n.22 - 2009 de "Il Mondo del Ciclismo"

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PROFESSIONISTI 92° Giro d’Italia, dopo Monte Petrano e Block House resta solo il Vesuvio

il Mondo del Ciclismo n.22

di Massimo Rodi

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DUE INDIZI fanno una prova. Quella che Menchov è il favorito nella corsa alla vittoria finale del Giro. Le due occasioni perse, prima da Di Luca nella tappa di Bologna, poi da Basso il giorno dopo in quella di Faenza, danno al russo l’opportunità di affrontare la tappa monstre di Monte Petrano con la maglia rosa sulle spalle usando la tattica che più predilige: giocare in difesa e di rimessa, lasciando ai due italiani, e a Leipheimer, il compito di fare la corsa. Un risparmio di energie da spendere il giorno dopo sul Block House, se gli altri avranno ancora forza e lucidità per continuare la lotta. Insomma, all’indomani della seconda settimana di gara, la possibilità che Menchov possa portare la maglia rosa fino a Roma è forte. Una previsione che si fonda sull’autorità con la quale il russo ha vinto la crono delle Cinque Terre e sulla gestione delle due gare sunnominate. Il confronto tra LPR e Luquigas ha avuto come risultato ultimo quello di sfiancare entrambe le squadre, tutto a vantaggio della Rabobank che ha portato il suo leader a spendere davvero il minimo indispensabile come energie fisiche e mentali. Una volta stabilite le posizioni vincendo la crono di Riomaggiore, Menchov non ha fatto altro che muoversi di rimessa, giocando sulla possibilità che i suoi avversari, tra errori e tatticismi, potessero in qualche modo spianargli la strada. Quello che è successo ne è stato lo specchio fedele. Sulla tappa che si chiudeva a Bologna, sul colle di San Luca - dove lo scorso anno aveva maturato la vittoria nel Giro dell’Emilia - Danilo puntava quasi tutte le sue canches per annullare, o quasi, lo svantag-

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A quattro giorni dal verdetto di Roma Una sfida ancora aperta sul vulcano potrebbe dare alla cronometro finale il compito di decidere del vincitore tra Menchov, Leipheimer, Basso e Di Luca

DENIS MENCHOV (FOTO SIROTTI)

gio di 34” che lo separava da Menchov. Ma soprattutto voleva dare dimostrazione che la corsa poteva tornare saldamente nelle sua mani, perché superato l’ostacolo per lui più arcigno - la prova contro il tempo - quello che l’attendeva non era certo un percorso nemico e nella crono di Roma, anche questa potenzialmente un ostacolo, poteva dire la sua visto che il morale della

maglia rosa aiuta anche nelle situazioni più contrarie. La beffa è stata che per racimolare la miseria di 3” (peraltro solo su Basso e Leipheimer) la sua squadra si è dannata l’anima, ottendendo il risultato minimo con il massimo sforzo. Nell’inseguimento ai quattordici battistrada - una fuga partita dopo appena dodici chilometri, senza nessun uomo di classifica, situazio-

ne tattica ideale per la maglia rosa Menchov - le altre squadre lo hanno lasciato solo, scoprendosi, volenti o nolenti, tutti alleati di Menchov. Atteggiamento cinico, ma comprensibile. Riportare sotto Di Luca significava regalargli una vittoria in carrozza e preziosi secondi di abbuono, lui che con le due tappe vinte e col minuto già guadagnato, aveva messo solide fondamenta alla sua classifica. La tapp di Bologna, una volta sfuggitagli di mano, non poteva pretendere che gliela consegnassero gli altri. Però, l’eccesso di tatticismo alla fine non paga e spesso si rende pan per focaccia. L’attacco di Basso sul Casale ha trovato sponda solo in Garzelli, perché dopo il massacro del giorno precedente, Di Luca si è trovato con pochi fedeli al fianco e comunque per lui è valso lo stesso ragionamento che il giorno prima aveva messo la mordacchia al varesino e agli altri antagonisti. Con la maglia rosa che, ovviamente, ha avuto tutto il vantaggio di poter stare alla finestra. Il forcing di Basso ha dato frutti fino in cima al Trebbio, quando lui e Garzelli - mentre in testa in restavano solo Pauwels e Bertagnolli - con alcuni dei fuggitivi della prima ora, passavano con 2’16” di ritardo, dando a Di Luca, Menchov e Sastre (passati a 3’23”) un 1’07”. Ma mentre l’ammiraglia Cervelo dava lo stop a Pauwels - ai meno

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