOTTON Docente incaricato di Tecnica dello Sport nel Corso di Laurea specialistica in Scienze e tecniche dello sport e dell'allenamento c/o la SUISM, Università di Torino

SOMMARIO L'articolo cerca di fare chiarezza sul significato di vocaboli d'uso comune nel mondo dello sport: specialità sportive, attrezzi sportivi e tecnica sportiva. Per ognuno di essi l'Autore propone definizioni originali. PAROLE specialità sportive, attrezzi sportivi, tecnica sportiva

PREMESSA In letteratura sono presenti diverse definizioni di "sport", più o meno tecniche, più o meno storiche, più o meno scientifiche. Ad

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oggi, però, non sono noti studi che abbiano analizzato di cosa si debba tenere conto per stabilire cosa sia una specialità sportiva, né tanto meno ci risulta sia stata pubblicata una definizione articolata e motivata. Per SPECIALITA’ SPORTIVA (propriamente detta) s’intende La recente ed esponenziale nascita di discipline appartenenti alla macrofamiglia ogni attività sportiva praticata almeno in ambito nazionale, a livello dilettantistico o professionistico, delle specialità sportive tecnico-compositorie con valutazione qualitativa della la cui associazione o federazione di rappresentanza, alla quale gli atleti forma praticate con attrezzi a “agonisti” devono essere tesserati, propulsione meccanica, eolica o con altri dispositivi (ad esempio il freestyle e il freesia riconosciuta dagli organismi sportivi territoriali, in Italia dal Coni. ride nel motociclismo, nel windsurf, nello snowboard) ci spinge ad individuare e La competizione deve essere regolata da norme tecniche e sanitarie, fatte rispettare da giudici sportivi che convalidino i risultati degli definire varie tipologie di “eventi calendarizzati” attrezzi sportivi impiegati nella realizzazione della tecnica. fra i quali sia presente una manifestazione in cui si assegni il titolo Questo passaggio risulta di campione nazionale assoluto della specialità sportiva. anche fondamentale per poter giustificare la nostra definizione di tecnica sporFIG. 1. Definizione di “specialità sportiva tiva. propriamente detta (Scotton, 2003) EFSS - Educazione Fisica e Sport nella Scuola

LE SPECIALITA' SPORTIVE Quali sono le specialità sportive propriamente dette e quali sono le specialità sportive genericamente intese? Crediamo che per specialità sportiva “propriamente detta" (FIGURA 1) si possa intendere ogni attività motoria, fisica e sportiva praticata, a livello dilettantistico o professionistico, almeno in ambito nazionale, la cui associazione o federazione che la rappresenta, alla quale gli atleti "agonisti" devono essere tesserati, sia riconosciuta dagli organismi sportivi territoriali, in Italia dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano-C.O.N.I.. La competizione deve essere regolata da norme tecniche e sanitarie, fatte rispettare da giudici sportivi che convalidino i risultati degli "eventi calendarizzati", fra i quali sia presente una manifestazione in cui si assegni il titolo di campione nazionale assoluto della specialità sportiva (ad esempio anelli nella ginnastica artistica, doppio maschile nel tennis).


panorama

IL CLIMA MOTIVAZIONALE IN EDUCAZIONE FISICA

LAURA BORTOLI Professore di "Sports individuali e di squadra adattati" c/o Facoltà di Scienze dell'Educazione Motoria, Università di Chieti Professore di "Teoria, tecnica e didattica dell'attività motoria in età evolutiva" c/o Facoltà di Medicina e Chirurgia, Scienze Motorie, Università di Padova. CLAUDIO ROBAZZA Professore di "Teoria e metodologia del movimento umano" e "Teoria e metodologia della ricerca in ambito motorio" c/o Facoltà di Medicina e Chirurgia, Scienze Motorie, Università di Padova.

SOMMARIO Gli aspetti motivazionali in educazione fisica rivestono particolare valore se si considera il ruolo fondamentale che stanno assumendo le attività motorie per la salute ed il benessere della persona. La Teoria dell'orientamento motivazionale (Achievement Goal Theory) ha trovato negli ultimi anni ampia diffusione, in quanto essa pone l'accento sull'interazione fra fattori individuali ed ambiente esterno, valorizzando in questo modo la possibilità di agire all'interno del contesto didattico. Atteggiamenti e comportamenti dell'insegnante sono determinanti nel favorire negli alunni la percezione di un clima motivazionale orientato sulla competenza o sulla prestazione, in relazione alle aspettative che vengono espresse, alle sollecitazioni, ai riconoscimenti, alle caratteristiche ed alle modalità di valutazione. La ricerca ha messo in luce una forte correlazione positiva tra percezione di un clima orientato sulla competenza ed aspetti motivazionali positivi quali soddisfazione, motivazione intrinseca, importanza attribuita alle attività effettuate, desiderio di impegnarsi e partecipare. Dalla teoria sono derivate importanti indicazioni didattiche per aiutare l'insegnante di educazione fisica a costruire un clima motivazionale che favorisca il coinvolgimento degli alunni sul compito. PAROLE CHIAVE: teoria dell'orientamento motivazionale, clima motivazionale, didattica, educazione fisica.

Incrementare la motivazione degli alunni è un problema che riguarda tutti gli insegnanti, compresi quelli di educazione fisica: anche la migliore programmazione può non avere successo se gli studenti non hanno voglia di affrontare le attività e di metterci impegno. L'educazione fisica ha un ruolo determinante nello sviluppo dei giovani e può rappresentare un elemento essenziale di salute pubblica. Affinché questo le venga riconosciuto effettivamente (e non solo in maniera formale) è importante continuare ad approfondire le

tematiche didattiche utili a migliorare la qualità dell'insegnamento. Con riferimento in particolare agli aspetti della motivazione, Papaioannou (1995a) ritiene che la ricerca nell'ambito didattico specifico possa contribuire a comprendere maggiormente come motivare gli studenti ad impegnarsi al massimo durante le lezioni e garantire che essi apprendano realmente il più possibile, partecipando con piacere alle lezioni. È così possibile favorire un atteggiamento positivo verso il movimento che induca gli alunni, anche una

volta concluso il ciclo di studi, a praticare attività motorie, applicando effettivamente quanto appreso a scuola. A volte gli insegnanti si formano delle teorie personali riguardo a ciò che motiva gli studenti a partecipare e ad apprendere, basandosi sulla propria esperienza e conformando a tali convinzioni la propria prassi didattica. Per comprendere ed influenzare positivamente le esperienze degli allievi in educazione fisica, è opportuno

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panorama

LE PIRAMIDI UMANE Nuove proposte per le attività motorie di gruppo

ARIO FEDERICI Docente di Teoria, Tecnica e Didattica dell’attività motoria per l’età evolutiva e adulta Facoltà di Scienze Motorie - Università di Urbino MANUELA VALENTINI Docente di Teoria, Tecnica e Didattica delle attività motorie di gruppo, ricreative e del tempo libero Facoltà di Scienze Motorie - Università di Urbino ROBERTA DARDANELLO Dottore in Scienze Motorie Assistente c/o Facoltà di Scienze Motorie - Università di Urbino

SOMMARIO Una piramide ginnica è una struttura composta da esseri umani: la sua costruzione successiva rappresenta un eccellente mezzo con il quale l'intero corpo è coinvolto e viene educato. Il costruire piramidi, il <<cheerleading>>, praticato fin dall'antichità, attualmente si è evoluto, aggiungendo elementi di danza e di ginnastica artistica, salti acrobatici e cadute spettacolari, con scopi sia competitivi, atletici che d'intrattenimento. Nell'esecuzione degli esercizi avviene una continua sollecitazione del sistema neuro-muscolare: i sistemi organici vengono stimolati e, perciò, sviluppati, con un conseguente miglioramento della destrezza, dell'equilibrio, della coordinazione dinamica generale ed intersegmentaria, della forza. PAROLE CHIAVE: piramidi umane, forza, equilibrio, coordinazione.

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L'esatta origine delle piramidi umane ed il nome delle stesse sono sconosciuti. Le prime piramidi umane vengono fatte risalire all'antico mondo egiziano (2000 a.C. circa). Successivamente i greci le usarono negli antichi giochi olimpici. I romani utilizzarono le piramidi umane per scopi militari: i soldati erano addestrati nell'uso delle piramidi al fine di scalare le mura delle città che stava attaccando. Nel VXI secolo, in Italia, si diffusero le competizioni nel costruire piramidi umane, simbolo di forza fisica. Le piramidi erano costituite da una fila di 30 uomini e ogni fila successiva ne diminuiva il numero e la grandezza, terminando in cima con un giovane atleta che compiva diversi esercizi acrobatici. Negli anni successivi le piramidi si diffusero in tutto il mondo fino ai giorni nostri: giochi spettacolari e festival annuali in Germania e in Slovacchia, esibizioni ginniche in America, acrobazie spettacolari nei circhi in Spagna, EFSS - Educazione Fisica e Sport nella Scuola

feste folcloristiche nell'Europa dell'est. Il cheerleading è considerato un vero e proprio sport, con organizzazioni nazionali e un corpo dirigente internazionale. Il processo di presentazione del costruire le piramidi deve includere l'obiettivo di migliorare le prestazioni fisiche, coinvolgendo anche l'aspetto emozionale e cooperativo. In particolare possiamo distinguere tre aree: l'area dei


bacheca

Summaries & Key words

SELF-EFFICACY MOTORIA E PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Aspetti psicopedagogici e metodologici Milena Morano - Italo Sannicandro In physical education, particularly in the evolutionary age, every performed experience through the body and through the movement and the process of testing and evaluation, contribute to the development of motor self-efficacy beliefs. Perceived self-efficacy is based on the process of self-evaluation and self-awareness, constant of every meaningful learning. So the relationship motor teaching-learning assumes an educational and formative function of the personality of the pupil: such relationship concerns the acquisition of motor skills and knowledge, but it also constitutes a meaningful opportunity of reflection on the performed process, on the intermediate stages and on the achieved partial results, in order to reach the formative goals. KEY WORDS: motor learning, self-efficacy, self-evaluation.

LE SPECIALITÀ, GLI ATTREZZI E LA TECNICA NELLO SPORT Claudio Scotton The article tries to clear up, from a general point of view, the meaning of common use words such as sports specialities, sports apparatus and technique. The author proposes original definitions for each word. KEY WORDS: sport specialities, sport apparatus, sport technique.

IL CLIMA MOTIVAZIONALE IN EDUCAZIONE FISICA Laura Bortoli - Claudio Robazza Motivational factors in physical education emerge as important considering physical and mental health benefits deriving from the adoption of an active standard of living. In the recent years, Achievement Goal

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Theory has received a lot of attention by researchers. In this model, indeed, the relationship between individual's dispositional goal orientation and classroom motivational climate is now considered. Teacher's attitudes and behaviours are decisive in promoting mastery or performance climate; teachers' goal are evident by how they transmit expectations, give cues and rewards, evaluate performance. Research has showed a strong relation between mastery involvement climate and positive aspects as satisfaction, intrinsic motivation, favourable attitudes toward physical education, and intention to join in and work hard. Important practical indications derive from the Achievement Goal Theory to help physical education teachers establish a motivational climate promoting a mastery involvement climate. KEY WORDS: achievement goal theory, motivational climate, didactics, physical education.

LE PIRAMIDI UMANE Nuove proposte per le attività motorie di gruppo Ario Federici - Manuela Valentini - Roberta Dardanello A gymnastic pyramid is a structure composed of human being: it represents an excellent mean as through the whole body is involved and educated. Building pyramids, the cheerleading, practiced since ancient time, it's been developed, with elements of dance and artistic gymnastics, acrobatic jumps and spectacular falls It's purposes are competitive, athletic and of entertainment. The neuron-muscular system is continuously solicitudes by execution of the exercises: the organic systems are stimulated and developed with a consequently dexterity, equilibrium, general dynamic, intersegmentaria coordination and strength improvement. KEY WORDS: human pyramids, strength, equilibrium, coordination.

Struttura recettiva convenzionata FIEFS. A tutti i tesserati dell’Associazione la Direzione de “il Quartuccio” praticherà una riduzione tariffaria rispetto ai costi ordinari.

EFSS - Educazione Fisica e Sport nella Scuola


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