AbiteRete i borghi. Montefusco villaggio universitario.

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della Repubblica Partenopea e col ritorno dei Borbone a Napoli. La successiva ascesa di Napoleone Bonaparte al trono di Francia, la sua vittoria ad Austerliz e i suoi interessi in Italia arrecarono sconvolgimenti anche nel Regno di Napoli, per cui Ferdinando IV, nel 1806, si rifugiò a Palermo e Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, divenne re di Napoli.

A metà del XVII secolo il Principato d’Ultra, come il Regno di Napoli, fu coinvolto nel moti Masanielliani, che furono in breve tempo contenuti dagli Spagnoli e i Baroni, e poco dopo colpito da un gravissimo contagio di peste che provocò migliaia di vittime. Nel 1688, inoltre, un forte terremoto con epicentro a Benevento, portò morte e distruzione nella provincia. A partire dal 1684 Montefusco divenne soggetta alla signoria del Pio Monte della Misericordia di Napoli, un’istituzione benefica. A causa dell’antica disposizione vicereale, riconfermata dai sovrani borbonici, secondo cui una capitale di provincia non poteva esser soggetta al giogo feudale, Montefusco si ritrovò nuovamente a lottare per conservare la sua posizione di capoluogo, stavolta contro Ariano, città regia libera dal dominio feudale. Il successo, determinato nuovamente dalla centralità di Montefusco nel territorio provinciale e dalla storica fedeltà della cittadina alla casa regnante, si concretizzò nel 1795 con un Dispaccio del Ministero degli Affari Ecclesiastici, che disponeva che il feudo e la Baronia di Montefusco passassero al patrimonio regio. Il Settecento si concluse con la breve stagione

L’8 agosto del 1806 Giuseppe Bonaparte divise il regno di Napoli in 13 province con capoluoghi: Aquila, Avellino, Bari, Chieti, Cosenza, Catanzaro, Foggia, Lecce, Napoli, Potenza, Salerno, S.Maria Capua Vetere e Teramo. Montefusco era dunque stata privata del ruolo di capitale a favore di Avellino. Le cause vanno ricercate da un lato nelle difficoltà climatiche e nell’inaccessibilità, dall’altro nell’insistenza dell’intendente Giacomo Mazas che, insofferente alle disfunzioni riscontrate presso il tribunale di Montefusco, si battè per il trasferimento dell’Intendenza da Montefusco ad Avellino. Alla nuova provincia restò il nome di Principato Ultra ma fu divisa in tre distretti affidati a tre sottintendenti che risiedevano ad Avellino, Ariano e Montefusco. 79


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