59a edizione Scivac Rimini - parte1

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59° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

gnostica può fornire utili informazioni sulla reale distribuzione della patologia, specialmente nei casi in cui quadri clinici sono dubbi. Le metastasi sono rare. La terapia è chirurgica, poiché gli steroidi spesso non danno neppure un transitorio miglioramento. Se il tumore si sviluppa a carico di un nervo destinato ad un arto, l’amputazione è spesso necessaria e forse anche consigliabile in caso di diagnosi precoce per diminuire le possibilità di una recidiva. L’invasione del canale vertebrale implica la necessità di una (emi-)laminectomia: in questi casi l’esplorazione contemporanea dentro e fuori il canale vertebrale può essere difficile e richiedere due diverse operazioni con approcci differenti. Inoltre, la prognosi è ancora più riservata per la possibile penetrazione della neoplasia nel midollo spinale precedentemente alla chirurgia. La prognosi è comunque infausta nella maggior parte dei casi. Altri tumori extraneurali che causano compressioni del plesso o di nervi (linfomi, sarcomi) possono avere una sintomatologia simile. La prognosi per il problema in situ può essere migliore per la mancata tendenza di molte di queste masse a risalire i nervi, ma la loro origine multicentrica o la loro tendenza a metastatizzare li rende comunque insidiosi. Anche neoplasie extradurali o intradurali-extramidollari (meningiomi) che si sviluppano ventrolateralmente all’intumescenza cervicale all’interno del canale vertebrale possono inizialmente causare una sintomatologia sovrapponibile alla precedente. INFIAMMAZIONI - La neurite del plesso brachiale7 è segnalata con estrema rarità nel cane (un caso anche nel gatto) e presenta una probabile origine autoimmune. Vaccinazioni o allergie alimentari potrebbero essere relazionate con la comparsa di segni clinici. La malattia consiste in una neurite che coinvolge bilateralmente il plesso brachiale e risparmiando di solito il resto del SNP. L’esordio è acuto ed è caratterizzato da paresi flaccida e iporiflessia ristretta al treno anteriore, cui segue in pochi giorni lo sviluppo di un’atrofia neurogena. Lo studio EMGrafico evidenza potenziali di fibrillazione. La risposta alla terapia cortisonica è variabile. Diete ipoallergeniche sono consigliabili quando si sospetta un’allergia alimentare. La prognosi è tanto più riservata quanto maggiore è la taglia dell’animale. TRAUMI1-3 - La lesione del nervo Radiale (C7-T1) è una delle lesioni neurologiche più frequentemente diagnosticate nell’arto toracico, talvolta erroneamente perché confusa con la lesione del plesso brachiale. Frequentemente la lesione è secondaria alla frattura dell’omero e può coinvolgere il nervo prossimalmente o distalmente il distacco delle branche destinate all’innervazione del muscolo tricipite. Nel primo caso non c’è possibilità di estensione del gomito, del carpo e delle dita, l’arto viene trascinato e si formano lesioni cutanee della parte dorsale delle dita. Nel secondo caso il gomito può essere esteso. La lesione parziale del nervo può soluzionarsi in alcuni mesi, mentre quella totale, più probabile se la sensibilità manca fin dall’inizio e non ricompare in poco tempo, ha una prognosi infausta e può originare quadri di autotraumatismo. Più frequente è l’avulsione del plesso brachiale (C6-T2), legata spesso a iperabduzione o trazione

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nella regione ascellare, più raramente a fratture delle prime coste o della scapola. Il risultato è uno “strappamento” delle radici che originano dall’intumescenza cervicale. I gatti possono lesionarsi nel tentativo di divincolare un arto rimasto incastrato. Raramente, il danno può essere bilaterale. Le avulsioni si classificano cone craniali, caudali e totali. Le craniali interessano le radici C6-C7. I sintomi sono modesti: atrofia dei muscoli Sopraspinato e Infraspinato (innervati dal nervo Soprascapolare) e diminuzione dell’anvanzamento del braccio durante l’andatura. A volte anche la flessione del gomito può essere compromessa, segno di coinvolgimento del nervo Musculocutaneo. L’andatura non è comunque significativamente alterata. L’avulsione caudale coinvolge le radici C8, T1 e T2. I sintomi sono più evidenti, l’appoggio non è possibile per la lesione delle fibre che costituiscono il nervo Radiale. A volte l’arto è trascinato, a volte una certa flessione è ancora possibile. Distalmente al gomito, non c’è sensibilità plantareposteriore. Il coinvolgimento delle fibre simpatiche può causare sindrome di Horner ipsilaterale. L’avulsione implica anche un danno, generalmente transitorio, del midollo spinale, con conseguente coinvolgimento delle fibre ascendenti e discendenti relative all’arto pelvico ipsilaterale. Se l’avulsione è bilaterale, è facile localizzarla erroneamente nei segmenti C6-T2. L’avulsione totale comporta una sintomatologia grave, somma delle due precedenti, e una prognosi assai riservata. Infine, lesioni intramidollari acute (mielopatie ischemiche) o ernie discali molto lateralizzate e/o di modesta entità, che coinvolgono l’intumescenza cervicotoracica, possono essere responsabili fin dall’inizio o nel proseguo del quadro sintomatologico di monoparesi dell’AA.

Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5.

6. 7.

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Indirizzo per la corrispondenza: Marco Bernardini Dipartimento Scienze Cliniche Veterinarie Università degli Studi di Padova Viale dell’Università, 16 – 35020 Legnaro (PD) Tel. 049.8272609 - Fax 049.8272954 E-mail: marco.bernardini@unipd.it


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