Cento anni Fabbri

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A Bologna,la vendita dei liquori andava crescendo:alla fine dell’800 c’era Carlo Cillario che aveva una fabbrica di liquori e sciroppi con rivendita in via Mercato di Mezzo 21/A (oggi via Rizzoli), c’era il bar D’Azeglio, dove si vendevano i prodotti della distilleria a vapore Protti e Menini, che poi dal 1902 cambiò gestione e si specializzò nel caffè. In via Ugo Bassi 29 c’era la distilleria Marco Greco; ma soprattutto c’era l’azienda di produzione di liquori Buton del francese Jean Boutonne, fondata nel 1820, che poi passò ai Rovinazzi e quindi ai Sassoli de Bianchi. Due anni dopo l’avvio da parte di Gennaro Fabbri dell’attività di distilleria a Portomaggiore, a Bologna, nella zona Cirenaica, nacque la ditta A. Gazzoni & C. Arturo Gazzoni (1868-1951), fu un precursore del marketing e della pubblicità: incaricò Trilussa di scrivere i versi della pubblicità della Pasticca del Re Sole, poi Carlo Zangarini di comporre la famosa filastrocca dell’Idrolitina. Pioniere della comunicazione fu anche Gennaro Fabbri: i tre liquori lanciati nel primo lustro di attività ebbero successo non solo per la qualità, ma anche per le denominazioni inventate da Fabbri e per le accurate e inconfondibili etichette. Il liquore cordiale Primo Maggio strizzava l’occhio ai militanti socialisti richiamandone i manifesti politici: nell’etichetta infatti, sullo sfondo di un sole nascente, vi era l’immagine di due lavoratori che con la destra si stringevano la mano ed impugnavano nell’altra l’uno la falce e l’altro il martello. Il liquore, chiaramente rivolto alla classe proletaria e per questo a buon mercato, ebbe un rapido successo di pubblico. L’Amaro

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Brevetto e bottiglia del “Virov”, zabaione all’uovo. L’immagine fantasiosa riprende il modo di disegnare di Leonetto Cappiello, uno dei più noti cartellonisti italiani degli inizi del Novecento. Patent and bottle of “Virov”, zabaglione.This imaginative image was derived from Leonetto Cappiello’s drawing style, one of the most famous Italian poster designers of the beginning of the 20th century.

(Carducci Bitter), the trademark of which was registered with the Prefecture of Ferrara in 1909, paid homage to the poet of national unification, who was awarded the Nobel prize in 1906 and died the following year in Bologna, where he had held the Italian Literature chair for over 40 years. Not by chance, a lion appeared on the label, an animal with which the poet was often linked. Also this liquor had notable commercial success: it is said that it was even appreciated by Queen Margherita. The third was Virov, a Marsala and egg based


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