62a edizione Scivac Rimini - parte2

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62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

Come evitare errori e complicazioni nella tecnica di fissazione interna con Fixin® Massimo Petazzoni Med Vet, Peschiera Borromeo (MI)

Lo sviluppo di nuovi impianti e tecniche chirurgiche in ortopedia nell’ultimo decennio è stato particolarmente rigoglioso. Il fissatore interno Fixin® è un rivoluzionario impianto ortopedico di fissazione interna a stabilità angolare il cui meccanismo di fissazione tra vite e supporto si basa sull’accoppiamento conico. Fixin® è costituito da un supporto in acciaio AISI 316 LVM che ospita dei fori filettati in cui si avvitano delle bussole. Le bussole, in lega di titanio (Ti6Al4V), presentano esternamente un filetto e quindi possono essere avvitate sui supporti a costituire ciò che tradizionalmente riconosciamo come placca (Fig. 1). L’accoppiamento conico consiste nell’innesto di maschio e femmina le cui superfici sono coniche e complementari. L’aderenza, l’attrito, le microsaldature tra le superfici di contatto e la deformazione elastica consentono l’unione stabile dei due elementi. Il sistema Fixin®, grazie alle sue caratteristiche tecniche è un impianto economico, pratico, di semplice applicazione e offre numerosi vantaggi rispetto ai sistemi convenzionali in cui la stabilità dell’impianto è secondaria alla frizione generata fra osso e placca dalla trazione delle viti. I vantaggi più importanti di un sistema a stabilità angolare sono: trauma chirurgico ridotto e minori tempi chirurgici, grazie ad una minore esposizione chirurgica, maggiore rispetto della vascolarizzazione periostale e subperiostale, precoce formazione e consolidazione del callo osseo, maggiore stabilità dell’impianto nel tempo e maggiore facilità di applicazione di tecniche mini invasive. Inoltre, l’innovazione della bussola nel sistema Fixin® ne garantisce la facile rimozione. Queste caratteristiche hanno portato Fixin® ad avere grande successo. L’impiego di un fissatore interno a stabilità angolare richiede da parte del chirurgo un nuovo modo di pensare rispetto alle tecniche di applicazione di sistemi convenzionali e anche rispetto agli altri sistemi di fissazione interna bloccati. Il fissatore interno Fixin®, deve essere pensato alla stregua di un fissatore esterno applicato

all’interno dell’astuccio cutaneo. Fixin® mantiene i numerosi vantaggi biologici della fissazione esterna implementando i vantaggi meccanici della fissazione interna. Le considerazioni che seguono si basano sulle conoscenze teoriche e sull’esperienza dell’autore maturata in 4 anni di applicazioni (oltre 400 impianti). Lo scopo della presentazione è quello di fornire delle linee guida per ridurre la probabilità di commettere errori con il fissatore interno Fixin®.

LINEE GUIDA Scelta delle viti Le viti degli impianti Fixin® sono viti in lega di titanio Ti6Al4V, a stabilità angolare, autofilettanti e autobloccanti. Esistono quattro diametri disponibili (1,9; 2,5; 3,0 e 3,5 mm) con lunghezze che variano da 6 a 50 mm in relazione al diametro della vite considerata (Tabella 1). Il sistema mini, disegnato per il gatto e per i cani toy e di piccola taglia (bussole chiare) può ospitare sia viti di diametro 2,5 mm sia viti di diametro 1,9 mm. Il sistema grande (bussole blu) può ospitare sia viti di diametro 3,5 mm sia viti di diametro 3,0 mm. Il suggerimento è quello di applicare viti di diametro maggiore possibile evitando di superare il 25% del diametro dell’osso nel punto di applicazione. La lunghezza della vite dovrà essere di 2 mm superiore alla misura bicorticale intraoperatoria. Non essendo viti a trazione, un unico tipo di filetto risulta adeguato sia per l’osso diafisario sia per quello metafiso-epifisario.

Numero delle viti Viene suggerito l’impiego di tre viti bicorticali per moncone di frattura nelle fratture diafisarie o diafiso-metafisarie. Nelle fratture metafiso-epifisarie o epifisarie e nelle osteotomie correttive iuxta-articolari due viti bicorticali per moncone di frattura o di osteotomia sono spesso sufficienti.

Estensione del supporto Per il trattamento delle fratture l’estensione dell’impianto scelto, ossia la lunghezza del supporto da applicare, dipende da numerosi fattori tra i quali solo i principali sono: peso, età, morfologia, attitudine, temperamento, collaborazione dei proprietari, segmento osseo, versante osseo dell’applicazione, presenza di lesioni concomitanti a carico dello stesso segmento, dello stesso arto o di un arto diverso, presenza di lesioni neurologiche concomitanti. Pertanto la scelta dell’impianto dovrà essere fatta sulla scorta della valutazione di tutte le variabili elencate, nessuna esclusa. La similitudine

Figura 1 - Supporto ortopedico da traumatologia Fixin® V3203 a 6 fori, spessore 2 mm lunghezza 108 mm, costituito dal supporto in acciaio e dalle bussole avvitate nel supporto. 438


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