62a edizione Scivac Rimini - parte1

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62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

Aggiornamento sulle conoscenze in tema di ipotiroidismo del cane e del diabete mellito del gatto Andrea Boari Med Vet, Teramo

zione in cui nella pratica clinica di gran parte delle strutture veterinarie italiane ed europee, la diagnosi di ipotiroidismo primario si basa comunemente sull’osservazione di bassi valori di T4 e di alti valori del TSH. Purtroppo più del 30% dei cani con ipotiroidismo hanno valori di TSH all’interno dei valori di riferimento, rendendo la diagnosi molto complessa. A causa di queste grosse limitazioni diagnostiche l’autore utilizza il test di stimolazione con rhTSH e sebbene non vi siano ancora dei valori di riferimento universalmente accettati, si può ragionevolmente affermare che il test risulta indicativo di ipotiroidismo quando il T4 post stimolazione è inferiore a 1.5 µg/dl, mentre valori >2,5µg/dl indicano uno stato di eutiroidismo. Ma se la diagnosi di ipotiroidismo rappresenta attualmente uno dei dilemmi più difficile da risolvere nel panorama endocrinologico veterinario, il trattamento risulta estremamente facile. I soggetti con ipotiroidismo mostrano generalmente un’eccellente risposta ad una appropriata terapia di supplementazione. Storicamente l’approccio terapeutico consisteva nella somministrazione al soggetto ipotiroideo di compresse per uso umano di Levotiroxina sodica per tutta la vita del cane. Fino a pochi mesi fa la terapia prevedeva il ricorso iniziale a compresse alla dose di 20 mcg/Kg p.c. per via orale con il pasto ogni 12 ore. Considerando che nel cane, l’assorbimento intestinale di levotiroxina è marcatamente inferiore a quanto avviene nell’uomo, i dosaggi necessari al controllo della malattia risultano essere molto più elevati di quelli impiegati nell’uomo. In Italia, sono in commercio compresse di levotiroxina per uso umano che arrivano ad un dosaggio massimo di 150 mcg; tale concentrazione è scarsamente adattabile al cane in quanto ad esempio nei cani di grossa taglia è necessaria la somministrazione di un numero elevato di compresse due volte al giorno. Dal novembre 2008, è in commercio un prodotto per uso veterinario di levotiroxina sodica in formulazione liquida concentrata. Questo prodotto offre il vantaggio di essere somministrato facilmente e in una sola volta al giorno alla dose di 20 mcg/kg. Dose quest’ultima che rappresenta la metà di quella comunemente impiegata con la formulazione in compresse. L‘assorbimento di questa formulazione liquida di levotiroxina viene ridotto dalla presenza di cibo, di conseguenza, viene raccomandato che il prodotto venga preferibilmente somministrato 2-3 ore prima dei pasti. In uno studio recente5 che ha valutato l’utilizzo della l-tiroxina liquida per uso veterinario su 35 cani con ipotiroidismo, la risposta clinica è risultata per lo più sorprendente: lo stato generale e l’attività sono nettamente migliorate già nelle pri-

L’ipotiroidismo costituisce una delle più frequenti endocrinopatie del cane. La diagnosi risulta particolarmente complessa soprattutto a causa dei segni clinici aspecifici e per la mancanza di un test dotato di sufficiente accuratezza diagnostica. Fondamentale per la diagnosi risultano essere i dati anamnestici, i segni clinici e laboratoristici integrati opportunamente con la valutazione degli ormoni tiroidei. A livello laboratoristico, gli ormoni più comunemente misurati sono la tiroxina totale (T4), la tiroxina libera (fT4) e la tireotropina endogena (TSH). La concentrazione di T4 totale rappresenta un eccellente test di screening per l’ipotiroidismo in quanto è in grado di identificare chiaramente i soggetti non ipotiroidei1,2. Le concentrazioni di T4 totale possono risultare falsamente ridotte in numerose patologie croniche non tiroidee e dopo somministrazione di alcuni farmaci (situazione denominata “euthyroid sick sindrome” o “nonthyroidal illness”). Uno dei test dotati di maggior accuratezza diagnostica, quando considerato singolarmente, è il free T4 (fT4), la quota di T4 non legata alle proteine che costituisce la parte metabolicamente attiva. I soggetti ipotiroidei hanno basse concentrazioni di fT4 e le sue concentrazioni sono meno influenzate dall’“euthyroid sick sindrome” e dall’assunzione di farmaci. Il fT4, viene attualmente valutato mediante diverse metodiche fra cui l’unica dotata di dimostrata accuratezza diagnostica è quella che utilizza l’equilibrio dialitico (ED)3, test complesso e costoso che richiede la disponibilità di un laboratorio specializzato al momento non presente in Italia. Per quanto riguarda il TSH o tireotropina endogena, il cTSH specie specifico mostra una buona accuratezza diagnostica nelle svariate metodiche utilizzate, ma è comunque influenzato, anche se in grado limitato, da farmaci e malattie concomitanti. Una specificità diagnostica del 98% per la diagnosi di ipotiroidismo è stata riportata quando l’fT4 (ED) viene usato in congiunzione al TSH endogeno. Recentemente si sta affermando il test di stimolazione con TSH ricombinante umano (rhTSH o Thyrogen®)4, da alcuni Autori ritenuto il gold standard per la diagnosi di ipotiroidismo canino ed in grado di discriminare fra soggetti eutiroidei e ipotiroidei. Esso valuta la riserva funzionale della tiroide dopo stimolo con TSH. Il farmaco, non è tuttavia facilmente reperibile in commercio ed è molto costoso. Il test di stimolazione con rhTSH, utilizzato anche dall’autore, si effettua valutando il T4 sierico basale e a distanza di 6 ore dalla somministrazione endovenosa di 75mg di rhTSH. Gli elevati costi e la mancata disponibilità sia del fT4 (equilibrio dialitico) che del rhTSH, spiegano l’attuale situa95


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