01_Atti_69_SCIVAC_ok:Atti_69_SCIVAC
16-05-2011
10:24
Pagina 74
69° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC RIMINI 27-29 MAGGIO 2011
Collasso bronchiale e broncomalacia Enrico Bottero Med Vet, Cuneo
Per broncomalacia (BM) s’intende un indebolimento congenito o acquisito della parete dei bronchi che collabisce con gli atti del respiro. Essa è dovuta ad una debolezza intrinseca degli anelli cartilaginei che diventano meno rigidi e meno competenti da un punto di vista funzionale (AdamamaMoraitou et al. 2010). Se è presente contemporaneo coinvolgimento di trachea e bronchi si parla di tracheobroncomalacia (TBM) (Carden et al., 2005). In medicina umana la TBM è definita come una condizione nella quale l’indebolimento delle pareti tracheali e bronchiali è dovuto ad un indebolimento della cartilagine di supporto e ad un’ipotonia degli elementi fibroelastici (Baxter JD, 1963; Nuutinen, 1976). Come risultato di questo processo la trachea e i bronchi principali perdono la loro usuale rigidità e le pareti delle vie respiratorie si avvicinano; questo comporta una riduzione del lume respiratorio e causa uno stato continuo o intermittente di dispnea, difficoltà nella clearance delle secrezione, tosse, bronchiti ricorrenti, polmoniti (Murgu D., 2006). L’eziologia della BM non è chiara: infiammazioni e infezioni potrebbero avere un ruolo determinante o potrebbero essere una conseguenza della broncomalacia (Adamama-Moraitou et al., 2010). Negli animali giovani con ostruzione delle vie aeree superiori, ad esempio nei cani con sindrome bachicefalica, che causano un’alterazione delle pressioni e delle resistenze al flusso, si può avere una perdita di rigidità delle vie aeree di minor calibro (Marolf et al., 2007; De Lorenzi et al., 2009). La frequente e contemporanea presenza di BM e collasso tracheale potrebbero far ipotizzare che le medesime alterazioni strutturali ed istologiche siano presenti in entrambe le condizioni patologiche. Ad esempio la diminuzione dei glicosaminoglicani e dell’acqua, la presenza di matrice amorfa carente in condrociti ed a trama porosa e la presenza di fibre cartilaginee più piccole sono alterazioni rilevate in corso di collasso tracheale. Ad oggi non esistono studi esaustivi che abbiano indagato tali anomalie in corso di BM. Anche in medicina umana questo tipo di studi ha portato a conclusioni non definitive ed il termine broncomalacia ha racchiuso e racchiude condizioni considerate, attualmente, differenti da un punto di vista fisiopatologico e clinico. Viene definito eccessivo collasso dinamico delle vie aeree (EDAC) una condizione in cui la riduzione del lume bronchiale è secondaria all’invaginamento della membrana bronchiale posteriore, mentre la bronco malacia è riferita ad un indebolimento e collasso della struttura cartilaginea dei
bronchi. Esistono poi diverse sottocategorie nell’ambito di queste definizioni sia su base morfologica che fisiopatologica. In medicina veterinaria la bronco malacia nel cane è stata riportata solo recentemente come un’entità clinica isolata (Johnson and Pollard, 2010), ma molto poco si conosce circa l’epidemiologia, gli aspetti clinici e clinico patologici associati. Questa condizione può essere associata o meno al collasso tracheale. La broncomalacia è un disturbo comune, seppur poco conosciuto, nei pazienti anziani con problemi respiratori. L’incidenza della BM nel cane sembra essere maggiore della tracheobroncomalacia acquisita negli adulti in medicina umana (<5%) (Jokinen et al., 1977) e della tracheobroncomalacia congenita nei bambini (34%) (Master et al., 2002). Dai pochi studi condotti in letteratura emerge che la BM può colpire cani di qualsiasi razza (Johnson and Pollard, 2010) e sesso; anche se tipicamente si rileva in cani anziani di piccola e media taglia, in sovrappeso o obesi. I cani con broncomalacaia appartengono quindi alla stessa nicchia epidemiologica dei pazienti affetti da collasso tracheale e da patologia mitralica geriatrica. La tosse è il principale sintomo della BM, tipicamente si rileva una tosse profonda e ad accessi, ma la presentazione può essere variabile in base alle patologie bronco-polmonari concomitanti. Gli autori presumono che molti pazienti in cui la tosse viene considerata e trattata terapeuticamente come conseguenza della cardiopatia, siano in realtà affetti da patologie respiratorie e seganatamente da BM. La radiografia viene considerata un metodo diagnostico poco sensibile per la broncomalacia sia in medicina umana (Finder, 1997; Austin and Ali, 2003) che in medicina veterinaria (Johnson and Pollard, 2010; Adamama-Moraitou et al., 2010). Non esiste un quadro radiografico patognomonico di BM e la frequente associazione della BM con altre patologie delle vie aeree o del parenchima polmonare esita in un ampio range di pattern radiografici possibili. La broncoscopia rappresenta il gold-standard per la diagnosi di collasso tracheale e bronco malacia sia nell’uomo che nel cane. Non esistono però né un metodo di classificazione né un metodo di stadiazione endoscopica della broncomalacia nel cane. Nel lavoro di Johnson e Pollard del 2010 il collasso delle vie aeree viene identificato come una riduzione maggiore al 25% del diametro bronchiale statico o dinamico e vengono indicati i singoli bronchi colpiti. De Lorenzi invece nel suo lavoro sui cani con sindrome brachicefalica che presentano collasso bronchiale statico individua
74