to”. L’unione dell’azzurro del cielo con il verde del paesaggio al momento del passaggio dell’auto la ritroviamo anche nella tela (cm. 50,2x64,5) conservata alla Tate Gallery di Londra, dal titolo Velocità astratta - l’auto è passata. Infine, la tematica della Velocità astratta trova la sua realizzazione anche con altre tecniche: diventa il soggetto dei “complessi plastici” e della scultura filiforme nello spazio, si allarga al progetto architettonico, viene applicata all’arredamento nello straordinario paravento di Casa Balla e fa il giro del mondo attraverso l’arte postale. L’opera viene esposta alla VIII Quadriennale di Roma dal dicembre del 1959 nella sala dedicata a Giacomo Balla con la presentazione di Ennio
Giacomo Balla, Velocità astratta, 1914
Giacomo Balla, Sorriso alla luce (Ritratto della signora Pisani, La signora Pisani al balcone), 1901
Francia: “Proprio nel 1912 durante il soggiorno a Düsseldorf che Balla dopo aver attizzato i fuochi e le fiamme dei suoi amici futuristi, mette a punto le due componenti del suo futurismo; l’una che può considerarsi come la conclusione degli studi divisionistici ... l’altra che può essere considerata come la provvisoria interpretazione pittorica della teoria della velocità e cioè il movimento inteso come dislocazione fisica dell’oggetto e somma di successivi stadi (e non quindi dinamismo plastico nel senso boccioniano). Nel tentativo di ridurre a sintesi le successive dislocazioni […] Balla riesce ad estrarre dalla cinematica di timbro fisico e positivista la cosiddetta linea di velocità astratta, una linea promossa ad emblema e a simbolo nelle zone araldiche delle campiture cromatiche” (pp. 193-195). In catalogo l’opera appare insieme ad alcuni importanti quadri realizzati da Balla a inizio secolo (Germogli primaverili al n. 1, La signora Pisani con il dottor Pisani si alternano a Villa Borghese e due ritratti della moglie Elisa) e subito dopo la Velocità astratta n. 4: chiudono la sala dedicata a Balla i grandi quadri dalle tematiche dell’intervento in guerra insieme ai capolavori dell’Arte Idealismo degli anni Venti. Nel 1963 viene scelta da Enrico Crispolti per la prima mostra che la Galleria Civica di Torino dedica al pittore (n. 92); infine ancora proveniente da Casa Balla, Maurizio Fagiolo la espone nella seconda mostra che Gaspero Del Corso dedica a Balla nel 1968 (Balla: luce e movimento, n. 43): “Riappare dopo trent’anni una delle più importanti opere sul motivo della Linea della velocità astratta. Nel capitolo 13 del volume [in preparazione nda] sono una settantina le opere di questo soggetto catalogate, eseguite tra il 1913 e il 1914 dalle tecniche più svariate” (Fagiolo 2001).