65a edizione Scivac Program - Abstract 2010

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12-05-2010

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65° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC RIMINI 28-30 MAGGIO 2010

Nefropatie ereditarie e congenite del cane e del gatto: aspetti clinico-patologici Luca Aresu Med Vet, Dr Ric, Padova

Le patologie renali di origine congenita ed ereditaria sono caratterizzate da una elevata incidenza sia nel gatto sia nel cane. Negli ultimi anni il miglioramento delle tecniche diagnostiche clinico-patologiche ha permesso in molti casi di avere diagnosi maggiormente dettagliate. Tecniche di immunoistochimica, immunofluorescenza e microscopia elettronica hanno affinato quelli che erano i problemi relativi alla classificazione delle patologie; studi sulle razze, molecolari e su profili genetici, soprattutto in comparato con la patologia umana hanno evidenziato ampie comparazioni. Il cane e il gatto rimangono ancora due specie, in cui la studio delle patologie renali,è tutt’ora in continua evoluzione. Nella bibliografia delle patologie renali ereditarie e congenite di entrambe le specie troviamo situazioni legate ad anomalie di sviluppo quantitative e qualitativo di origine congenito o familiari/ereditarie. Esse sono tali che in molti casi sono incompatibili con la vita, ma la bilateralità dell’organo rene, e dall’altra parte anche la capacità intrinseca compensatoria possono supplire per brevi e lunghi periodi a delle anomalie di sviluppo. Tra le anomalie di sviluppo quantitativo sicuramente annoveriamo: agenesie renali, ipoplasie e duplicazione renale. In generale si considera sotto un’unica terminologia le lesioni classiche di anomalia qualitativa di sviluppo: displasia renale. Termine assai generico, che nella bibliografia moderna deve trovare ancora una corretta classificazione per tutte quelle lesioni che derivano da fenomeni displastici dei diversi elementi del blastema metanefrico nel suo sviluppo embrionale. Nel cane, esistono diverse descrizioni sulla displasia renale con numerosi case report per classificare l’origine di tale patologia. Nel gatto è presente una descrizione sommaria associata a patologie di origine infettivo e congenite. Studi sull’evoluzione di questa patologia fornirebbero importanti dati a livello clinico, infatti la diagnosi di displasia renale viene identificata troppo tardi evolutivamente, molto spesso quando l’animale presenta uno stato di insufficienza cronica irreversibile. Tra le anomalie di forma, posizione ed orientamento nei gli animali domestici si classificano le ectopie renali, la lobulazione fetale ed anche il rene a ferro di cavallo. Sempre il gatto è diventato nell’ultimo decennio modello per le patologie policistiche nell’uomo. Il gatto persiano rappresenta la razza più colpita con una incidenza del 38%. In questi casi, come anche in alcune razze di cani, l’esperienza del veterinario aiuterebbe significativamente a ridurre la frequenza di tale patologie. La prevenzione e l’informazione, soprattutto nei confronti di allevatori di alcune razze, per evitare possibili incroci oppure estromettendo dalla riproduzio-

ne quegli animali con chiari segni di patologia. Nella razza West Highland White Terrier e nella razza Persiano, la patologia è collegata ad un gene autosomico recessivo, il termine anglossassone è di polycystic kidney disease (PKD). Sempre tra le patologie razze specifiche, nel pastore tedesco è bene ricordare l’associazione tra la dermatofibrosi cutanea (patologia cronica prevalentemente a livello delle zampe) e il cistoadenocarcinoma renale (tumore maligno a crescita espansiva ed infiltrativa). Tale patologia è una malattia autosomica dominante che colpisce animali in età media/avanzata, nelle femmine è importante controllare anche l’utero, per possibili forme di leiomioma. L’eziopatogenesi è legata a dei fattori di crescita (Transforming Growth Factor Beta e Tumor Necrosis Factor) che causano la soppressione del cromosoma 5. Tra le anomalie qualitative e quantitative renali si può annoverare l’idronefrosi, condizione molto spesso secondaria a fenomeni ostruttivi. La definizione di idronefrosi è di “dilataizione della pelvi e dei calici renali con progressiva atrofia del parenchima renale con successiva dilatazione cistica”. Le principali cause di tale ostruzione meccanica sono: urolitiasi, ipertrofia prostatica, errata chirurgia addominale (legatura ureteri), masse uretrali o retroperitoneali, ostruzione vie urinarie inferiori. Se l’ostruzione permane per più di tre settimane la lesione diventa irreversibile. L’amiloidosi rappresenta una patologia su base familiare/ereditaria in alcune razze come beagle, samoiedo e razza basenji. L’amiloide è un materiale proteinaceo, eosinofilico, omogeneo, fibrillare che si deposita prevalentemente a livello dei capillari glomerulari, nelle cellule mesangiali e nell’interstizio renale. A livello clinico il dato più rappresentativo è dato dalla grave proteinuria con possibili edemi dovuti a condizioni di ipoproteinemia. L’eziopatogenesi dell’amiloidosi origina da tre tipi: 1) amiloidosi reattiva sistemica, legata alla produzione di proteina sierica AA prodotta dal fegato in condizioni di infiammazione cronica, 2) amiloidosi da produzione da immunoglobuline, sindrome paraneoplastica in seguito a mieloma multiplo, 3) amiloidosi familiare sia nel cane sia nel gatto. In ultimo, le nefropatie familiari nella razza canina rappresentano un vasto campo in evoluzione, soprattutto per i meccanismi che ne sono causa. Gruppi di ricerca sulle patologie renali hanno utilizzato il bull terrier e il dalmata come modelli per la sindrome di Alport: patologia legata ad un deficit del collagene IV. Sono note nefropatie ereditarie nella razza samoiedo (glomerulopatia ereditaria), nefrite ereditaria nel cocker spaniel e nel bull terrier e glomerulonefropatia nel bovaro del bernese. 33


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