Terenzi

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L’Associazione Genitori de “La Nostra Famiglia” che riunisce le famiglie dei soggetti utenti che frequentano i presidi di riabilitazione dell’ente gestore, nasce in ragione del principio della partecipazione con una doppia funzione; -

una funzione di mutuo aiuto e di scambio di esperienze fra le famiglie, di formazione sulle tematiche dell’integrazione sociale, dell’integrazione e dell’inserimento sociale dei soggetti disabili, di stimolo e di proposta nei confronti delle Istituzioni nel lungo percorso di consolidamento di una rete di servizi caratterizzati dall’accessibilità, della continuità assistenziale e dall’integrazione;

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una funzione di collaborazione, di sostegno e di interazione attiva con l’Ente gestore dei servizi di riabilitazione.

La missione dell’Associazione, le capacità e le competenze professionali degli operatori, l’approccio pro-attivo e partecipativo delle famiglie dei soggetti utenti hanno contribuito a creare nei Presidi di Riabilitazione dell’Associazione “La Nostra Famiglia”: -

un luogo di accoglienza in particolare verso coloro che hanno sperimentato e sperimentano quotidianamente la fragilità e l’ostilità della vita; accoglienza che per molti è diventato il primo passo della speranza;

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un luogo dove si è cercato di curare e di riabilitare finalizzando gli interventi alla qualità della vita del bambino ed alla sua integrazione sociale;

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un luogo in definitiva dove si sono create relazioni significative attraverso il riconoscimento dell’altro nella sua dignità di persona;

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un luogo dove si è cercato di prendersi cura attraverso un atteggiamento di ascolto, di accoglienza e di disponibilità.

CURARE E PRENDERSI CURA La vicinanza, l’interazione e l’interlocuzione con i genitori e la famiglie degli utenti, la loro condizione oggettiva, hanno corroborato decisamente la “missione” dell’Ente ed hanno consentito di aver sempre chiara l’inscindibilità fra il prendersi cura ed il curare e riabilitare. La speranza di guarire con la cura e con la riabilitazione o almeno di migliorare la propria qualità della vita per quanto possibile; ma anche la speranza di poter fare affidamento su una relazione personale di riconoscimento, di accoglienza e di ascolto incondizionato, che si genera con il prendersi cura. Mutano i tempi, mutano le circostanza, è mutato il quadro sociale ed i bisogni nella comunità, si sono trasformate le stesse strutture sanitarie e socio-sanitarie e le modalità di intervento ma una cosa resta chiara e penso percepita da tutti noi, come umanamente vera: l’inscindibilità, nei servizi alla persona, fra il prendersi cura ed il curare riabilitare.


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