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Intervista a "Battiture" -FIAT LUX XI

di Laura Colosi

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Undicesimo numero di Fiat Lux, undici domande a Silvia di Comite, giovane amministratrice della rinomata pagina Instagram di divulgazione letteraria “Battiture”. In linea con il format d’interviste lanciato ad agosto vi proponiamo questa volta un’intervista in modalità scritta.

1. Ciao Silvia, su Instagram gestisci una pagina di divulgazione letteraria dal nome “Battiture”, da dove nasce il progetto?

Ciao a tutti i lettori di Fiat Lux! Sono infinitamente grata per questo piccolo spazio che mi avete dedicato, quindi innanzitutto un ringraziamento a voi! Allora…in realtà la mia pagina nasce un po’ per caso e un po’ per esigenza. Infatti, ho sempre sentito il bisogno di crearmi uno spazio ‘mio’, nel quale ritrovare ogni volta ne avessi avuto bisogno tutte le poesie, lettere, frammenti di testo, frasi che in qualche modo parlassero di me, delle mie sensazioni ed emozioni. Quindi parlando del più e del meno con la mia amica, mi sono convinta ad aprire questa pagina. Nasce così il progetto Battiture

2. Da tempo ormai lavori nel mondo dei social, che idea ti sei fatta di questi? In che misura possono essere funzionali per mondo letterario?

Non vi nego che ho delle considerazioni molto contrastanti riguardo il mondo social, una sorta di odi et amo catulliano…se da una parte può essere un’efficiente fonte di cultura, divulgazione letteraria, in grado di abbracciare migliaia di persone, dalle più svariate età e nazionalità, dall’altra parte può essere dannoso in quanto, il più delle volte, rappresenta un mondo alternativo che è in pieno contrasto con quello reale, di tutti giorni. Il consiglio infatti che do a me stessa è di dosarne il più possibile l’accesso e l’interesse verso esso. Ma mi è impossibile negare, come ho già accennato, l’aiuto che i social danno al mondo letterario. Basti pensare a tutte le persone che sono riuscita a coinvolgere (cosa di cui sono grata ogni giorno) in questo mio piccolo mondo, tante persone che, grazie al ritorno delle poesie sul social, hanno ritrovato il loro amore verso esso, la loro passione perduta per la lettura e il mondo classico.

3. Uno dei tuoi format più apprezzati è “autopsia” in cui accompagni il lettore in un viaggio all’interno del libro attraverso estratti e citazioni. Come avviene la scelta di cosa mostrare di quell’opera?

In realtà non c’è una scelta così accurata come potrebbe sembrare. Ogni libro che mostro è semplicemente il frutto di una mia ricerca (mi piace pensare che in realtà sia il libro a cercare me e non viceversa!), di una mia lettura e di una mia particolare emozione. Potremmo sintetizzare il tutto così: se mi emoziona, lo condivido. E direi che questa mia politica è assolutamente apprezzata dai miei followers.

4. Sei una ragazza dalle mille risorse e oltre una pagina Instagram amministri anche un canale YouTube, un blog, uno shop e dipingi. Come riesci a trovare il tempo per dedicarti a tutto questo con dedizione e sempre nuova creatività?

In effetti non lo trovo! Per me è molto difficile stare dietro a tutte le mie idee, a me stessa in primis. La mia mente è un porto di idee e poche volte riesco a trovarle il giusto collocamento. Sicuramente una cosa che ho cura di fare è organizzarmi il più possibile, nel migliore dei modi, per rendere giustizia al mio flusso di pensieri e divulgare sempre di più!

5. Di recente hai scritto la tua prima prefazione per laraccolta di poesie “hai vent’anni”. Raccontaci un po’ com’èandata e cosa significa per te avere vent’anni.

Sarò ripetitiva ma non posso non ringraziare Gennaro, l’autore di "Hai vent’anni" per aver creduto in me e in questo progetto. Un progetto che ci accomuna così tanto. "Vent’anni" sei tu, è la tua storia. È la tua instabilità, la tua indecisione, le tue preoccupazioni, i tuoi sogni. "Vent’anni" è desiderio, è coscienza, rimpianto e malinconia. È anima e cuore, tristezza e inquietudine. "Vent’anni" è scoperta, un po’ di te stesso e un po’ del mondo, perché la forza di un albero risiede nelle sue radici e tu lo sai bene. Il tuo sangue te lo ricorda. È inchiostro indelebile...quel cielo, quel mare e quei tramonti che non riesci a dimenticare, che ti porti addosso, impressi dentro di te come un dolce flagello. Vent’anni è un promemoria che ti ricorda ciò che vale davvero, che non sei CFU, esami bocciati, o fallimenti. Vent’anni ti ricorda che tu sei fuoco da alimentare, poesia e vita, ambizione e struggimento. Vent’anni ti ricorda di respirare, che c’è tempo per fare tutto quello che hai sempre sognato di conquistare, che tu, proprio tu, ce la puoi fare.

6. Hai conseguito una laurea in Letterature, storia e archeologia delmondo antico presso l’Università di Trieste e ora ti appresti a iniziare lamagistrale, quale hai scelto? Che progetti hai per il futuro?

Verona mi ha chiamata a sé, sono davvero felice ed entusiasta di iniziare unnuovo percorso, sempre rimanendo nel campo della letteratura, la mia passionee spero, anche il mio futuro. Non aggiungo altro!

7. Cosa pensi ti abbia lasciato l’esperienza universitaria e in quale misurala ritieni differente da quella liceale?

L’esperienza universitaria mi ha regalato tanto, a partire dalle amicizie instaurate per finire con i nuovi interessi che ho scoperto dentro di me, nuovo metodo di studio che ho finalmente adottato, nuova autonomia; la nascita di una vera e propria analisi critica; ho lavorato molto su me stessa, sulle mie capacità, le mie predisposizioni, la mia costanza, la mia ansia. Certamente diversa da quella che è stata l’esperienza liceale, ma come giusto che sia, mi piace pensare che sia stata semplicemente un’evoluzione, assolutamente naturale, giustamente necessaria.

8. Nella tua bio ti definisci “la vostra consigliera di fiducia” e difatti lo sei non solo in campo letterario ma anche personale in quanto migliaia di fan si rivolgono a te per questioni di vario tipo, dai problemi sentimentali a quelli scolastici. Come vivi il rapporto con il tuo pubblico? Ritieni che ad oggi dirette e box di domande nelle storie siano un mezzo adeguato di comunicazione?

Mi piace molto confrontarmi con i miei followers, tramite stories o messaggi vocali, chiacchierare del più e del meno, dare consigli dalle tipologie più svariate, ridere insieme, commuoverci insieme, sfogarci insieme. Sono molto fiera della nostra piccola grande famiglia, della nostra sensibilità, del nostro essere così simili. È bellissimo svegliarsi la mattina sapendo che, qualsiasi cosa succeda, ci sono loro, lì per me ed io per loro, ad ogni ora, per ogni cosa, futile o serie. E mi insegnano sempre cose nuove, mi scrivono così tante cose belle che al solo pensiero esplodo in lacrime. Sono così fiera di loro, di noi.

9. Ad esempio una delle questioni che tratti spesso con i tuoi fan è quella dell’amore a distanza, fatto che ti tocca in prima persona. In Battiture è evidente che ti esponi mettendoci, come si suol dire, la faccia, quale pensi sia dunque il giusto limite che separi pubblico e privato?

Il mio espormi è sempre limitato a poche stories, pochi argomenti che davvero mi toccano, quali l’educazione alla solidarietà, all’empatia, alla gentilezza, alla lotta contro l’omofobia, al sessismo e ad ogni tipo di discriminazione. Sono una ragazza timida, molto riservata e tengo molto al mio mondo privato, che non ho mai portato online. Quello che faccio solitamente è cogliere l’occasione, tramite una mia piccola esperienza personale (di cui non racconto mai i dettagli), per dare un insegnamento e disquisire su un argomento più grande, dalle sfaccettature più nobili. Mi mostro molto poco, e francamente mi piace così. Preferisco che ciò che pubblico, ciò che dico o scrivo, sia preso nella sua purezza, senza un volto di riferimento che ovviamente potrebbe suscitare pregiudizi, antipatie o simpatie.

10. L’11 numero di Fiat Lux è incentrato sul cibo nei suoi molteplici aspetti culturali e sociali. Tu che rapporto hai con il cibo? E sempre per rimanere in tema, se potessi con quale personaggio famoso o non sceglieresti di andare a cena?

Il cibo è la mia felicità. Finalmente posso dirlo. Dopo anni passati a temerlo, quasi odiarlo, oggi posso urlare che il cibo è il mio migliore amico, che mi dà la forza e l’energia per essere al mondo. Amo mangiare, da golosa ragazza del sud, tutto ciò che prepara mia nonna. Pasta, legumi, mozzarelle, focacce, pizza… Se potessi cenare con qualcuno, sicuramente dividerei il mio piatto di spaghetti con Jane Austen.

11. Chiudo e ti saluto con questa domanda diretta econcisa. Cosa rappresenta per te la poesia?

La poesia per me rappresenta un inno alle emozioni, un tributo all’amore, alla sensibilità con la quale si osserva il mondo. Sono le sensazioni elevate al massimo, un colpo al cuore, la necessità della scrittura, la penna che trema, bisognosa di quella parola, di quella riga. Esplosione del caos interiore, necessità, paura di vivere, bisogno incontrollabile di amare, di parlare al mondo, di gridare al cielo, silenziosamente, nell’angolo della propria camera, con un filo di luce a riscaldarti il volto. Poesia è tutto ciò che di bello esiste al mondo. Ciò di cui tutti avremmo bisogno.

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