59a edizione Scivac Rimini - parte1

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59° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

mente nei cani maschi. In alcuni cani colpiti è stata riscontrata la stenosi lombosacrale, che deve essere esclusa mediante radiografie spinali, EMG e mielografia, epidurografia o TC nell’area lombosacrale. Normale capacità di svuotamento della vescica: Esistono due categorie principali: (1) lo sfintere uretrale non è competente o viene aggirato (evenienza più comune) oppure (2) la vescica si contrae involontariamente in presenza di volumi bassi. Lo sfintere uretrale viene aggirato da un uraco pervio o un uretere ectopico. Un uraco pervio è riconoscibile all’esame clinico. Per la diagnosi degli ureteri ectopici si ricorre ad urografia escretoria, vaginouretrografia e/o cistoscopia. I reni e gli ureteri vanno esaminati alla ricerca di problemi associati quali idrouretere, pielonefrite ed anomalie di forma o dimensioni dei reni. Prima di effettuare la correzione chirurgica dell’uretere ectopico bisogna eseguire l’analisi dell’urina e l’urocoltura. Alcuni cani con ureteri ectopici presentano anche una diminuzione della pressione uretrale a riposo che può portare al perdurare dell’incontinenza nonostante la correzione chirurgica. Per individuare questi soggetti si può utilizzare il profilo della pressione uretrale. Se questo non è disponibile, di solito si provvede a stabilire se la vescica risulta facile o difficile da svuotare manualmente mediante compressione. La diminuita competenza dello sfintere uretrale è la causa dell’incontinenza “da ovariectomia”, tuttavia, questa evenienza si riscontra anche nei maschi castrati, nelle cagne giovani ed in un ridotto numero di cagne integre, specialmente di razza Dobermann. La diagnosi viene solitamente formulata in base all’anamnesi ed all’esame clinico. I riscontri anamnestici sono rappresentati da sterilizzazione chirurgica, razza di media o grossa taglia, cagna sovrappeso che perde urina mentre dorme o si corica o quando è iperattiva, ma per il resto urina normalmente. L’esame clinico di solito è normale. Anche l’analisi dell’urina di norma non presenta alterazioni, benché alcuni cani sviluppino un’infezione secondaria del tratto urinario. Si deve effettuare la determinazione del peso specifico come indicatore di poliuria. La causa della malattia nella pressione uretrale a riposo non è conosciuta. Nella muscolatura uretrale sono presenti dei recettori per gli ormoni riproduttivi che determinano un incremento del tono uretrale a riposo. Esiste un’associazione con l’età della sterilizzazione. Alcuni casi sono stati abbinati ad un’uretra anatomicamente corta (posizione intrapelvica della vescica all’uretrocistografia). Tuttavia, la localizzazione vescicale intrapelvica può essere presente anche in cani con continenza normale. Più che riconoscere una sola causa, la condizione è probabilmente multifattoriale. Una massa nell’area del collo vescicale può causare l’incontinenza dello sfintere uretrale interno. La diagnosi viene sostenuta dal riscontro anamnestico associato di disuria o ematuria, dalla presenza di un’anomalia palpabile (non sempre individuabile) o da alterazioni del sedimento urinario (ematuria, piuria o elementi cellulari anomali). Per confermare l’esistenza della massa, sono necessarie la cistoscopia, la cistografia o l’uretrografia retrograda. Contrazioni incontenibili del detrusore in presenza di volumi vescicali bassi (incontinenza da urgenza) esitano in

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un’incontinenza che si presenta in modo simile all’incompetenza uretrale, ma spesso è accompagnata da pollachiuria. Le cause sono rappresentate da grave cistite cronica, neoplasia della parete vescicale e precedente cistectomia con marcata riduzione del volume dell’organo. La diagnosi si basa sul riscontro alla palpazione di vescica anormale, alterazioni dell’analisi dell’urina o cistogramma anomalo.

Terapia Incapacità di svuotare la vescica: una vescica distesa deve essere tenuta vuota. Di solito il meccanismo utilizzato è la cateterizzazione asettica, atraumatica. Una volta svuotata la vescica, il catetere viene rimosso dopo aver risolto la causa della distensione. Se quest’ultima è ricorrente, il catetere può essere lasciato in sede o introdotto in modo intermittente. I vantaggi di una cateterizzazione permanente sono dati dal risparmio di tempo e dalla potenziale riduzione del trauma uretrale; tuttavia, uno dei principali svantaggi è la probabilità di infezione del tratto urinario. L’impiego di un sistema chiuso ritarda lo sviluppo di questo processo infettivo. Anche l’uso degli antibiotici può rinviare la comparsa dell’infezione, ma può anche determinare delle infezioni da batteri antibioticoresistenti. Gli stimolatori parasimpatici come il betanecolo di solito non sono efficaci. Utilizzare un farmaco per determinare il rilascio dell’uretra, come la fenossibenzamina, può contribuire a permettere lo svuotamento della vescica mediante compressione manuale e nei casi di dissinergia. Il dosaggio raccomandato è di 0,25 mg/kg per os ogni 12 ore. Gli effetti collaterali sono rappresentati da ipotensione, tachicardia ed irritazione gastroenterica. Normale capacità di svuotare la vescica: Per l’uraco pervio e l’ectopia degli ureteri è richiesta la terapia chirurgica. L’incompetenza uretrale di solito viene trattata con farmaci alfa-adrenergici come la fenilpropanolamina (1,5 mg ogni 8-12 ore) o l’efedrina (25-50 mg ogni 12 ore). I potenziali effetti collaterali sono rappresentati da ipertensione, ritenzione di urina ed aritmie cardiache. La terapia alternativa è la somministrazione di estrogeni nelle femmine sterilizzate e di testosterone nei maschi castrati. Nelle cagne, si utilizza il dietilstilbestrolo (DES) per os alla dose di 0,5-1 mg/die per 3-5 giorni e poi secondo necessità. Un grave effetto collaterale potenzialmente legato agli estrogeni è l’anemia aplastica. Gli estrogeni devono sempre essere utilizzati con cautela ed alla dose minima efficace per il più breve periodo di tempo. Nella maggior parte dei cani, pochi giorni di terapia esitano nella risoluzione dei segni clinici per mesi, per cui non è necessaria una somministrazione costante. Nei cani maschi castrati, può essere efficace la somministrazione di 2,2 mg/kg di testosterone propionato iniettabile. Se la durata d’azione è troppo breve, si può usare il testosterone cipionato (testosterone deposito). Se il cane era stato castrato a causa di problemi correlati al testosterone, come una malattia prostatica, questa può recidivare in seguito alla somministrazione dell’ormone.


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