62a edizione Scivac Rimini - parte2

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62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

CISTITE CRONICA DA TRICHOSPORON ASAHII IN UN GATTO 1

B. Carobbi, Med Vet, MRCVS1, P. Danesi, Med Vet2 Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie, Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova, Padova, Italia 2 Istituto Zooprofilattico delle Venezie, Padova, Italia Area di interesse: Medicina felina

Introduzione. Il presente lavoro descrive la prima segnalazione di Trichosporon asahii a localizzazione vescicale in un gatto e la terapia effettuata. In medicina umana le infezioni da lieviti del genere Trichosporon rappresentano una patologia emergente in pazienti neutropenici, ed in particolare in soggetti trattati con terapie citotossiche e immunosoppressive per neoplasie ematologiche. I lieviti del genere Trichosporon non sono considerati agenti patogeni primari perché sono normalmente presenti nell’ambiente e costituiscono una componente minore della normale flora cutanea e mucosale dell’uomo e degli animali. Le infezioni da Trichosporon nel gatto sono caratterizzate da infezioni miste suppurative e granulomatose della mucosa o della sottomucosa e del sottocute. In letteratura sono stati descritti soltanto 4 casi di infezioni da Trichosporon, in nessuno dei pazienti affetti è stata evidenziata la presenza di immunosoppressione e in nessuno l’agente patologico era della specie T. asahii. Descrizione del caso. Un gatto maschio castrato di 10 anni di età è stato riferito per una cistite cronica. All’anamnesi era presente una storia di cistite cronica persistente da circa 3 mesi. Il gatto era risultato FIV e FeLV negativo. Il soggetto era stato inizialmente trattato con Enrofloxacina che aveva portato una remissione dei sintomi per circa 3 settimane. Alla ricomparsa dei sintomi erano stati evidenziati calcoli vescicali che erano stati trattati con rimozione chirurgica per via cistotomica e terapia antibiotica con Ibafloxacina. I sintomi di cistite si erano nuovamente presentati 3 giorni dopo la sospensione dell’antibiotico. Nel corso dei 3 mesi erano stati somministrati anche dei cortisonici senza ottenere un miglioramento clinico. La sintomatologia era sempre ricomparsa invariata con presenza di ematuria, difficoltà nell’urinazione, anoressia, depressione e dimagramento. All’esame clinico il paziente risultava depresso, presentava dolorabilità alla palpazione addominale, mentre temperatura, polso e respiro era nei limiti di normalità. All’esame ematobiochimico non erano presenti alterazioni significative. All’esame radiologico dell’addome la vescica appariva di volume normale. All’ecografia addominale la parete della vescica risultava ispessita (4mm) ed irregolare. Un campione di urina prelevato per cistocentesi è stato inviato al laboratorio. All’esame del sedimento sono state evidenziati eritrociti e tracce di cristalli, l’esame biochimico ha evidenziato la presenza di proteine e leucociti, l’esame batteriologico non ha evidenziato la crescita di nessun agente patogeno di origine batterica, mentre l’esame micologico ha portato all’isolamento di Trichosporon asahii. Il gatto è stato sottoposto a terapia con Itraconazolo. La terapia ha portato alla completa remissione dei sintomi e l’esame micologico delle urine ripetuto a circa 2 mesi dalla fine della terapia non ha portato alla crescita di nessuna colonia fungina. Conclusioni. Il presente lavoro descrive la prima segnalazione di T. asahii a localizzazione vescicale in un gatto con cistite cronica e la terapia effettuata. Infezioni primarie da T. asahii nel gatto non sono mai state riportate prima, sono invece state descritte infezioni opportunistiche da Trichosporon spp sia nell’uomo che negli animali, in particolare di soggetti immunodepressi. Nel caso descritto la cistite cronica da calcoli vescicali potrebbe aver contribuito all’insorgenza dell’infezione, tuttavia il lievito è stato isolato in purezza. Inoltre il gatto non presentava deficit di immunocompetenza ed era FIV e FeLV negativo. Nel caso descritto la terapia con Itraconazolo è risultata efficace con completa guarigione della cistite, sia dal punto di vista clinico che dal punto di vista micologico con assenza del lievito all’esame micologico di controllo effettuato 2 mesi dopo la fine del trattamento. La cistite di origine fungina dovrebbe essere considerata nelle diagnosi differenziali delle cistiti croniche del gatto. L’esame micologico dell’urina dovrebbe essere inserito nell’iter diagnostico dei gatti con cistite cronica resistente alla terapia antibiotica, specialmente nei soggetti immunodepressi, in associazione all’esame batteriologico. Bibliografia Sakamoto Y, Kano R, Nakamura Y, Wtanabe H, Fukuda Y, Hasagawa A (2001) Mycoses 44, 518-520. Chowdhary A, Ahmad S, Khan ZU, Doval DC, Randhawa HS (2004) Indian Journal of Medical Microbiology 22, 16-22. Greene CE, Miller DM, Blue JL (1985) J Am Vet Med Assoc 187, 946-948. Doster AR, Erickson ED, Chandler FW (1987) J Am Vet Med Assoc 190,1184-1186.

Indirizzo per corrispondenza: Dott.ssa Barbara Carobbi - Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie - Via dell’Università 16 - 35028 Legnaro (PD), Italia Tel. 049 8272 609 - Cell. 348 55 71 854 - E-mail: barbara.carobbi@unipd.it

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