62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
gabbia. Utilizzando i valori di riferimento stabiliti in uno studio, a 4 ed 8 ore dalla somministrazione del desametazone il riscontro di concentrazioni di cortisolo plasmatico < 1,0 µg/dl era da ritenere normale, valori > 1 ma < 1,4 µg/dl erano considerati borderline e concentrazioni > 1,4 µg/dl erano compatibili con una diagnosi di iperadrenocorticismo.
test di screening e di discriminazione possono essere attuati senza che il gatto sia stato portato all’ospedale veterinario. I primi due campioni di urina sono impiegati per lo “screening” e l’ultimo viene utilizzato per il test di “discriminazione”. Si calcola la media dei primi due risultati dei test e se il terzo è < 50% del valore ottenuto, probabilmente l’animale è affetto da PDH; invece, la mancata soppressione indica che sono possibili sia PDH che tumore della surrene. Il test dell’ACTH endogeno serve a distinguere gli animali affetti da PDH da quelli con tumori surrenalici funzionalmente attivi. Utilizzando valori per cane e uomo, un risultato maggiore di 45 pg/ml è compatibile con il PDH, ed uno inferiore a 10 pg/ml concorda con un tumore della corticale surrenale. Tuttavia, nei gatti l’intervallo normale è compreso fra 0 e 110 pg/ml.
Rapporto cortisolo:creatinina nell’urina (UCCR) – IL TEST RACCOMANDATO L’impiego del UCCR come test di screening per la sindrome di Cushing nel cane sembra essere sensibile, ma non specifico. Nel gatto, questo è raccomandato come test di screening per l’iperadrenocorticismo. Il protocollo è semplice: i proprietari devono raccogliere l’urina dei loro gatti in due mattinate consecutive. Ogni campione deve essere sottoposto alla determinazione del UCCR. Valori > 3,6 x 10-5 sono anomali, quelli > 1,3 ma < 3,6 x 10-5 sono borderline e quelli < 1,3 x 10-5 sono normali. Questo protocollo è affidabile ed evita di ospedalizzare i gatti per eseguire il test, eliminando eventuali risultati spuri associati allo stress indotto dall’ospedalizzazione. Il problema, come nel cane, è la specificità dei risultati dell’esame. Qualora si abbia un sospetto di sindrome di Cushing, questo sembra essere il test di screening migliore per il gatto.
TRATTAMENTO L’iperadrenocorticismo è notevolmente debilitante per i gatti. Anche se la terapia è difficile e la prognosi riservata, di solito si cerca di ottenere il controllo della malattia, perché le condizioni cliniche dei felini colpiti tendono a deteriorarsi. La rimozione chirurgica del tumore ipofisario è la forma ottimale di terapia ed è stata utilizzata nei gatti. Ad oggi, semplicemente non vi sono chirurghi a sufficienza in grado di effettuare questa procedura. Quando la pratica sarà sviluppata, la chirurgia sicuramente diventerà il trattamento d’elezione. La radioterapia ipofisaria e la terapia medica con trilostano non sono state attuate in una quantità di gatti tale da valutarne l’efficacia. La surrenalectomia, unilaterale nei gatti con tumori surrenalici o bilaterale in quelli con PDH, ha fornito i nostri migliori risultati.
ECOGRAFIA ADDOMINALE L’ecografia, forse più di qualsiasi altra tecnica, è notevolmente “operatore-dipendente”. In altre parole, l’ecografia è sensibile ed affidabile solo tanto quanto lo sono la strumentazione usata e la conduzione individuale e l’interpretazione dello studio. L’ecografia è uno strumento eccellente per distinguere il PDH dalla sindrome di Cushing causata da tumore adrenocorticale. Nel gatto, i risultati possono anche essere utilizzati come test di screening. Occorre essere in grado di visualizzare routinariamente entrambe le ghiandole surrenali nei gatti sani. Alcuni gatti con PDH presentano surreni di dimensioni normali e alcuni hanno un evidente ingrossamento degli organi. L’impossibilità di identificare l’una o l’altra surrene porrà sicuramente in dubbio la diagnosi di sindrome di Cushing, mentre visualizzare una ghiandola normale suggerirà un PDH e tenderà a ridurre la probabilità di un tumore surrenalico. Se si riscontra una surrene evidentemente ingrossata, deformata e/o compressa di solito si deve sospettare un tumore adrenocorticale.
PREPARAZIONE PREOPERATORIA TERAPIA MEDICA La risoluzione transitoria dell’iperadrenocorticismo può essere estremamente utile nei gatti in cui si preveda un intervento chirurgico. I soggetti con sindrome di Cushing hanno una cute estremamente fragile, sono predisposti alle infezioni e guariscono male. Le complicazioni derivanti da questi problemi possono essere catastrofiche. È possibile minimizzarle con il trattamento preoperatorio della sindrome di Cushing prima della chirurgia. Le opzioni terapeutiche comprendono l’impiego del farmaco adrenocorticolitico o,p’DDD, il blocco della sintesi del cortisolo con ketoconazolo e metirapone, e la distruzione della fonte ipofisaria dell’ACTH attraverso la radioterapia. L’impiego di trilostano offre la migliore probabilità di risolvere la condizione. Somministrando l’o,p’-DDD a gatti clinicamente normali, la risposta surrenalica è stata osservata soltanto nel 50% dei casi. Molti animali affetti da sindrome di Cushing trattati con o,p’-DDD alla dose di 50 mg/kg/die (divisa bid) non riuscirono a dimostrare alcun miglioramento, compresi due gatti trattati giornalmente per più di 90 giorni. Anche raddoppiando la dose non si è avuto alcun miglioramento della risposta osservata nei gatti da noi trattati. Analogamente, la risposta al ketoconazolo (30 mg/kg/die suddivisi bid) è stata
TEST DISCRIMINANTI Per i gatti con sindrome di Cushing esistono due affidabili esami “discriminanti” (test per distinguere la malattia ipofisi-dipendente da quella dipendente da tumore surrenalico): l’ecografia addominale e il test con alte dosi di desametazone che impiega l’urina raccolta a casa e l’UCCR. Dopo aver raccolto l’urina del proprio gatto per due mattine consecutive, nella seconda il proprietario somministra desametazone 0,1 mg/kg per via orale, ad intervalli di 8 ore: 8 del mattino, 4 del pomeriggio e mezzanotte. L’urina viene di nuovo raccolta dal proprietario al mattino del terzo giorno. Quindi, i 227