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16-02-2015
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EXOTIC FILES
2 - 2014
FOTO 4 - Foto 4 - Monitoraggio pressorio in scoiattolo (Sciurotamias davidianus) con metodo oscillometrico.
FOTO 5 - Catetere intraosseo in femore in criceto d’orato.
La somministrazione di fluidi in corso di shock ipovolemico deve avvenire per via intravenosa o intraossea. I più comuni accessi venosi sono: vena cefalica, la safena laterale, la vena femorale o la vena giugulare. In caso non si riuscisse a guadagnare un accesso venoso è anche possibile somministrare fluidi tramite cateteri intraossei a livello di femore o tibia prossimale (Foto 5). Va ricordato come l’applicazione di cateteri intraossei sia dolorosa e quindi richieda sempre una leggera sedazione e l’utilizzo di anestetici locali. In questa fase il paziente deve essere maneggiato il meno possibile e un primo prelievo ematico (Foto 6) deve essere effettuato per monitorare ematocrito, proteine totali ed emogasanalisi. Per ridurre la quantità di sangue necessaria ad effettuare gli esami si consiglia di determinare il microematocrito (con capillare) e di utilizzare il plasma residuo per la valutazione delle proteine totali con refrattometro (Foto 7).
I valori ottenuti serviranno a valutare successivamente se le scelte da noi effettuate in corso di rianimazione saranno efficaci o meno. Normalmente si inizia con una rapida infusione di cristalloidi isotonici (10-15 ml/kg/h) a cui segue una infusione di 5 ml/kg/h di colloidi in 10 minuti. Quando la pressione sistolica supera i 40 mm/Hg si continua solo con i cristalloidi di mantenimento che dovranno essere opportunamente riscaldati. L’utilizzo di oxiglobina nei mammiferi non convenzionali è stato riportato in maniera aneddotica e non vi sono studi approfonditi in merito, anche se sembra appurato che la somministrazione di questo colloide in boli troppo rapidi e voluminosi possa provocare edema polmonare (Lichtenberger, 2007). L’utilizzo di corticosteroidi in corso di shock ipovolemico è ancora oggi controverso anche negli animali non convenzionali. Gli effetti collaterali quali l’immunosoppressione, l’iperglicemia e le possibili ulcere gastriche
FOTO 6 - Prelievo ematico in cava caudale in Cavia peruviana (Cavia aperea porcellus).
FOTO 7 - Centrifuga per microematocrito, capillari dedicati e refrattometro. 10