59a edizione Scivac Rimini - parte1

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59° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

ne del tratto urinario hanno determinato la comparsa degli stessi segni clinici in altri felini inoculati con questo virus. Tuttavia, questi esperimenti non erano riproducibili, lasciando aperta la questione se i virus fossero davvero coinvolti nello sviluppo della FLUTD.11 Sembra che fra le caratteristiche della malattia rientrino i difetti nello strato di glicosaminoglicani e di conseguenza la più elevata permeabilità dell’epitelio vescicale, l’aumento dell’attività del sistema nervoso simpatico e l’infiammazione del sistema neurogeno.1 La FLUTD idiopatica è stata suggerita come modello per lo studio della cistite interstiziale nell’uomo.12 Le tipiche glomerulazioni (piccoli sanguinamenti petecchiali) nella sottomucosa della parete vescicale fanno parte del quadro patologico dell’uomo e sono considerate indispensabili per la diagnosi. Tuttavia, la cistoscopia non viene utilizzata di routine per la diagnosi della FLUTD ed il termine di cistite interstiziale è applicabile ai gatti soltanto nei rari casi in cui la cistoscopia è stata eseguita.

Fattori di rischio per la FLUTD idiopatica In un recente studio, i fattori di rischio associati alla FLUTD idiopatica erano il sesso maschile, il sovrappeso, il fatto di essere gatti di razza pura e, cosa più importante, il fatto di vivere con un altro gatto con il quale si era in conflitto.13 Ciò implica che lo stress possa essere un fattore scatenante della malattia, il che viene sostenuto dal riscontro del fatto che la permeabilità vescicale nei gatti con FLUTD idiopatica è massima sotto stress.14 In precedenza, anche il vivere in casa e il consumare alimenti secchi erano stati considerati fattori di rischio per la FLUTD idiopatica.15 Abbiamo rilevato che il 36% dei gatti con FLUTD idiopatica era sovrappeso, il 73% viveva in casa ed il 27% veniva alimentato soltanto con prodotti secchi.6 Tuttavia, si è sospettato che alla FLUTD idiopatica fossero associati dei fattori non tanto di tipo demografico o ambientale, quanto piuttosto correlati al gatto, come, ad esempio, il fatto di comportarsi in modo timoroso.16

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cipale della terapia è quello di ripristinare il flusso dell’urina. Le alterazioni metaboliche potenzialmente letali come l’iperkalemia o la grave acidosi devono essere corrette immediatamente. Il 12% circa dei gatti con ostruzione uretrale è risultato colpito da una grave iperkalemia (> 8 mmol/l).18 Le possibilità per la terapia dell’iperkalemia sono rappresentate da infusione di soluzione fisiologica (NaCl 0,9%), infusione di glucosio al 5%, somministrazione di insulina amorfa (0,2 UI/kg IV) seguita da un bolo di glucosio (2 g di glucosio per unità di insulina) e poi dall’infusione di glucosio al 5%, somministrazione di calcio gluconato al 10%, alla dose di 0,5-1,5 ml/kg IV nell’arco di 10 minuti e infusione di bicarbonato di sodio alla dose di 0,2-0,5 mmol/kg. Se non si riesce a ristabilire la pervietà dell’uretra, l’urina può essere evacuata mediante cistocentesi. I possibili effetti collaterali della cistocentesi decompressiva sono rappresentati dallo stravaso di urina nella cavità peritoneale e dal danneggiamento di una parete vescicale precedentemente lesionata, per cui questo tipo di intervento non viene consigliato come procedura di routine. Una volta che l’uretra è pervia, preferiamo lasciare in posizione un catetere permanente e raccordarlo ad un sistema chiuso di raccolta dell’urina. Dopo una grave iperazotemia postrenale, si può avere una sostanziale diuresi postostruttiva, che deve essere trattata con un’adeguata infusione. Dopo la procedura di emergenza è molto importante effettuare un’approfondita indagine diagnostica per giungere a formulare una diagnosi corretta. Se vengono escluse altre ragioni, si può sospettare una FLUTD idiopatica. In molti gatti, quest’ultima guarisce spontaneamente. Sino ad ora, non è stata stabilita alcuna terapia specifica per la FLUTD idiopatica. Sono stati raccomandati differenti farmaci e trattamenti, che però continuano a rimanere a livello di tentativi e si osservano molte recidive. Mancano studi controllati volti a provare l’efficacia delle terapie proposte. Verranno ora illustrate alcune opzioni terapeutiche per la FLUTD idiopatica.

Terapia del dolore Quadro clinico della FLUTD idiopatica I gatti colpiti dalla FLUTD idiopatica mostrano dolore, ematuria, pollachiuria, stranguria, periuria o assoluta incapacità di urinare. Questo quadro non è differente dalle altre cause di FLUTD. Nei nostri pazienti, l’espressione di dolore, ematuria, pollachiuria e stranguria è stata osservata nel 50% circa dei casi con FLUTD idiopatica, mentre la periuria era presente soltanto nel 35%. Più di metà dei gatti (55%) è stata portata alla visita con ostruzione uretrale.6 La FLUTD idiopatica è più comune nei gatti maschi che nelle femmine e si riscontra più nei soggetti giovani che in quelli di media età.17

Terapia I gatti con ostruzione del tratto urinario sono da considerare pazienti in condizioni di emergenza. Lo scopo prin-

Nei pazienti umani, la cistite idiopatica è anche classificata come una sindrome di dolore cronico, il che indica che le sensazioni algiche sono una parte importante della malattia. Il dolore sembra essere una caratteristica comune della FLUTD idiopatica e deve quindi essere opportunamente trattato, almeno nella fase acuta.6

Antibiotici La terapia antibiotica è indicata se i gatti sono stati sottoposti a cateterizzazione. Attraverso un catetere, gli agenti infettanti possono accedere al tratto urinario e dare origine ad un’infezione. Quest’ultima è da ritenere probabile in particolare se è stato lasciato in sede un catetere permanente per parecchi giorni. La terapia non deve essere iniziata con il catetere in sede, per evitare la crescita di batteri resistenti.


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