62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
Uso della ciclosporina nel cane con IBD Karin Allenspach Dr Med Vet, FVH, Dipl ECVIM-CA, PhD, FHEA, Hatfield, UK
TERAPIA DELLA IBD DEL CANE
tedeschi con diarrea cronica intermittente.2 La condizione viene diagnosticata sulla base di segnalamento, anamnesi e segni clinici ed anche sulla risposta ad un ricorso empirico agli antibiotici per os (ad es., ossitetraciclina 10-20 mg/kg TID o metronidazolo 10-20 mg BID o tilosina 20 mg/kg BID o TID).
L’approccio tradizionale al trattamento della IBD del cane si fonda su tre componenti che possono essere utilizzate singolarmente o, più spesso, in modo combinato: modificazioni della dieta, trattamento antibiotico e specifici farmaci antinfiammatori ed immunosoppressori. Anche se la maggior parte degli specialisti concorda nel ritenere che la terapia della dieta sia una componente centrale, l’impiego di routine di antibiotici nel trattamento dei cani con sospetto diagnostico di IBD è controverso. In molti casi, sono state somministrate per vari periodi di tempo dosi immunodepressive di corticosteroidi. In uno studio su 57 cani con infiammazione intestinale cronica di durata superiore a tre settimane, 36 casi risposero completamente o in modo significativo ad una settimana di una dieta di prova con salmone e riso basata soltanto su una elimination diet commerciale (formulazione secca).1 L’elevata percentuale di malati che risposero alla dieta (63%) era sorprendente, considerando che molti di questi animali erano stati inviati alla visita specialistica da veterinari che in precedenza avevano tentato un trattamento medico e dietetico senza un esito soddisfacente. Questa osservazione è anche stata fatta in lavori di gastroenterologia condotti presso altre strutture specialistiche. Al momento della presentazione alla visita, i nostri pazienti che rispondevano alla dieta erano significativamente più giovani di quelli in cui le modificazioni dell’alimentazione erano inefficaci e richiedevano una terapia medica (età mediana 2 anni contro 6 anni). Attualmente, in commercio si trova un’ampia varietà di diete da raccomandare per le prove di eliminazione: un’alternativa recente alle formulazioni classiche è rappresentata dalle diete idrolizzate, che offrono una nuova fonte proteica. È improbabile che le infezioni da batteri enteropatogeni come Campylobacter spp. vengano erroneamente diagnosticate come IBD, se si applica un approccio diagnostico sistematico. Tuttavia, in molti casi resta poco chiaro se i batteri siano la causa della malattia o si accrescano semplicemente in modo opportunistico nei cani con enteropatie sottostanti. L’esistenza di una forma primaria ed idiopatica di proliferazione batterica del tenue (SIBO, small intestinal bacterial overgrowth) è soggetta a controversie. Viene attualmente preferita la denominazione più generica di “diarrea idiopatica che risponde agli antibiotici” (ARD). Nella maggior parte dei casi, questa si riconosce nei giovani pastori
TRATTAMENTO ANTINFIAMMATORIO E IMMUNOSOPPRESSORE Gli attuali protocolli di trattamento per la IBD del cane in genere implicano l’impiego di dosi immunosoppressive di corticosteroidi per diverse settimane, seguiti da una graduale diminuzione per ridurre l’infiammazione della mucosa intestinale ed ottenere la remissione clinica. I protocolli di routine per l’impiego del prednisolone raccomandano dosaggi di 1-2 mg/kg BID per circa 2-4 settimane, seguiti da una lenta diminuzione nel corso di un periodo compreso fra settimane e mesi. Tuttavia, un certo numero di cani trattati con dosi immunosoppressive di corticosteroidi non mostrerà alcuna risposta al farmaco o presenterà una ricaduta dopo settimane o mesi dalla terapia. Un recente studio retrospettivo su 80 cani con IBD rivelò 13 casi (16%) di malattia intrattabile.3 Nell’uomo, si può osservare una mancata risposta al trattamento medico con steroidi nel 20-30% dei pazienti con IBD. A dosaggi elevati, i corticosteroidi presentano numerosi effetti collaterali, come la poliuria/polidipsia, che possono diventare insopportabili per i proprietari, specialmente nei cani di grossa taglia. Nei casi difficili che richiedono una prolungata terapia con corticosteroidi, ma sono sensibili agli effetti collaterali, è stato utilizzato con qualche successo aneddotico un farmaco più costoso, il budesonide (3,0 mg/m2, rispettivamente 0,5-3,0 mg per cane, in relazione al peso corporeo, una volta al giorno o a giorni alterni). Nell’uomo, il budesonide va incontro ad un’estrazione epatica di primo passaggio dell’80-90% circa. Quindi, soltanto una frazione del composto assorbito raggiunge la circolazione sistemica, teoricamente riducendo gli effetti collaterali. È stato documentato che il budesonide sopprime l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene nel cane con IBD. È necessario uno studio prospettico ben progettato che confronti il prednisone ed il budesonide nel trattamento del cane con IBD. Altri agenti immunosoppressori come l’azatioprina, il clorambucil, la ciclofosfamide ai dosaggi di routine vengono utilizzati da 29