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16-05-2011
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69° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
Di fronte a masse pelviche che coinvolgono colon e retto è necessario ricorrere all’amputazione del segmento intestinale interessato. L’amputazione può essere eseguita mediante enterectomia ed anastomosi successivamente a sinfisiotomia pubica oppure mediante pull-through rettale transanale oppure ancora mediante un approccio addominale caudale combinato a pull-thorugh transanale. Quast’ultima tecnica si sostituirebbe alla sinfisiotomia pubica e può essere utilizzata quando la massa interessa la porzione medio-craniale del retto estendendosi al colon discendente. Infine è importante ricordare la possibilità di ricorrere alla omentalizzazione o alla marsupializzazione di grosse masse cistiche. L’omentalizzazione garantisce un drenaggio continuo di tali masse mediante l’inserimento e fissazione al loro interno di una porzione di omento, che ne reduce così le dimensioni. La marsupializzazione rappresenta una seconda modalità di drenaggio di masse cistiche. Prima di omentalizzare o marsupializzare una massa pelvica cistica chiaramete è necessario comprenderne la natura. La marsupializzazione è una tecnica semplicemente applicabile in quei pazienti che presentano grosse cisti paraprostatiche che raggiungono la regione perineale evidenziandosi come tumefazione laterale all’ano. La gestione di queste lesioni, anche se intrapelviche non richiede un’approccio diretto al cavo pelvico, è infatti possibile intervenire a livello perineale suturando la parete incisa della formazione cistica alla superfice cutanea. La cisti in questo modo viene svuotata dal suo contenuto e gradualmente si reduce di dimensioni fino a scomparire. Come abbiamo visto esistono diversi approcci potenzialmente applicabili nella gestione delle masse pelviche. La preferenza dell’una o dell’altra tecnica si deve in prima istanza basare sul grado di confidenza personale con la metodica. Non si deve però trascurare l’importanza che natura istologica e informazioni riguardanti le caratteristiche della massa forniteci dalle indagini radiologiche più avanzate hanno e devono avere nella nostra scelta.
Veterinary Surgery, 20, 2, 118-121, 1991 Tale approccio richiede una particolare attenzione a non lesionare il n. otturatore che si trova a livello del margine craniale del forame otturatorio ed evidenziato una volta scollati e sollevati i muscoli adduttori. L’osteotomia ischio-pubica bilaterale rappresenta sicuramente un approccio più invasivo rispetto alle altre tecniche; tuttavia si è visto che pazienti sottoposti a questo tipo di intervento sono in grado di deambulare già un paio di giorni dopo la chirurgia con manifestazioni di dolore di diverso grado. La descrizione della sintesi osteotomica viene spesso fatta suggerendo l’utilizzo di filo metallico ortopedico da far passare attraverso dei fori nella base ossea preparati precedentemente all’ostetomia. Il filo metallico garantisce una buona stabilità della sintesi oseea. In realtà, in uno studio del 2008 si è visto che anche l’utilizzo di polidiossanone fornisce ugualmente buoni risultati. Il pube e l’ischio infatti sono segmenti ossei del bacino che di norma non vengono sottoposti a carichi eccessivi di peso durante la deambulazione, non necessitano pertanto della stabilità che in genere viene garantita dall’uso di filo metallico. Tuttavia, non bisogna dimenticare l’influsso che il peso del paziente può avere sulla guarigione. Pertanto, cani di grossa taglia possono sicuramente beneficiare di una fissazione con cerchiaggi metallici, mentre in pazienti di minori dimensioni il polidiossanone può essere sufficiente. Le osteotomie del pavimento del bacino di norma guariscono in 2-3 mesi se adeguatamente stabili. Ritardi nel consolidamento osseo si possono verificare nel caso in cui il paziente non sia stato tenuto sufficientemente a riposo, per almeno 6 settimane. Si è visto inoltre che la compromissione dell’apporto vascolare osseo dovuto allo scollamento delle masse muscolari è causa di ritardo nella guarigione, di comparsa di infezioni e sequestri. È pertanto importante rispettare il più possible i tessuti molli adesi alla base ossea conservando le connessioni muscolari dei segmenti ossei osteotomizzati.
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