Valdagnesi in guerra

Page 42

Sud-Ovest di von Vietinghoff per interrompere i collegamenti con le truppe di prima linea e aumentarne lo sbandamento. Se ciò non avvenne lo si dovette al fatto che da più di un mese erano in atto trattative segrete tra personalità tedesche operanti in Italia e uomini dei servizi segreti alleati per concordare la resa delle truppe tedesche sul fronte italiano (operazione «Sunrise»). I contatti con Allen Dulles, responsabile dell’Office of Strategic Service in Svizzera, erano tenuti personalmente dal capo delle SS in Italia gen. Karl Wolff, appoggiato dal ministro plenipotenziario Rudolph Rahn. Agli inizi di aprile Wolff era andato a Recoaro per informare apertamente il generale von Vietinghoff delle trattative in corso e per convincerlo alla resa, ma questi rifiutò di deporre le armi perché temeva la vendetta di Hitler e perché non voleva «pugnalare alla schiena» le armate che ancora combattevano sul fronte occidentale e su quello orientale. Wolff tornò altre volte a Recoaro, l’ultima il 13 aprile, senza però mai riuscire a convincere von Vietinghoff. Visto che da Recoaro non arrivava nessun segnale di resa, il 19 aprile gli angloamericani dichiararono chiusa l’operazione «Sunrise» e il giorno dopo diciotto bombardieri B25 sganciarono sul comando di von Vietinghoff alle Fonti Centrali 135 bombe. Morirono 20 civili italiani e un numero imprecisato di soldati e ufficiali tedeschi. Di fronte a questo pesantissimo avvertimento Wolff e Rahn si precipitarono a Recoaro per salvare il salvabile. In una drammatica riunione durata tutta la domenica del 22 aprile, i due riuscirono alla fine a convincere Vietinghoff a inviare i suoi plenipotenziari presso il quartier generale alleato di Caserta per firmare la resa. I plenipotenziari partirono da Recoaro nella notte tra il 22 e il 23 aprile. Contemporaneamente gli eventi subivano una forte accelerazione. Quella notte stessa, infatti, la 10^ e la 14^ armata tedesche, dopo essere state decimate dagli attacchi alleati, cominciarono ad attraversare il Po incalzate dalla 5^ armata americana e dall’8^ armata inglese. La ritirata tedesca si stava trasformando in rotta e c’era il pericolo reale che lo stesso comando Sud-Ovest venisse fatto prigioniero prima che a Caserta fosse firmata la resa. Martedì 24 aprile, perciò, Vietinghoff diede l’ordine di abbandonare Recoaro e di arretrare il comando a Bolzano. L’operazione iniziò nella notte tra il 24 e il 25 e proseguì per tutto il giorno lungo la direttrice passo Xon, Valli del Pasubio e passo Pian delle Fugazze. I soldati della Luftwaffe del presidio di Valdagno lasciarono la città nella giornata di mercoledì 25 e seguirono von Vietinghoff sulla strada verso Bolzano senza distruggere gli stabilimenti Marzotto, peraltro già molto danneggiati dai bombardamenti alleati delle settimane precedenti. Gli alti comandi tedeschi in Italia, infatti, non dettero attuazione all’ordine di Hitler che imponeva di fare terra bruciata nei territori occupati. In questo modo essi, nel dopoguerra, poterono presentarsi come coloro che avevano «salvato» il sistema produttivo dell’Italia settentrionale. Giovedì 26 aprile I partigiani di Recoaro e di Valdagno furono presi in contropiede da queste improvvise partenze e per tutto il 25 non si mossero. Lo fecero il giorno dopo agendo ciascun battaglione, distaccamento e pattuglia in modo del tutto autonomo per quanto riguardava i tempi, i metodi e gli obiettivi. Non si hanno prove di una direzione unitaria delle azioni partigiane da parte dei comandi delle rispettive brigate. Il battaglione Romeo, comandato da Pietro Benetti, «Pompeo», scese a Recoaro il 26 mattina senza incontrare alcuna resistenza. La liberazione di Valdagno cominciò nel pomeriggio, con l’azione di alcuni distaccamenti del battaglione Leo che, inseguendo un piccolo gruppo di soldati tedeschi, «si trovarono ad occupare il paese di Novale». Di lì la pattuglia di Luigi Faccin, «Negro», proseguì «verso il Maglio di Sopra impadronendosi

42


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.