Le grotte e il carsismo in puglia

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sacrali e che quindi non contengono oggetti utili per poter datare, anche solo sulla base degli stili e del gusto della ceramica, l’uso dei corridoi medesimi. I vari momenti di frequentazione possono essere definiti con una certa approssimazione sulla base delle analogie stilistiche e formali delle pitture con altri complessi pittorici databili, ma soprattutto prendendo come riferimento i motivi decorativi della ceramica. Questo procedimento comparativo ha permesso a P. Graziosi di ipotizzare che forse già in epoca preneolitica l’uomo sia disceso nel percorso sotterraneo (arcieri ed animali in ocra rossa) e che soprattutto alla fase neolitica nota come “Serra d’Alto” risalga la presenza umana nel santuario sotterraneo, vista la frequenza di motivi a spirale o a meandro che accomuna il repertorio pittorico rupestre con quello vascolare. Al passaggio Eneolitico-età del Bronzo la grotta viene utilizzata come luogo di sepoltura e sembra aver perduto quella valenza sacrale molto complessa indicata dalla sua struttura sotterranea di un percorso organizzato, accompagnato da una simbologia che pare collegarsi ai valori

Grotta dei Cervi di Porto Badisco - Otranto (Le) - foto da “Le pitture preistoriche della grotta di Porto Badisco” di Paolo Graziosi, ed. Origines

GROTTE E CARSISMO IN PUGLIA CAP.III STORIA ED ARCHEOLOGIA

ancora in ambito paleolitico, si sviluppa nell’Europa mediterranea soprattutto nel Mesolitico. All’interno dobbiamo distinguere tra le figure umane e animali immediatamente riconoscibili (arcieri, cervi/stambecchi, cani) dal ricco repertorio di segni geometrici e soprattutto lineari (spirali, meandri, figure labirintiche, figure a S, a Phi, a croce, figure a stella…), i quali costituiscono la maggior parte delle immagini e quindi configurano uno stile pittorico molto specifico. La presenza dell’Uomo in alcune cavità del complesso carsico, soprattutto nella cavità D, risale ad un lungo periodo che si estende dalla fine del Paleolitico superiore (Epigravettiano), attraverso il Neolitico sino alla fine dell’età del Rame, come attestano i manufatti d’uso e tutte le altre documentazioni relative alle attività quotidiane, vale a dire lungo un arco cronologico che va da circa 10-12 mila anni fa sino al III millennio a.C. Il problema principale è datare la presenza umana nei corridoi sotterranei, che sono messi in relazione ad attività non utilitaristiche ma

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