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SUPERANO LA PROVA I BRAND SOLIDI E AFFIDABILI

In un momento di mercato interlocutorio, in cui i negozi multimarca faticano a raggiungere la redditività, anche le showroom registrano cali di tensione nel business, tra ritardi nell’acquisizione degli ordini, una ridotta voglia di rischiare a tutti i livelli e una scarsa apertura alle novità da parte dei buyer. Nell’incertezza generale emergono però dei leader: marchi con una reputazione consolidata, anche in termini di sell out, un prodotto dall’alto valore intrinseco, un servizio ineccepibile e un prezzo giustificato. Niente voli pindarici, è il momento della concretezza.

di ELISABETTA FABBRI e ANGELA TOVAZZI

Antonio Longo

MARCONA3

Antonio Longo, sales director della showroom milanese Marcona3 (passata nel 2024 sotto il controllo del gruppo Novastone) parla di una stagione in cui si sono rotti gli equilibri: «In un contesto di mercato difficile e sfidante, contrassegnato da un calo della domanda, i clienti wholesale sono tornati al prodotto. Questo perché i rialzi, spesso ingiustificati, dei prezzi da parte delle griffe li hanno allontanati dal marchio altisonante, a favore di collezioni dove sono garantiti alta qualità e un cartellino corretto». Anche se la campagna vendite della donna per la SS26 non è ancora finita, come informa Longo, è già possibile avere un’idea dei brand capaci di bucare lo schermo: The New Arrivals, lanciato nel 2020 da İlkyaz Özel conferma il suo andamento in crescita, con una distribuzione di alto livello soprattutto negli Usa. Ma all’orizzonte si stanno profilando nuovi attori, con le carte giuste per affermarsi in una congiuntura come l’attuale. Longo fa il nome di Raxxy, «un marchio disegnato da un campione di matematica, che ha portato il suo talento in piumini ad alto tasso creativo, di grandissima qualità, con un prezzo corretto. Un prodotto di lusso, sì, ma fatto bene e con un prezzo giustificato». Una menzione speciale va a Ivana Batakovic designer di Belgrado naturalizzata milanese, che ha saputo interpretare in modo femminile il tailoring con nuovi tagli e volumi. «I tessuti, come testimoniato dall’etichetta interna dei capi, sono di Loro Piana - sottolinea Longo -. Un valore aggiunto, insieme all’innovazione creativa, apprezzato da retailer di primo piano come Antonia Vinicio e DiVincenzo».

Riccardo Grassi

RG SHOWROOM

«Da noi la campagna vendite, durata una ventina di giorni, è già finita. Abbiamo registrato tanti ordini ma sono mancate le quantità. Più che di prudenza adesso si deve parlare di paura. Ormai i negozi vendono a saldo tutto l’anno, tra sconti ufficiali e non, a scapito dei margini. Se da un lato i buyer comprano poco, dall’altro i brand non vogliono fare magazzino. Il meccanismo si è inceppato a tutti i livelli, come dimostra anche il recente caso Loro Piana. I soldi ci sono, ma il problema è il consumatore finale, che non ha più voglia di comprare: sta perdendo fiducia, tra prezzi alle stelle e produzioni nel rispetto della legalità finte. Tuttavia voglio essere ottimista, forte anche della reputazione che abbiamo come showroom, della selezione che facciamo e dei target diversificati a cui ci riferiamo, nel mondo dell’high contemporary. Con la SS26 abbiamo venduto bene abiti, ma anche pantaloni e camicie. Tra i brand dinamici cito Giuseppe Di Morabito, Maison Jejia, Farm Rio e The Andamane: hanno tutti una forte identità, una buona vestibilità e prezzi corretti rispetto alla qualità».

Francesco Casile

CASILE&CASILE FASHION GROUP

Con 216 clienti in Italia (Lombardia, Piemonte, Liguria e Sardegna) e 184 all’estero (soprattutto in Russia, Corea ed Emirati), Francesco Casile ha il polso di come sta andando il trade in un mercato che non regala niente. «Il momento non è facile e lo dimostra il fatto che rileviamo un certo ritardo nell’acquisizione ordini per la SS2026». Motivo? «I buyer tendono a spostare più in là gli acquisti, perché preferiscono vedere come vanno i saldi. Non vogliono sbilanciarsi troppo», spiega l’imprenditore, che gestisce la showroom milanese di via Tortona con la figlia Alessia. Tra i marchi in portafoglio spiccano Kangra, Missoni Accessori Ten Ways To Be (Gruppo Pango) e, ultimo arrivato, Distretto 12 «Nonostante questo spostamento in avanti - aggiunge - tutti i wholesaler che hanno già fatto gli ordini hanno mantenuto i budget o addirittura li hanno aumentati». Non si tratta di un paradosso, come tiene a precisare Casile, ma piuttosto il frutto di scelte oculate, «che vanno a premiare le realtà più serie, quelle che consegnano nei tempi giusti e, in particolare, che offrono un ottimo servizio». Detto in altre parole, «il cambio merce». Entrando nello specifico degli ordini già partiti, si possono già notare trend importanti. «Richiestissimi gli abiti - informa l’imprenditore -. Quando mandiamo un lookbook con una collezione di abiti, tutti vengono a vederla». E poi le polo riviste con nuovi dettagli: «Basta bottoni, arrivano le zip». «Abbiamo venduto bene la maglieria di qualità in cashmere e seta di Kangra - conclude Casile -. Pezzi essenziali, raffinati e soprattutto che vanno bene per ogni stagione».

Niccolò Piubello

SEPT SHOWROOM

«È un momento storico difficile per la moda. Abbiamo una trentina di marchi in assortimento e non possiamo generalizzare, ma uno dei mondi che sta funzionando meglio è il performancelifestyle. Il mercato sta un po’ cambiando: le persone investono nelle proposte per lo svago e lo sport, a scapito della moda. Si tratta comunque di consumi nel bello, ma nell’ambito di un progetto legato al tempo libero. La sensazione è che la campagna vendite si stia dilatando. Molti stanno aspettando di vedere come chiude la stagione dei saldi, prima di decidere di investire nella SS26. Sembra che ci sia poca voglia di investire e di rischiare, oltre a una scarsa apertura alle novità. Molto dipenderà dalle zone e dai clienti, ma siamo sicuri di un miglioramento nei nostri risultati. Va considerato inoltre che l’estate è una stagione di passaggio, mentre nell’invernale si lavora in modo più sereno, perché i consumatori in genere hanno più voglia di cambiare il guardaroba. Per la prossima stagione calda vedo positivamente anche le proposte denim dei brand che trattiamo».

GIGLIOLA MAULE

GRUPPO ZAPPIERI

«Con le vendite per la PE26 abbiamo iniziato da poche settimane, anche perché alcune collezioni sono uscite in ritardo, dopo un periodo di pre-collezioni che non hanno particolarmente entusiasmato. La situazione è altalenante, diversa da marchio a marchio, ma notiamo che sono favoriti quelli consolidati, che hanno conquistato una propria posizione nei negozi grazie ai sell out buoni Si tratta di brand seri, in termini di vendite al di fuori dei canali tradizionali, non sottoposte a scontistiche penalizzanti, come succede per alcuni venduti con l’e-commerce. Sono marchi con i quali i negozianti si sentono protetti: D. Exterior, per esempio, ha fatto la scelta di non essere mai distribuito online ed è stato molto premiato. Inoltre le collezioni presentano un rapporto qualità/ prezzo corretto nel premium, mentre soffre la fascia molto alta. Noi siamo sostenuti dalla nostra strategia di lungo periodo per i marchi in portafoglio, non “mordi e fuggi”. Per questo sono positiva sulla campagna vendite, la cui chiusura è prevista a metà ottobre. Beneficiamo anche del fatto che il 50% del fatturato è legato ai mercati esteri, incluse aree non scontate come Ucraina, Russia e Medio Oriente. Preoccupa invece l’Italia: diversi multimarca sono in affanno. Chi ha puntato molto sulle vendite online ha giocato una partita rischiosa e si trova bloccato. Cosa andrà per la maggiore la prossima estate? Nulla di basico, solo proposte speciali, made in Italy e in fibre naturali. La domanda sembra particolarmente orientata agli abiti, tra cui quelli di Sara Roka Interdee e Paperlace

WIVIAN BODINI

WIVIAN’S FACTORY

Il sell out dei negozi multimarca resta deludente e continua a impattare sugli acquisti nelle showroom per la prossima stagione: anche Wivian Bodini, titolare della showroom milanese Wivian’s Factory, non può che registrare il momento critico del wholesale: «Siamo in leggero ritardo con l’acquisizione ordini per la SS26, anche se prevediamo di recuperare nelle prossime settimane - spiega -. I clienti stanno soffrendo, sono molto cauti e oculati nelle scelte, preferendo puntare sui marchi che danno maggiore garanzia e sicurezza, come K-Way The North Face, Timberland e Tommy Hilfiger Difficile che in ambito sportswear introducano qualcosa di nuovo, se questo non offre davvero un valore aggiunto». Sul fronte delle proposte fashion, la crisi della domanda si fa sentire di più: «Ci sono collezioni bellissime, come quella di Alessia Santi, che pur andando bene meriterebbero crescite più sostanziose. Purtroppo anche i saldi ormai non riescono a salvare il business dei negozi, che giocoforza si sbilanciano molto meno rispetto al passato». Wivian’s Factory ha però deciso di giocare in attacco, nonostante il momento down del mercato: da un lato sono stati introdotti marchi come Reebok, Palm Angels e Umbro, dall’altro è stata progressivamente ampliata la sfera di competenza a tutto il Nord Italia e alla Sardegna. «Ci stiamo muovendo in anticipo - conclude Bodini - in vista dei prossimi 10 anni. Non tanto sul fronte dell’offerta, quanto su quello del servizio. Credo che lì si giocherà la vera partita. E la tecnologia potrà dare una mano».

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