62a edizione Scivac Rimini - parte1

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62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

Diagnosticare le malocclusioni con un apporto orientato al problema e trattarle con il rispetto dell’individualità di ogni singolo caso Cecilia Gorrel BSc, MA, Vet MB, DDS, DEVDC, MRCVS, Hon FAVD European and RCVS-recognised Specialist in Veterinary Dentistry, Pilley, Hampshire, England, United Kingdom

ed è caratterizzato da un aumento dello spazio tra le punte delle cuspidi premolari. Inoltre, l’angolo caudale della mandibola è caudale all’articolazione temporomandibolare per adattarsi all’eccessiva lunghezza della stessa.

Per definizione, la malocclusione è un’anomalia nella posizione del dente. La condizione è comune nel cane, ma compare anche nel gatto. Il significato clinico della malocclusione è che può causare disagio e talvolta dolore all’animale colpito. Talvolta, può essere la causa diretta di una patologia orale grave. Di conseguenza, è importante diagnosticarla in un momento precoce della vita dell’animale, in modo da poter prendere delle misure preventive. La malocclusione può derivare da discrepanze di lunghezza e/o larghezza delle fauci (malocclusione scheletrica), dal malposizionamento del dente (malocclusione dentale) o da una combinazione di entrambe queste situazioni. Lo sviluppo dell’occlusione è determinato da fattori genetici ed ambientali. I meccanismi genetici specifici che regolano la malocclusione sono sconosciuti. Tuttavia, è probabile un meccanismo poligenico che spiega perché non tutti i fratelli o sorelle delle generazioni successive siano colpiti da malocclusione dello stesso grado, o non siano colpiti affatto. Con un meccanismo poligenico, la gravità dei segni clinici è correlata al numero di geni difettivi. L’approccio più ragionevole per valutare se la malocclusione sia ereditaria o acquisita è il seguente: - la malocclusione scheletrica è considerata ereditaria a meno che si possa identificare una causa di sviluppo attendibile; - la malocclusione dentale pura deve godere del beneficio del dubbio e non essere considerata ereditaria, a meno che non sia nota una predisposizione di razza o familiare. I più comuni tipi di malocclusione sono i seguenti:

1.2 Morso brachignatico mandibolare Un morso brachignatico mandibolare, spesso definito “brachignatismo”, compare quando la mandibola è più corta del normale. 1.3 Morso disallineato (wry bite) Il morso disallineato (wry bite) compare se un lato della testa cresce più dell’altro. Nella sua forma più lieve, si sviluppa un prognatismo o un brachignatismo monolaterale. Nei casi più gravi, si riscontrano testa e morso piegati, con una deviazione dalla linea mediana. Si può anche sviluppare un morso aperto (open bite) nella regione degli incisivi, per cui i denti colpiti sono dislocati verticalmente e non occludono. 1.4 Mandibola stretta In alcuni animali, la mandibola è troppo stretta rispetto alla mascella. Il risultato è che i canini inferiori agiscono sulla gengiva mascellare o sul palato duro invece di inserirsi nel diastema tra il terzo incisivo superiore ed il canino superiore dello stesso lato. L’animale può non essere in grado di chiudere la bocca e comunemente si verifica un danno della gengiva o della mucosa palatina. Nei casi gravi non trattati, nel tempo si può sviluppare una comunicazione oronasale.

2. Malocclusione dentale 1. Malocclusione scheletrica

La malocclusione dentale è un malposizionamento dei denti in cui non si riscontra alcuna anomalia scheletrica evidente, cioè non si rilevano discrepanze di lunghezza o larghezza fra mascella e mandibola.

I cani brachicefali hanno una mascella più corta del normale e quelli dolicocefali una più lunga del normale; in entrambi i casi la mandibola non è responsabile di alcuna discrepanza rostrocaudale.

2.1 Morso crociato anteriore Questo è un termine clinico utilizzato per descrivere un’occlusione a forbice inversa di uno, alcuni o tutti gli incisivi. Si ritiene che la condizione sia secondaria ad un persistere degli incisivi primari. Tuttavia, esiste probabilmente anche un’origine scheletrica, dato che gli animali colpiti spesso sviluppano un morso mandibolare prognatico. In altre parole, un morso crociato anteriore in un animale immaturo può essere il primo segno di un prognatismo mandibolare in via di sviluppo.

1.1 Morso mandibolare prognatico Nel morso mandibolare prognatico, spesso chiamato “prognatismo”, la mandibola è più lunga della mascella ed alcuni o tutti i denti mandibolari sono rostrali alla loro posizione normale. Se l’incastro dei denti durante la chiusura delle fauci impedisce alla mandibola di crescere rostralmente fino a sviluppare pienamente il suo potenziale genetico, si può verificare un’arcatura laterale o ventrale della mandibola per adattarsi alla lunghezza. Ciò esita in un morso aperto 274


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