69a edizione

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69° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC RIMINI 27-29 MAGGIO 2011

Quando pensare alle dermatiti solari: dal segno clinico alla terapia Luisa Cornegliani Med Vet, Dipl ECVD, Milano (I)

COSA SONO LE DERMATITI SOLARI

QUANDO PENSARE ALLA DERMATITE SOLARE

La dermatite solare è una reazione fototossica e interessa principalmente le aree glabre e/o a pelo corto. La sua gravità dipende dal tempo d’esposizione ai raggi UV: si ha la formazione di cheratinociti vacuolizzati dell’epidermide superficiale, cheratinociti apoptotici, dilatazione dei vasi, incremento dei componenti vasoattivi, delle citochine infiammatorie e dell’ossigeno reattivo. Questa serie di eventi induce un’alterazione del DNA con possibile trasformazione cellulare neoplastica. L’elastosi è un altro evento importante che implica una diminuzione dell’elasticità cutanea1,2,3,4,5. Negli animali, i peli costituiscono una naturale barriera all’esposizione ai raggi solari e in condizioni fisiologiche sono sufficienti per la protezione della cute. Esistono tuttavia alcune aree glabre del muso o dell’addome che restano esposte. Il cambiamento dello stile di vita degli animali da compagnia ed l’abitudine a renderli partecipi alle attività del proprietario li rende maggiormente esposti a malattia “da benessere”. Cani e gatti viaggiano spesso con il proprietario e frequentano posti di villeggiatura adottando le stesse abitudini, compresa quella di fare bagni di sole.

Esistono differenze tra le manifestazioni cliniche della malattia nel cane e nel gatto. È utile ricordare che in dermatologia non esistono le diagnosi visive e che sempre, prima di emettere una qualsiasi diagnosi, è necessario raccogliere l’anamnesi, eseguire l’esame obiettivo generale e particolare dermatologico, gli esami complementari. I cani possono sviluppare follicoliti e cisti follicolari attiniche su tronco e arti. Clinicamente queste lesioni possono essere indistinguibili dalla classica forma di follicolite batterica, anche perché spesso l’infezione microbica è una complicanza della malattia. Nei maschi si può avere un interessamento dello scroto con eritema, follicolite e foruncolosi attinica, lesioni secondarie all’autotraumatismo. Spesso la dermatite scrotale può essere confusa con una dermatite da contatto e trattata erroneamente. Alcuni cani possono presentare eritema diffuso nelle aree glabre con secondario prurito e clinicamente ricordare una forma di dermatite atopica (eritema e prurito), reazione allergica al cibo e dermatite da contatto. In tutti questi casi l’anamnesi favorisce la diagnosi, anche se spesso questa si ottiene definitivamente solo attraverso l’esame istopatologico. L’esclusione di tutte le altre cause di malattia e la mancata risposta alle eventuali terapie empiriche per le infezioni microbiche possono rafforzare l’ipotesi diagnostica. Le lesioni sul dorso del naso, rappresentate da eritema, vescicole, escoriazioni ed alopecia secondaria, croste e talvolta depigmentazione (lesioni profonde), molte volte sono sovrapponibili clinicamente alle malattie immunitarie di lupus cutaneo, dermatomiosite, pemfigo like. In questi casi può essere più complicato raggiungere la diagnosi perché la dermatite solare può essere fattore scatenante o peggiorativo della malattia immunitaria1,2,3,4,5. Da ricordare che alcune forme iniziali di linfoma cutaneo possono mimare una dermatite solare per eritema, esfoliazione e prurito localizzato. Le lesioni foto indotte possono essere presenti su tutto il corpo, anche se principalmente restano localizzate a muso, arti e parti ventrali. Nel gatto bianco o a cute glabra, si può avere inizialmente, come nel cane, eritema e prurito sul muso. Questo è però un evento piuttosto transitorio e difficile da valutare. Nella maggior parte dei casi gli animali che sono portati alla visita clinica presentano dermatite attinica sui margini dei padi-

COSA SONO LE RADIAZIONI ULTRAVIOLETTE (UV) I raggi ultravioletti (UV) sono radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d’onda inferiore alla luce visibile ma maggiore dei raggi X; sono più piccole e rapide della luce visibile colorata, che ha una lunghezza d’onda da 400 a 700 nm (nanometri), e costituiscono meno del 5% della radiazione solare. La gamma delle lunghezze d’onda UV è suddivisa in: UVA (400-320 nm), UVB (320-290 nm) e UVC (inferiore a 290 nm). La maggior parte dei raggi nocivi è assorbita dallo strato d’ozono, dalle impurità atmosferiche e dai vetri delle finestre. È importante ricordare che l’esposizione ai raggi solari aumenta al crescere dell’altitudine e per ogni 1000 metri si ha un incremento del 10-12%1,2,3. Le ore centrali del giorno andrebbero evitate per le passeggiate (ore 10-16).

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