59° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
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I glaucomi felini Alberto Crotti Med Vet, Genova
Con il termine Glaucomi si intende un gruppo di malattie neuro degenerative caratterizzate da sintomi clinici polimorfi e determinate da aumento della pressione intraoculare in grado di scatenare una catena di eventi a livello del nervo ottico e della retina che si traducono in un danno alla integrità e alla funzione delle strutture oculari che persiste anche se la pressione ritorna entro ai limiti della norma. All’interno dell’occhio l’equilibrio tra la produzione ed il drenaggio dell’umor acqueo è responsabile del mantenimento della pressione intraoculare nei valori normali di 22.2+/5.2 mm/hg1 con la presenza di variazioni legate al ritmo circadiano2. L’umor acqueo viene prodotto a livello dei corpi ciliari in massima parte attraverso meccanismi di secrezione o trasporto attivo ed in parte minore attraverso diffusione passiva e ultrafiltrazione. L’acqueo muove dalla camera posteriore alla anteriore passando tra lente ed iride attraverso il foro pupillare. Nella camera anteriore esso viene drenato a livello dell’angolo irido corneale dove tra la base dell’iride e la cornea sono presenti i legamenti pettinati. Esso penetra attraverso gli spazi del Fontana delimitati da questi legamenti e si insinua nella rete trabecolare che rappresenta una zona di resistenza al flusso dell’acqueo. Attraversando la rete trabecolare l’umor acqueo raggiunge infine il sistema venoso tramite vie di deflusso definite convenzionali e non convenzionali. Nel gatto le vie non convenzionali sarebbero responsabili solamente di circa il 3% di tale deflusso. Anche se all’apparenza le strutture anatomiche deputate alla filtrazione dell’umor acqueo nel cane e nel gatto risultano essere grossolanamente simili, esistono sottili differenze tra le due specie. La camera anteriore nel gatto è notevolmente più profonda rispetto a quella del cane. Le fibre del legamento pettinato appaiono più sottili, più lunghe e meno numerose. La rete trabecolare è più ricca in fibre e il legamento cribriforme corneo-sclerale (trabecolo corneo-sclerale) possiede pori di maggiore diametro. Il plesso venoso della sclera è maggiormente sviluppato e le vene trabecolari sono più numerose. Queste differenze potrebbero spiegare la minore incidenza del glaucoma felino rispetto alla specie canina. La diagnosi del glaucoma deve essere effettuata in base all’esame clinico e alla misurazione della pressione intraoculare. Risulta importante anche la osservazione dell’angolo irido corneale attraverso l’esame gonioscopico. Da un punto di vista della classificazione i criteri seguiti possono prendere in considerazione la patologia scatenante il glaucoma che in tal caso può essere considerato primario3 nel caso non siano presenti patologie preesistenti o seconda-
rio nel caso in cui siano intervenute malattie intraoculari responsabili della crisi glaucomatosa. La forma primaria può essere congenita4 o se si prende in considerazione lo stato dell’angolo irido corneale:ad angolo aperto, ristretto/chiuso, con presenza di displasia dei legamenti pettinati5. La classificazione in acuto o cronico prende invece spunto dal tempo di insorgenza della malattia. Nella specie felina la maggior parte dei glaucomi sono di origine secondaria e data la insorgenza subdola di tipo cronico. Gli individui di sesso maschile sarebbero più frequentemente colpiti rispetto a quelli di sesso femminile. Esiste una certa prevalenza di incidenza nei gatti domestici rispetto a quelli di razza pura. La ipertensione oculare risulta particolarmente critica inizialmente a livello del disco ottico attraverso meccanismi in parte conosciuti ed in parte ancora oggetto di studio ed approfondimento. In seguito sotto lo stimolo ipertensivo anche la retina va incontro a fenomeni di tipo degenerativo. Il glaucoma secondario è da ricondursi principalmente a patologiche neoplastiche, infiammatorie/infettive, traumatiche e malattie sistemiche6. In caso di neoplasia intraoculare la causa dell’ aumento della pressione è legata al meccanismo di compressione ed/od invasione dello stroma irideo, dell’angolo irido corneale e dell’apparato trabecolare da parte del tessuto e/o della cellularità neoplastica. La più comune neoplasia primaria è il melanoma diffuso dell’iride. Il linfosarcoma rappresenta la forma più frequente tra le neoplasie secondarie. Per quanto riguarda i fenomeni infettivi/infiammatori si può affermare che qualunque malattia sistemica in grado di determinare uveite nel gatto può essere potenzialmente anche causa di glaucoma. L’ irido ciclite determina rottura della barriera emato acquea con aumento delle proteine e della cellularità dell’acqueo, si può formare ipopion ed ifema e in conseguenza di ciò si ha aumento della viscosità dell’acqueo e la diminuzione del coefficente di filtrazione. Può esservi deposito di fibrina a livello della superficie iridea, del foro pupillare e dell’angolo irido corneale con formazione di membrane fibro-vascolari preiridee. Si possono creare sinechie anteriori o posteriori con seclusione pupillare e grave impedimento alla circolazione dell’acqueo. Si può avere iride bombè e conseguente chiusura dell’angolo irido corneale. La miosi che si accompagna all’uveite crea ulteriore ostacolo alla circolazione dell’acqueo. All’evento infiammatorio può conseguire la lussazione della lente per fenomeno degenerativo a carico delle fibre zonulari. Lo spostamento del cristallino può determinare o blocco pupillare con conseguente ostacolo al deflusso del-