62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
La nutrizione parenterale totale è efficace nell’uomo, specialmente nel chilotorace iatrogeno. Lo scopo è di bypassare completamente il sistema gastrointestinale e consentire la cicatrizzazione del dotto. È però difficile da applicare nel cane e nel gatto oltre ad essere molto costosa. Potrebbe avere un’applicazione nel chilotorace iatrogeno. Nel controllo farmacologico i diuretici non sono efficaci oltre ad essere potenzialmente pericolosi per la possibile disidratazione da perdita nel terzo spazio. Anche i cortisonici non sono efficaci se non in caso di chilotorace secondario a malattia immunomediata. I benzopironi possono avere un ruolo nel trattamento stimolando i macrofagi alla degradazione proteica nella linfa; si usa la rutina al dosaggio di 50-100 mg/kg OS TID.
sione venosa ed è stata proposta la pericardectomia subtotale sub frenica come unico trattamento o assieme alla legatura del dotto toracico. Al momento la combinazione delle due tecniche sembra essere in grado di dare i migliori risultati in termine di percentuale di risoluzione della malattia.
Ablazione della cisterna del chilo È una tecnica relativamente nuova e consiste nella asportazione della parete della cisterna del chilo unitamente alla legatura del dotto. Il chilo è quindi riversato nella cavità addominale e riassorbito mediante shunt diretto con le vene mesenteriche o la vena azygos.
Risultati clinici Trattamento chirurgico
Le legatura del dotto permette la risoluzione 50 - 60% dei cani e nel 20-50% dei gatti. Se accompagnata dalla pericardectomia sono segnalate guarigioni nell’80-100% dei pazienti. L’ablazione della cisterna ha una percentuale di risoluzione dell’88%. Sono segnalate recidive anche 5 anni dopo l’intervento.
La chirurgia è la terapia più efficace per il chilotorace. Le tecniche raccomandate sono molte ma solo alcune consentono una buona percentuale di successo; più precisamente sono state proposte: • Legatura del dotto toracico con o senza linfangiografia • Embolizzazione con 2-cianoacrilato isobutile • Pleurodesi • Applicazione di shunt pleuro-addominale attivo o passivo • Omentalizzazione • Pericardectomia • Ablazione della cisterna del chilo Da sole o in combinazione Alcune tecniche sono state proposte su piccoli numeri di pazienti e non hanno avuto seguito (embolizzazione, shunt, omentalizzazione) mentre altre sono la base del trattamento.
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Legatura del dotto toracico en-bloc o dopo linfangiografia La linfangiografia si esegue dopo la somministrazione, circa 2 ore prima dell’intervento, di 5-20 cc di panna per rendere più visibili i linfatici. Si pone il paziente in decubito sinistro nel cane e destro nel gatto e si esegue una laparotomia paracostale. Si procede alla evidenziazione del cieco ed alla incannulazione di un linfatico. Si applica un tubo di prolunga fissato con una sutura temporanea. Il paziente è poi trasportato in radiologia dove si procede all’iniezione di 1 ml/kg di un mezzo di contrasto jodato a 400-600 mg/J/ml, diluito a 0,5 ml/kg con fisiologica, e si scatta mentre si sta iniettando l’ultimo cc. Si riporta quindi il paziente in sala operatoria e si esegue una toracotomia 9° - 11° spazio intercostale destro nel cane e 9° sinistro nel gatto, si evidenzia il dotto dorsalmente all’aorta e lo si allaccia con filo non riassorbibile e clip metalliche. Si posiziona quindi un drenaggio toracico e si sutura per strati. Poiché la linfangiografia è spesso molto complessa e lunga da eseguire e richiede lo spostamento del paziente, allungando notevolmente i tempi, è stata proposta la legatura enbloc di tutti i tessuti dorsali l’aorta, evitando il tronco parasimpatico
Indirizzo per la corrispondenza: Giorgio Romanelli DMV, Dipl. ECVS Clinica Veterinaria Nerviano via Lampugnani, 3 Nerviano MI giorgioromanelli@alice.it
Pericardectomia Si è notato che in caso di chilotorace sussiste spesso ispessimento pericardico con conseguente elevazione della pres463