59a edizione Scivac Rimini - parte1

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59° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

mide sottile e derma che contiene gli annessi (follicoli piliferi, ghiandole sebacee e apocrine). La membrana timpanica è una struttura epiteliale che separa l’orecchio esterno dalla cavità dell’orecchio medio posta medialmente. Il timpano del cane è costituito da una pars flaccida e una pars tensa. La pars flaccida è una piccola area della parte dorsale-anteriore del timpano; è relativamente flaccida e abbastanza vascolarizzata. La maggiore parte della membrana timpanica che viene visualizzata all’esame otoscopico è invece costituita dalla pars tensa che si presenta, in condizioni normali, traslucida con striature che si estendono dal manubrium del malleus o martello (uno degli ossicini dell’orecchio insieme a incudine e staffa) verso la periferia. Nella sezione mediana della membrana timpanica è visibile una struttura biancastra a forma di C con la punta bassa raddrizzata, tale struttura corrisponde alla prominenza ossea (manubrium del malleus) che separa la cavità timpanica dalla bolla timpanica . La cavità timpanica è divisa in tre parti: dorsale, media e ventrale. La dorsale è la più piccola e contiene il manubrio, l’incudine e la staffa. La staffa è attaccata ad un forame vestibolare (finestra ovale) che porta verso l’orecchio interno. La parte media è adiacente alla membrana timpanica e una prominenza cocleare unisce una parte interna del timpano alla finestra rotonda (o cocleare) che comunica con il labirinto osseo della coclea. Questa è la struttura da evitare quando si compie una miringotomia. L’apertura della tuba uditiva (tuba di Eustachio) è posizionata nella parte rostro-mediale della cavità timpanica; comunica con il nasofaringe. Infine la parte ventrale è la bolla timpanica che rappresenta la porzione più estesa. Nel gatto la cavità timpanica è nettamente divisa in due camere da un setto osseo che si estende, con andamento curvilineo, dalla porzione medio craniale della bolla fino a quella medio laterale. Rispetto alla visione data dal classico otoscopio, il videooto-endoscopio garantisce una maggiore e istantanea visione, tramite schermo, della visita otoscopica. Le fibre ottiche, il miglioramento della fonte di luce e la miniaturizzazione delle videocamere insieme all’endoscopio rigido (diametro 2,7 e 4 mm) hanno condotto allo sviluppo della video-otoendoscopia. Questo equipaggiamento può essere connesso ad un monitor, a software per acquisizione d’immagini (con stampa) e filmati. La visualizzazione delle immagini permette di procedere ad un esame del condotto uditivo accura-

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ta: presenza di cerume, ectoparassiti, corpi estranei, iperplasia ghiandole ceruminose, erosioni, ulcere ecc.; della integrità della membrana timpanica; infine della bolla timpanica (presenza di materiale ceruminoso, purulento, neoplasie o colesteatomi). Attraverso la video-oto-endoscopia è possibile effettuare, sotto visione, prelievi bioptici tramite pinze flessibili bioptiche/chirurgiche, tamponi in cavità timpanica (con o senza miringotomia) ed effettuare lavaggi e pulizie dell’orecchio tramite vie di servizio nelle camicie dell’ottica. L’immissione di soluzione fisiologica a temperatura corporea può essere effettuata tramite sacca spremitrice, per semplice gravità o attraverso irrigatori appositi (siringhe da 20-60 ml connessi con valvole a tre-vie al canale di servizio dell’ottica o irrigatori specifici elettrici). L’efficacia dell’utilizzo del video-oto-endoscopio è dovuta non solo alla possibilità di eseguire al meglio procedure sia diagnostiche (tamponi, ago-infissioni, biopsie ecc…) che terapeutiche (asportazione piccole neoformazioni, lavaggio e pulizia del condotto uditivo e/o della bolla timpanica); ma anche al fatto di potere refertare tramite fogli con immagini e/o CD con immagini e filmati al proprietario e al veterinario referente mostrando le condizioni cliniche dell’orecchie dell’animale.

Bibliografia Angus JC, Campbell KL, (2001), Uses and indications for video-otoscopy in small animal practice, Vet Clin North Am Small Anim Pract, 31 (4): 809-828. Arcelli R, Leone F, (2001), Otiti nel cane e nel gatto, Ed. Poletto, Gaggiano (MI) . Cole LK, (2004), Otoscopic evaluation of the ear canal, Vet Clin Small Anim, 34:397-410. Gotthelf LN, (2005), Small animal ear disease: an illustrated guide, Elsevier Saunders, St.Louis. Harvey RC, (2005), Ear disease of dog and cat. Manson Publishing. Scott DW, Miller WH, Griffin, CE, (2001) : External ear diseases. In Muller and Kirk’s small animal dermatology. 6th ed., WB Saunders, Philadephia, 1203-1235.

Indirizzo per la corrispondenza: Giovanni Ghibaudo: gioghi1@alice.it Federico Leone: mrfeleo@libero.it


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