59° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
ne del dotto naso lacrimale e le dacriocistiti. Un’ostruzione del dotto nasolacrimale si può verificare per la presenza di materiale mucopurulento denso conseguente a patologie congiuntivali o ad infezioni. Anche patologie dentali o cambiamenti ossei dell’osso mascellare, secondari a iperparatiroidismo nutrizionale, possono indurre un’ostruzione del dotto. Tra le patologie dentali una malocclusione dei molari e dei premolari e, meno frequentemente, degli incisivi, può indurre retropulsione dei denti stessi e creare danni al dotto nasolacrimale. Il segno clinico più caratteristico di dacriocistite è la presenza di scolo oculare che può variare da semplice epifora a scolo mucoso- muco purulento. L’utilizzo di esami radiografici o tomografici, e l’esecuzione di una dacriorinocistografia sono di ausilio nell’individuare la causa e la localizzazione dell’ostruzione. La terapia è volta alla risoluzione della patologia primaria, specialmente alla correzione di eventuali patologie dentali.
Patologie della cornea Distrofie corneali Si manifesta come un’opacità di forma solitamente ovalare, bianco-grigiastra situata in posizione assiale o temporale, negativa alla colorazione con fluoresceina. Cheratopatia lipidica Per cheratopatia lipidica si intende la deposizione all’interno della cornea di colesterolo o dei suoi esteri, fosfolipidi ed esteri di acidi grassi. Può presentarsi in forma uni o bilaterale e macroscopicamente appare come un’opacità biancogrigiastra in posizione perilimbare o ventromediale accompagnata da neovascolarizzazione della cornea. Dermoide Il dermoide è costituito da un’isola di tessuto dermico situato in posizione aberrante in seguito ad un anormale invaginamento del tessuto ectodermico, durante la vita embrionale. Sulla cornea si reperta solitamente a livello limbare temporale. Cheratiti ulcerative Le cheratite ulcerative si dividono in:ulcere corneali superficiali,erosioni persistenti superficiali indolenti ed ulcere profonde o stromali Le ulcere corneali superficiali sono caratterizzate da epifora e/o scolo mucoso, muco-purulento, edema corneale di lieve entità, prova con fluoresceina debolmente positiva. Se limitate allo strato superficiale (epitelio), possono rimarginare rapidamente e richiedono unicamente una terapia antibiotica topica. Le erosioni persistenti superficiali indolenti sono caratterizzate da segni clinici sovrapponibili a quelli delle ulcere corneali superficiali. L’epitelio corneale appare edematoso e mobile ai bordi delle erosioni. Le ulcere profonde o stromali sono caratterizzate da un marcato arrossamento della congiuntiva bulbare, blefarospasmo di grado variabile, edema e neovascolarizzazione corneale; possono avere una profondità variabile ed assumere
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un colore giallo-verdastro (ascessi corneali), soprattutto quando la causa scatenante è la penetrazione di un corpo estraneo di natura vegetale.
Uveiti Le uveiti nel coniglio possono essere causate da batteri quali Pasteurella multocida e Staphylococcus aureus, microsporidi quali Encephalitozoon cunicoli, traumi, neoplasie quali il linfoma. I segni clinici possono essere variamente rappresentati da iperemia congiuntivale, edema corneale, vascolarizzazione corneale e iridea,ascessi iridei, sinechie anteriori, flare, ipopion, cataratta. Uveite facoclastica È sostenuta dall’Encephalitozoon cunicoli che è un parassita intracellulare obbligato che infetta i conigli ed altri mammiferi. I conigli nani e i New Zealand bianchi sembrano essere più sensibili all’infezione. La forma oculare si manifesta con cataratta, granulomi infiammatori, uveite lente indotta (LIU) di tipo facoclastico (legata cioè alla rottura della capsula anteriore della lente ed alla conseguente improvvisa esposizione dell’uvea alle proteine lenticolari e glaucoma secondario. Le indagini diagnostiche prevedono le analisi sierologiche (ICA/IFA, Elisa), la citologia lacrimale (colorazioni calcofluor white, trichrome modified), il centrifugato delle urine e la paracentesi dell’acqueo.
Glaucoma Può essere primario (ereditario nel coniglio bianco di Nuova Zelanda ed associato al gene bu) o secondario ad uveite batterica, trauma o neoplasia (linfoma). I segni clinici sono: buftalmo, iperemia congiuntivale, aumento del diametro corneale,, riduzione dei riflessi pupillari, edema corneale, cupping del disco ottico (segno clinico tardivo) e perdita della visione. Il glaucoma è apparentemente meno doloroso nel coniglio rispetto al cane e al gatto. Con il passare dei mesi la pressione intraoculare spesso ritorna nei range della norma probabilmente a causa di una diminuzione di produzione di acqueo dovuta ad una marcata atrofia dei corpi ciliari.
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