62a edizione Scivac Rimini - parte1

Page 269

62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

I denti a radici multiple (terzo e quarto premolare mascellare e mandibolare e molare mandibolare) sono l’incubo di ogni chirurgo veterinario per la facilità con cui si fratturano nel corso di un’estrazione. In seguito a ciò restano delle radici, con o senza pezzi di corona adesi, che devono essere rimosse. Anche se si può essere tentati di lasciare queste radici e sperare che vengano riassorbite, o che la gengiva cresca su di esse fino a ricoprirle, si tratta di una negligenza. Bisogna prestare ogni attenzione per recuperare questi residui radicali. Se ciò non è tecnicamente possibile, il proprietario deve essere informato che l’estrazione è risultata incompleta. È obbligatorio un monitoraggio post-operatorio clinico e radiografico. Anche se alcuni dei residui di radice possono venire riassorbiti, altri possono comportare una malattia infiammatoria. In quest’ultimo caso, si deve effettuare un secondo tentativo per rimuoverli. I denti a radice multipla nel gatto possono essere asportati utilizzando sia la tecnica ad estrazione aperta che quella chiusa. La tecnica chiusa è identica a quella descritta per il cane. È essenziale operare con delicatezza. Inoltre, assicurare la selezione di strumenti di dimensioni appropriate per evitare una frattura iatrogena della radice. L’estrazione aperta è simile a quella descritta per il cane. Le modificazioni suggerite nel gatto saranno trattate nel prossimo paragrafo. Indipendentemente dalla tecnica di estrazione, i denti a radice multipla devono sempre essere tagliati in singoli segmenti di radice. Nei gatti, l’autrice preferisce l’estrazione aperta, a meno che non vi sia una grave periodontite ed il dente non sia molto mobile. È stata proposta una modificazione della tecnica per estrarre i denti a radici multiple nel gatto. L’obiettivo della variante è semplificare la rimozione e preservare l’osso alveolare. Di seguito viene descritto il metodo per i denti mandibolari. Questo può essere adattato alla rimozione dei denti mascellari con più radici. • Sollevare un lembo gengivale sia a livello boccale che linguale. • Rimuovere abbastanza osso alveolare da esporre la biforcazione • Si utilizza una piccola fresa rotonda, di solito n. 2, per effettuare due tagli dalla biforcazione, a 45°, uno distalmente ed uno rostralmente. Questi tagli permettono di rimuovere la maggior parte della corona, lasciandone soltanto una piccola punta su ogni singola radice. • Utilizzare due frese rotonde n. 2 e n. 4 per rimuovere l’osso spongioso fra le due radici. La profondità deve essere pari alla lunghezza della radice, ma non tanto lunga da penetrare nel canale mandibolare. Nei casi dubbi, misurare la distanza sulle radiografie. • Ogni radice viene poi sostenuta dall’osso su tre lati; si può inserire un piccolo lussatore o elevatore nello spazio realizzato con la fresa, e le radici possono essere allentate e rimosse. • Se necessario, asportare una quota ulteriore di osso buccale. • Rimuovere ogni margine osseo tagliente. • Suturare il lembo buccale a quello linguale.

Il lembo per il primo molare mascellare deve essere esteso dalla superficie mediobuccale del quarto premolare a quella distale del secondo molare. Si può praticare una breve incisione liberatoria nella parte mediobuccale del quarto premolare. Il lembo per il secondo molare mascellare si estende dalla parte mediobuccale del primo molare fino a quella distale del secondo molare. Solitamente non è necessaria alcuna incisione liberatoria. Di solito il lembo per i molari inferiori si deve estendere solo fino ai denti adiacenti, realizzando le incisioni liberatorie a ciascuna estremità in modo che divergano quando passano attraverso la linea mucogengivale. In tutti i denti, l’osso buccale viene rimosso per esporre la biforcazione e il dente viene sezionato nelle sue unità costitutive radice/corona. Un’ulteriore rimozione dell’osso alveolare (iniziando con circa il 30% della placca dell’osso alveolare) faciliterà l’estrazione. Se necessario, ad es. in caso di anchilosi, si può asportare l’intera placca dell’osso buccale. Tuttavia, si deve utilizzare cautela qualora si rimuovano ampie superfici di osso buccale. È essenziale conoscere l’anatomia, ad es. la radice mesiobuccale del quarto premolare mascellare è vicina al canale infraorbitale e le punte della radice del primo molare mandibolare sono adiacenti al canale mandibolare. Per ridurre la tensione sulla linea di sutura, ci si deve ricordare di liberare la mucosa palatina/linguale dall’osso sottostante.

4. Denti primari I denti primari possono essere estratti utilizzando sia la tecnica aperta che quella chiusa. Sono obbligatorie delle radiografie preoperatorie per ottenere informazioni sulla posizione e l’estensione del riassorbimento della radice del dente primario e la sede e lo stadio di sviluppo della radice di quello permanente adiacente. L’estrazione chiusa è indicata quando la radice è praticamente riassorbita. Nella maggior parte delle altre situazioni, la visualizzazione aiuterà la procedura e l’estrazione aperta è la tecnica preferita dall’autrice. I dettagli della procedura di estrazione sono gli stessi descritti per i denti permanenti, ma occorre prestare attenzione ad evitare un danno alla dentizione permanente adiacente in via di sviluppo.

5. Considerazioni particolari sui denti dei felini Le più comuni affezioni che necessitano di estrazione dentale nei gatti sono le lesioni da riassorbimento odontoclastico (ORL, odontoclastic resorptive lesions), la periodontite e le lesioni dentali traumatiche che esitano nell’esposizione della polpa. Nel gatto, gli incisivi, il secondo premolare mascellare ed il molare mascellare sono denti piccoli a radice singola. Possono generalmente essere rimossi utilizzando una tecnica chiusa. I denti canini, a meno che non siano colpiti da una periodontite grave, richiedono una tecnica di estrazione aperta come descritto per il cane.

269


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.