59° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
noglobuline vengono detti corpi di Russel. Il significato specifico del riscontro di queste inclusioni immunoglobuliniche non è noto; si possono osservare sia in caso di stimolazione antigenica lieve e marcata che in presenza di stimolazioni antigeniche infettive e non infettive. Infiammazione del tessuto linfoide: Le lesioni infiammatorie del tessuto linfoide (linfoadenite) possono essere classificate in modo simile agli altri processi flogistici, sulla base della popolazione cellulare infiammatoria predominante che infiltra il tessuto linfoide: linfoadenite neutrofila, linfoadenite eosinofilica, linfoadenite macrofagica, linfoadenite a cellule miste, ecc… Gli aspirati di linfoadenite neutrofila contengono un numero elevato di neutrofili e suggeriscono una grave irritazione, come nel caso dell’infiammazione di altre sedi anatomiche. Si deve sempre sospettare un’eziologia batterica ed in alcuni casi si può persino riuscire a vedere i microrganismi. La degenerazione di neutrofili deve costituire una valida indicazione morfologica del fatto che la causa è rappresentata da un agente batterico sottostante e il suo riscontro, anche in assenza dell’identificazione di microrganismi, richiede di prendere fortemente in considerazione una valutazione microbiologica completa. La linfoadenite cellulare mista mostra comunemente un aumento numerico sia dei neutrofili che dei macrofagi e di solito è associata ad un’irritazione meno grave dell’infiammazione acuta (oppure ad una durata temporale più prolungata). In passato, questo tipo di processo è stato classificato come linfoadenite subacuta ed è solitamente accompagnata da iperplasia reattiva benigna degli elementi linfoidi. La linfoadenite cronica viene spesso caratterizzata da un marcato incremento del numero dei macrofagi nel tessuto linfoide. Quella granulomatosa è una forma particolare di questo tipo di risposta flogistica ed è caratterizzata dalla presenza di cellule giganti infiammatorie e/o di macrofagi epitelioidi. Sia nella linfoadenite cronica che in quella granulomatosa, l’irritazione scatenante è di grado ridotto e si devono studiare gli agenti eziologici come i miceti sistemici o i corpi estranei o, eventualmente, altri microrganismi infettanti come la micobatteriosi sistemica o la leishmaniosi. In caso di linfoadenite eosinofilica, l’elenco delle possibili diagnosi differenziali deve sempre comprendere gli agenti parassitari; tuttavia, infiltrati eosinofilici nel tessuto linfoide si osservano comunemente in presenza di una gran varietà di agenti infettivi e non infettivi. Nel caso di linfonodi periferici che drenano aree di dermatosi o dermatite cronica, il riscontro di infiltrati eosinofilici localmente all’interno del tessuto linfoide è comune, indipendentemente dalla causa.
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Neoplasia linfoide primaria: Nella neoplasia primaria (linfoma maligno) la caratteristica citologica principale è la presenza di una popolazione notevolmente uniforme di cellule rotonde isolate. Nella maggior parte dei casi di linfoma maligno che si riscontrano nel cane e nel gatto, gli elementi cellulari sono costituiti da una popolazione monotona o intermedia di linfociti grandi e di aspetto immaturo (spesso linfoblasti), il che rende l’identificazione accurata un processo relativamente semplice, anche per un citologo alle prime armi. Al contrario, il tessuto linfoide normale, iperplastico, reattivo ed infiammato mostra tipicamente un predominio di piccoli linfociti di aspetto normale nonché una notevole eterogeneità all’interno delle popolazioni linfoidi. Fra i linfociti neoplastici, possono essere presenti criteri nucleari e citologici di malignità; tuttavia, questi non sono essenziali per la formulazione della diagnosi di linfoma maligno. Il drastico spostamento nella distribuzione dei tipi linfocitari è il principale riscontro citologico al sostegno dell’ipotesi di una neoplasia maligna; anche la presenza di una popolazione monotona di aspetto estremamente uniforme di linfociti grandi ed immaturi è segno di linfoma maligno. Neoplasia linfoide secondaria: Anche in assenza di linfoadenomegalia evidente, nei casi in cui si identifica un processo neoplastico primario nella regione del tessuto linfoide è necessario ricercare la presenza di eventuali malattie metastatiche. Questa informazione fornisce utili dati di valore prognostico che devono essere riferiti ai proprietari dei nostri pazienti. Le metastasi neoplastiche sono caratterizzate citologicamente da una popolazione cellulare aberrante negli aspirati linfonodali; i focolai metastatici possono essere costituiti da cellule fusiformi (sarcoma), grappoli o foglietti di cellule tondeggianti o ovali (carcinoma) oppure cellule tondeggianti o ovali singole (tumori a cellule isolate come il mastocitoma). Alterazioni reattive e iperplastiche si possono anche identificare negli aspirati di elementi linfoidi più normali.
Letture consigliate Baker R and Lumsden, JH. Color Atlas of Cytology of the Dog and Cat. Mosby, St. Louis, 2000. Cowell RL, Tyler RD, Meinkoth JH and De Nicola DB, Diagnostic Cytology and Hematology of the Dog and Cat, Mosby, St. Louis, 2008. Raskin RE and Meyer DJ. Atlas of Canine and Feline Cytology. W.B. Saunders Company, Philadelphia, 2001. Reagan WJ, Saunders TG and De Nicola DB. Veterinary Hematology: Atlas of Common Domestic Species. Wiley, John & Sons, Incorporated, Indianapolis, 2004.