62a edizione Scivac Rimini - parte2

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62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

Metronidazolo. Questo farmaco è una causa comune di gravi segni clinici neurologici. Dosi superiori a 60 mg/kg/die nel cane sono state associate a gravi segni clinici cerebellari e vestibolari centrali, anche se dosi basse di appena 30 mg/kg/die possono causare segni clinici. Possono comparire crisi convulsive, che però sono più comuni nel gatto (riportate in caso di dosi maggiori di 48 mg/kg/die). La sospensione del farmaco di solito produce un rapido miglioramento, ma in alcuni animali questo si protrae e può essere accentuato attraverso la somministrazione di diazepam per tre giorni ad una posologia di 0,20,6 mg/kg ogni 8 ore. Si ritiene che il metronidazolo agisca come recettore del GABA nel cervelletto e nel sistema vestibolare, da cui gli effetti benefici del diazepam. Poiché viene metabolizzato nel fegato, si deve prestare particolare attenzione quando si somministra metronidazolo ad animali con disfunzione epatica. Substrati della glicoproteina p. Ivermectina e farmaci correlati (milbemicina, moxidectina), loperamide e vincristina sono espulsi dal SNC mediante la glicoproteina p. Collie, pastore delle Shetland, bobtail e pastore australiano con mutazioni del gene MDR-1 sono suscettibili a questi farmaci quando sono somministrati a concentrazioni normalmente terapeutiche. Fra questi agenti, l’ivermectina è forse quella utilizzata più spesso e la sua neurotossicità è stata ben documentata nei cani esposti a sovradosaggi o in quelli con mutazioni di MDR1. L’ivermectina si lega al recettore del GABA post-sinaptico, ma ha una bassa penetrazione del SNC nei mammiferi, a meno che non sia somministrata ad alte dosi. I segni neurologici comprendono atassia, tremori, disorientamento, bradicardia, midriasi, ipersalivazione, stupore e coma che impone la ventilazione meccanica. I segni clinici possono peggiorare anche per 6 giorni dopo la somministrazione. Le dosi raccomandate per il trattamento delle ectoparassitosi variano da 50-300 mg/kg PO o SC, ma nelle razze di cani sensibili all’ivermectina 100 mg/kg causeranno segni clinici lievi nel 3040% dei casi, ed innalzando la dose aumentano sia la percentuale di animali che sviluppano effetti collaterali che la gravità dei segni clinici. In generale, più elevata è la dose somministrata, meno favorevole è la prognosi e più prolungato è il decorso della malattia. Esiste una controversia sul trattamento della tossicità da ivermectina. La terapia è incentrata sul fornire cure di supporto, ma in alcune circostanze possono essere somministrati farmaci addizionali. Talvolta si può riuscire a far regredire temporaneamente (30-90 minuti) il coma attraverso la somministrazione di fisostigmina. In un cane, per far regredire il coma è stata utilizzata anche la picrotossina, un antagonista del GABA, che ha migliorato il livello di coscienza, ma ha provocato crisi convulsive. Alcuni cani sviluppano gravi tremori e per trattare questo problema sono stati usati diazepam e fenobarbital. Tuttavia, dato che entrambi i farmaci agiscono a livello dei recettori del GABA, ci si preoccupa dell’eventualità che ciò peggiori il livello di coscienza. Antibiotici aminoglicosidici. Questo gruppo di antibiotici è ototossico, potenzialmente in grado di causare perdita di udito e disfunzione vestibolare. Questi farmaci vengono

concentrati all’interno di perilinfa ed endolinfa, il che espone le cellule capellute ad elevate concentrazioni di principio attivo. Con livelli sufficienti, tutti i farmaci di questa classe possono causare danno ai recettori sensoriali vestibolari ed uditivi. Tuttavia, streptomicina e gentamicina sono più tossici per il sistema vestibolare e neomicina, kanamicina, tobramicina ed amikacina solfato sono tossici per i recettori uditivi periferici. La somministrazione concomitante di furosemide accentua l’ototossicità di questi farmaci nei pazienti umani e può essere molto importante nei cani e nei gatti. Griseofulvina. Questo agente antimicotico viene usato comunemente per trattare i gatti con la tigna. Tuttavia, se è somministrato durante la gravidanza, può causare malformazioni del cervello e dello scheletro. Cisplatino e vincristina. Si tratta di agenti chemioterapici che possono causare neuropatia periferica ed entrambi sono potenzialmente in grado di provocare un’encefalopatia, anche se in medicina veterinaria questo riscontro non è stato segnalato. Nell’uomo, la neuropatia periferica tende ad essere sensoriale (cisplatino), sensoriale/motoria autonoma (vincristina) e può essere difficile da rilevare nei nostri pazienti. Tuttavia, non è raro che riusciamo ad identificare deficit da motoneurone inferiore negli animali che hanno ricevuto l’uno o l’altro di questi farmaci. Ciclosporina e tacrolimus. Nell’uomo, questi farmaci immunodepressivi sono stati associati a drastici segni clinici del SNC (chiamati encefalopatia occipitale reversibile), ma questo non è ancora stato riportato nella letteratura veterinaria. Farmaci antiepilettici (AED, antiepilectic drug). Anche se chiaramente gli AED sono mirati ad attraversare la barriera ematoencefalica per svolgere il proprio compito, possono essere associati ad effetti collaterali indesiderati. Il più comune è la sedazione, che può diventare eccessiva all’aumentare dei livelli ematici. Più raramente, possono comparire disturbi del movimento (Fenobarbital, zonisamide) e possono comportare eccitazione o demenza (benzodiazepine, in particolare midazolam secondo la nostra esperienza, Fenobarbital). Elevati livelli ematici di bromuro sono stati associati a tetraparesi, ed abbiamo anche osservato parecchi casi in cui i segni clinici al momento della presentazione alla visita risultavano asimmetrici ed erano presenti manifestazioni vestibolari centrali che furono risolte riducendo i livelli ematici di bromuro. Se in un animale trattato con AED compaiono disordini del movimento inattesi, eccitazione o demenza, si deve prendere in considerazione l’ipotesi che una potenziale causa siano i farmaci somministrati. Ionofori. I farmaci ionofori sono impiegati come promotori della crescita per i ruminanti ed i suini, ma causano segni clinici generalizzati ai motoneuroni inferiori nel cane e nel gatto. Lasolacid e salinomicina sono stati associati a gravi attacchi di segni clinici spesso fatali. Esistono molti altri farmaci che presentano effetti neurologici collaterali, comprese le sostanze illegali, quindi se i segni clinici sembrano coincidere con la somministrazione di un farmaco, è importante completare la ricerca in letteratura per determinare se possano essere messi in relazione con il principio attivo assunto. 410


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