LA CATASTROFE DEL VAJONT Carlo Alberto Valentini - Marco Tonetti
Dal punto di vista tecnico la diga per il progetto del Grande Vajont è stata sicuramente un successo. Era, infatti, all’epoca lo sbarramento più grande del mondo e, pur costruita in pochissimo tempo, è stata progettata in modo praticamente perfetto. Infatti, guardando solo all’aspetto tecnico della tragedia, essa ha resistito ad un urto, dovuto alla frana che cadde all’interno del bacino del Vajont, che è stato calcolato come due volte superiore a quello provocato dall’esplosione della bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki. L’unico grave, fondamentale, errore (o più precisamente colpa) fatto dagli ingegneri del progetto Vajont è stato di trascurare le condizioni delle pareti rocciose tra le quali sorgeva il bacino idrico e i segnali dati dal monte. Dal punto di vista della tragedia umana si può dire che quella del Vajont è stata invece una vera e propria catastrofe annunciata, che ha portato immane morte e distruzione nei paesi antistanti alla costruzione.
Il progetto della diga Tutto ha inizio nel 1940, anno in cui viene presentato il primo progetto della diga da parte dell’ingegner Carlo Semenza, uno dei maggiori esperti di dighe a doppio arco del mondo, che già nel 1928 aveva abbozzato l’idea della La diga a doppio arco è una particolare creazione di un bacino artificiale nella tipologia di sbarramento che è zona del Vajont. caratterizzato da una doppia curvatura Il primo progetto concreto di diga della sua struttura, sia in senso nella valle del Vajont risale quindi al verticale sia in senso orizzontale. Carlo Semenza 1940 e consisteva nel creare un Questa sua particolare forma fa in modo che la spinta dovuta all’acqua sia serbatoio di raccolta e compensazione della rete dissipata ai lati della diga, in altre d’acqua comprendente il Piave e i suoi affluenti Boite, parole sui versanti delle montagne che Gallina, Maè e Vajont. Lo scopo di questo bacino idrico la circondano e sui quali è era quello di garantire riserve e alimentazione d’acqua “appoggiata”. alle centrali idroelettriche per potenziare il consumo di Per questo motivo una condizione che va sicuramente verificata prima della energia della pianura. Il progetto fu fortemente voluto dalla S.A.D.E. (Società costruzione della diga è la condizione del terreno sulle pareti delle montagne Adriatica Di Elettricità, fondata nel 1905 a Venezia dal che deve essere molto stabile. conte Giuseppe Volpi di Misurata, divenuto poi ministro Un’altra particolarità che riguarda la delle Finanze nel governo fascista) che voleva in questo forma delle dighe ad arco doppio è modo portare energia a una buona parte del Triveneto e quella di avere uno spessore alla base soprattutto al porto industriale di Marghera della cui e alla sommità molto differente. Questo è dovuto alla distribuzione realizzazione la Società era stata promotrice. Il progetto però non viene approvato perché l’Italia sta della pressione che grava sulla diga. convogliando tutte le sue risorse nell’entrata in guerra a fianco di Hitler. Nel 1943 ci sarà tuttavia parere favorevole del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, nonostante la seduta non ci sia il numero legale.
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