Un vero gentiluomo di Roberta Palmonari
Italo Calvino, Marcovaldo
Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s'accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati da fieno che starnutano per pollini di fiori d' altre terre. La mia anima è quella di una persona sensibile: mi commuovo spesso quando vado al cinema, telefono a mia madre ogni sera, regalo a mia moglie tulipani gialli il giorno del nostro anniversario e quando transito lungo via Matteotti permetto sempre a un ragazzo pakistano di pulirmi il vetro dell'auto. Sono un’anima sensibile e allergica ai pollini. Questa mattina il vento era particolarmente fastidioso. Mentre pedalavo diretto in Tribunale, con il bavero dell'impermeabile alzato sul collo, la valigetta da lavoro assicurata al portapacchi e due mollette per il bucato strette in fondo ai pantaloni per non sgualcirli (consiglio della mia colf), lo sentivo stormire tra le fronde degli ippocastani, incurante della pioggia di fiori e foglie che provocava. Ho dovuto frenare all'improvviso e accostare al marciapiede per starnutire e asciugare gli occhi che, così gonfi, mi fanno assomigliare a un grosso rospo con gli occhiali. I fiori continuavano a cadere obliqui, come tante piccole stelle cadenti bianche dal cuore rosso. Ho riflettuto sulla giornata che mi attendeva. Sette udienze, tutte con la Dottoressa Maria Augusta Bonfiglioli, quella fanatica. Campionessa italiana di tiro al piattello, collezionista