69a edizione

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18-05-2011

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69° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

UTILIZZO DI PALMITOILETANOLAMIDE MICRONIZZATA IN UN CASO DI GASTROENTEROCOLITE EOSINOFILICA FELINA G. Pengo, DVM, LP 1, A. Miolo, DM 2 Clinica Veterinaria Sant’Antonio, Madignano (Cremona), Italy 2 Centro di Documentazione e Informazione Scientifica (CeDIS) Innovet, Saccolongo (Padova), Italy 1

Tipologia: Caso Clinico Area di interesse: Gastroenterologia Introduzione. La gastroenterocolite eosinofilica del gatto è una forma di malattia infiammatoria gastrointestinale (IBD, Inflammatory Bowel Disease), causa di vomito, diarrea, anoressia e perdita di peso1,2. Sebbene l’eziopatogenesi non sia stata chiarita, si considera che l’IBD dipenda da più fattori, tra cui la perdita della tolleranza ad antigeni ambientali (cibo e flora batterica commensale), l’attivazione del sistema immunitario locale e le alterazioni della barriera epiteliale intestinale3. I più recenti criteri diagnostici per la IBD sono: (a) la presenza di sintomi gastroenterici (es. diarrea) da più di 3 settimane, con esclusione di altre possibili cause di flogosi; (b) la parziale o mancata risposta a terapie sintomatiche e/o dietetiche; (c) il tipo di infiltrato infiammatorio, in base al quale si identifica la forma specifica di flogosi4. Il trattamento si basa su terapie dietetiche ad eliminazione, piuttosto che sull’impiego di immunosoppressori (cortisonici), chemioterapici (clorambucile), antimicrobici (metronidazolo) e complementi come probiotici, prebiotici ed acidi grassi5. Descrizione del caso. Balley è un gatto di razza Sphynx, maschio castrato, di 2 anni di età e 4 kg di peso, condotto a visita per una diarrea cronica insorta 3 mesi prima. L’animale non aveva dimostrato alcun miglioramento né con il cambio della dieta, né in seguito a somministrazione di antiparassitari e probiotici. La terapia a base di spiramicina/metronidazolo (Stomorgyl® 2, Merial, 1 mg/kg/bid per 15 giorni) e la somministrazione di metilprednisolone (Medrol Vet®, Pfizer, 0,8 mg/kg/sid per 10 giorni) non avevano portato a remissione sintomatologica. Alla visita clinica, l’esame fisico generale è normale, a parte un leggero calo di peso (400 gr) non accompagnato, però, da perdita dell’appetito. Il profilo ematobiochimico e l’esame di urine e feci risultano nella norma. Il proprietario riferisce una diarrea di frequenza media giornaliera pari a 4 evacuazioni, con feci di consistenza molto soffice e frammiste a muco e sangue. I sintomi corrispondono al punteggio 2 della scala di valutazione dell’enteropatia cronica nel gatto FCEAI (Feline Chronic Enteropathy Activity Index)6. Viene eseguita indagine endoscopica e prelievo di biopsie a tutto spessore lungo tutto il tratto digerente. L’istologia consente di formulare diagnosi di gastroenterocolite cronica diffusa a componente infiammatoria mista e presenza di cellule eosinofiliche. Vista la refrattarietà ai precedenti trattamenti, si propone al proprietario la somministrazione orale di Palmitoiletanolamide (PEA) micronizzata (Redonyl®efacap, Innovet) al dosaggio di 25 mg/kg/die per 30 giorni. Già dopo 7 giorni, le feci riacquistano frequenza e consistenza normali (punteggio 0 della scala FCEAI), e si mantengono tali anche dopo 30 giorni dall’inizio del trattamento con PEA. Conclusioni. PEA è un acil-lipide endogeno, appartenente alla famiglia delle aliamidi, prodotto in risposta a danni tissutali con finalità protettive7. L’impiego di PEA nei piccoli animali è noto da tempo per gli effetti antinfiammatori ed antalgici7. In Gastroenterologia è stato recentemente dimostrato che PEA aumenta marcatamente in svariate condizioni infiammatorie croniche sia nell’uomo (es. colite ulcerosa)8 che in modelli sperimentali9,10. I livelli di PEA risultano inoltre ridotti in concomitanza di un aumentato transito intestinale11. Infine, si è recentemente dimostrato che la somministrazione sistemica di PEA in animali con colite normalizza la motilità intestinale in maniera significativa e dose-dipendente11. Tali effetti sono probabilmente riconducibili alla capacità di PEA di controllare la degranulazione dei mastociti enterici e, dunque, il rilascio di mediatori coinvolti nell’infiammazione e nel dolore intestinale, nonché nei disturbi funzionali associati12,13. Alla luce di quanto detto, l’interesse del caso descritto è legato sia all’osservazione della rapida regressione della diarrea dopo somministrazione di PEA, sia al possibile impiego della molecola nelle condizioni infiammatorie croniche intestinali del gatto, in cui i mastociti della mucosa gastroenterica svolgono un ruolo patogenetico primario14. Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14.

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Indirizzo per corrispondenza: Dott.ssa Alda Miolo - Cedis - Centro di Documentazione e Informazione Scientifica Innovet Italia S.R.L. Veterinary Innovation, Via Einaudi 13, 35030 Saccolongo (PD), Italy - Tel 049 80 15 583 - Cell 346 804 5730 - E-mail cedis@innovet.it

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