62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
UN CASO DI SOSPETTO MESOTELIOMA PERITONEALE IN UN GATTO F. Cian, DVM1,2, F.A. Rossi, DVM1, G. De Zan, DVM, PhD2, M. Castagnaro, DVM, PhD, Dipl. ECVP2 1 Clinica Veterinaria Tergeste, Trieste, Italia 2 Dipartimento di Sanità Pubblica, Patologia Comparata e Igiene Veterinaria, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università di Padova, Italia Area di interesse: Oncologia Introduzione. Il mesotelioma è una neoplasia che origina dalle cellule mesoteliali che costituiscono la pleura, il peritoneo e la tunica vaginale. Descritto in tutte le specie animali, nel gatto ha bassa frequenza e localizzazione prevalentemente pleurica, raramente peritoneale1,2. Si presenta, frequentemente in associazione a versamento, con masse nodulari multiple, disseminate. Il comportamento biologico è aggressivo e la prognosi infausta3. Questo tipo di neoplasia rappresenta tutt’oggi una sfida da un punto di vista diagnostico ancor prima che terapeutico. Le indagini citologiche ed istologiche infatti spesso non permettono di discriminare tra gravi reattività mesoteliali, conseguenti ad un processo flogistico, carcinomatosi e mesotelioma2,4. Una precisa diagnosi morfologica necessita quindi spesso di approfondimenti di natura istochimica ed immunoistochimica che occasionalmente, come nel presente caso, non permettono comunque di sciogliere il nodo diagnostico. Descrizione del caso. Un gatto, comune europeo, femmina sterilizzata, di 12 anni, viene portato alla visita per anoressia e sporadici episodi di vomito da 5 settimane. L’esame radiografico ed ecografico evidenziano una neoformazione cavitaria mesenterica (4 cm di diametro), delimitata, localizzata in corrispondenza del duodeno prossimale, senza apparente continuità con lo stesso. Gli esami emocromocitometrico ed ematobiochimico non evidenziano alterazioni significative. L’indagine citologica, eseguita con centesi eco-guidata della neoformazione mediante ago-aspirazione, da esito di grave reattività mesoteliale associata a flogosi mista. In diagnosi differenziale si includono una neoplasia epiteliale maligna (adenocarcinoma, carcinoma) ed una neoplasia maligna mesoteliale (mesotelioma). Alla laparotomia esplorativa vengono rilevate in aggiunta analoghe formazioni nodulari peritoneali multiple (2-4 mm). Viene effettuata una biopsia tramite tru-cut della massa principale; la diagnosi istologica è di neoplasia maligna. Nonostante si escluda una forma reattiva mesoteliale, si suggeriscono nuovamente in diagnosi differenziale, anche a causa dell’esigua popolazione valutabile nel prelievo, una neoplasia epiteliale ed una neoplasia di natura mesoteliale. Dopo 3 giorni l’esame ecografico rileva un aumento di dimensioni della neoformazione principale (4,6 cm di diametro). Sette giorni dopo il gatto muore di morte naturale e i proprietari non consentono l’autopsia. Si eseguono ulteriori approfondimenti diagnostici sul prelievo bioptico disponibile. La colorazione istochimica PAS evidenzia rari globuli intracitoplasmatici positivi negli elementi neoplastici. L’annullamento di tale positività tramite digestione enzimatica con diastasi permette di identificarli come depositi di glicogeno. Nonostante questo risultato si osservi con maggior frequenza nelle forme neoplastiche epiteliali, alcuni autori lo segnalano occasionalmente anche nel mesotelioma1. All’indagine immunoistochimica la popolazione cellulare neoplastica ha evidenziato diffusa ed intensa positività citoplasmatica specifica all’anticorpo anti-citocheratine CK AE1/AE3, il 50% ha evidenziato inoltre concomitante positività all’anticorpo anti-vimentina mentre l’anticorpo anti-citocheratine CK 5/6 ha dato esito negativo. La co-espressione citoplasmatica di marker epiteliali e mesenchimali è caratteristica del mesotelioma ma anche altre forme neoplastiche viscerali (per esempio carcinoma renale, carcinoma polmonare, tumori delle cellule del Sertoli e tumori tiroidei) possono presentarla2,5. Questo profilo immunoistochimico ed il contenuto di glicogeno includono inoltre in differenziale forme neoplastiche epiteliali intestinali scarsamente differenziate6. Le differenziali istologiche elencate sono state possibilmente escluse in base all’apparente assenza clinica di una massa viscerale primaria ma, in mancanza della conferma del dato necroscopico, la diagnosi finale è stata di sospetto mesotelioma. Conclusioni. Il caso clinico descritto evidenzia le difficoltà diagnostiche comunemente riscontrate nella diagnosi di mesotelioma, l’importanza degli approfondimenti di natura istochimica ed immunoistochimica e la possibilità che questi possano non risultare risolutivi. Inoltre si sottolinea che i singoli prelievi bioptici risultano solo parzialmente rappresentativi della morfologia della lesione compromettendo quindi, in questa specifica tipologia neoplastica, una diagnosi definitiva. Viene inoltre confermata, in base al comportamento biologico, la necessità di intraprendere quanto prima questo iter diagnostico e di verificarlo in sede necroscopica attraverso l’esclusione della presenza di masse viscerali primarie in altre sedi. Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6.
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Indirizzo per corrispondenza: Dott. Francesco Cian - Clinica Veterinaria Tergeste, Via D’Alviano 86/2, 34144 Trieste (TS), Italia Tel. 0403480845 - Cell. 3489235471 - E-mail: francesco.cian@hotmail.it 599