62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
Citologia epatica e pancreatica: quando sono utili? (…o inutili) Maxey L. Wellman DVM, MS, PhD, Dipl ACVP, Ohio USA
cuboidali o colonnari dell’epitelio biliare, che presentano piccole quantità di citoplasma di colore blu chiaro e nuclei rotondi con cromatina condensata e nucleoli poco appariscenti. Possono anche essere presenti macrofagi occasionali, cellule di Ito cariche di lipidi, piccoli linfociti e mast cell.
L’aspirazione con ago sottile (FNA, fine needle aspiration) degli organi addominali può essere utile nell’indagine diagnostica e nello sviluppo del piano terapeutico per gli animali d’affezione malati. L’impiego della citologia per la valutazione degli organi addominali è aumentato parallelamente alla diffusione delle procedure di diagnostica per immagini. Grazie al loro impiego per guidare l’inserimento dell’ago è possibile aumentare la probabilità di raccogliere un campione diagnostico, specialmente dalle masse piccole o difficili da individuare con la palpazione. I principi generali della citologia applicata all’interpretazione del FNA dei tessuti addominali si applicano anche ai campioni raccolti da fegato e pancreas. Benché talvolta possa avere valore diagnostico, è importante ricordare che la citologia è un mezzo di screening che integra altre informazioni. La discordanza fra i quadri citologici ed altri riscontri clinici deve essere risolta ricorrendo all’istopatologia o ad altre tecniche diagnostiche.
Vacuolizzazione lipidica e non lipidica. Nella maggior parte dei casi la vacuolizzazione lipidica compare nei gatti con lipidosi epatica. I vacuoli chiari, distinti, derivano dall’accumulo di trigliceridi. La vacuolizzazione lipidica si può anche riscontrare in caso di disordini metabolici come il diabete mellito. Quella non lipidica può derivare da un aumento dell’acqua conseguente ad ischemia, infiammazione, colestasi o infezione, o da accumulo di glicogeno secondario ad aumento di corticosteroidi esogeni ed endogeni. Il citoplasma ha un aspetto traforato, spesso associato a rigonfiamento cellulare da lieve a moderato. Iperplasia nodulare. L’iperplasia nodulare è caratterizzata citologicamente da lieve aumento delle dimensioni di cellula e nucleo, incremento del rapporto nucleo:citoplasmatico (N:C), lieve anisocitosi e anisocariosi, maggior numero delle cellule binucleate, incremento della basofilia citoplasmatica ed accumuli focali di macrofagi contenenti lipidi o lipofuscina. Può essere difficile differenziare l’iperplasia nodulare dall’adenoma epatocellulare e dal carcinoma ben differenziato.
CITOLOGIA DEL FEGATO Le indicazioni per l’aspirazione del fegato per la valutazione citologica sono rappresentate da epatomegalia generalizzata o ingrossamento lobare, presenza di una massa o lesioni nodulari, ecogenicità anomala, sospetto di neoplasia o infiammazione o conferma di lipidosi epatica o epatopatia da steroidi. Le potenziali complicazioni comprendono emorragia e disseminazione delle cellule neoplastiche lungo il tragitto dell’ago, ma si tratta di eventi rari. Per ridurre al minimo il rischio di emorragia è possibile sottoporre i pazienti agli esami di screening per rilevare le anomalie emostatiche, ma i risultati anomali dei test non predicono un sanguinamento eccessivo in tutti i pazienti, e l’emorragia si può verificare anche se i risultati dello screening sono normali.
Infiammazione. La colangioepatite e gli ascessi epatici sono caratterizzati da infiammazione neutrofila. Raramente vengono identificati dei microrganismi batterici. Alcune infezioni virali, micotiche e protozoarie, danni da farmaci e tossine, e disordini immunomediati sono caratterizzati da infiltrati infiammatori misti che comprendono neutrofili, macrofagi, linfociti, plasmacellule, eosinofili e cellule giganti multinucleate. Nella colangioepatite linfocitaria e linfoplasmocitaria, nella leucemia linfoide cronica e nel linfoma a piccole cellule predominano i piccoli linfociti. Se i linfociti sono piccoli, è difficile distinguere gli infiltrati infiammatori linfocitari dalle proliferazioni neoplastiche sulla base della morfologia cellulare. L’infestazione da distomi epatici e le enteriti eosinofiliche possono essere caratterizzate da infiammazione eosinofilica.
Fegato normale. Gli epatociti esfoliano facilmente e sono distribuiti come singole cellule o a grappolo. Gli epatociti normali sono cellule grandi, poliedriche con abbondante citoplasma amfofilo che appare finemente granulare. Può essere presente del pigmento biliare, e negli epatociti degli animali anziani può prevalere la lipofuscina. I nuclei sono rotondi e localizzati centralmente, hanno una cromatina grossolanamente puntinata e nucleoli singoli, prominenti. Possono essere occasionalmente presenti cellule binucleate. Le rare inclusioni intranucleari cristalline di forma rettangolare non hanno alcun significato patologico noto. Si possono riscontrare occasionalmente dei piccoli grappoli di cellule
Neoplasia. I tumori epiteliali primari comprendono adenomi e carcinomi epatocellulari ed adenomi e carcinomi dei dotti biliari (colangiocellulari). Citologicamente, gli epatociti neoplastici e le cellule epiteliali biliari possono apparire 506